Sensazioni
-Sto correndo! Corro veloce! Le mie gambe sembrano volare..... mi sta raggiungendo! non riesco a seminarlo!
Qualcuno mi aiuti....!
Lo sento avanzare dietro di me!
È sempre più vicino! non riesco a seminarlo!
Vi prego! aiutatemi! mamma! aiutami!
dove sei! non ti vedo.
Continuo a correre e l'ombra dietro di me è sempre più vicino.
La paura pervade il mio corpo, le gambe sembrano rallentare, sento il terrore pervadere la mia mente. Lui è lì!È così vicino, ho paura! tanta paura.
Continuo a correre cercando di seminarlo, ma è sempre più vicino.
Sono terrorizzato! perché ce l'ha con me. Aiuto.
È qui, è dietro di me. Non riesco a seminarlo, è sempre più vicino.
Inciampo!
Sono caduto.... non faccio in tempo ad alzarmi.
Riesco a sentire il suo fiato su di me, prima che le sue grandi zanne affondino nella carne lacerandomi.
Un urlo di dolore, di paura. Il mio! Mentre continua ad azzannare e strattonare trascinandomi con sé.
Mi sento mancare ad ogni strattone, mentre la mia pelle si squarcia....
Qualcosa lo blocca. Qualcuno. Non so come, riesce a liberarmi, allontanandolo da me.
colpendolo a bastonate facendolo scappare.... non riesco a muovermi mi sento inerme.
Vedo l'immagine di qualcuno che si avvicina.
I miei occhi non vedono più bene. Le mie mani sono sporche di sangue,la mia mente è annebbiata.
Allungo la mano verso quel qualcuno in segno di aiuto.
Sta arrivando e mi chiama, ma la sua voce sta diventando un sibilo, sembra allontanarsi. Provo a cercarla allungando ancora di più la mano, ma la sento ancora più debole, distante.
La vista comincia a vedere offuscato, vedo solo sagome, ombre, strani puntini di luce e poi il buio, il niente.........
Il ragazzo spalancò gli occhi urlando e sobbalzò dal letto, mettendosi una mano sul petto e stringendo la maglietta che teneva stretta forte fra le dita. La sua pelle era madida di sudore, battiti a mille e aveva l'affanno per quello stato di ansia che si era impadronito di lui. ogni notte lo stesso sogno, lo stesso fottutissimo incubo. Il suo respiro irregolare, i capelli umidi e incollati alla fronte e al collo dal sudore, gli occhi spalancati dove vi si poteva leggere tutta la sua angoscia, sempre più lucidi.
Tutto il suo corpo tremava, ma venne avvolto da due braccia forti che cercavano, come ogni notte ormai da anni di rassicurarlo.
-shhhhh...va tutto bene. sono qua. va tutto bene Deku.
Il ragazzo tremava come una foglia fra le sue braccia.
Non riusciva a calmarsi. Stavolta la crisi era peggiore. Provò a sprigionare i suoi feromoni, con la speranza di dare sollievo e calmare l'amico...... un odore di cannella e miele si espanse per la stanza e cominciò a rasserenarsi appena sentì che il tremolio stava rallentando, l'affanno diminuemdo ed i battiti del suo cuore tornare regolari.
Per fortuna anche stavolta c'era riuscito.... ma per quando ancora sarebbe riuscito a calmarlo...? ultimamente le crisi sembravano peggiorare....
-Izu. Sono qua. Va tutto bene, nessuno ti farà male.Sono qua.
Il ragazzo, stretto fra quelle braccia respirò quell'odore di cannella e miele, cominciando a rilassarsi, si aggrappò con l'altra mano alla maglia del suo migliore amico, continuando a respirare a fondo il suo profumo e sprofondando la testa nel suo torace.
Lui era l'unico che riusciva a tranquillizzarlo quando aveva una crisi e gli era sempre stato vicino. Erano cresciuti insieme, e per Deku era suo fratello più che amico.
Il suo respiro stava tornando regolare e il tremore era passato. Le braccia che lo circondavano riuscivano sempre a calmarlo e ora una mano gli accarezzava i capelli in segno di protezione e rassicurazione.
Quelle brutte sensazioni piano piano stavano scomparendo.
Ogni notte lui era là con lui, da quel giorno, quel dannato giorno. Gli aveva promesso che sarebbe stato sempre lì, al suo fianco per proteggerlo. E l'aveva fatto. Aveva mantenuto la sua parola.
Continuava ad accarezzare quella chioma verde sussurrando parole che lo tranquillizzavano pian piano sempre più. Non sopportava vederlo così, ogni volta nel suo cuore si formava una crepa...Erano passati 10 anni da quel giorno, ormai avevano 20 anni eppure....... quasi ogni notte si ritrovavano sempre così, abbracciati.
Lui che cercava di rassicurarlo mentre Deku era in quello stato. Ogni volta una fitta al cuore e ultimamente sembrava che ci volesse sempre più tempo per carmarlo, x quanto ancora ci sarebbe riuscito?Il timore di non riuscirci più gli soffocò un respiro in gola.
Quella volta, dovevano incontrarsi al fiume, lui fece un po' tardi, ma quando arrivò, quella scena davanti ai suoi occhi.
Deku era pieno di sangue mentre veniva trascinato da quella bestiaccia. Prese quel bastone e con tutta la forza che aveva vi si scagliò contro riuscendo a fargli mollare la presa.
Deku era là, fermo, immobile che cercava di allungare la mano. Gli occhi gli si umidirono, aveva il terrore di perdere il suo miglior amico, suo fratello. Cominciò a gridare come un forsennato mentre piangeva.
Non ricordava chi fosse,ma una persona venne in soccorso sentendo le sue grida, prendendo in braccio deku, dicendogli di seguirlo...... poi la corsa in auto verso l'ospedale, la sala operatoria, le lacrime di Inko che si riversavano sulle sue mani che coprivano il viso distrutto. Lui. Lui. Luiiii, che dava calci al muro e imprecava.... era arrivato tardi!non l'aveva protetto e ora era lì dentro tra la vita e la morte......... si sentiva così impotente....
Non se l'era mai perdonato. Se fosse arrivato prima, non sarebbe mai successo...non avrebbe fatto capitare tutto questo.... si sentiva in colpa nei suoi confronti..
Continuava ad accarezzarlo, mentre ormai Deku si era calmato. Riusciva a sentire l'odore di biscotti allo zenzero. Quell'odore che gli ricordava solo giorni belli trascorsi col suo migliore amico.
-Ehi, scricciolo. stai bene ora? ti sei calmato?
Un sospiro.
-S-si Kacchan, ora va meglio.
-ti va una bella cioccolata calda?
-si! g- grazie! K - Kacchan!?
-dimmi?
-Come farei senza di te?
Il biondo continuava ad accarezzarlo.
-bheeeeee ..... ! prima o poi trovarai l'alpha giusto per te che riuscirà a farti davvero stare bene e a non avere più questi brutti sogni e forse mi abbandonerai e non mi penserai più.
Disse sorridendo,ma in cuor suo si celò una vena di tristezza, perché sapeva che prima o poi sarebbe successo,ma era giusto così.
Loro si volevano bene veramente, ma non erano predestinati.Il loro era quel tipo di amore incondizionato da fratelli. c'erano sempre stati l'un per l'altro sin da piccoli. Erano due omega.
Prima o poi avrebbero incontrato i loro mate.... sapeva che questo li avrebbe forse allontanati, ma sapeva anche che il legame che li univa era così grande che in qualunque parte del mondo, in qualunque circostanza ci sarebbero sempre stati l'uno per l'altro. Se il verdino lo avesse chiamato anche dall'altra parte dell'oceano, lui sarebbe corso.....e così era per lo scricciolo che ora accarezzava.
-Il mate? che me ne faccio. io ho te. Sei la mia ancora.
-Non dire sciocchezze! io sono di più.
Disse il biondo sghignazzando,facendo uscire dalla bocca del più piccolo un sorriso.
-si lo sei.
Un sorriso sulle sue labbra che per il biondo valeva tanto. Lo strinse a se di più, mentre si sentì circondare la vita da quelle braccia più piccole delle sue e stringere forte.
-che ne dici!? Allora la prendiamo questa cioccolata? ci mettiamo vicino i tuoi biscotti preferiti!
Lo scricciolo alzò la testa, guardandolo negl'occhi gli diede un bacio a stampo sulla bocca e annuì.
-si. biscotti allo zenzero.
-e sia.
Kacchan si scosto da lui, si alzò, lo prese per mano....
-Andiamo!
E si avviarono in cucina.
Era ormai passata un oretta.
-mmmmh. Kacchan ti adoro.
mentre si leccava i baffi di cioccolata e inzuppava i biscotti nella tazza. Era così tenero.
-solo per una cioccolata?
sorrise.
-Sei scemo? non dirlo mai più.
Guardò il biondo con fare di rimprovero che scoppiò a ridere e ad abbracciarlo.
-lo so. ti voglio bene anch'io.
Domani inizi il nuovo lavoro?
-si. ho bisogno di distrarmi e fare il commesso e fattorino mi aiuterà a stare distratto dai miei........
-Già da ti vedo nerd,con il grembiule nel negozio a far cascare la roba dagli scaffali o a consegnare i pacchi e magari inciampi, pasticcione come sei.
Guardava il verdino con una nota di divertimento con la speranza di distrarlo dai quei pensieri, sapeva come farlo.
-KACCHAN!
Una risata uscì dalla bocca del più piccolo, ancora sporca di cioccolata.
-Kacchan credo che tu mi conosca meglio di me stesso.
-Ovvio, nerd.
Con un tovagliolo gli pulí la bocca sporca.
-Tu sei il mio bambino e la mamma deve prendersi cura dei suoi piccoli.
-Ma smettila scemooo. tu mia madre?
Una risata sonora echeggiò nell'aria , il verdino era scoppiato a ridere e la sua risata contagiò il maggiore. Risero per un bel pezzo.
Il biondo guardò l'orologio.
-È davvero tardi. sarà meglio tornare a letto.
-Kacchan!?
-si.
-Resteresti con me ancora un po'?
-ma certo nerd,tutto il tempo che vuoi.
Si ritrovarono abbracciati sul letto. Il biondo gli accarezzava la schiena sprigionando un po' di feromoni per cercare di far rilassare ancora di più il suo scricciolo che accoccolato a lui, respirando quel buon profumo che amava e che lo tranquillizzava sempre pian piano lo portò nel mondo di morfeo.
Qualche ora più tardi:
-Merda.
-Lo sapevo, sei sempre il solito imbranato.
-Kacchan non sei di aiuto, potevi svegliarmi.?
-Ma se hai detto di aver messo la sveglia.Che ne so se non ha suonato.
-uffà! farò tardi il primo giorno. Sarò già licenziato.
-sbrigati. ti dò un passaggio io prima di andare in ufficio.
-davvero? sei un tesoro.
Gli schioccò un bacio a stampo sulle labbra. Ormai per loro quei gesti erano una cosa normale,anche se potevano sembrare altro.
-dai sbrigati nerd,o farai fare tardi anche me.
-OK ok sono pronto, eccomi.
Il biondo girò la testa verso il più piccolo e scoppiò a ridere.
-che hai?
-Nerd uscire con le ciabatte è tipico da te.
-oooh cristo.
Se le tolse e immediatamente infilò le sue scarpe da ginnastica.
-ook! ora sono pronto. Andiamo.
-OK! andiamo! la mamma ti accompagna a scuola!
Ride.
-ahahahha! non sei spiritoso.
e un sorriso gli sbuca dalle labbra mentre pizzica e spinge l'amico verso la porta.
Arrivarono grazie a Kacchan appena in tempo.
-Salvo per un pelo! grazie porcospino.
-Quanto sei fastidioso quando mi chiami così.
-per questo lo faccio. Porcospino.
-Scendi dall'auto se no ti butto fuori a calci.
Una smorfia divertita uscì dalla bocca del biondo.
-Ehi nerd. ti sei preso e portato i soppressori? Non farmi correre come un pazzo per venirti a prendere o ad uccidere qualcuno.
-Tranquillo Kacchan. preso e portati con me. Ora vado.
-Nerd, ti voglio bene.
-Lo so.
Poi,di nuovo un bacio a stampo.
Uscì dall'auto e si diresse verso il supermercato.
Nn si era accorto che da dietro un vetro del negozio una figura lo stava fissando quasi , come se un magnete gli si fosse piantato avanti attirando la sua attenzione.
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