Occhi Vitrei
🔞🔞Solo pochino.....
L'ennesimo pugno nel muro.
-Che frustrazione! È una settimana che cerco di evitarlo, che provo a non pensare a lui, ma è più forte di me. Mi dà così fastidio che Denki gli sia così vicino , che siano diventati così amici.
Vederli ridere e scherzare dovrebbe solo rendermi felice, soprattutto per mio fratello ma non ci riesco.
.
.
Aaaaaah fottuta testa di cazzo che sono! Lui non riesce nemmeno a guardarmi in faccia dopo quel giorno e io ho deciso di propria volontà che stargli lontano era la cosa più giusta, ma.... Non lo so più.
.
.
Nn riesco a togliermelo dalla mente, lo penso di continuo, lo cerco di nascosto, inalo il suo profumo appena lo sento, mi fa impazzire. Possibile che questo sia.... Che lui sia... Il mio mate?
................
Con Denki cosa dovrei fare? Mi sento così in colpa per quello che provo, sono suo fratello,vederli insieme così vicini... Dovrei solo essere contento, ma non è così.
.
.
V-vorrei esserci io al suo posto, chiacchierare con lui, sorridere, scherzare..............
.
.
Accarezzarlo, toccarlo, baciarlo, stringerlo a me.Cazzo cosa sto pensando.!
Girò la manopola per chiudere l'acqua della doccia. Cosa aveva appena pensato?
La riaprì subito ma stavolta girandola verso il lato freddo, non era possibile, il solo pensare ai suoi ultimi pensieri gli aveva provocato un l'erezione, il solo immaginare il verdino fra le sue braccia o sotto di lui, o addirittura assaporare il suo corpo gli aveva procurato una dolorosa eccitazione.
-Merda!
Non aveva altra scelta, chiuse gli occhi, la sua mano si mosse verso il problema, lo prese fra le mani, afferrandolo ben stretto e cominciò a muovererla avanti e indietro lentamente. Alzò il volto, l'acqua scrosciava sulla sua faccia, nella sua mente due splendidi occhi smeraldo che lo fissavano ardenti. Lo immaginava sotto di lui, le gambe avvinghiate al suo corpo mentre lo faceva impazzire, riusciva a sentire i suoi gemiti.
La bocca si aprì leggermente facendo uscire un suono, un gemito mentre la mano continuava a muoversi più veloce.
Lo immaginava mentre eplorava tutto il suo corpo, le sue pareti interne sarebbero state così piacevoli da sentire, da farlo impazzire.... assaporare quelle labbra mentre quell'odore inconfondibile di biscotti gli entrava nei polmoni.
Un altro gemito, mentre il ritmo della mano aumentava sempre di più.
Lo immaginava in ginocchio, magari al posto della sua mano c'erano delle labbra calde e morbide ad accoglierlo.
La sua mente si stava offuscando, il desiderio di averlo lo stava facendo esplodere, la mano sempre più veloce,il respiro sempre più veloce , fino a che non sentí del liquido riversarsi in essa e dalla sua bocca un ultimo respiro affannoso.
-Merda! È davvero un grosso guaio.
Si trovò con l'asciugamano avvolto in vita e si passava nervosamente la mano fra i capelli bagnati e gocciolanti di acqua.
-Ho bisogno di distrarmi, non posso stare chiuso in casa a dannarmi, uscirò un po', prenderò una boccata d'aria.
Si! Farò così.
Era passata una settimana da allora e Izuku non era più riuscito a parlare con Eijiro e nemmeno riusciva a guardarlo, per di più sembrava anche che volesse pure evitarlo.
Al contrario, con Denki, sembrava che andassero sempre più d'accordo, erano diventati proprio buoni amici, lui lo aiutava spesso, soprattutto quando non arrivava agli scaffali più alti.
Era davvero piacevole stare con lui, era davvero simpatico,ma si chiedeva perché si sentisse un po' vuoto in cuor suo,
Quella volta quando si allontanò da Eijiro sentiva quasi il cuore uscire dal petto. I suoi battiti non avevano niente di regolare,nella sua mente c'erano solo quei due occhi che l 'avevano guardato in un modo che mai nessuno aveva fatto e il profumo, quel profumo di cioccolata e marshmallows bruciati che gli era entrato fin dentro al più piccolo vaso sanguigno del suo corpo.
Quelle sensazioni, quello che era successo, non avevo avuto il coraggio di raccontarlo nemmeno a kacchan, non capiva il perché ma voleva tenerselo solo per se come un segreto che non potesse rivelare, almeno per il momento. Sapeva che quando katsuki l'avesse saputo glie ne avrebbe dette di tutti i colori, ma per il momento per lui andava bene così.
A distoglierlo dai suoi pensieri fu il cellulare che squillava ininterrottamente, lo prese ed era proprio Kacchan.
-ehi nerd.
-kacchan ma dove sei? È pomeriggio inoltrato.
-ho avuto un contrattempo a lavoro, comincia a preparare la cena, arrivo tra poco. Piccante mi raccomando.
Mentre stavano parlando diede un'acchiata nello scaffale.
-mmmmmm.... Kacchan!?
-che c'è?
-è finito il peperoncino.
-non ci credo. Non mangerò nulla se non è piccante.
-va bene, ho capito vado a comprarlo.
-no. Non importa. Sta per tramontare, prenderò qualcosa per strada.
-kacchan, tranquillo, fuori c'è ancora luce. Farò presto, tanto è vicino il supermercato.
-Izu, ti raggiungo per strada appena finisco qua. Fra circa 15 minuti. Fai la strada vicino al torrente ti raggiungo fra poco, non voglio che....
-è tutto ok kacchan, è tutto ok. Tanto hai anche detto che mi raggiungi, ci vediamo per strada.
-ok. Ehi nerd,non farmi stare in pensiero. Io arrivo il prima possibile.
Era sulla strada del ritorno con la busta in mano della spesa, aveva fatto appena in tempo perché il negozio stava per chiudere, ormai anche il sole era quasi arrivato al suo termine, di sicuro fra poco avrebbe visto kacchan arrivare magari correndo per paura che lui potesse avere un attacco, ma la cosa per il momento sembrava sotto controllo, anche perché per tutto il tragitto il suo pensiero era stranamente rivolto a qualcos'altro distogliendolo da quei pensieri che da molto lo attanagliavano nella mente e nell'animo.
Era sul ponte che attraversava il torrente, il rumore dell'acqua che scorreva e quel silenzio surreale lo portò senza volere ad avvicinarsi ad esso.
Ormai si erano illuminati anche i lampioni che facevano luce al prato verde che vi si trovava nei lati, che veniva separato da uno strato di cemento.
Scese i gradini che portavano fino al torrente, guardò l'acqua che scorreva, senza la luce del sole non poteva dire se era limpida o meno ma quel rumore, quel fruscio d'acqua che scorreva riusciva a rilassarlo stranamente.
Il suo pensiero tornò alla sua distrazione principale, una distrazione alta, splendida, con capelli rossi, occhi di fuoco, fisico scultoreo, denti appuntiti e la bocca carnosa.... Era bellissimo, il suo cuore sussultò di nuovo.
Di nuovo quella sensazione,quel calore allo stomaco che....
Improvvisamente si paralizzò, qualcosa quasi immediatamente lo destò dai suoi pensieri.
Sentí un ringhio, il cuore si raggelò, la sua mente andò in blackout, si paralizzò all'istante. La sua testa sembrava muoversi come in quei film dove tutto si vede così lentamente, ogni singolo movimento visto a rilento.
Quel ringhio divenne più insistente. Appena i suoi occhi lo incrociarono, gli occhi si spalancarono, la voce gli si era bloccata nell'esofago,non riusciva ad emettere un suono, incominciò a sudare freddo e tremare come una foglia, la paura lo pervase.
Fece un passo in dietro e poi un altro mentre l'immagine che aveva avanti avanzava ringhiando ancora. Cominciò ad emanare feromoni carichi di terrore, gli occhi con un espressione indecifrabile.
Un altro passo in dietro, un altro ancora, ma stavolta uno di essi finì su un sasso destabilizzandolo e facendolo cadere con la busta in mano. Era paralizzato dal terrore che stava provando.
Tremava, tremava e sudava così forte, come se avesse avuto la febbre altissima, la sua paura più grande era tornata come uno schiaffo in piena faccia, lì davanti a lui si era materializzato.
Lo vide fare passi avanti e raggiungerlo con tutta la calma di questo mondo. Aveva puntato la sua preda. Lo stava per agguantare per la seconda volta come quella volta nessuno era là ad aiutarlo.
Era così paralizzato che dalla sua bocca cominciarono ad uscire dei suoni, delle lettere che venivano pronunciate con labbra tremanti e balbettanti, mentre dai suoi occhi incominciarono a scendere lacrime di terrore.
-n-no, n-no pe-pe-perfa-vore, n-non di nuovo. Ka-k-kacchan. K-kacchan. A-aiutami kac-chan.
Lo vide fare altri passi, si stava avvicinando sempre di più, vedeva quelle zanne spuntare con quella bava che scendeva e istintivamente alzò le braccia come a proteggersi, mentre con un balzo gli si stava po' saltando addosso schiacciandolo a terra.
Il terrore lo pervase a tal punto che si raggelò all'istante, non riusciva più a a respirare, a parlare, tremava senza muoversi. Aveva paura, paura come quella volta e come allora nessuno era lì.
Sentí il braccio bagnato, della bava stava cadendo da quella bocca che fra poco come allora gli avrebbe lasciato di nuovo un marchio indelebile.
Piangeva e tremava immobile, i suoi feromoni si espansero come non mai carichi di terrore e paura, era quasi sul punto di collassare.
-Shoto! Stai fermo. Accuccia!
Levati immediatamente. Accuccia!
In un attimo quell'animale si era tolto da sopra Izuku avvicinandosi alla voce mugugnando.
-Sta fermo immobile. Fermo qui fino a mio ordine.
La bestiola l'ubbidí immediatamente, mentre la voce si avvicinò al ragazzo a terra come un lampo.
-Izuku! Izuku ehi, sono io, Izuku va tutto bene?
Non ebbe risposta. Il ragazzo a terra aveva la faccia coperta dalle braccia, era immobile e tremava come una foglia.
-ehi Izuku sono io Eijiro, stai bene?
-n-no,n-n-non di nuovo,n-no non u-un altra v-volta, ka-kac-kacchan do-dove sei?
-Izuku, calmati ti prego, va tutto bene, sono qua, sono qua con te.
-i-io... K-kacchan! Ka-kacchan!
Lo sentiva piangere e pronunciare quel nome, chi poteva essere? Ma non si soffermò su questo,perché vederlo in quello stato gli stava facendo male al cuore e allo stomaco. Rilasciò i suoi feromoni per cercare di calmarlo e rilassarlo, continuava ad accarezzarlo, mentre le sue braccia erano ancora sulla faccia.
Sentiva i suoi feromoni carichi di terrore, paura, letteralmente fuori controllo.
-Izuuuu!sono qua!
Gli mise una mano sotto la testa per cercare di alzarlo, sembrava un peso morto, non riusciva a reagire, sembrava paralizzato. Ancora con le braccia sulla faccia se lo portò fino al petto cercando di cullarlo mentre gli sussurrava parole rassicuranti e cercava coi suoi feromoni di calmarlo, poi provò con la mano a spostargli le braccia e ciò che vide gli colpi il cuore
come una saetta.
I suoi occhi, i suoi bellissimi occhi erano spalancati senza espressione, guardavano fisso, dritto avanti a lui, lacrimanti,ma senza che stesse vedendo qualcosa, come se fosse la vista di un cieco. Così aperti, da sembrare un pazzo, così spaventati da sembrare che tremassero , così fissi, così vitrei, da guardare il vuoto senza la sua dolcissima espressione che Eijiro si sentí morire dentro, come se sentisse il suo dolore ma non capiva come potesse riuscirci.
Riusciva a sentire, non sapendo come, il suo stato d'animo e quello che sentiva gli faceva male, così male, voleva proteggerlo, farlo stare bene e istintivamente senza pensarci posò le sue labbra sulle sue, mentre aumentava i suoi feromoni..
Era paralizzato, non capiva più cosa stesse succedendo intorno a lui, vedeva solo quelle zanne e tremava. Sentiva quella voce chiamarlo, ma lui era assente, era come in trans. Sapeva solo che voleva kacchan, l'unico che poteva stargli vicino e proteggerlo.
Poi si sentí sollevare, una mano lo stava sollevando, portandoselo al petto e stringerlo fra le braccia, ma lui non capiva, era ancora sotto shock, sentiva quella voce cullarlo, chiamarlo con dolcezza, ma non era kacchan, ma lui non capiva ancora, lui tremava, lui era come una statua paralizzata.
Ancora quella voce che lo chiamava, accarezzava, così lontana ,così distante ancora per le sue orecchie, perché l'unica cosa che sentiva erano i battiti del suo cuore che andavano a mille.
Non capiva cosa lo stesse circondando.
Sentí una pressione sulle labbra, calda dolce, cominciò a sentire un odore familiare, così invitante, così calmante, sembrava che lo stesse riportando di nuovo sulla terra, di nuovo nel suo corpo... Un profumo che aveva inalato già una volta come se fosse una droga....... Un profumo di cioccolato e marshmallows bruciati.
Il profumo di..... EIJIRO!
Quelle labbra...... Quelle labbra erano così invitanti, non voleva staccarsi da loro, incominciava a sentire il cambiamento del profumo del ragazzo che stringeva fra le braccia.
Sempre più rilassato, sempre meno terrorizzato.
A fatica scosto le sue labbra da lui, quel contatto era stato così meraviglioso nonostante la situazione, aprì gli occhi per incrociare finalmente gli occhi che amava tanto. Erano ritornati.
-Ei-Eiji.
-shhhh va tutto bene, sono qua.
-Eijiro, io....
-Izuku io.......
-Chi cazzo sei? Sta lontano dal mio Izuku!
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro