NEL MEZZO DELLA TEMPESTA
La foto di Oni era appesa sulla lavagna sopra il nome in codice "Lamb", i presenti nella stanza fissavano la iena.
"Oni Aran".
Liam lo indicò mentre con il polpastrello dell'indice destro toccava il naso, ora in forma astratta.
"Ogni secondo che passa lui si avvicina alle Zanne, allora...qualche idea?"
Per la prima volta il gatto si mostrò senza un piano B e il silenzio degli altri non aiutava in quella situazione tesa più di una fionda in procinto di lanciare un sasso.
"Forse una doccia".
Le teste si voltarono verso Kawab, era seduto vicino al muro con una busta di piselli surgelati sulla fronte rossa, dovuta alla testata del canide, si alzò e, senza mettere via l'attrezzatura medica gastronomica, si avvicinò al felino.
"Quando si è tolto il costume era sollevato...quindi si farà una doccia e anche bella lunga".
"Bella scoperta...".
Intervenne Louis poggiato al muro.
"...non possiamo controllare ogni singola doccia o vasca da bagno di questa città".
"Chi ha mai detto che userà quella di una casa".
Il cane alzò leggermente la voce e spiazzò il cervo che lo fissò con un velo di curiosità.
"È un fuggitivo, perciò non rischierà un'infrazione di domicilio".
Non servì altro al gatto nero che mise sul tavolo, basso ma di dimensioni larghe, davanti a lui una mappa della città per poi toccare con l'indice la posizione del Mercato Nero.
"Ecco!"
Con l'indice opposto toccò un altro punto sulla carta.
"Pacific Pool, è una piscina pubblica ed è l'unica vicina all'area del Mercato Nero...andiamo tutti e vi voglio pronti fra cinque minuti".
Alex era seduto vicino a Sarah sul lettino dell'infermeria.
"...quindi ora o lo troviamo oppure siamo finiti".
Il ragazzo finì di raccontare le vicende di poco prima mentre la cerva mostrava preoccupazione.
Poggiò la mano destra su quella simile dello studente e gli fece un piccolo sorriso.
"Lo prenderete...lo sento".
Ci fu un attimo di silenzio durante il quale il giovane ricambiò il sorriso.
"Alex...".
L'erbivora perse l'espressione solare che venne sostituita da una sua simile seria.
"...ho fatto progressi con il tuo sangue...".
Quando disse queste parole il diretto interessato si irrigidì.
"...non ho raggiunto il cento per cento ma...tu hai qualcosa sotto la pelle vero?"
I muscoli si rilassarono leggermente e d'istinto gli occhi verdi fissarono le mani senza pelo.
"Non l'ho scelto io, un giorno è successo e basta".
I due saltarono quando qualcuno bussò alla porta.
"Alex dobbiamo andare!"
Legoshi disse la frase con fretta e decisione.
"Arrivo Leg!"
Si alzò dal lettino e sorrise all'infermiera, lei ricambiò ma non appena il ragazzo sparì oltre la porta per il suo sorriso.
Ora che sapeva cosa si nascondeva sotto la pelle del giovane lo guardava con occhi diversi.
I due amici raggiunsero l'esterno dove Liam girava la chiave per accendere il motore di un suv nero come il suo pelo.
"Aspettiamo chi manca e poi corriamo come in un rally clandestino".
"Da quando hai il senso dell'umorismo?"
Alex si sedette sul lato del passeggero mentre Legoshi prendeva posto dietro, vicino al finestrino esterno ossia dietro al gatto, mentre Haru si accostò a lui e poggiò la testa sul braccio peloso e forte, infine Louis chiuse la portiera di quella fila e notò subito la vicinanza dei due al suo fianco.
Mostrò ancora una volta la gelosia nel suo sguardo usato per la maggior parte del tempo a guardare tutti con saccenza, Alex lo notò subito tramite il piccolo specchietto posto in alto fra i due posti anteriori.
"Puoi mandare avanti il sedile?"
Chiese il ruminante.
"No".
Rispose schietto il ragazzo mentre Gohin si avvicinava al veicolo.
"Dove sono gli altri?"
Nella voce di Liam spiccava un tono preoccupato misto a impaziente.
"Un minuto e arrivano".
Joshua si diresse verso la porta ma non fu lui ad aprirla.
"FERMI TUTTI!"
Un membro della SWAT con in mano un fucile d'assalto nero guardava la iena intento ad alzare le mani mentre deglutiva per lo spavento.
"CHE NESSUNO SI MUOVA!"
Due entrarono da una porta che portava al tetto mentre altri tre ruppero altrettante finestre mentre ognuno aveva una corda nera legata alla vita.
Quest'ultimi puntarono le armi contro Kawab, Dimitri e Jack che restava al telefono.
"METTI GIÙ IL TELEFONO!"
"Vieni!"
Karim afferrò la mano a Juno e si diressero verso la porta che conduceva all'infermeria.
"ALT!"
Un agente uscì dalla porta proprio quando i due erano a un passo da essa.
"VIA QUEL TELEFONO RAGAZZO!"
Jack obbedì ma senza far notare cosa aveva appena fatto.
Legoshi prese il telefono dopo che una notifica lo fece vibrare.
SCAPPATE!
Era il messaggio inviato da Jack.
"LIAM VIA!"
"GIÙ DALL'AUTO!"
Altri agenti arrivarono ma il panda li saltò addosso come un puma sulla preda.
"GOHIN!"
Urlò Alex.
"ANDATE! A QUESTE FEMMINUCCE CI PENSO IO!"
Il gatto premette sull'acceleratore mentre una macchina li seguiva, il telefono del guidatore squillò tre volte prima che il proprietario lo passasse ad Alex, quest'ultimo mise il vivavoce.
"Wulff che succede?!"
"Ti prego Liam accosta!"
Legoshi si voltò e vide che al posto del passeggero il lupo parlava al telefono.
"Che significa?!"
"Credimi non vorrei farlo ma ho ricevuto quest'ordine".
La piscina era sempre più vicina e le due auto fecero una curva.
"Chi l'ha dato?!"
"Il Supervisore, ora ti prego accosta".
"Curioso che sia colui che ci ha presentato l'infiltrato a farci questo!"
Intervenne il ragazzo con in mano il telefono.
"Secondo me non vuole assumersi la responsabilità e ci usa come caprio espiatorio!"
"Liam accosta!"
"Dacci una chance Wulff! Fallo in nome della nostra amicizia almeno!"
"Mi dispiace non posso".
"Abbiamo fatto l'addestramento insieme".
L'ultima frase venne detta con delusione prima che la chiamata fosse chiusa.
Ormai la piscina era poco distante...ma venne superata.
"Li..".
"Reggetevi".
Il gatto girò più volte il volante e l'auto fece lo stesso su sé stessa come una trottola a motore, la macchina alle loro spalle ebbe poco tempo di reazione e mancò la simile in movimento di poco ma sbandò.
Il felino afferrò l'occasione come fosse una cima di salvataggio e tornò indietro a tavoletta.
Tutti scesero non appena raggiunsero l'obiettivo.
"Iniziamo dalle doccia forza!"
Fu allora che la macchina di Wulff, con il paraurti attaccato a metà, prese in pieno Louis.
Ovviamente la forza era stata dosata a non creare danni permanenti ma il cervo si teneva la gamba dolorante.
"VOI ANDATE!"
Urlò mentre il dolore lo pervadeva e due degli agenti lo portavano via.
"Voi continuate io ne attiro qualcuno".
Liam si separò dai quattro poco prima dell'entrata per andare sul lato della piscina, dove c'erano i parcheggi, mentre Wulff e un altro agente lo rincorrevano.
Solo uno andò dietro ai tre appena entrati, i "fuggitivi" superarono l'enorme hall caratterizzata dalla statua di un enorme squalo.
"DI QUA!"
Legoshi era il primo della fila e teneva la mano all'amata mentre svoltavano quando notarono un cartello con su scritto "Docce".
"FERMI!"
I tre si fermarono, il corridoio in cui erano entrati era molto lungo e visto che l'agente aveva un'arma a distanza non doveva percorrerlo per averli in pugno.
Ma una soluzione c'era.
"Voi andate".
Alex sorrise mentre Leg scuoteva la testa.
"Non devi per forza farlo".
"Andate".
Sussurrò come faceva una madre quando dava la buonanotte al figlio.
Alex alzò le mani e si diresse verso l'agente con cautela mentre gli altri due restavano fermi.
"Anche voi forza!"
"Aspetta...".
Il ragazzo si fermò a qualche passo dall'agente.
"...c'è una cosa che devo mostrarle".
In un solo secondo il ragazzo fece posto al lupo che si mostrò nella sua possenza tanto da far cadere l'arma al pubblico ufficiale per lo spavento improvviso.
"Ma cosa?!"
"Lasciateci fare il nostro lavoro intesi!"
Tuonò con la voce rauca mentre calciava via l'arma.
"Voglio che i miei amici siano rilasciati!"
Poco dopo una leggera puntura venne avvertita sul braccio destro, un dardo tranquillante era incastrato in quel punto ma non era stato l'agente a sparare.
"Perché?"
Chiese deluso mentre cadeva al suolo e riprendeva il suo aspetto.
Sarah fissava il ragazzo con la pistola non letale ancora in mano.
"Mi dispiace".
Ve l'aspettavate? Onesti eh.
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