Lydia alzò la testa per volgerla verso quella di Alec e lo guardò per un istante.
Sembrava un cerbiatto poco prima di venir sbranato dal lupo. Aveva paura, si vedeva, come poteva non averla? Lydia era nata e cresciuta in una famiglia strettamente cristiana, di quelle all'antica, di quelle che non accettavano l'amore ma che lo programmavano.
Lydia prese un respiro e accennando un sorriso accennò un "credo sia meglio che vada allora", diede un bacio sulla fronte del ragazzo e si alzò per andare verso la porta d'ingresso.
Alec la raggiunse, ancora con l'asciugamano attorno alla vita.
"Cosa dirai quando tornerai a casa?" Chiese poi il ragazzo turbato dalla possibile risposta.
"Dirò che stavi dormendo e che non volevo svegliarti" rispose lei.
"No intendo - Alec cercò di essere più chiaro- intendo cosa dirai di noi due"
"Nulla, parlerò quando tu ti sentirai pronto a parlare" Disse tranquillamente Lydia, come se Alec non le avesse spezzato il cuore; poi aprí la porta, entrò nel corridoio del palazzo e si sporse per tirare la maniglia verso di lei.
"Grazie" disse con una punta di sollievo Alec.
Lydia sorrise e chiuse la porta.