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DISCRIMINAZIONE

"Questa notte, in un orario che va dalle dieci a mezzanotte, un gruppo di carnivori ha attaccato e divorato una gazzella di nome Linda".

La gatta marrone che conduceva il notiziario fissava la telecamera come se parlasse direttamente a Legoshi e Jack impegnati a giocare a dama con due capre.

"Il nostro è un Mondo pericoloso".

Commentò Karim mentre teneva la schiena poggiata al muro a un soffio dalla finestra.

"Facciamo che questa l'avete vinta voi".

La capra di destra si alzò e quella di sinistra la seguì fuori dalla stanza.

"Ma avremmo perso alla prossima mossa".

Il lupo grigio non ricevette risposta e gli ovini se ne andarono, la scena venne vista per intero da Alex seduto poco più in là con il bastone stretto fra le mani e la base di esso in mezzo alle gambe.

Era ovvio che le capre si fossero allontanate dalla partita perché i loro avversari erano carnivori, poteva capire quel disagio che molti di loro provavano: ovviamente gli erbivori non erano certo da biasimare ma anche i carnivori meritavano della comprensione.

"Scusate vado a vedere come sta Gorky".

Il lupo si alzò mentre Jack restò a fissare la televisione stravolto da quella notizia che dalle orecchie aveva raggiunto il cervello con molta velocità.

"Queste cose succedono".

Il coyote poggiò la mano destra sulla testa dell'amico per dargli un po' di conforto.

"Chi è Gorky?"

Chiese Alex.

"È lo scarabeo di Legoshi...".

Joshua si sedette di fianco al ragazzo.

"...lo tiene nella sua camera e lo accudisce".

"Ma va".

Nel frattempo il lupo seguiva il corridoio che portava alla sua stanza e nel frattempo pensava a lei.

"C-come...".

"Io vado nel mio dormitorio...vieni anche tu?"

La coniglietta scese dallo zaino del canide poggiato sulla sedia marrone per dare un po' di altezza al piccolo animale, in un certo senso era stato il lupo stesso a dargliela.

Legoshi fissò nuovamente Alex che riprese a battere il bastone sul palmo, e dopo essersi massaggiato il punto rosso guardò la piccola davanti a lui.

"Si".

La notte era silenziosa ma almeno i lampioni davano abbastanza luce per poter seguire il percorso verso i dormitori.

"Un attimo".

Il lupo si fermò quando la sua neo-amica si chinò per rimettere a posto la scarpa nera, poco dopo due mani coperte da uno strato di pelliccia bluastro fecero il lavoro.

"Grazie".

"Come ti chiami?"

Chiese finalmente mentre fissava quel volto coperto da una pelliccia bianca e pura come la neve.

"Haru".

Haru, quattro lettere, un piccolo nome acquisito con grande fatica ma al lupo non importava quel dettaglio ma del sorriso che si era formato su quel volto innocente, l'emozione del canide venne trasferita alla coda che iniziò a muoversi verso i lati come a pulire la terra dalla sua sporcizia.

Haru.

"Lasciatemi!"

Il lupo tornò al presente, una voce femminile continuava a provenire dalle scale: non vedeva una femmina ma due maschi con "cattiva intenzione" scritto in fronte, un procione e un falco tormentavano una ragazza nascosta dal muro dal quale spuntavano solo le mani coperte da un pelo violaceo, ma la cosa che attirò l'attenzione dello studente erano gli artigli identici ai suoi.

Era una lupa.

"E voi".

"Che vuoi?"

Il procione parlò prima ancora di voltarsi e quando lo fece restò intimorito dall'altezza del canide.

"Lei è mia sorella...se avete qualche problema potete benissimo parlarne con me".

Il suo tono non era minaccioso ma semplicemente deciso anche se le sfumature della sua timidezza fuoriuscivano con marcatura evidente ma non abbastanza per i due.

"Non prenderci in giro!"

Ribattè il falco, poco dopo infatti la lupa alzò lo sguardo e mostrò un volto totalmente differente da quello dello studente.

"Io ho preso da mio padre e lei da mia madre".

La scusa era vecchia ma si dimostrò efficace, i due si dileguarono con calma.

"Scusa se ho finto di essere tuo fratello".

"Tranquillo".

Sussurrò la lupa mentre teneva la testa bassa.

"Qui funziona così...ti ci abituerai".

"Dovrei abituarmici?"

Delle gocce d'acqua amara bagnarono la gonna della lupa.

"Non hanno il diritto di trattarci così!"

Il suo era un carattere abbastanza rivoluzionario, non le andava a genio la discriminazione da parte degli erbivori; molti di quella classe infatti bullizzavano i carnivori.

Si poteva definire l'altra faccia della medaglia che era la situazione generale, chissà quanti carnivori avevano ucciso solo perché spinti dall'odio che provavano per gli erbivori a causa delle continue angherie.

Gli erbivori dovevano darsi una regolata.

Questo era il pensiero della lupa, che seguì il suo simile appena si allontanò.

"Sei Legoshi del club di teatro vero?"

Chiese tutto d'un fiato e il silenzio del lupo diede una risposta affermativa.

"Sai Shyla mi ha detto che bel club c'era un lupo grigio".

Un piccolo rossore apparve sulle guance del canide di sesso femminile.

"Ma allora tu sei Juno, la nuova arrivata...scusa non ti avevo riconosciuto".

La lupa agitò le braccia come per dire che non era nulla.

"Senti...visto che siamo della stessa specie parliamo più spesso va bene?"

Al lupo piacque l'idea, doveva essere più loquace a detta dei suoi amici.

"Oggi vieni al club?"

Fu la prima cosa che gli venì in mente.

"No, so che ci sarà una riunione ma solo per gli studenti del secondo anno".

Una riunione?

CIAO A TUTTI, se avete visto l'anime probabilmente vi ricorderete l'argomento, spero che il capitolo vi sia piaciuto se avete domande o curiosità scrivetele nei commenti e ci vediamo al prossimo capitolo CIAU.

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