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-e uno e due e uno e... più aggraziata mylady!- la rimproverò il suo insegnante privato di danza, il migliore in tutta Fiore.
-essendo l'unica erede della famiglia Heartphilia è suo dovere portare avanti l'onore dei suoi antenati eccellendo in tutte le arti- le ricordò per la millesima volta Monsieur Cambis aggiustandole la posizione di gambe e mento.
-si Monsieur- disse svogliatamente la giovane Lucy che da un'ora a quella parte non aveva mai smesso di guardare l'orologio, ma più lo guardava e più il tempo le sembrava non passasse mai.
-bene, riprendiamo d- ma fu interrotto dall'entrata nella stanza della sua cameriera personale
-vostro padre vuole vedervi miss Lucy- annunciò la cameriera con un inchino
-grazie mille Mary, arrivo subito- senza nemmeno salutare il suo istruttore privato la ragazza dai capelli biondi si fiondò fuori dalla stanza il più velocemente possibile
-menomale- sospiró -non sarei riuscita a resistere un'altra mezz'ora- anche se non era sicura di preferire una discussione con suo padre ad una mezz'ora di danza.
Arrivata di fronte lo studio di suo padre, Lucy bussò alla porta e senza attendere un permesso entró.
-buongiorno padre- lo salutò chinando il capo
-molto probabilmente saprai già perché ti ho fatta chiamare- disse chino su delle scartoffie e senza ricambiare il saluto
-no padre-
-per i tuoi pretendenti ovviamente- annunciò degnandola finalmente di uno sguardo
-i miei cosa?- chiese scioccata, era stato così diretto ed inaspettato che per poco non era caduta al suolo a causa di un mancamento.
-hai capito bene Lucy, tra meno di una settimana sarà il tuo compleanno ed inviteró tutti coloro che hanno chiesto la tua mano, fra di loro sceglierai il tuo futuro marito-
-ma padre compiró solo diciassette anni!- esclamò Lucy inorridita dalla situazione
-e ancora non hai un marito! io alla tua età ero già sposato! Ed ora va prima che mi arrabbi- esordí scacciandola con un gesto della mano
-ti odio!- gli urlò contro Lucy prima di correre fuori dallo studio.
-non capisce niente- singhiozzó con il volto ricoperto di lacrime mentre correva verso la scuderia del loro maniero.
Entrata al suo interno si accasciò sopra una balla di fieno per riprendere fiato e con una mano cercó di asciugarsi le copiose lacrime che non volevano finirla di scendere.
-Luce?- si sentì chiamare
-Luce sei qui?- chiese la voce ma Lucy non rispose, non voleva che la vedesse in quello stato.
Sentí dei passi venire nella sua direzione e cercò di asciugarsi furiosamente gli occhi
-hey Luce cos'hai?- chiese lo scudiero correndo al suo fianco ma la giovane non rispose, si limitó per pochi secondi a guardarla dritta negli occhi e lo scudiero quasi trasalí vedendo il dolore che le incorniciava lo sguardo e gli occhi gonfi e rossi quasi come il colore dei suoi capelli.
-Erza non so che fare- singhiozzó la bionda buttandosi al collo della scarlatta
-cos'è successo?- chiese sempre piú preoccupata lo scudiero accarezzandole i capelli con dolcezza.
-vuole che io mi sposi- sussurró
-oh- fu tutto ciò che Erza riuscì a dire
-io non voglio, voglio stare con te Erza! Ma se gli dicessi di noi...- Lucy rabbrividí, sapeva perfettamente che suo padre non avrebbe mai approvato e che le avrebbe impedito di vedere lo scudiero a vita.
-se solo fossi nata diversa non ci sarebbero mai stati questi problemi, se fossi nata maschio e figlio di nobili adesso non ci sarebbe nessun problema- urló la scarlatta colpendosi la testa con i pugni
-basta Erza!- urlò Lucy bloccandole i polsi -smettila di incolparti-
Lucy sapeva benissimo quanto la sua ragazza si sentisse a disagio nel suo corpo, per questo aveva sempre cercato in tutti i modi di farle capire che lei era perfetta cosí com'era.
