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UN PAIO D'OCCHI IN PIÙ

Alex vide Samsara estrarre la propria pistole dalla fondina e mirare verso di lui, si portò all'indietro con un movimento della spina dorsale per poi muovere le gambe in modo impacciato e di conseguenza finire seduto a terra.

Tuttavia il proiettile non aveva mai lasciato l'arma visto che Dastan aveva poggiato la propria mano su di essa.

"Non usare l'arma di ordinanza".

Rimproverò la felina, infatti se avesse sparato e colpito il bersaglio la pallottola stessa sarebbe stata una prova schiacciate quanto una valanga, sopratutto perché lo sparo avrebbe attirato l'attenzione di tutta la gente intorno e per la troppa distanza da percorrere non ci sarebbe stato il tempo di rimuoverla.

Il leone fu il primo a raggiungere la porta rossa che rappresentava l'ingresso sul retro del palazzo entrato nel suo interesse con la stessa prepotenza in un piede usato per fare uno sgambetto, il ghepardo lo seguì come fosse la sua ombra mentre il lupo e l'orso polare chiusero la fila allarmata e tesa ma allo stesso tempo certa di poter cancellare il problema.

I quattro si fermarono davanti all'ascensore blu con la tonalità sfumata dal tempo.

"Ascoltate: io, Tim e Sam saliamo per le scale, mi raccomando voglio che vi trasformiate in corridori da medaglia d'oro olimpica...".

Il felino con la criniera indicò i due appena citati per poi guardare quello rimasto escluso.

"Ritz tu resta davanti all'ascensore e se quel, o quei, ficcanaso scendono tramite questa trappola mortale salutali da parte nostra".

Il plantigrado annuì e si poggiò al muro, esattamente proprio davanti alle porte dell'apparecchio, e assunse una posizione identica a quella mostrata fuori pochi istanti prima.

"Stanno salendo è evidente".

Disse Liam per poi chiudere la porta e sfilarsi la cintura nera.

"Che stai facendo?"

Chiese Louis visibilmente confuso mentre il gatto circondava la maniglia nera della porta rossa, dalla forma quasi simile a una mezzaluna, con l'oggetto appena rimosso dalla sua posizione quotidiana.

"Mi serve tempo per pensare ergo me lo creo il tempo".

La cinta venne fissata alla maniglia e a un tubo sporgente più in basso, l'ultimo buco, ossia il primo della fila, era stato perforato dalla cinghia e visto che la porta si apriva nel senso opposto rispetto ai tre avrebbero guadagnato qualcosa in fatto di tempo.

"Che si fa?"

Chiese Alex mentre mostrava segni di nervosismo e nel mentre faceva su e giù sul tetto, il cervo provava la stessa tensione del ragazzo ma riusciva a contenerla meglio anche se lo sguardo e il sudore non lasciavano dubbi.

Le scale erano sempre meno mentre il fiato accennava a farsi sentire pesante, le Zanne Crudeli correvano velocemente sulle scale marroni mischiate a una tonalità bianca.

Dastan apriva la fila mentre Samsara e Tim lo seguivano a ruota, Ritz era ancora al piano terra e non accennava a cambiare posizione ma mostrava una leggera noia per mancanza di movimento visto che sbatteva costantemente il piede destro sul pavimento.

"Possiamo provare a saltare".

Propose Louis mentre guardava il palazzo davanti a loro.

"No, io potrei anche farcela ma non garantisco lo stesso per voi".

Il gatto si era poggiato sul parapetto e teneva l'indice sinistro in bocca in segno di profonda riflessione.

I tre si voltarono verso la porta...i passi riecheggiavano fino alle loro orecchie, il ragazzo dagli occhi verdi portò la testa in basso verso la strada e fu allora che le sue pupille fissarono la soluzione.

"Ho un'idea!"

Poco dopo il leone strinse la maniglia ma la cintura fece il suo lavoro, almeno per le prime tre spinte, ma alla fine si spezzò mentre il tubo si staccò dalla sua fissata posizione e toccò la punta delle scarpe nere del felino con il respiro affannato, come i suoi complici, i tre fissarono quel tetto vuoto con incredulità mentre camminavano su esso spaesati.

"Dove sono?"

Chiese il carnivoro dal pelo marrone.

"E io che ne so! Ti ricordo che stavo con te sulle scale!"

