Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

What's going on ?

- Bene...veramente un ottimo lavoro, Albus ed Emily! Una E più che meritata, bravi! – Neville sorrise a mio cugino, che – con la scusa del felice risultato – passò delicatamente il braccio sulle spalle della compagna di studio, la quale divenne leggermente rossa.

- Chi manca adesso? – il professore osservò gli ultimi compiti rimasti tra le sue mani, quelli che gli avevamo consegnato una settimana prima. – Ah...- i suoi occhi si posarono sul tavolo che io e Malfoy dividevamo.

- Scorpius e Rose... - stringendo le labbra e senza dire una parola ci restituì le due ricerche sull'Alihotsy. Voltai il foglio, curiosa di scoprire il mio voto...

- Cosa?! Una A?! – sbottammo in coro io e il Corvonero, semplicemente allibiti. Neville incrociò le braccia e ci guardò serio. – Non posso darvi di più, mi dispiace.

- Ma...una A...- Malfoy rimase a fissare il suo compito come un pesce lesso.

Io scuotevo la testa – Professore, ma perché? Cosa c'era che non andava...io...

Lui sospirò - Rose, cosa vi avevo chiesto? Una relazione sulle proprietà dell'Alihotsy, non due. Credetemi ragazzi, mi dispiace davvero darvi questo voto...ma è quello che meritate. Non avete seguito la consegna: siete un gruppo di studio adesso, non due singole persone che competono per avere il voto migliore! Desidero che la rifacciate, insieme a quella sulle proprietà del pus di Bobotubero. Sono molto deluso da voi; alla prossima. – concluse poi, aprendo la porta della serra. Tutti si alzarono e cominciarono ad uscire, mentre io e Malfoy restavamo seduti, fissando shockati i nostri compiti.

Non avevo mai preso una A. Non che fosse una cosa terribile, ma sapevo di aver studiato... Avevo fatto tutto per bene, avevo...

Mi voltai verso il biondo, ma non sapevo che dire. Lui respirò a fondo e fece scomparire la sua pergamena.

- Non provare a dire che è colpa mia.

- Non lo stavo dicendo, ma non è certo la mia! – replicai immediatamente, infiammandomi. Lui mi guardò con un sopracciglio inarcato – Per favore, per lo meno sii sincera; se non ti avessi fermato avresti cominciato a lamentarti del fatto che ti ho abbandonato, decidendo da solo di fare una ricerca per i fatti miei...

- E in parte è stato così, infatti. – gli feci notare io, puntellandomi su un gomito. Lui mi guardò torvo – Ah, sì? E chi ha detto "Non ho di certo bisogno dei tuoi scarabocchi."?

Scattai in piedi – Solo perché tu hai detto che non avresti voluto dividere il tuo lavoro con me! – sbottai con rabbia. Lui continuava a guardarmi male, ma sapeva che avevo ragione. Io scossi la testa. - Io lo sapevo...non ci si può certo fidare di uno come te. – buttai li.

Lui strabuzzò gli occhi e le sue guance si colorarono leggermente. Lo vidi cambiare repentinamente espressione, come se lo avessi insultato nel peggiore dei modi.

- Ma dì un po' tu che ne sai, eh, di chi ci si può fidare? Dimmi un po' Weasley, hai tutti questi grandi amici da poterti permettere di parlare in questo modo? A parte i tuoi innumerevoli cugini, ovviamente. – mi chiese, infiammato come non mai. Non si era mai permesso di parlare in modo così diretto con me, per cui fui presa alla sprovvista.

- Io i miei "amici" li ho buttati via da un pezzo. Ma ho anche Alexandra...e poi Will. Ho Will. – risposi piano, leggermente stupita.

La sua espressione divenne indecifrabile – Già, tu hai Will. – e lo disse in modo così strano che non potei fare a meno di fissarlo confusa; che voleva dire?

- Che cosa vorresti dire adesso? Stai dicendo che non dovrei fidarmi del mio ragazzo? Come puoi parlare così di tuo cugino...tu...sei veramente disgustoso, lo sai? – sbottai, afferrando la borsa. Lui mi fissò impassibile. – Non ho mai detto che non devi fidarti di lui. Sei così insicura da farti spaventare da una stupida frase? Dico solo che tu non puoi parlare di fiducia. Non hai idea di che cosa voglia dire...perché a parte Will, hai solo la tua famiglia.

