NEMICI
"Ne sono sicuro appartiene alla coniglietta nana".
A parlare era stato Mikado un coniglio arlecchino diviso fra il bianco e il marrone e nientemeno che il ragazzo di Mitsuchi, davanti a lui uno dei professori con l'aspetto di una zebra fissava la scarpa persa da Haru durante il rapimento.
"C'era anche questo".
Un animale simile a una gazzella e amico del coniglio consegnò il biglietto nero.
"La Shishigumi".
"Shishigumi?"
"Non nominate quel nome!"
Una voce rauca si intromise nel discorso e ad accompagnarla fu il sindaco che senza mostrare segni di preoccupazione prese il comando del timone che dirigeva la conversazione.
"Riusciremo a salvarla, ma voi dovete fare silenzio anche solo pronunciare quel nome vi metterà in pericolo...da qui in poi ci penso io".
Afferrò il biglietto e uscì dallo stand, gli Shishigumi erano dei leoni, come lui, e non avrebbe permesso a una banda criminale di rovinare l'armonia fra erbivori e carnivori.
E lo dimostrò con uno strappo, il biglietto venne diviso in due parti come sarebbe stato il cuore della coniglietta se avesse visto una scena simile.
"Non posso credere che esistano mostri del genere...".
I due iniziarono a parlare nuovamente della faccenda ancora scossi, erano così presi che non si accorsero nemmeno di Legoshi e Alex.
"...speriamo che salveranno Haru".
Come fossero dei radar i due si votarono non appena sentirono il nome.
"Cosa?!"
Chiesero in coro.
Nello stand del sindaco quest'ultimo fissava Louis in piedi davanti a lui mentre la scarpa della coniglietta era finita nel cestino.
"Louis oggi è successa una tragedia: gli Shishigumi hanno rapito una studentessa di questa scuola, si chiama Haru".
Lo stesso nome scatenò nel cervo la stessa reazione avuta dai due poco prima.
"Che cosa facciamo? Insomma dobbiamo salvarla! Esiste già un piano o mi ha convocato per studiarne uno?"
Il leone alzò la mani totalmente aperta per fermare lo studente.
"Ti ho convocato per dirti di lasciar perdere".
"Cosa?!"
"Guardami...".
Il sindaco aprì la bocca e mostrò i suoi denti totalmente normali, neanche una zanna.
"...quando sono andato al college ho speso quattro milioni di yen per un intervento di chirurgia plastica, volevo trasmettere sicurezza alla gente ma se rendi pubblica questa notizia la fiducia verso i leoni colerebbe a picco e in città si creerebbe il panico visto che anche il primo cittadino è dell'omonima specie".
"Ma...".
"C'è di più...".
Il felino aprì un registro bianco posto su un tavolo e iniziò a sfogliarlo.
"...questo è il registro di tutti gli animali venduti al Mercato Nero, il tuo nome è qui ma potrebbe svanire: Louis occupati del Festival, non parlare di questa faccenda e il numero quattro diventerà un fantasma anche nei ricordi".
Il cervo iniziò a muovere il braccio destro verso la mano tesa del sindaco e anche se all'ultimo istante provò a ritirarla la stretta venne eseguita e l'accordo saldato, lo studente sentiva come se avesse fatto il patto con il Diavolo visto l'enorme prezzo da pagare.
"Non ho altro dire".
L'erbivoro era dello stesso parare e se ne andò senza proferire parola, non appena uscì dallo stand Legoshi afferrò il suo braccio.
"Louis dobbiamo andare presto Haru è stata rapita...".
"Lo so già".
Il braccio venne divincolato.
"Allora andiamo!"
"Non posso fare niente!"
"Ma come?! Tu la ami!"
Un pugno fece voltare la testa del lupo.
"NON POSSIAMO FARE NULLA LEGOSHI! NON POSSIAMO FARE NULLA! MA NON MI ASPETTO CHE QUALCUNO CHE FINGA DI CONTINUO POSSA CAPIRE!"
Il pelo grigio si rizzò mentre il corpo collegato ad esso avanzava verso il cervo.
"Vuoi vedere cosa c'è sotto la maschera? Bene, ti mostrerò cos'è un lupo, ti mostrerò quel che meriti e ti mostrerò cosa prova Haru in questo momento".
Un pugno fece letteralmente volare il cervo sul terreno e ovviamente il canide se ne pentì all'istante e corse da lui per aiutarlo ma ricevette un doppio calcio in pancia e un montante ma rispose con un dritto che fece sbilanciare il cervo che si resse con una mano e con quella libera allontanò il lupo con un altro pugno.
Solo allora un bastone si intromise fra i due in modo orizzontale, premeva sul petto del canide e sul collo del cervo.
La parte con la modifica era rivolta al secondo segno che lo considerasse il nemico.
"Noi la salveremo e spero che quei leoni scelgano te come prossima preda, allora io non muoverò un dito per salvarti".
Legoshi pensava le stesse e cose mentre ritirava ogni pensiero fatto poche ore prima: non meritava il titolo di Beastar, non meritava il suo rispetto e non meritava Haru che ora non avrebbe concesso a nessuno.
La pioggia arrivò insieme alle sera mentre i due, che avevano marinato la scuola, erano tornati al Mercato Nero dove il lupo aveva perso l'odore della coniglietta.
Troppa carne e troppi odori.
"Senti prova laggiù io cerco qualche indizio".
Propose il ragazzo mentre chiudeva gli occhi, giorni prima in mezzo alla carne aveva sentito l'odore del lupo magari poteva sentire quello di Haru.
Eccolo.
Disse in mente mentre le narici formavano un percorso invisibile.
"Leg di qua!"
Alex iniziò a correre seguito dal lupo.
"Come lo sai?!"
"Te lo spiego un'altra volta!"
Una canna di bambù si schiantò sul muro a poco dai due.
"Dovreste evitare di correre in questo posto c'è chi potrebbe pensare che fate qualcosa di losco e chi potrebbe fare a voi qualcosa di losco".
Gohin poggiò una balestra sulla spalla.
"Panda!"
Gridarono i due.
"Mi chiamo Gohin chiaro!"
"Gohin per caso conosci gli Shishigumi?"
Chiese il lupo che venne zittito all'istante.
"Non dirlo ad alta voce: è una banda composta da trentacinque leoni esperti nei massacri, persino io li evito".
"Sai dove possiamo trovarli?"
Chiese il più basso.
"Mi hai sentito almeno?!"
"Lei è stata rapita".
Disse il lupo mentre il panda capiva il perché del loro gesto.
"Mi dispiace ma ormai ci sarà poco da fare se non nulla".
Il volto di Alex divenne cupo mentre paragonava le parole dette dal panda come quelle dette dal cervo.
"E sia! Ce la caveremo da soli".
I due ripresero a correre per evitare di perdere il percorso.
"Maledizione".
Sussurrò il plantigrado.
Poco dopo i due fissavano uno strano edificio, sembrava un castello senza la parte superiore distrutta da chissà quale forza della natura ma si poteva notare un piccolo palazzo in stile samurai.
"Non te l'ho chiesto io di venire con me Alex".
I due fissavano un leone che faceva da guardia al ponte che conduceva alla porta principale ma era ovvio che altri felini presiedevano l'entrata.
"Lo so".
Fissarono il leone per qualche istante.
"Ora!"
In procinto di scattare qualcuno li tirò via e si ritrovarono Gohin davanti.
"Pan...Gohin!"
Esclamò il lupo.
"Siete miei pazienti...non vi lascerò morire".
"CHI VA LÀ?!"
Il leone di guardia iniziò ad avvicinarsi con fare duro.
"Ci sarà sa divertirsi".
CIAO A TUTTI, cosa vi aspettate?
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