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Dal giorno della cavalcata le giornate erano passate molto lentamente per Lucy: Erza sembrava essere scomparsa, non aveva lasciato niente, nè una lettera, nè una frase, nulla di nulla...
Quella mattina la giovane erede della famiglia Heartphilia si svegliò ancor prima che sorgesse il sole, senza fare rumore si avvicinò alla grande finestra della sua stanza e si sporse ad ammirare il cielo stellato
-buon compleanno a me- mormorò, gli occhi lucidi mentre ripensava alle due persone più importanti della sua vita, ma nessuna delle due era lì con lei.
Mentre stava per richiudere la finestra vide passare una stella cadente e senza pensarci due volte espresse un desiderio
-voglio rivedere Erza- piagnucoló asciugandosi gli occhi con la manica della veste da notte e si rimise a letto.
Quando si risvegliò poche ore dopo per via dei richiami della sua cameriera personale Lucy si alzò di
malavoglia, pronta a mostrare il sorriso più falso che fosse riuscita a tirare fuori ad un gruppo di pretendenti interessati solo ai suoi soldi.
Scese dal letto e con passo pesante si diresse nel grande salone per consumare la sua colazione sola ed in silenzio, suo padre non l'aveva ancora degnata di nessuna attenzione e anche se ormai ci era abituata, le faceva male.
Continuó ad ignorarla per tutto il resto della giornata seduto com'era alla sua scrivania a compilare scartoffie.
Lucy dal canto suo non aveva intenzione di fare la prima mossa ed entrare nel suo studio e così, dato il grande affaccendarsi dei servi in tutta la casa per il ricevimento di quella sera, aveva deciso di fare una passeggiata verso la scuderia.
Come sempre il suo cavallo la attendeva nella sua stalla, vicino stava il cavallo di Erza che la fissava con un espressione curiosa
-non so dove sia il tuo cavaliere- le disse rammaricata la ragazza sperando che il cavallo la capisse e che magari la compatisse, soffriva così tanto l'assenza dello scudiero da aver perso il sorriso, Erza era tutto per lei, era ciò che la faceva sentire a casa, amata, protetta... Qualcosa che sentiva di non aver mai provato con suo padre.
Stava per girarsi e tornare indietro quando un rumore dall'interno della scuderia la fece sobbalzare
-chi va la?- chiese avvicinandosi con passo cauto
-so che sei lì dentro- disse affacciandosi per guardare all'interno della costruzione ed intravise dei capelli rossi che spuntavano da dietro un cumolo di fieno
-Erza...sei tu?- domandò speranzosa, la voce tremante, ma da dietro il cumulo non uscí chi lei sperava, bensì un ragazzo della sua età vestito con semplici abiti da paesano
-scusa, ero solo passato a dare un'occhiata- Lucy rabbrividí, la sua voce era così identica a quella di Erza... Ma no, non poteva essere possibile
-andate via prima che cambi idea e chiami le guardie- lo minacciò in maniera aspra, non voleva sembrare senza cuore ma la sua delusione nel trovare quel ragazzo al posto di Erza dietro quel nascondiglio avevano preso la meglio.
Il giovane aveva inizialmente cercato di dire qualcosa ma poi aveva deciso di lasciar perdere ed andarsene a capo chino.
Lucy lo guardò allontanarsi per poi ritornare anche lei da dove era venuta.
******
Come immaginava la sala da ballo era colma di invitati, per lo più giovani uomini nel fiore dei loro anni giunti da chissà dove per chiedere la sua mano
-come vorrei che fossi qui Erza- mormorò a denti stretti scendendo gli ultimi gradini per poi afferrare la mano di suo padre che la attendeva proprio alla fine delle scale.
-mi raccomando- l'ammoní Jude con uno sguardo di ghiaccio, Lucy deglutí e annuì poco convinta.
La calca di pretendenti si faceva sempre più fitta, tutti volevano parlare con lei e farle complimenti.
Prima di riuscire ad uscire da quel vortice dovette intrattenersi con circa una quarantina di giovani uomini e danzare con altrettanti.
-finalmente libera- mormorò uscendo con gran fretta in giardino.
Lì pensando di essere sola si lasciò cadere malamente su di una panchina di pietra e rimase a fissare il cielo
-posso aiutarvi?- chiese una voce a lei fin troppo familiare
-Erza!- esclamò di colpo Lucy saltando in piedi e girando il capo in ogni direzione finché i suoi occhi non caddero su una figura maschile, un'altro pretendente probabilmente.
-oh, chiedo perdono, devo averla confusa con un'altra persona- si scusò imbarazzata e cercò di scappare ritornando nella sala da ballo.
-aspetta- le urlò dietro il ragazzo afferrandola per un braccio e traendola a se, rivelandosi alla luce delle lanterne
-ancora voi!- esclamó sorpresa mentre il volto del giovane si tingeva di rosa
-pensavo foste un paesano-
-n-no non lo sono, ma ho ottenuto la mia fortuna da poco tempo- spiegò imbarazzato
-e cosa ci facevate nelle mie stalle ieri?- Chiese incuriosita portandosi le mani sui fianchi
-volevo vedervi- spiegò diventando più rosso di quanto non fosse già
-farò finta di credere alle vostre parole e non vi chiederò come facevate a sapere che mi sarei diretta lì, ma che non succeda più- lo ammonì e con un inchino cercò di congedarsi per potersi allontanare al più presto da tutta quella strana situazione
-aspetta- la afferrò nuovamente per il braccio
-i-io- cercò di dire qualcosa ma le parole gli morivano in gola
-volete ballare con me?- chiese Lucy facendo un profondo respiro
-hum si ecco- mormorò il ragazzo grattandosi la testa e sistemandosi la giacca, sembrava quasi a disagio in quei vestiti, come se non li avesse mai portati, si ritrovò a pensare Lucy.
-e va bene- sospirò pesantemente
-allora andiamo?- Propose porgendogli la mano e risvegliandola dai suoi pensieri, quella risposta positiva sembrava avergli donato coraggio
-si- rispose semplicemente la ragazza e afferrandogli il braccio si diressero in sala.
Ormai aveva ballato con quasi tutti i pretendenti, uno in più non l'avrebbe uccisa.
Ciao genteh~
Scusate infinitamente il ritardo ma non avevo idee che mi soddisfacessero...
Anche questa in alcuni punti non mi convince molto ma ho cercato di fare del mio meglio, spero vi piaccia!
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