NOME
Alex vide i suoi compagni del club di arte in fila indiana e dopo essersi passato una mano sotto gli occhi, per cancellare ogni singola traccia umida, li raggiunse.
"Dov'è Leg?"
Chiese mentre girava la testa sia a destra che a sinistra.
"Chi la mina vagante? Si è dileguato pochi secondi fa".
Rispose Vovo: un panda dal pelo rosso con qualche traccia di bianco e di statura molto bassa.
"Vuoi smetterla di chiamarlo così!"
Intervenne Dom con tono da rimprovero.
"È proprio perché l'hai chiamato così che s'è né andato".
Il ragazzo senza aspettare la fine della discussione seguì la direzione indicata da Vovo.
Haru invece fissava dei fiori appassiti, sembravano dei bambini tristi, la loro estremità all'ingiù come fossero delle teste piegate e i loro petali molli e flosci come se fossero lacrime.
"Spero di essere in tempo".
Disse la coniglietta mentre afferrava il vaso e si avviava verso il suo giardino.
Poco dopo la sua guancia destra toccava il freddo pavimento, il vaso era finito in pezzi e i fiori ormai sarebbero andati verso un'altra vita.
"Sei così sola che ti sei messa a parlare con i fiori".
Mitsuchi, sempre con le solite due al seguito, incrociò le braccia, poco dopo sollevò la coniglietta più bassa tramite l'orecchio destro.
"Non dovresti provare a tornare col tuo ragazzo".
Sapeva che la simile bicolore avrebbe reagito male ma era più forte di lei.
"Ormai io non sono nel suo interesse, riesci a indovinare perché?"
Era esplicito nel disgusto misto a rabbia che lascia intravedere nella sua voce a dare la risposta.
Haru.
"Tu hai...".
"Finiscila con questa storia dell'estinzione, vuoi continuare a piangerti addosso? Be' fai pure ma ricorda che ogni dispetto o angheria che mi farai sarà un'occasione persa per dare esemplari ai conigli arlecchino...ma tranquilla semmai l'estinzione arriverà ti accenderò una candela al Festival del Meteorite proprio affianco a quella dei dinosauri!"
Le tre, che durante la risposta di Haru si erano mostrate intimidite, scapparono via mentre la coniglietta sorrideva fiera.
"Forza! Mangia viva quella coniglietta!"
Urlò Mitsuchi in lontananza, Haru spalancò gli occhi e si voltò.
Legoshi era in piedi dietro di lei e si mostrava, involontariamente, con la sua imponenza scandita ancor meglio dalla differenza di altezza fra i due.
"Sei tu".
Disse Haru per poi chinarsi e rammaricarsi per il destino dei fiori, il lupo invece fissava il piccolo coniglio e pensava al mese trascorso con solo lei in testa.
Poco dopo il canide porse ad Haru uno dei fiori
"Va tutto bene?"
L'espressione della coniglietta cambiò e divenne seria.
"Apprezzo l'aiuto ma non accetto la pietà dei ragazzi con cui sono stata".
Poco dopo fu il turno di Legoshi nel cambio di espressione, divenne anch'essa seria e forse quasi minacciosa.
"Ma noi non abbiamo fatto niente".
I ricordi tornarono indietro come gamberi nella testa della coniglietta: il giardino, lui che l'aiutava, il fraintendimento, lei che si toglieva i vestiti di dosso e lui che scappava con terrore scritto sulla fronte.
"Ceniamo insieme?"
Propose Haru mentre il lupo spalancò gli occhi.
Poco dopo infatti i due erano seduti a un tavolo l'uno davanti all'altra...e per entrambi la situazione non andava avanti con agio come titolo.
Legoshi infatti voleva chiederle il nome, una semplice e banale domanda, peccato che fosse più difficile di fare respirare sulla Luna al momento.
Haru invece continuava a stendere la gamba sempre più spesso e ciò non era dovuto a un dolore o a un tic, ma al suo istinto da preda che non faceva altro che dirle di scappare soprattutto quando il lupo mostrava le zanne per assaporare il boccone.
Poco dopo arrivò una conoscenza di entrambi.
"Leg ti ho cercato dappertutto si può sapere dov'eri finito?"
Chiese Alex.
"Ecco...io starei cenando".
Sussurrò il lupo, il ragazzo guardò la coniglietta.
"Ciao, come va?"
Quando si rivoltò verso Legoshi si bloccò come congelato, guardò nuovamente la coniglietta per poi riguardare il lupo e ripeté questo procedimento almeno tre volte prima di afferrare il canide per il braccio sinistro.
"Ci scuseresti un secondo".
Disse con tono educato per poi trascinare lo studente con meno educazione.
"Ma sei pazzo! Se il tuo istinto da predatore esce di nuovo?!"
Sussurrò allarmato.
"Io...".
"Non dirmi che vuoi mangiarla?"
"No...voglio solo il suo nome".
Il ragazzo alzò sopracciglio.
"Vuoi rubarle il nome? Sei serio".
"Voglio sapere il suo nome".
"E vai a chiederlo no?"
Il lupo sospirò, il ragazzo afferrò il bastone con la mano destra e iniziò a far sbattere più volte l'estremità di esso sul palmo sinistro.
"Dovrei temere quel coso?"
Alex per tutta risposta fece un sorriso abbastanza poco rassicurante.
"Ahia!"
Il lupo si sedette nuovamente con una piccola macchia rossa sul muso e fissò Haru pronto a farle la fatidica domanda.
CIAO A TUTTI, ci riuscirà? Spero che il capitolo vi sia piaciuto se avete domande o curiosità scrivetele nei commenti e ci vediamo al prossimo capitolo CIAU.
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