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02 - Perché adesso non mangi?

Stai correndo.

Gli stessi corridoi bui continuano a presentarsi davanti a te.

Tutti uguali.

Tutti con lo stesso dannatissimo colore che hai iniziato a odiare durante i tuoi sei mesi di prigionia.

No, non sei in una prigione. Sei nel luogo in cui le menti con pensieri differenti da quelle comuni vengono separate dalla società.

Vi credono diversi.

Vi credono pazzi.

Senti i rumori delle gocce che, lentamente, cadono a picco dal soffitto umido.

Non è la prima volta che cerchi di evadere. Hai provato di tutto, ma sembra che questo posto aumenti periodicamente il numero delle guardie notturne. Ogni tuo tentativo di riconquistare la libertà termina sempre allo stesso modo: appena vedi l'uscita ti manca il respiro, come se qualcuno ti stesse strozzando dall'interno e, subito dopo, perdi i sensi e ti trovi nuovamente nella tua stanza.

Ogni settimana ricevi una visita dall'infermiere per controllare se sei in salute. A causa delle voci che girano, sono poche le persone che decidono di lavorare in questo manicomio.Non è raro,infatti, vedere giovani infermiere o addetti alle pulizie licenziarsi dopo una settimana.

"Satana vive in queste mura!" questo è ciò che ha detto la maggior parte di loro, prima di scappare il più lontano possibile dalla zona. Accade spesso che la "cameriera" che porta i pasti nelle vostre camere cambi senza motivi precisi.

Hai sempre odiato tutto ciò che ti servono. È impensabile chiamare "cibo" quello schifo. L'idea di morire di fame si faceva strada molte volte nei tuoi pensieri. Non sapevi se sperare in una vita migliore o nella morte.

L'unica cosa che vuoi in questo momento è il contatto con il prato al di fuori della recinzione, ma sei ancora lì dentro.

Ti appoggi al muro per non perdere la via in tutta quella oscurità. Ogni tanto la tua mano sfiorava i volantini con i nomi delle persone scomparse misteriosamente all'interno dell'edificio.

Continui a camminare a lentamente cercando di non fare rumore, finché non senti il cigolio di una barella in avvicinamento. È lenta.

Ti nascondi dietro una delle poltroncine sperando di non essere visto.

La senti avvicinarsi nella tua direzione pregando che nessun medico ti scopra.

Dopo pochi secondi cade il silenzio nel corridoio.

Passano pochi secondi. Ancora niente.

Dopo aver atteso un minuto esci allo scoperto e noti che il passaggio è libero.

È troppo tardi per farsi domande. L'unica cosa che fai è continuare nella tua direzione. Non ricordi di aver fatto questa strada durante i precedenti tentativi di evasione, ma qualcosa dentro di te continua a dirti di star andando nella giusta direzione.Continui finché il corridoio non si interrompe in due vie: Destra o Sinistra?

Non sai quale strada scegliere, ma sei sicuro che una delle due vie porti alla libertà.

I neon posti sul soffitto, i quali, avendo quasi esaurito la loro energia, danno l'impressione di essere ad intermittenza, contribuiscono all'aumento della tensione nel tuo corpo.

Senza pensarci troppo, decidi di imboccare la via a sinistra ma, appena stai per svoltare l'angolo, il tuo cuore smettere di battere per qualche secondo. La luce che illuminava la tua strada si spegne all'improvviso, per poi riaccendersi poco dopo illuminando il corridoio da te scelto, rivelandolo essere pieno di tavoli ribaltati e barelle fatte a pezzi.

Ti giri per tornare indietro, ma la strada da cui eri arrivato sembra essere stata murata.

Il tuo sguardo saetta verso il corridoio che inizialmente avevi scelto, ma invece della strada bloccata trovi un muro.

La sensazione di essere in trappola si fa strada dentro di te.

Senti grida disperate echeggiare alle tue spalle. Ti volti lentamente.

Davanti a te c'è un corridoio poco illuminato. Non ci sono finestre e, volendo, non puoi neanche tentare il suicidio lanciandoti da esse.

Le tue gambe sembrano muoversi contro la tua volontà, mentre tu, a piccoli passi, ti incammini sempre di più nell'oscurità.

Non vedi più nulla. Stai camminando a vuoto da più di dieci minuti ma, all'improvviso, si accende una luce proprio sopra di te, rivelando pochi centimetri dal tuo corpo una porta di ferro socchiusa, dalla quale è possibile intravedere la scala che porta al seminterrato.

Le urla aumentano. Non vuoi varcare la soglia di quella porta. Hai paura. Vuoi tornare indietro, ma senti qualcosa spingerti con forza lasciandoti cadere da quelle scale.

Dopo aver riaperto gli occhi, senti la porta in ferro chiudersi in cima alle scale.

Non ti rialzi. Non vuoi rialzarti.

Vuoi tornare a casa. Vuoi tornare dalla tua famiglia. Vuoi svegliarti da questo incubo, ma.... non puoi.

Ormai ti sei addentrato troppo. Non puoi tornare indietro.

Non sai neanche tu perché ti stai rimettendo in piedi, ma lo fai e basta.

Cammini, cammini, cammini.... non sai dove stai andando. Hai la mente vuota da ogni pensiero.

Il tuo volto assume una nuova espressione appena senti in lontananza un rumore simile a quello di una fornace.

Vedi una luce e.... no, non stai morendo, amico mio.... Quella luce proviene da una stanza posta alla fine del corridoio. Senti di nuovo il rumore di gocce che cadono sul pavimento, ma ciò non ti sorprende molto. Questo posto è pieno di tubature rotte e di pareti umide...

Senza far rumore cerchi di entrare nella stanza, ma quello che vedi ti fa gelare il sangue. Dei corpi umani senza vita penzolano dal soffitto. Sul loro volto noti che è stata inciso un sorriso ma, nonostante ciò, credi di aver già visto queste persone. Perdi l'equilibrio e cadi, ma le ceneri e i resti di quelle persone attutiscono la tua caduta. Ti ho visto perdere i sensi, ma non preoccuparti, io sono qui.

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Sono passate cinque ore da quando hai iniziato a dormire, ma finalmente ti stai risvegliando.

Cosa c'è? Perché mi stai guardando in quel modo?

Dai, adesso non piangere. Sei nella mia stanza speciale.
Sai... sembri diverso da tutti i miei precedenti pazienti. Credo proprio che tu sia affamato, per questo ti ho portato qualcosa da mangiare. Non far caso a quello che sta nel piatto, so che non ha un bell'aspetto, ma non ti sei mai lamentato quando te lo servivano in camera.
Ma allora....perché adesso non mangi?

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