- E tu sei solo un invidioso, Malfoy. A me basta la mia famiglia, e mi basta il ragazzo che amo. Non ho bisogno di fidarmi di qualcun altro.

- Fantastico Weasley, dopo questa tua dichiarazione di eterna bontà e di amore, possiamo fissare un giorno per studiare?! Ne ho abbastanza. – chiese subito lui, tagliando corto. Come poteva passare così sfacciatamente da un argomento all'altro? Lo fissai con odio.

- Sabato mattina qui, Malfoy. – e senza aggiungere altro mi voltai e mi precipitai fuori, lasciandolo solo.

Idiota.

Ma poi perché eravamo arrivati a discutere di fiducia? Pensai con rabbia, attraversando il castello come una furia. Non lo sopportavo. Ma chi era, chi si credeva di essere?

- Rose, Rose! – mi voltai di scatto, scorgendo Will che usciva dalla lezione di Incantesimi. Gli feci un sorriso stiracchiato e mi fermai ad aspettarlo, finché non mi raggiunse, baciandomi dolcemente e stringendomi tra le sue braccia.

- Che lezione hai adesso? Io ho un'ora buca piena di studio intenso e poi Difesa...sono davvero stanchissimo...- borbottò, posando la testa sulla mia. Io indicai l'aula da cui era appena uscito.

- Incantesimi, ma anche io prima ho un'ora buca, e credo che la sfrutterò per andare a rilassarmi un po'!

- Rilassati anche per me, ti prego. Sono davvero, davvero stanco...ah, una cosa! Stasera festa nella Stanza delle Necessità. Ci andiamo? – chiese, abbassando la voce, speranzoso. Lo guardai per alcuni istanti, poi annuii: teoricamente noi avremmo dovuto denunciare tutte le feste clandestine; ma era l'unico modo per vederci e divertirci un po'...quindi non me la sentivo di fare la guastafeste.

- Fantastico! Ci vediamo direttamente dentro! Io vengo con alcuni amici, porta tutte le tue cugine! – disse in un soffio, prima di baciarmi ed allontanarsi ridendo. Io risi – Purché siano tutti carini e non dei Gargoyles!

Lo vidi allontanarsi verso i compagni e ripensai a Malfoy "...Sei così insicura da farti spaventare da una stupida frase?..."

- Nient'affatto. Io sono assolutamente sicura. – mormorai quasi tra me e me, prima di dirigermi al sesto piano.

*

Con molta cautela mi guardai intorno. Il corridoio era vuoto, come sempre. Velocemente estrassi la bacchetta e feci scattare la serratura della torre dello Specchio. Dato che avevo un'ora buca, avrei potuto trascorrerla lì.

Con un sorriso cominciai a salire le scale. Per una settimana, dal giorno in cui l'avevo scoperta, non avevo fatto altro che andare in quella strana stanza semicircolare, spesso trovandomi a discorrere con quel misterioso compagno di scuola. Sembrava davvero simpatico e gentile, ma, da tutto ciò che mi diceva, non riuscivo proprio a capire chi fosse...probabilmente neppure lo conoscevo.

Entrai nella luminosa stanza e andai a stendermi per terra, sopra ad un vecchio mantello che avevo messo qualche giorno prima, così da non sporcarmi di polvere.

Rimasi in silenzio – in ascolto – per alcuni istanti, poi sentii il rumore di una porta. Sorrisi.

- Ci sei? – la voce del ragazzo misterioso mi raggiunse, come sempre, leggermente distorta.

- Sapevo che saresti venuto anche tu...

- Ormai sono davvero prevedibile. Ciao, come va?

- Uno schifo...- mormorai con una smorfia – a te?

- Idem. Ho avuto una giornata orrenda...- sentii un leggero tonfo, probabilmente si era seduto.

- E non è ancora finita...- replicai tristemente - ...come mai la tua giornata è stata così brutta?

- Lasciamo perdere...è una storia davvero troppo lunga.

Mi puntellai su un gomito, sollevando lo sguardo verso lo specchio, curiosa. – Dai, racconta. Magari riuscirai a distrarmi dai miei pensieri.

- Sì, per farti deprimere di più! – sentii un sospiro – In ogni caso...sei davvero certa di volerla sentire? E' una sciocchezza.

- Lascia giudicare me. – replicai subito e lo sentii ridere.

- Okay, okay...bene...tu...insomma, tu hai un ragazzo?

