TERAPIA
Maledetto odore, maledetto odore.
Il lupo correva con la stessa difficoltà di un soldato che attraversava una trincea, le bancarelle piene di carne emettevano un odore invitante ma doveva resistere alla tentazione.
Corse sempre più forte senza pensare a nulla salvo che a lei.
Quando oltrepassò il punto cruciale si fermò in un vicolo buio per riprendere fiato...ma era più dura che resistere alla carne, la sua bocca salivava come una cascata e poco dopo il freddo pavimento entrò in contatto con il corpo.
La sua vista offuscata riconobbe qualcuno con un bastone.
Alex?
Chiese a sé stesso senza emettere un fiato, il bastone lo tastò un paio di volte ed ebbe la sua risposta poco dopo.
"Mio caro lupetto...sei stato fortunato a collassare in questo vicolo".
"Leg! Leg!"
Alex correva proprio sullo stesso percorso seguito dal lupo, ma andava più lento visto il tempo che perdeva per cercarlo, quando oltrepassò i banchi pieni di carne notò lo stesso vicolo imboccato dal canide poco prima.
"Leg!"
Non c'era più nessuno.
Il lupo si riprese e notò la situazione non tanto rosea a quanto pare: una museruola stringeva il muso, una divisa arancione non tanto diversa da quella indossata dai carcerati copriva il pelo e delle catene lo tenevano bloccato a un palo alle sue spalle.
La stanza era piccola ma abbastanza larga sia per lui che per il panda che gli dava le spalle: possedeva una muscolatura quasi spaventosa, mentre il pelo era diviso in bianco e nero, quando si voltò rivelò tre graffi ormai diventati cicatrici sull'occhio destro.
"Ti sei svegliato...bene".
Si mise davanti al lupo.
"Adesso ti libero ma tu non urlare".
Non appena la museruola venne rimossa Legoshi iniziò a urlare diverse domande e l'unica risposta fu un pugno ben assestato sulla guancia destra.
"Hai il pelo nelle orecchie?"
Chiese con tono acido mentre si sedeva vicino a una macchina fotografica nera.
"Nome?"
"Legoshi".
Un lampo bianco accecò per un istante lo studente, non era molto fotigenico e di certo quella situazione in stile terzo grado non aiutava.
"Da dove vieni?"
"Dalla Cherrytown".
Altro flash.
"Quando hai divorato il tuo primo erbivoro?"
"NON L'HO MAI FATTO!"
Altro flash.
"Un carnivoro che collassa al Mercato Nero è perché ha già sentito il sapore della carne".
"Stavo per farlo...ma ho ripreso il controllo".
Altro flash.
"O per meglio dire ti sei rimesso la tua maschera".
"So che questa è una cosa che dovrò confessarle un giorno".
Il panda spalancò gli occhi.
"Sei serio? L'hai quasi divorata e ancora la frequenti?"
Il plantigrado si alzò dalla sedia mentre il lupo chiedeva in che posto fosse.
"Diciamo che il Mercato Nero è una mensa: la carne che vedi qui viene fornita segretamente da ospedali e pompe funebri, è illegale ovvio, ma almeno non cacciate per conto vostro".
Il lupo fissò la parete appena scoperta dalle tende che la occultavano in precedenza, diverse foto di carnivori mutilati erano appese sul muro in stile foto ricordo.
"Cos'è quello?"
"È il risultato che hanno i carnivori che perdono il controllo: c'è chi si è mangiato il braccio perché non dimenticava il sapore della carne, chi ha perso il pelo per il troppo stress, chi ai odiava così tanto da diventare autolesionista e uno di loro ha ucciso un'erbivora perché innamorato di lei".
La prima foto fatta al lupo venne aggiunta a quella macabra collezione.
"Chi sei?"
"Sono il guardiano del Mercato Nero e anche un dottore, o per meglio dire il tuo dottore".
Alex camminava ancora nel vicolo, l'odore della carne era ovunque ma c'era qualcosa...come una striscia di odore con un'impronta diversa.
Quando il ragazzo chiuse gli occhi e inalò quella striscia un ritratto immaginario del lupo si formò nella sua testa.
Sentiva il suo odore, ma come?
Scosse la testa e iniziò a seguirlo.
Nel frattempo lupo e panda erano seduti in quello che assomigliava a un salotto, illuminato, colorato, grande come la stanza precedente ma nulla a che vedere con essa.
Legoshi leggeva un libro con le pagine aperte sui plantigradi, i panda infatti erano onnivori e perciò oltre alla carne potevano sopravvivere solo con il bambù.
"Hai detto che sei un dottore?"
"Così è, non è stato un percorso breve ma alla fine sono arrivato a questa forma fisica...".
Mostrò il muscolo del braccio sinistro gonfio come una mongolfiera agli occhi del canide leggermente intimidito.
"...solo per diventare medico e salvare i carnivori nel peggior incubo e pericolo...loro stessi, ho rischiato la vita molte volte".
Si toccò il ventre dove sotto l'indumento una cicatrice risiedeva da tempo, nel frattempo Legoshi fece una smorfia dettata dal disgusto quando assaggiò il tè preparato dal panda.
"Buono vero? Tè fatto con le foglie di bambù".
Il sorriso svanì.
"Devi smettere di vedere quella coniglietta".
"Non trattarmi come un tuo paziente".
"Ma tu sei un mio paziente".
Per un attimo i due si fissarono.
"Chi ti credi di essere?"
"Il tuo dottore, i casi dei carnivori sono sempre gli stessi, certo cambia il centro, ma inizio e fine saranno sempre uguali a meno che non intervenga io".
"Tu non sai nulla di me".
"So quanto basta".
"Almeno sto provando a farmela amica".
"Devi fermarti adesso".
"Tu non puoi...".
L'orso bicolore afferrò il lupo per il colletto della maglietta.
"Smettila di rispondermi come uno studente che contesta un brutto voto e ascoltami, sono sicuro che vuoi davvero diventare suo amico ma devi fermarti, è il tuo io pacato che te lo fa credere ma il tuo io feroce sta aspettando che il frutto diventi maturo per mangiarlo...ora che puoi fermarti".
La presa sulla maglietta venne mollata mentre il lupo realizzava ciò che la orecchie avevano fatto entrare e che il cervello marchiava nella memoria.
"Un'ultima cosa...".
Il canide quasi sussultò quando gli venne mostrata una rivista erotica sui conigli.
"...non fare quella faccia sono serio, guarda questo giornalino: se ti eccitano le immagini qui dentro hai solo una strana perversione...ma se a farti quell'effetto è solo lei allora sei in un bel guaio e ti ci devi togliere subito".
Dopo qualche istante di esitazione, spinto soprattutto dal fatto che il dottore di turno non l'avrebbe lasciato andare senza quella rivista, l'afferrò e la nascose nello zaino.
Poco dopo la porta si aprì di scatto.
"LASCIALO O TI SISTEMO ORSO ANNI TRENTA!"
Alex puntava il bastone contro il panda, poco dopo si accorse della sua muscolatura...forse doveva studiare la situazione prima di entrare.
L'orso bicolore si mise a ridere.
"Vorresti battermi con quello stuzzicadenti?"
"Alex va tutto bene, me ne stavo andando".
Disse il lupo abbattuto dalla situazione.
"I giovani di oggi".
Sussurrò fra il divertito e l'esasperato il panda mentre i due uscivano dall'edificio.
CIAO A TUTTI, che farà Leg ora? E che pensate che ve lo dico XD, CIAU.
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