il dolore è una strana sensazione.
un contorto, scheletrico albero che scava la sua strada da un terreno fertile di erba rigogliosa, fino ad arrivare a sposare il cielo.
ti toglie il respiro e puoi sentirlo.
riesci a sentire i polmoni che si espandono e che collassano, respirando quello stato di nulla che ti stringe il cuore come se non esistesse altro.
il sangue non scorre più come dovrebbe. e perché mai? tutti i tuoi organi collassano, ma è quello che volevi.

ti stai distruggendo.

e non è bello. non c'è nulla di bello. non è l'ultimo respiro del sole che tramonta per poi risorgere, non è l'ultima fiammata vampante di una fenice che poi rinasce. è niente. un niente composto di tutto e così vasto ed inesplicabile che è tutto ciò che riesci a sentire, a provare, e realizzi che forse i tuoi polmoni non sono stati creati per respirare ossigeno, ma dolore.

perché l'artista che ha speso amabile, scrupoloso lavoro sul tuo corpo si è dimenticato di portar con se la sua tempera, ed è stato costretto ad intingere il pennello nelle sue vene aperte.

tu sei quello che diventa l'arte dopo essere stata abbandonata dal suo creatore, sei tutto ciò che c'è di ripugnante nel mondo, sei odio, lacrime che fanno concorrenza all'oceano, cicatrici nascoste, stelle morenti che ancora non sono esplose per l'ultimo filo di luce che risplende imperterrito.

sei la fine dell'universo, e bada, l'universo è infinito.
sei un mare di ombre e di soli privi di luce, cadaveri di giganti celesti che una volta erano inarrivabili nella loro bellezza e sicurezza.
una tempo avevano un posto nel sistema solare, come te, come tutti noi.
e poi sono caduti, come te, come alcuni di noi.
ed hanno dato inizio ad un'incomparabile morte dietro ai tuoi occhi, intrappolati in qualcosa di così minuscolo che è un miracolo che tu non sia ancora esplosa.

ma lo farai.

posso vederlo ogni volta che ti guardo.
non voglio guardati.
non guardarti.

e tu non sei niente di tutto ciò. tu non sei niente.
tu sei me, tu sei le mie dita, tu sei niente.
che cosa dimostra che esisti? qual è la prova che tu sia più di un ammasso di organi e futili pensieri tenuti insieme da un nome che è stato usato dagli altri e inciso sulle loro tombe? che cosa sei tu, a parte un prigioniero? prendi fantasmi e non sai nemmeno perché, ma lo sai. prendi fantasmi e li confini all'interno della tua mente, e le tue parole sono macchiate di ectoplasma perché non sono nemmeno tue.

tu non sei nemmeno tua.

tu non sei tu.

sei tutto e non lo sei.

non sei niente.