Annuii, ma poi mi ricordai che non poteva vedermi. – Sì. E tu sei fidanzato?

Un altro sospiro. – Non proprio. In realtà...la cosa è un po' complicata.

- Cioè?

- C'è una ragazza...

- E? – cercai di esortarlo a continuare.

- Lei è...è carina, è intelligente...- un istante di silenzio – lei è diversa da quelle con cui mi capita di uscire. Lei mi...confonde.

- Bello! Quando ti sei accorto che ti piaceva? – domandai curiosa.

- Circa un anno fa.

- Wow...e lei? Lei sa che tu...cioè, che lei ti piace?

- Ho detto solo che mi confonde...- borbottò ed io risi - Ma non capisco come sia possibile. Siamo assolutamente diversi...e abbiamo due modi di vedere le cose, che sono...e poi...decisamente lei non se n'è mai resa conto. E non se ne accorgerà mai, soprattutto.

- Che esagerato! Sicuramente se ne...- cominciai, ma lui mi interruppe. – No, aspetta. Sono io che non voglio che se ne accorga.

- Eh? Non ha molto senso... - adesso fissavo lo specchio, stupita. Lo sentii ridacchiare. – So che sembra una cretinata, davvero...ma è meglio che lei non sappia nulla. E poi... ha già un ragazzo.

- Che t'importa? Se lei ti piace...- mi ritrovai a dire. Lo sentii ridere ancora, ma stavolta il suo tono era più lugubre – Non posso proprio. Non posso mettermi tra loro.

- Perché?

- Perché no. E poi, anche volendo...lei non mi vede allo stesso modo di come la vedo io.

- Ma questo è perché tu lei hai fatto credere di non essere interessato...se lei vedesse che tu...- cercai di ribattere ragionevolmente.

- Non posso...è questo il problema.

- Il suo ragazzo è un tuo amico? – chiesi in tono pratico. Sentii un sospiro. – Beh...più o meno sì.

- Oh...allora è...un po' complicato...- borbottai, ricadendo sul mantello. Restammo in silenzio per alcuni istanti, poi lo sentii ridere - Ti avevo detto che ti avrebbe depresso!

- Sì ma non ho capito che c'entra con la giornata di oggi.

- E' che...oggi l'ho vista. Ma ho dovuto comportarmi come sempre...e questa cosa comincia a darmi sui nervi...- concluse in tono cupo.

- E allora smettila di comportarti così. Comportati in modo naturale, cerca di...avvicinarti a lei...di certo capirà che sei ben diverso da come appari. No?

- No, direi di no. Ho passato una vita a comportarmi in un certo modo, mi sono mostrato sempre molto diverso da come sono...per tanti, troppi motivi. Ora non posso...cambiare.

- Ma non è giusto! Non devi fingere! – sbottai appassionata, stringendo i pugni.

- Credimi, quando ti capitano certe cose...quando la gente pensa determinate cose di te e giudica senza conoscere, beh, preferiresti costruirti una maschera, piuttosto che mostrarti per come sei. Non ne vale la pena.

- E...per lei? Non ne varrebbe la pena? – chiesi, guardando il soffitto. Lui rimase per alcuni istanti in silenzio.

- Non lo so. - borbottò, probabilmente imbarazzato.

Sorrisi. – Allora fai quello che senti! Un passo dopo l'altro.

- Un passo dopo l'altro..? E quale sarebbe il primo? – ripeté sarcastico.

Sorrisi. – Parla con lei; mostrati disponibile a dialogare...magari scoprirà che sei diverso da come lei ti immagina... – risposi semplicemente, prima di controllare l'orologio. Era tardi. - Adesso devo scappare a lezione...mi dispiace! - aggiunsi sbuffando.

- Anche a me, è...piacevole parlare con te.

Arrossii imbarazzata - Già...per me vale lo stesso, intendo...è piacevole parlare con te...ciao! – esclamai, prima di scappare alla volta del secondo piano, pensando che quella ragazza doveva essere proprio stupida, per non accorgersi del fatto che lui era cotto di lei.

*

- Rose! Esci immediatamente da sotto le coperte!

- Solo se tu smetterai di torturarmi! – gridai, acciambellandomi sotto al piumone. Sentii le risate soffocate di Lily, Roxie e Alex, mentre Dominique continuava a gridare.

- Stai bagnando tutto il mio letto! E poi esci, o i capelli ti diventeranno un cespuglio!

Mi affacciai timidamente, fissandola circospetta. – Tu molla quella roba, ed io forse uscirò!

Dominique continuava ad agitare un vestito azzurro - Non esiste che tu vada ad una festa con i jeans, io te lo impedirò!

- Te l'ho detto, Dom. Non ci piegherai al tuo volere...- mi diede man forte Lily, continuando a saltellare per la stanza con un paio di lacere scarpe da ginnastica ai piedi. Roxanne cercò di acchiapparla con scarso successo, mentre Alexandra cercava di tirare la coperta del letto di Dom – dove mi ero rifugiata – costringendomi ad uscire un po' di più.

- Senti, Dominique! Ti sembro forse il tipo che indossa un micro vestitino azzurro? No dimmelo, dai. Non ho mai desiderato mettere in mostra la mia pelle da petto di pollo! – urlai, mentre lei tentava di ficcarmi quella roba dalla testa.

A quel punto Alexandra mollò la coperta e scoppiò a ridere, cadendo all'indietro.

- Non è questo il punto, Rose. Dovresti mettere un po' in mostra la tua femminilità...

- La metto in mostra, stai certa! Ma non indossando questo...- replicai, divincolandomi e costringendola a rinunciare. - E poi i tuoi vestiti non mi entrano, hai presente? – mi indicai.

Dalla famiglia Weasley avevo ereditato tante, tantissime cose: non solo i capelli rossi e gli occhi chiari di papà, ma anche - purtroppo – un fisico non esattamente magro e slanciato. O meglio, ero alta, ma questo non aveva impedito a Madre Natura di fornirmi di una certa quantità di...pelle in eccesso. Non troppa per fortuna; diciamo che ero normale. Non proprio magra come Dominique o Lily, comunque. Assomigliavo di più a zio Charlie e a zio George, ecco.

Fortuna che avevo ereditato anche il cervello di mamma, il suo sorriso e...beh, il suo cespuglio la forma dei suoi capelli.

- Beh, consolati Rose...- disse Roxie, come intuendo i miei pensieri -...per lo meno sei ben fornita! - e scoppiò a ridere, seguita dalle altre. Io arrossii e le lanciai contro la prima cosa che mi capitò sotto mano...peccato che fosse il vestito di Dominique, la quale, vedendolo volare per la stanza come uno straccio, cominciò a gridare e mi spedì contro un Levicorpus, costringendomi a stare appesa a faccia in giù e – soprattutto – ad indossare una delle sue magliette superstratosferiche che a me non piacevano affatto.

Morale della favola: ero stata infilata in un paio di jeans, portavo un paio di scarpe col tacco ed una magliettina che normalmente non mi sarei mai, e dico mai, sognata di indossare.

- Mi spieghi perché anche tu le hai aiutate a vestirmi come una Barbie? – sibilai a Lily, mentre ci dirigevamo alla Stanza delle Necessità. Lei ghignò – Perché era divertente! – e si portò immediatamente a distanza di sicurezza, schivando per un pelo la mia mano. Rise, ma improvvisamente la sua espressione cambiò, dubbiosa. – Dici che...troveremo molta gente?

- Beh, suppongo di sì...perché? – le chiesi stranita. Lily scrollò le spalle – Nah, niente...

Ultimamente erano tutti un po' troppo strani.

La Stanza delle Necessità era strapiena di ragazzi dal sesto anno in su. Chissà come, gli amici degli amici di Will erano riusciti a procurarsi un barile del miglior Idromele di Mrs Paciock ed un altro stracolmo di Whiskey Incendiario. Io da uno dei divani continuavo a fissarli, tremando al pensiero di quante regole avessero infranto...e sperando ardentemente che i professori non facessero irruzione, trovando praticamente tutti i Capiscuola li.

- Rose, rilassati. Ecco, sediamoci qui. – disse Will, spingendomi contro un divano colmo di gente così velocemente che scivolai ed atterrai addosso a qualcuno.

- Ahia! Vuoi stare un po' più attenta, Weasley? – sollevai lo sguardo, ritrovandomi a pochi centimetri dal volto di Malfoy. Lo fissai risentita e mi spostai, costretta, mio malgrado, a sedermi tra lui e Will.

- E dai, Scorp. Non l'ha mica fatto apposta. E' colpa mia. – disse il mio ragazzo bonariamente, prima di stringermi. Annusai l'aria e mi volai di scatto verso di lui. – Hai bevuto?!

