Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

6 Intimità, Bucarest, giugno 2016

'Quali informazioni hai trasmesso a Ross e Fury?' Robin lo chiese, con apparente indifferenza, al collega, seduto sul suo letto, col pc acceso e poggiato sulle gambe incrociate.

Ray la fissò, inspirando 'Nessuna ancora...e non ho intenzione di farlo...'

'Come sarebbe?' era stupita ma nemmeno troppo.

James Buchanan Barnes era un uomo che colpiva. Coi suoi modi educati e d'altri tempi, gli occhi pieni di un'innocenza perduta per causa altrui che ti straziavano l'anima. E West non aveva fatto eccezione, era stata un'infatuazione in piena regola ed a prima vista.

Per di più, nell'osservare insieme Robin e l'oggetto della missione nei momenti trascorsi in loro compagnia, Ray aveva percepito la forza del loro legame. Esplosivo e profondo, ancorché si fossero conosciuti da pochi giorni.

'Sarebbe che gli manderò qualcosa con calma, per distrarli. Non voglio compromettere Bucky. Solo aiutarlo. Possiamo condividere con lui le informazioni che abbiamo e vedere dove ci porta, potrebbero ampliare i suoi ricordi. E finora non ha dato alcun segno di squilibrio, non è mai emerso il Soldato d'Inverno latente, quel poco che ne ha ancora in sé, emicranie escluse, ma ho idea che facciano parte del ritorno completo della memoria, come dicemmo l'altro giorno...'.

'Già...' la collega era silenziosa, preoccupata di dove li avrebbe condotti la partita a scacchi che stavano iniziando. Perché non era affatto un gioco.

'Affrontiamo una cosa alla volta. Oggi visiti il suo appartamento per leggere il diario?' Ray fu razionale.

Lei annuì e lo salutò, datogli un buffetto sulla guancia, riconoscente della sua decisione, riprendendo lo zaino e muovendosi verso il solito bar dove aveva appuntamento con James, indosso shorts di jeans e canottiera bianca.

'Ciao' lui, gli abiti di Ray indosso, la fissò, concentrato sullo scuro dei suoi occhi, per sviare l'attenzione dalle gambe affusolate, insieme toniche e tornite.

'Ciao. Andiamo?' con naturalezza, gli porse la sinistra.

Se mai l'uomo avesse avuto dubbi sulle intenzioni della mora di accompagnarlo nella casa dove viveva e dove le aveva chiesto di recarsi per mostrarle il quaderno su cui aveva scritto i propri ricordi e raccolto articoli e foto di Steve Rogers - che non voleva portare in giro - il suo atteggiamento li dissipò, in un baleno.

Prese la manina affusolata con la sua umana, un sorriso a fior di labbra, in una passeggiata di una ventina di minuti zeppa di chiacchiere, mai una pausa.

James l'aveva guardata nelle iridi un minuto più del dovuto...forse ben più di un minuto. Contraccambiato.

Era il tempo che cambiava le cose, che spostava l'equilibrio tra la conoscenza ed il sentimento, rifletté.

'È qui...ho occupato un piccolo monolocale, il palazzo è disabitato da anni' salendo le scale dell'edificio periferico, le spiegò, in leggero imbarazzo per lo squallore della stanza in cui aveva trascorso gli ultimi mesi.

Robin ne aveva intravisto l'interno nel sopralluogo effettuato con Ray, col binocolo a infrarossi, dal fabbricato accanto; l'impatto fu peggiore.

Era un ambiente cupo, meno che essenziale. A terra era poggiato un materasso vecchio e sporco che fungeva da giaciglio per riposare, di fronte un tavolino di formica con due sedie spaiate; alcuni armadietti appesi in cucina e un frigorifero datato ma funzionante rappresentavano il resto del mobilio. Evidentemente, nel palazzo c'era la corrente elettrica, almeno quello. Dalla toilette, inavvicinabile, proveniva un odore nauseabondo e le sue condizioni spiegavano perché Barnes si lavasse nei bagni pubblici.

Vide di sbieco un fucile a pompa e tentò di fare l'indifferente, posto che lo stato pessimo del bagno l'aveva colpita maggiormente.

'Scusa, fa schifo...' le lesse in faccia le proprie riflessioni che la Reynolds non minimizzò affatto 'È indecente. Non puoi stare qui, Bucky!'.

'E dove altro potrei andare? Al Grand Hotel?' lui provò a scherzare 'siediti, siamo venuti per questo!'.

Mentre la ragazza si accomodava, da sotto il materasso tolse un libretto scuro che le passò. Le pagine del taccuino erano divise in due parti. La prima era zeppa di frasi scritte in bella grafia. Robin ne lesse un paio: ricordi della giovinezza di James, teneri, quasi infantili. L'altra, invece, era un collage di foto del Capitano Rogers ed articoli che lo riguardavano, ritagliati da giornali e riviste.

'Steve...è il mio migliore amico da sempre. Sul terzo Helicarrier, ha gettato lo scudo nel vuoto per battersi con me ad armi pari' si fissò il braccio metallico 'beh quasi. E si è fatto massacrare, non voleva colpirmi davvero. Mi ha detto che sarebbe stato con me fino alla fine...poi è scivolato ed è caduto nel Potomac...' ripeté il racconto della settimana precedente.

'Però lo hai tirato fuori dal fondo del fiume...lo hai salvato...conta più del resto. Se siete amici come dici, lui saprà cosa significa il gesto che hai compiuto! Che una parte di te non lo ha dimenticato, che gli vuoi ancora bene' la ragazza lo contraddì, carezzandogli il dorso della mano sinistra sopra il guanto e alzando lo sguardo verso di lui.

A Bucky si mozzò il fiato; erano vicinissimi, poteva vedere quasi in fondo alla sua anima, attraverso gli occhioni scuri e le ciglia folte che sbattevano e lo stavano ipnotizzando. 'Robin...sai sempre dire la cosa giusta...mi sono sentito tanto solo, in questa vicenda assurda, ed avere la testa mezza piena non mi aiuta, mi destabilizza... da quando ci sei tu...' non riuscì a finire e la fissò, in adorazione.

L'indice della mano destra andò sotto il suo mento per farle alzare il volto maggiormente nella sua direzione; lo travolse il nodo di sentimenti che li aveva già incatenati l'una all'altro, in maniera indissolubile.

'Anche io' mormorò la Reynolds, emozionata come mai in vita sua e tranquilla nello stesso tempo, intuendo ciò che volesse confessarle; inclinò il viso, curvando le labbra carnose che, un attimo dopo, si unirono a quelle dell'uomo che le era seduto di fianco, in una commistione irresistibile di morbidezza e sensualità.

Le bocche iniziarono a rincorrersi in un lento struggimento, le lingue si aggrovigliarono in una spirale che avvolse i loro cuori, la destra di James salì sul petto di lei per seguire quel battito che desiderava trattenere, il ritmo di una nuova esistenza bellissima come la creatura a cui apparteneva.

Nell'istante in cui si separarono, per pochi secondi, prima di ricominciare, Robin bisbigliò, tenera e decisa 'Non permetterò che tu dorma un'altra notte qui, la mia camera d'albergo è grande abbastanza per entrambi!'.

Poggiando di nuovo le labbra sulle sue, Bucky annuì; non avrebbe potuto negarle nulla e trascorrere ogni momento insieme era ciò che desiderava maggiormente.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro