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EQUILIBRI

Legoshi era steso su una panchina mentre sentiva lo stomaco implorare del cibo, Haru era seduta sulla panchina di fianco mentre Alex e Louis dominavano quella dopo.

Il primo notò la mano fossilizzata, come se tenesse ancora il bastone in mano, sospirò mentre pensava alla sua "arma" ora dipartita in un certo senso, ma poteva pensarci a testa alta visto che era uscita di scena in modo eroico e altruista.

Il secondo invece teneva le braccia conserte nel suo solito modo saccente anche se qualcosa di diverso si notava nella sua espressione, sopratutto quando guardava gli atteggiamenti "da mamma" che la coniglietta mostrava al lupo esausto e ferito.

"Haru...".

Il canide allungò il braccio destro verso l'amata.

"...vorrei solo mangiare qualcosa".

"Ecco a te ragazzo, mangiali tutti".

Sembrò quasi ordinare il pellicano che servì il piatto, metteva i brividi la sua indifferenza per l'aspetto dello studente.

Davanti a lui sedeva Haru mentre Alex era seduto al lato dei due, il cervo invece restava poggiato al muro sempre con gli arti superiori conserti.

"Ti dà fastidio sederti con un carnivoro?"

Chiese il ragazzo a Louis che voltò di poco la testa come per negare una risposta più ovvia della rotazione della terra intorno al sole.

"Ne vuoi un po'?"

Il lupo offrì il piatto al ragazzo, cosa già fatta con la coniglietta.

"No grazie, mangia che devi crescere".

Un po' del piatto finì dritto nella bocca del ragazzo che lo masticò circa sei volte prima di mandarlo giù.

"Niente male, ma sarà meglio sbrigarsi altrimenti perderemo tutti i treni".

"L'ultimo è già partito".

I quattro reagirono a quell'affermazione voltandosi con lo sguardo fisso sul pellicano.

"Legoshi quante finanze abbiamo?"

Alex fissò l'amico che con il tallone tastò le banconote nella sua scarpa sinistra, a suo dire era un insegnamento del nonno e l'amico aveva reagito con la frase "c'è chi ha un serpente nello stivale e chi i yen nella scarpa".

"Non saprei con certezza ma non sono così tanti".

I tre maschi fissarono Haru con lo sguardo basso, come le orecchie, e le guance leggermente rosse per l'imbarazzo.

Non la passerò liscia.

Pensò mentre si alzava per fare da guida agli altri.

La lancetta dei minuti superò il dodici e la linea della pazienza di Jarvia, davanti a sé i compagni di stanza di Legoshi la fissavano.

"Il tempo per tornare alla scuola è passato, ci sono state quattro scomparse...".

Fece il numero con le dita.

"...ma di sicuro quella che mi preoccupa di più è il vostro amico lupo".

"Legoshi non hai mai tardato, non le viene in mente che potrebbe essere successo qualcosa?"

Chiese Kawab con Dimitri sulla spalla destra.

"È questo che mi preoccupa: una delle scomparse è una coniglietta nana bianca".

"E allora?"

Stavolta la domanda era di Karim.

"Sono scomparsi insieme e per di più...".

Mostrò ai cinque lo zaino del lupo e una volta abbassata la cerniera estrasse diversi libri che avevano lo scopo di aiutare l'approccio con gli animali erbivori.

"...un lupo e una coniglietta sono sicuramente in giro insieme, nello stesso momento e nello stesso luogo...".

La babbuina iniziò una ramanzina da mamma preoccupata mentre, come se fossero una sola mente, il gruppo riuscì a pensare ad una sola frase.

Si, sono certo che sta bene.

"Io lì non ci entro".

Sentenziarono Alex e Louis all'unisono mentre osservavano un hotel con una rosa che aveva portava il colore identico al nome del fiore e non ci voleva un genio per capire chi lo frequentasse.

"Potete dormire per strada".

Haru sorrise in modo beffardo mentre il lupo si avvicinavana per sussurrarle qualcosa.

"Forse è meglio se dormo fuori".

Il lupo diceva così per l'energia che sentiva nel sangue: aveva combattuto leoni, aveva mangiato e quindi recuperato energie ma soprattutto Haru era la sua amata e quindi occupava un posto speciale.

Inutile dire che si imbarazzò ulteriormente quando la coniglietta sorrise come per dire che aveva capito tutto.

"Aspettate siamo onesti...".

Louis si mise fra i due.

"...Haru è un'erbivora non sarebbe meglio che dormisse con un suo simile, ci sono equilibri che è meglio non spezzare".

Alex si trattenne dal dare un pugno al cervo e con un sorriso quasi beffardo si avvicinò.

"Hai detto che vuoi essere onesto, bene: Haru sai come ha reagito quando...".

Il ragazzo si fermò sorridente quando notò che il ruminante lo fissava furioso ma preoccupato mentre lo studente, con un cenno del capo, lo invitava a parlare con lui in privato.

"Non pensavo fossi un ricattatore".

Fu il cervo ad iniziare la conversazione.

"Faccio ciò che è giusto tutto qui, ed è giusto che sia Leg a dormire con Haru".

"E io dovrei dormire nella tua stessa stanza?"

Il cervo si lasciò sfuggire un sorriso.

"Perché? Non gradisci la mia compagnia?...".

Alex aprì le braccia con finto tono ferito.

"...Fra i due sono io quello che si deve lamentare".

"Che cosa vorresti dire?"

Alex non era cattivo ma il cervo, seppur per motivi sconosciuti al ragazzo, si era comportato da egoista e perciò meritava una lezione orale soprattutto per il suo comportamento.

"Semplice: hai abbandonato Haru e picchiato Legoshi e non tirare fuori la scusa da bambini ha iniziato lui, anche perché ti ho visto; sei stato tu a dare il primo pugno, con te avremmo fatto prima...siamo arrivati sul filo del rasoio...".

Lo sguardo dei due mostrava più emozioni delle parole dette.

"...ma non è solo questo, tratti tutti con superiorità ma pretendi il loro appoggio, tratti i carnivori con odio ma vorresti il loro aiuto nella scalata al titolo di Beastar, neghi agli altri ma pretendi dagli altri...un vero leader è colui che sa dare".

Il ragazzo andò alla distanza di un respiro dal bersaglio delle sue parole.

"Mi pento di averti considerato un degno Beastar e se fossi in te mi ritirerei".

Finita la sua calma sfuriata il ragazzo si allontanò mentre il cervo lo fissava arrabbiato ma anche colpito nel profondo da una forza mai immaginata da uno come lui.

"Allora vogliamo entrare?"

Chiese lo studente non appena raggiunse i due davanti all'entrata.

CIAO A TUTTI, siete d'accordo con Alex?

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