-io ti amo per quello che sei e non per quello che dovresti essere- le sussuró Lucy accarezzandole i capelli
-risolveremo tutto insieme- le diede un bacio sulla fronte e si rialzó dalla balla di fieno, doveva essere forte per entrambe, Erza era sempre stata la sua roccia ma in quel momento doveva essere lei la sua.
-forza, andiamo a fare il nostro giro a cavallo!-
Fare una passeggiata a cavallo per i campi di Fiore era da sempre una loro abitudine, alla fine della cavalcata sceglievano un luogo dove riposarsi e si sdraiavano lì una di fianco a l'altra. In quei momenti esistevano solo loro due e nessun altro, era il loro modo per distaccarsi dal mondo e far scivolare via tutti i problemi che le attanagliavano
-forza lumacona siamo quasi arrivati!- urló Erza prima di partire al trotto
-arrivo arrivo- esclamò in risposta la bionda con un sorriro sereno stampato sul volto, quei momenti erano un toccasana per lei, si sentiva già meglio anche se sapeva benissimo che tornata a casa avrebbe di nuovo dovuto immergersi nella realtà. Anche Erza sembrava tutt'altra persona rispetto a un'ora prima nella scuderia e questo la fece sorridere ancor di più, odiava vedere la scarlatta triste.
Arrivate ad un piccolo promontorio le due fermarono la loro cavalcata, smontarono dai cavalli e una di fianco all'altra si andarono a sdraiare sotto l'ombra di un salice.
Erza poggiò la schiena contro il tronco e lasció che Lucy si sdraiasse poggiandosi su di lei.
Per molto tempo le due rimasero in silenzio, ma non un silenzio imbarazzante, era il loro modo per dirsi che qualsiasi cosa fosse successa erano lì l'una per l'altra.
-a breve è il tuo compleanno- mormorò d'un tratto la scarlatta
-già, è in quell'occasione che mio padre vuole darmi in sposa a qualcuno- mormorò Lucy in risposta -ma non ne capisco il motivo...-
-sarà per affari, per tuo padre il mondo gira intorno ai soldi- borbottó Erza -ma ora non pensiamo a questo- e senza preavviso fece sdraiare Lucy e le si mise a cavalcioni guardandola intensamente negli occhi prima di stamparle un dolce bacio sulle labbra.
Una lacrima solcò il viso di Lucy, poi un'altra ed un'altra ancora
-dio Erza come posso non pensarci?! io non ce la faccio senza di te- gemette Lucy facendo sgorgare tutto il dolore trattenuto fino a quel momento, la scarlatta si morse l'interno guancia così forte da sentire il sapore metallico del sangue in bocca, diamine perché il mondo doveva essere così duro con loro?
-hey Luce guardami- provò a chiamarla ma la bionda continuava a piangere passandosi le mani sul volto nel vano tentativo di asciugarselo.
Solitamente quei momenti erano un toccasana per loro, ma data la tensione stavano diventando una tortura anche quelli.
-torniamo a casa- mormorò Erza prendendola in braccio, salí con lei sul suo cavallo e fece si che il destriero della sua ragazza li seguisse.
Quando arrivarono a palazzo era ormai pomeriggio inoltrato e Lucy si era addormentata tra le braccia del suo cavaliere. Erza smontò da cavallo e senza farsi vedere inizió a camminare in direzione del maniero.
la grande casa era più che silenziosa, molto probabilmente la servitù era affaccendata a preparare la cena. Erza salí di corsa le scale verso la camera della bionda, facendo attenzione perché nessuno la vedesse. una volta entrata la poggiò con cautela sul suo letto e rimase a guardarla per secondi interminabili, osservando il suo respiro irregolare ed i capelli che ricadevano alla rinfusa sul cuscino.
-non permetterò a nessuno di farti del male- sussurro stampandole un dolce bacio sulla fronte prima di aprire la finestra e calarsi fuori dalla stanza per evitare che qualcuno la vedesse.
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