Capitolo 1
Esco di casa appena mi accorgo che sono in un ritardo pazzesco.
È una giornata strana, qui a Londra, o assolutamente normale, dipende da i punti di vista. Per uno straniero oggi non sarebbe la giornata ideale per girare in città. È nuvoloso, e probabilmente pioverà. A me piace.
Alzo la zip della felpa, colpa del leggero venticello che sferza il mio viso, mentre mi incammino da Starbucks per andare al lavoro. I capelli ramati continuano ad andarmi sulla faccia, così li prendo e li lego in uno chignon disordinato.
Arrivo finalmente al lavoro, puntuale come sempre.
"Ehi Nihal!" mi saluta John, il mio capo. Ricambio con un cenno del capo, mentre mi metto il cappellino e il grembiule. La giornata scorre lenta ed interminabile come ogni giornata di lavoro. Il sole percorre il cielo, fino a toccare la terra e diventare arancione, e il mio turno finisce. Scende qualche goccia di pioggia, e mi metto il cappuccio. Cammino verso la via di casa, mentre noto per terra una banconota da 10 dollari. Mi chino e cerco di afferrarla, ma una mano la prende prima della mia.
Mi alzo di scatto mentre esclamo:"Ehi!".
I miei occhi si scontrano con un paio di altri occhi marroni rinchiusi in un paio di occhiali.
"Ehi, l'ho vista prima io, quindi é mia!" sbotto al quattrocchi.
"Ti sbagli, è mia" mi risponde pacamente lui.
Gli lancio uno sguardo di fuoco e lui sbotta a ridere. "Cosa c'è di tanto divertente?".
Si asciuga le lacrime agli occhi da sotto le lenti e mi risponde:"No, sai, cioè ti sei arrabbiata perchè ho preso una banconota da 10 dollari. È ridicolo!".
Non so il perchè ma ha una faccia buffa.
"La cosa ridicola è che tu stai ridendo!" e poi scoppio a ridere anche io. Noto che mi porge la mano. "Mi dispiace per averti fregato i soldi, comunque sono Zayn". Stringo la mano. "Nihal". Lui mi guarda incuriosito. "E che razza di nome è?" mi chiede. Arrossisco. "E perchè il tuo?".
Sento un cupo brontolio provenire dalla mia pancia. "Hai fame eh?".
"Poca!" affermo ridendo.
"Dato che ti ho rubato la possibilità di prendere un buon Mcmenù, perchè non lasci che te lo offra io?".
La proposta è allettante. Ho fame, e nonostante l'ora, quel ragazzo è davvero attraente. Come una calamita.
"Ci sto". Ci avviamo camminando per il Mc più vicino, chiacchierando del più e del meno. Arriviamo, ordiniamo e aspettiamo. Arrivano le ordinazioni e Zayn paga con una banconota da 20 dollari. "Ehi, che fai?".
Il moro si gira e mi fa l'occhiolino.
"Quella la tengo per ricordo".
Sbuffo ma sorridendo. Prendo il mio vassoio e ci sediamo nel tavolo più isolato del posto.
"Beh Nihal, quanti anni hai?" mi chiede il moro dopo che abbiamo finito tutto.
"21 Zayn tu?"
"Anche io" mi sorride. Ha un bel sorriso. Bellissimo.
"Abiti qui vicino?". Tutte queste domande mi rompono.
"Beh più o meno, vicino al Pub in Middle Street" gli spiego.
"Ah, non siamo neanche tanto lontani." Sussurra, mentre mi rifá l'occhiolino.
"Dai vieni che ti accompagno."
Siamo sotto casa. La situazione è imbarazzante. Cosa devo fare?
"Vuoi salire?" gli chiedo. Ride.
Idiota, sembra che voglio andarci subito a letto.
"Ti accompagno alla porta".
Saliamo e apro casa. Mi giro e gli do un bacio sulla guancia. "Notte Zayn".
"Notte Nihal" mi sussurra. Prima che la porta si chiuda, noto che si sfiora la guancia.
Sospiro, e senza neanche cambiarmi mi butto sul letto e crollo fra le morbide braccia di Morfeo.
La luce del mattino penetra dalla finestra e mi sveglia. Mi stiracchio lentamente e le lenzuola spariscono, prese a calci dai miei piedi.
Mi alzo e raccolgo i capelli in uno chignon disordinato. È sabato, quindi niente lavoro oggi. Forse potrei vedere Summer. È la mia migliore amica. La sto chiamando. "Tesoro! Come stai?" mi chiede. Chiacchieriamo circa una mezz'oretta, finchè non mi dice di vederci al pub alle 19. Ho ancora un po' di ore da trascorrere, e quindi sistemo casa e mi vesto comoda per fare una passeggiata. Non ho raccontato a Summer di Zayn. Ci ho pensato molto, e passerei volentieri un'altra serata con lui. Solo che non so come contattarlo.
Non ho niente, solo il suo nome.
Scendo le scale e il portiere mi dice che c'è della posta nella cassetta per me.
Vado a vedere e trovo le riviste. Le prendo e noto qualcos'altro.
Una banconota.
Quella banconota.
La prendo e vedo qualcosa scritto sopra. "0044790294. Chiama-Z.". O Gesù. È lui. Ho il suo numero. E ora?
Lo chiamo.
"Pronto?".
"Ehi. Sono Nihal".
Silenzio di tomba.
"La Banconota?" chiedo dubbiosa.
"Nihal! Certo che mi ricordo di te, sono solo sorpreso. Come stai? Mi fa piacere sentirti!".
A quelle parole sorrido. "Benissimo Zayn. Ti va se stasera ci rivediamo? Ieri è stato divertente. