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Chiarimenti


-Ti prego calmati.

-Kacchan, dov'è Kacchan?

-è di là in cucina, glie l'ho chiesto io. Ti prego non allontanarmi. Voglio sol..

Limpide gocce trasparenti si formarono all'estremità di quegli smeraldi, pieni di sofferenza mentre guardava quello sguardo che non ne voleva sapere di smettere di osservarlo.

-merda.

Il rosso si alzò di scatto passandosi una mano fra i capelli andando avanti e indietro per la stanza nervosamente, non sapeva come comportarsi per non spaventarlo più di tanto.

Si voltò ad osservarlo. Era poggiato allo schienale del letto, rannicchiato con le braccia intorno alle gambe avvolto da quel lenzuolo quasi fino alla testa e quegl'occhi smeraldo, senza parlare sembravano che lo supplicassero di allontanarsi da lui mentre quelle lacrime scendevano, si sentí mancare e l'unica cosa che il suo istinto riuscì a fare fu quello di arrivare a bordo letto, inginocchiarsi a terra poggiare entrambe le braccia sul materasso incrociandole e chinare la testa tenendo fisso lo sguardo del minore così intensamente.

Due occhi smeraldo velati da una patina trasparente che si accumulava negl'angoli di essi per scendere lungo quella pelle chiara vedevano movimenti sfocati della persona che gli era d'avanti, sbiaditi, deformati da quell'umidità che cominciava anche a bruciarne l'interno.

Una mano passo su di essi cercando di asciugarne almeno l'esterno mentre tirava su col naso che stava per colare.

-che-che fai?

-ti guardo.

-per-perché?

-non dovrei ?è vietato?

Prese il fazzoletto dalla tasca e glie lo porse per farlo soffiare il naso gocciolante.

-te-te lo sporcherò.

-non importa, me lo restituirai lavato e pulito. Sarà una scusa bella e buona per parlare con te.

Non aveva il coraggio di incrociare i suoi occhi.

-i-io ti ti, tutto quello che dicevo nel sonno l'ho detto ad alta voce?

Il dito di eijiro cominciò a giocerellare col lenzuolo facendo dei cerchi mentre lo guardava distrattamente per allentare un po' la pressione che si era creata.

-mmmmm.. Dipende da cosa intendi tutto.

-tu tuuu, quando ti ho parlato tu mi hai risposto. Era solo nel m-mio sogno o-ohoo....

Divenne rosso come un peperone ripensando alle risposte del rosso e nascose di nuovo il volto fra le braccia incrociate.

Il dito di Eijiro cominciò a muoversi piano piano in direzione del verdino fino ad arrivare a toccare la punta del alluce ed accarezzarlo dolcemente incominciando ad emanare feronomi per tranquillizzarlo.

Quel contatto, seppur lieve, provocò in Izuku una sensazione di calore che gli arrivò fino al cuore facendolo battere più velocemente e quando incominciò a percepire di nuovo l'odore di cioccolato e marshmallow bruciati cominciò a rilassarsi un po'.

-vuoi, vuoi davvero che vada a chiamare Kacchan Izu? Mi basta un tuo accenno. Non dirò nulla e non mi arrabbierò, mi basta che tu stia bene.

Il ragazzo ancora con il volto tra le braccia non rispose.

-ho capito.

Si alzò in piedi di fianco al verdino, lo guardò un istante prima di girarsi per avviarsi verso la cucina, ma qualcosa gli afferrò il polso stringendola senza troppa forza.

Si girò abbassando gli occhi verso la sua mano, vide il suo polso circondato dalla mano esile del verdino che cercava di trattenerlo, le sua labbra si incurvarono verso l'alto formando un lieve sorriso.

Si sedette sul bordo del letto a poca distanza da lui, guardò il suo polso ancora avvolto dalla mano del minore quasi tremante e con l'altra mano la sfioró delicatamente accarezzando le falangi che man mano si rilassavano a quel tocco rallentando la presa ed il rosso ne approfittò per sfilare la mano bloccata ed avvolgere quella del verdino fra le sue accarezzandola con delicatezza ed assaporandone il tocco.

Le punte delle loro dita si sfiorarono, provocando in loro piccole scosse elettriche che furono percepite da entrambi, lo sgurdo di Izuku si alzò, ancora rosso sulle guance, a guardare quelle mani unite così differenti fra di loro. La sua, minuta ed esile avvolta da due mani grandi e forti ma che lo toccavano con una tale delicatezza come se avesse paura di fargli del male, l'avvolgevano e la sfioravano in una calda sensazione di tepore che scaldò il cuore di Izuku che senza accorgersene aveva allargato le falangi e le loro dita si erano incrociate in un 'unica forte stretta che fece rabbrividire il minore che cominciò ad emanare feromoni involontariamente, che furono subito percepiti dal rosso che chiuse gli occhi e si beò di quell' odore che adorava.

-Ij-Eijirou.

Nel sentire il suo nome riaprí gli occhi guardandolo intensamente che l'altro dovette distogliere lo sguardo per continuare.

-mi mi spiace per prima. N-non vo volevo che che..

-va tutto bene. Se vuoi che vada, andrò, se vuoi che resto, rimarrò finché vorrai.

-io-io, vedi ho sempre a avuto solo Kacchan c che riusciva a calmarmi ed ora, questo, questo, è t-tutto nuovo per me e mi fa p paura.

- hai paura di me?

-n no. Ho paura d di quello che sto pro provando.

Eijirou sorrise guardandolo così indifeso.

-i io non sono c come gli altri, io, io s so son...

-non mi importa.

Izuku si girò a guardarlo.

-Eiji io io sono..

-la persona più meravigliosa che conosca.

Si avvicinò un po' a lui.

-katsuki mi ha raccontato tutto per mia richiesta. Perdonami. Perdona il mio cucciolo, non avevo idea del tuo passato, non sapevo.

Quando ti ho visto in quelle condizioni al torrente mi sono sentito morire. Izuku, prima, in quello che pensassi fosse un sogno, si, ti ho detto che ti amo ed è vero e so che lo senti anche tu. Ho trovato il mio mate, ma non è solo per questo, ti amo perché sei semplicemente tu, non esiste l'omega o l'alpha, ma ho amato a prima vista, chiamalo colpo di fulmine se vuoi, te e solo te.
Lascia che te lo dimostri, non allontanarmi. Fidati di me. Vorr.....

Senza sapere né come né perché si ritrovò avvolto il viso tra due esili mani che lo stringevano a coppa, mentre un viso ancora rosso e tremante gli si era piazzato davanti premendo la propria fronte alla sua con gli occhi chiusi,il respiro accellerato.

Quell'odore di biscotti allo zenzero era cambiato diventando prepotentemente più dolce e irresistibile, quell'odore che lui amava e chiuse gli occhi respirando a fondo quel profumo che lo mandava in estasi.

-Izuku Izu.

La sua voce calda e profonda sussurró il suo nome che provocò brividi lungo la schiena del verdino, avrebbe voluto che quel momento non finisse, Eijirou lo stringesse di nuovo a se, ma qualcosa lo frenò, quella stessa paura che lo frenava ormai da anni.

-Ei-Eiji ti ti prego, dio solo sa quanto vorrei che fosse tutto così semplice e dirti di di si, ma non è così. Ti prego ho bisogno di tempo, di capire me stesso, perché non voglio farti so soffrire. Ho bisogno di capire me stesso e se se....

-usciamo.

-co cosa?

-ti va un 'uscita con me?

-eeeeeeh.

-anche non da soli. Può venire anche katsuki con noi, così ti sentirai più tranquillo. Andremo ovunque tu voglia.

-ma ma ma mamaaaaaaaaa..

-non dirmi di no, sarà una giornata fra amici se lo riterrai opportuno, almeno spero di riuscire a fare l'amico perché quando mi guardi così credimi sei davvero irresistibile.

Sorrise nel vedere che il minore aveva lasciato il suo volto per coprirsi il suo imbarazzato

-non dire queste cose ti prego.

Stavolta fu il rosso ad avvicinare le loro fronti sbeffeggiando e volendolo un po' stuzzicare e con la voce che era un sussurro.

-non immagini neanche quanto tu sia irresistibile e quanto sia bello perdersi nei tuoi occhi.

Izuku divenne un'unica fiamma mentre spostava le mani dal volto per guardarlo negl'occhi di un rosso così intenso da farlo rabbrividire e non reagí di un millimetro quando due labbra carnose e morbide sfiorarono le sue mentre una mano gli sfiorava la guancia ormai di fuoco e fu dolce e penetrante quel tocco che tutto scomparve intorno a lui, tranne colui che gli era d'avanti.

Non si rese conto quanto tempo fosse passato e non gli importava. La mano di Eijiro così calda sul suo viso le sue labbra,tutto in quell'istante non contava più.

Quando si staccarono il maggiore tornò ad appoggiare la sua fronte a quella del minore.

-diooo, come mi fai sentire. Sarà meglio che mi allontani o fra poco sentirai l'alpha.
Allora. Ti va di uscire insieme?parlerò io con katsuki.

Izuku non riusciva a proferire parola ma un accenno di testa come a dire si fece sorridere Eijirou che si anzò di scatto destando un po' di stupore nel minore.

-scusami, ma se non mi allontano da te rischio di di, ok facciamo così io ora vado a parlare con Katsuki tu cerca di riposare un po'. Sarà meglio che vada.
O o bisogno di riprendermi un attimo anch'io.

Sfiorò le sue dita e guardandolo.

-allora decidi tu quando e dove. Domani resta pure a casa parlerò io con mio padre tranquillo. Ora sarà meglio che vada, ho lasciato quel poverino di Shoto fuori ad aspettarmi.

-Shoto?

-i-il mio cucciolo. È legato fuori casa ad aspettarmi.

-oh.

-Izu, ti assicuro che è dolce e giocherellone, non voleva farti male. Se un giorno ti andrà te lo dimostrerò ma per ora è meglio che non vi incrociate.

Si abbassò di nuovo verso il suo viso sfiorandogli le labbra per poi riallontanarsi verso la porta.

-Darò il mio numero a Katsuki così con calma dopo che ti sei riposato te lo segnerai e mi aspetto un tuo messaggio. Ora sarà meglio che sparisca, prima che mi penta di qualcosa che potrei fare.
A domani.

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