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•4•

I raggi del mattino che filtravano dalla finestra colpirono la giovane in pieno volto costringendola a strizzare gli occhi infastidita.
Stava per ricadere in un sonno profondo quando gli avvenimenti della sera precedente le tornarono alla mente come dei flash ad intermittenza.
Improvvisamente spalancò gli occhi e si tiró a sedere per guardarsi intorno, su una sedia vicino a dove era distesa si trovava addormentata Mira con la testa poggiata sul letto e una mano che teneva ben stretta una delle sue.

"Sono cosí diverse"

Pensò osservandole attentamente e un brivido le percorse la spina dorsale al pensiero che di lì a poco avrebbe scoperto gli esiti della trasformazione.

-vedo che ti sei svegliata- mormorò una voce dall'altro lato della stanza -o per meglio dire svegliato- disse in una risata roca alzandosi dallo sgabello su cui era appollaiata.

-quindi ha funzionato?- domandó la scarlatta sorprendendosi dell'avere ancora la sua voce originale

-perché non vieni a scoprirlo da te?- le chiese con voce stizzita la vecchia indicando uno specchio non molto distante dalla porta d'ingresso.

Erza fece un respiro profondo e, liberata la mano dalla presa di Mira, si alzó dal letto.

Arrivata di fronte allo specchio trasalí nel vedervi riflessa la figura di un ragazzo della sua età, con lunghi capelli rossi e... Completamente nudo.
Lo scudiero arrossí violentemente e con una mano cercó di coprirsi al meglio l'intimitá mentre con lo sguardo scandagliava la stanza alla ricerca dei suoi vestiti.
Ma di essi nessuna traccia.

-di quelli ormai ci fai poco e niente, ecco prendi questi e non lamentarti- l'anziana le lanció dei vestiti larghi e logori che somigliavano molto a quelli usati dai contadini nei campi.

-meglio di niente- mormorò e se li infilò il più velocemente possibile cercando di non bucare quella stoffa che dava tanto l'aria di doversi strappare da un momento all'altro.

Finito di vestirsi rimase ancora per un po' ad osservare la sua immagine riflessa nello specchio con un'espressione incredula dipinta sul volto

-ha funzionato, ha funzionato davvero- ripeteva ogni tanto per poi tornare a fissare lo specchio in stato catatonico.

-potresti piantarla?- borbottó esasperata ad un certo punto l'anziana, che adesso si trovava nella sua postazione di lavoro a riordinare alcune mensole. Erza si riscosse improvvisamente da quel loop in cui era caduta ed imbarazzata decise di andare a svegliare Mirajane. Con passo svelto percorse la poca distanza che la separava dall'albina e chiamando il suo nome cominciò a scuoterla per un braccio

-Laxus ancora cinque minuti- borbottó nel sonno

-Mira sono io, Erza- le rispose scuotendola nuovamente.
Al quinto richiamo finalmente l'albina aprì gli occhi, se li stropicció un paio di volte e quando notó la scarlatta lì accanto le saltó addosso senza darle il tempo di dire o fare qualunque cosa.

-ti odio, razza di stupida- mormorò stringendola forte a se

-ti voglio bene anche io- ridacchiò Erza ricambiando la stretta ed ignorando le battutine canzonatorie dell'anziana sul loro comportamento da vecchia coppia di innamorati.
Mira si staccó da lei e le osservò il volto per alcuni secondi

-sai, se non conoscessi la tua vera identità e non avessi un fidanzato ci proverei con te-
ridacchiò, poi tornó subito ad essere seria

-dobbiamo assolutamente dare una tagliata a questi capelli- ragionó ad alta voce prendendo una ciocca di capelli rossi tra le dita -e in questi pochi giorni che ci separano dalla festa per il compleanno di Lucy dobbiamo lavorare sodo per farti sembrare in tutto e per tutto un uomo e un buon pretendente, esserlo di aspetto non basta-

Erza sorrise nel sentirla parlare al plurale, averla accanto la tranquillizzava e sembrava rendere il futuro meno spaventoso

-hai ragione, altrimenti il padre non mi cederá mai la sua mano! Ma come posso imparare?- chiese muovendo alcuni passi avanti e indietro nel tentativo di tirare fuori un'idea. Mira le mise una mano sulla spalla e le sorrise

-per quello basta semplicemente chiedere aiuto a Laxus, per quanto riguarda i doni preziosi da portare al maniero come segno del tuo interesse per sua figlia e gli abiti... Porlyusica puoi fare qualcosa?-
Chiese rivolta all'anziana dall'altro lato della stanza

-scordatevelo razza di ingrate- le fulminó rifiutandosi categoricamente di cedergli il suo aiuto

-la prego, sono arrivata fino a qui, mi permetta di riuscire nell'impresa- la supplicó con occhi ardenti di passione, l'animo alimentato dall'amore.

-ti prego Porlyusica tu sei l'unica persona abile in queste cose- cercò di persuaderla Mirajane a suon di moine

L'anziana sbuffó scocciata e dalla sacchetta che portava legata in vita estrasse una piccola boccetta contenente del liquido dall'aspetto oleoso

-basterà applicarne una sola goccia per trasformare qualsiasi oggetto o abito in oggetti sfarzosi e degni dei nobili più ricchi, maneggiatela con cautela- le avvertí mettendo in mano allo scudiero la piccola boccetta

-se alla fine vi ritroverete entrambe con la testa su di una picca mi farò proprio delle grasse risate- ricominció a borbottare nel suo solito tono arcigno.

-grazie mille, ti sono riconoscente di ogni cosa, qual'è il prezzo da pagare?- chiese Erza infilandosi la boccetta il tasca

-ricordati del patto che abbiamo fatto, mi basta quello- rispose cupa -spero che i tuoi desideri ne valgano davvero la pena- e detto questo le cacció fuori dall'abitazione senza dargli il tempo di ribattere.

-non pensiamoci, le sue sono solo stupide preveggenze inventate per spaventarci- la tranquillizzò la cameriera notando la faccia preoccupata che aveva assunto l'amica, anche se non ne era proprio sicura data la fine che aveva ricevuto sua sorella. Scacció dalla testa quei pensieri e si voltò a guardare il sentiero dal quale erano giunte -adesso andiamo da Laxus, lui saprà come aiutarti- propose e si incamminarono lungo la strada del ritorno

"Presto potremo stare insieme per sempre lucy"

Pensó lo scudiero pregando con tutto Il cuore che il loro piano andasse a segno. Cerco più volte di distrarsi e pensare a cose felici ma la sua mente tornava sempre alle minacce lanciatele da Porlyusica e rimase per tutta la durata del tragitto ad interrogarsi sulle possibilità che quelle previsioni avessero di avverarsi.

"Non può prevedere il futuro, è impossibile. Non ci sarà niente che mi impedirà di vivere una vita felice al fianco della donna che amo" continuava a ripeterle il cuore "ricordati che è riuscita a trasformati in un uomo,quella donna può fare qualsiasi cosa" controbatteva il cervello. Forse quel timore non l'avrebbe mai abbandonata, avrebbe dovuto imparare a conviverci per il resto della sua vita.




Ok questo capitolo è praticamente inutile, non succede una mazza😂
Peròoo penso sia necessario per concludere la scena😅
Vabbè evaporo che è meglio~

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