Rispose il lupo con un po' di ironia mischiata alla frustrazione di non aver trovato la preda in una situazione totalmente a loro vantaggio. 

"E adesso chi lo dice al capo?"

Chiese Samsara, aveva fatto sembrare i tre alunni liceali che non avevano svolto un compito di gruppo e ora dovevano vedersela con il professore severo.

"Stanno guardando?"

Chiese nuovamente Alex mentre si muoveva verso il basso.

"Chiedilo ancora e ti butto di sotto".

Rispose Liam, ultimo della fila, mentre scendeva.

Il gruppo era aggrappato al tubo collegato alla grondaia e lo usava come scala di fortuna, il ragazzo si era ricordato di come era entrati, e poi, usciti, dall'ufficio del sindaco.

Louis fu il primo a raggiungere la strada e gli altri due non tardarono troppo per poi filarsela insieme come adolescenti che avevano appena combinato una bravata.

Dastan notò i tre mentre si rititavano ma ormai erano già di spalle, ricollegò tutto alla grondaia e graffiò il parapetto per la frustrazione nel capire di essere stato aggirato in un modo assai infantile. 

"Andiamocene".

"Dastan Throne...Ritz Antartica".

Le foto dei due appena citati vennero messe dal gatto nero sulla lavagna sopra i nomi di "Vader" e "Teddy".

"Nomi inusuali".

Commentò Karim mentre azzannava un panino con dentro della lattuga.

"Vuoi?"

Propose a Juno con la bocca piena mentre quest'ultima scuoteva la testa.

"Be': Vader dovrebbe significare padre in olandese e non ci vuole un genio per capire che Teddy è un riferimento a Teddy Bear".

"Peccato che tu non stia parlando con un genio".

Ironizzò Joshua mentre dava una gomitata amichevole al coyote che ricambiò lanciandogli il panino in faccia.

"E pure permaloso".

La iena interruppe la sua risata quando vide la lavagna sfocata.

"Tutto bene?"

Chiese l'amico carnivoro.

"Si, la tua arma gastronomica mi ha appannato la vista...vado a lavarmi il viso".

Sorrise e si allontanò.

"In tutto questo però non ci siamo chiesti chi fra questi potrebbe essere il capo".

L'argomento venne messo sul tavolo da Haru intenta a parlare con Legoshi fino a poco prima.

"Lui".

Liam toccò il nome "Tyrant" ossia "Tiranno".

"E Alpha?"

Chiese Alex a braccia conserte.

"Lui sembra più un braccio destro molto usato e vicino al cuore".

"Capisco...".

Alex guardò la porta che conduceva al corridoio dell'infermeria.

"...scusate devo fare una cosa".

Senza aspettare una risposta superò la porta ma l'attenzione dei presenti venne attirata da un lupo appena entrato.

Il Supervisore.

"Signore!"

"Rilassati Liam...".

Il canide si avvicinò al felino con le braccia dietro la schiena senza curarsi minimamente degli altri presenti nella stanza.

"...ho letto il tuo rapporto, il ragazzo ha avuto un'ottima idea...".

Girò più volte la testa.

"...ma non lo vedo al momento".

"È in infermeria signore".

"Capisco, tuttavia la missione stava per saltare e quindi...".

Diede le spalle al gatto e tornò vicino alla porta dalla quale era entrato.

"...ho deciso di mettere un paio d'occhi in più".

Prima che Liam potesse parlare fece il suo ingresso un canguro: il suo fisico era simile a quello di Liam ma leggermente più magro, la sua pelle era totalmente marrone con il naso dello stesso colore ma di una tonalità più scura.

"Vi presento Ino".

"Sig...".

Il lupo uscì senza dire nient'altro mentre i presenti fissavano il nuovo arrivato.

"Allora...mi mettete al corrente della situazione?"

Chiese mentre gli altri si fissavano l'un l'altro. 

Alex poggiò le nocche sulla porta dell'infermeria quattro volte.

"Avanti".

La voce di Sarah venne seguita dall'apertura della porta.

"Alex tutto bene?"

"Si, sono qui per...".

"Ah già...".

La cerva ridacchiò e indicò il lettino.

"...un minuto e ti dico tutto".

Secondo voi cosa dovrà dire Sarah? Che ne pensate di Ino? E la fuga vi è piaciuta?  Fatemelo sapere eh.

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