- Solo un goccio piccolo così. Per provarlo diciamo. – rispose lui, continuando a reggere il bicchiere tra le dita. Io mi strinsi nelle spalle e cercai -con scarso successo- di allontanarmi da Malfoy.

- Sei proprio una fastidiosissima spina nel fianco Weasley; lascialo bere, sei davvero insopportabile. - sibilò lui, a pochi centimetri dal mio orecchio. Mi ritrassi e gli diedi una gomitata. – E tu non impicciarti allora!

Proprio mentre stava per ribattere, qualcuno emerse dal divano li accanto. Si trattava di Adam Nott, grande amico di Will e, in quel momento, la persona più ubriaca di tutta la festa. Emanava un sentore fortissimo di Whiskey, così forte che probabilmente il solo annusarlo avrebbe fatto ubriacare tutti, e si avvicinò ondeggiando pericolosamente davanti a noi.

- Ciao genteeeeeeee! Che facce che avete! Sorridete su! – e si protese verso Will, l'unico pronto a dargli corda, il quale lo abbracciò allegramente.

- William! Sentisentisenti: ti andrebbe una scommessa?! – esclamò Adam, dandogli il gomito. Will rise ed io li fissai malissimo.

Ecco una cosa che non sopportavo di Will; il suo amore per le scommesse. Sembrava quasi perdere la testa, quando gli si chiedeva di farne una. Il suo obiettivo era vincere, vincere, vincere. Che sciocchezza. E poi scommettevano sempre per le cose più idiote, davvero.

Ma sapeva che le detestavo no?

- Non è il caso Adam...- replicò infatti lui, notando la mia espressione. – Sono una persona seria.

Adam continuò a bere, poi fece una strana espressione; i suoi occhi si strinsero leggermente, mentre sul suo viso si dipingeva un sorrisetto beffardo. – Certo. O forse è il fatto che ancora non hai conlu...

- Per Merlino Adam! Emani una puzza tremenda! – sbottò Will, interrompendolo e afferrandolo per un braccio. Io li fissavo stranita. – Cosa non hai concluso amore? Non sarà che hai fatto un'altra delle tue stupide scommesse?

Will scosse la testa ed Adam ridacchiò. – No, no. E' sempre la stessa storia...sempre...di questo passo non ci riuscirà mai.

- A fare cosa..? – i miei occhi volarono al volto impassibile di Will, che mi sorrise divertito. – Non vedi com'è ubriaco? Preferisci credere a lui o a me che ti dico che non c'è nessuna scommessa? E' da prima di mettermi con te che non ne faccio. Non mi credi? – e mi si avvicinò, baciandomi appena. Io annuii, ancora confusa. Non stavo capendo un accidente.

- Will...- biascicò Adam, afferrandolo per una spalla. - Will, accompagnami a fare un giro, prometto che non ti faccio nulla di male...- borbottò lui, cominciando a trascinarlo verso la bolgia.

- Non avrai intenzione di andare con lui! E' completamente cotto! – dissi meravigliata, cercando di trattenere Will.

- Appunto! Meglio che lo controlli...ci vediamo tra poco! Fammi il piacere, Scorpius, tienile compagnia! – esclamò lui, scomparendo dietro ad un gruppo di persone.

No, seriamente, non era possibile.

Mi aveva appena mollato, dopo avermi fatto un discorso senza alcun senso, da sola accanto a Malfoy? Come se fossi una bambina?

A bocca aperta, non potei fare a meno di voltarmi verso il Corvonero, che mi lanciò un'occhiata annoiata, senza parlare.

- Puoi anche andartene, sai? Non ho certo bisogno che mi controlli tu. – borbottai, ferita dalle parole di quello che teoricamente era il mio ragazzo.

- Perché non te ne vai tu, Weasley? Io sto comodo, preferisco stare qui, piuttosto che andare a fare il cretino sulla pista. Ma tu, dato che mio cugino ti ha mollata qui...

Non credevo che quel biondastro da strapazzo potesse annoiarsi alle feste, davvero, ma non ebbi il tempo di meravigliarmi. - Non mi ha mollata...ha solo accompagnato Adam...- replicai, senza troppa convinzione. A dire il vero mi veniva anche da piangere...ma repressi qualunque tipo di istinto; mai piangere davanti agli altri!

E poi...che significava quella storia della scommessa? Che scommessa? Credevo che Will avesse smesso di farle...ne ero certa, anzi. Forse era solo un delirio di Nott.

Sì, ma perché allora Will aveva cambiato discorso?

Prima che potessi giungere ad un conclusione normale, qualcuno si sedette accanto a me, schiacciandomi nuovamente contro Malfoy, che rimase stranamente in silenzio.

- Ciao Lily! – esclamai, sorpresa di vedere mia cugina accanto a me.

- Lily...- la salutò Malfoy, abbastanza gentilmente, e lei fece un cenno ad entrambi, continuando a giocherellare con l'ombrellino del suo bicchiere di Idromele. Era troppo silenziosa.

- Tutto bene..? – azzardai, chiedendomi perché nessuno facesse mai la stessa domanda a me.

- Io...sì, certo che sto bene. Bella festa, vero? – replicò mia cugina, riprendendo subito il suo abituale sorriso smagliante.

- Non si direbbe proprio. Non hai una faccia granché felice. – osservò il soggetto alla mia destra.

- Senti da che pulpito...- borbottai, beccandomi una sua occhiataccia. Lily sorrise ancora, stavolta in modo più genuino, e mi sentii rincuorata.

- Davvero Lils, è tutto a posto? Non...sembri la solita, ecco.

Lei rimase un po' in silenzio, continuando ad osservare un punto imprecisato davanti a lei, poi si voltò verso di noi.

- Ok, state a sentire. A voi è mai...piaciuto qualcuno? – chiese a bruciapelo. Io annuii, Malfoy rimase in silenzio.

- Ecco. E...se questo qualcuno non vi notasse minimamente? Come vi sentireste? – chiese seriamente, mentre gli angoli delle sue labbra si incurvavano verso giù.

- Oh. Mi dispiace tanto Lily...- borbottai, sentendomi un po' in colpa. Lei alzò le spalle. – A voi non è mai capitato?

- A dire il vero...no. Cioè, escludendo quando a dodici anni mi sono presa una cotta per Wood, che era al settimo...no. – scossi la testa. Lei annuì, poi si protese verso Malfoy. – E a te Scorpius?

Malfoy ci mise un bel po' a rispondere. Rimase in silenzio così tanto che, mio malgrado, mi voltai ad osservarlo stupita.

Il suo viso, generalmente calmo ed impassibile, era contratto sotto al peso di un'evidente lotta interiore. Si vedeva da un miglio che era imbarazzato e, per la prima volta, mi resi conto che Malfoy era un ragazzo. Un ragazzo normalissimo, seppur fastidioso, borioso ed antipatico, certo.

- Scorp? – anche Lily adesso lo fissava stupita. Malfoy si ricompose immediatamente, forte del fatto che la stanza era mezza al buio e che quindi non potevamo vederlo bene in viso.

- Non sono affari vostri. – disse lui, voltandosi verso la pista.

Strabuzzai gli occhi; a Malfoy piaceva una ragazza che non lo considerava?!? Lily parve pensare esattamente la stessa cosa, perché rimase a fissarlo attonita, prima di nascondere un sorrisetto dietro la mano. Lui, vedendola, la spinse leggermente, poi mi lanciò uno strano sguardo.

- Hai intenzione di allargare i tuoi occhi ancora di più, Weasley? Sono già abbastanza grandi così, sai. – borbottò irritato, cominciando a bere. A me veniva da ridere, adesso.

- E adesso cosa provi? Magari quando...quando la vedi con un ragazzo, che so. – gli chiese Lily. Malfoy rimase in assoluto silenzio. Le luci della sala ogni tanto gli illuminavano il viso, mostrando così la strana espressione dei suoi occhi. Sembrava quasi che...il pensiero gli facesse male.

E in quel momento, senza neppure sapere perché, decisi di porre fine alle domande di Lily. Mi voltai verso mia cugina, dando le spalle al Corvonero. – Lily, chi se ne importa di Malfoy. Non stavamo parlando di te? Chi è?

Lily cambiò repentinamente espressione ed arrossì.

Arrossì? Lily che diventava rossa? Malfoy che si imbarazzava?! Che diavolo stava succedendo al mondo?

- Mi prenderesti in giro, Rose.

- Forse Malfoy, non io! – esclamai con foga, ignorando lo sbuffo del ragazzo. Lily mi fissò incerta per qualche istante, poi si voltò verso la pista. – Meglio di no.

- Lily! – la rimproverai io, ma, ancora una volta, lo sbuffò di Malfoy mi raggiunse. – Per essere una persona perspicace, a volte sei davvero cieca, Weasley. – e mi afferrò per una spalla, costringendomi a voltarmi verso la pista.

- C'è un sacco di gente, genio. – replicai io, scrollandomi la sua mano di dosso. Lui mi indicò un punto imprecisato tra la gente. – Non è difficile, Weasley, guarda chi è seduto su quei divani e capirai. O forse no. Per esempio, Lily, io non capisco come possa piacerti Scamander.

- Lysander?! – gridai io, voltandomi verso mia cugina, poi nuovamente verso i divani.

Io, Lily, Al e tutti i miei cugini conoscevamo Lysander praticamente da sempre. Lui ed il suo gemello, Lorcan, erano cresciuti con noi, un po' come dei fratelli. In particolare, Lily e Lysander avevano instaurato un fortissimo rapporto di amicizia, qualcosa di davvero unico...e si volevano bene. Perciò...probabilmente quella di Lily non era una semplice cotta...

E quando da lontano vidi Lysander baciare una compagna, capii che probabilmente a mia cugina faceva molto più male di quello che credevamo.

Restammo tutti in silenzio per qualche istante, fin quando Malfoy non parlò. – Forse dovresti fare le cose...passo dopo passo.

Mi voltai verso il biondo, scrutandolo ancora più stupita. Non era possibile che Malfoy pensasse esattamente quello che volevo dire io. Era la stessa cosa che avevo raccomandato al misterioso ragazzo dello specchio! Ed era impossibile che Malfoy lo fosse, perciò...

- Passo dopo passo? – ripeté Lily. Lui si strinse nelle spalle. – Magari cominciare col semplice comunicare in modo normale con lui.

- In effetti...- convenni titubante – se ti comporterai diversamente, lo capirà.

Lily annuì – Lo so. Ma non è un problema – sorrise e si alzò in piedi – ovviamente mi passerà!

Ma quando la luce della pista illuminò il suo volto, mi resi conto che era un'enorme, gigantesca bugia.

Sospirai e mi poggiai allo schienale del divano, mentre Malfoy, accanto a me, riprendeva ad osservare la gente che ballava. Adesso che Lily se n'era andata, lasciandoci soli, mi sentivo leggermente in imbarazzo. Accanto a noi la gente perlopiù stava pomiciando allegramente, quindi sembravamo due completi idioti, seduti tutti impettiti.

Restammo in totale silenzio per svariati minuti, finché, proprio mentre stavo per andarmene a dormire, la figura di Will non emerse dalla folla. Camminava a zig-zag e si sedette praticamente addosso a me, cercando in tutti i modi di baciarmi.

- Will! Sei completamente ubriaco...che cavolo...- cercai di allontanarlo, ma sembrava stare davvero male. Era piuttosto rosso in viso e, come Adam prima, puzzava tremendamente di alcool. Non mi piaceva affatto vederlo in quel modo, mi impauriva.

- Sto benissimo Rosie, non sono affatto ubriaco, io...

- Non si direbbe proprio...ma che accidenti ti passa per la testa?! – gridai quasi, mentre la tristezza di poco prima si trasformava in rabbia. Lui si premette una mano davanti alla bocca e mi strinse un braccio. – Mi viene da vomitare...- balbettò. Io chiusi gli occhi, preparata al peggio, e...

E poi, all'improvviso, la sua mano cessò di stringermi.

Malfoy lo stava tirando per un braccio, costringendolo ad alzarsi. Rimasi a fissarlo inebetita, come se avessi visto un troll baciare un candido unicorno. Era un aiuto indiretto?

- Lo faccio solo perché probabilmente domani se ne pentirebbe. Non farti strane idee. – disse il Corvonero, tenendolo stretto e trascinandolo fuori. Non una parola di più, non un 'tranquilla, starà bene', né niente. Ero rimasta completamente da sola, attorniata da coppiette che si sbaciucchiavano. Neppure un saluto.

Sobbalzai; un momento! Un saluto?! Perché avrei dovuto avere bisogno del saluto di Malfoy? Che assurdità; Lily che arrossiva, Malfoy imbarazzato...

...ed io che volevo il suo saluto?

Il mondo stava davvero per finire, probabilmente.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro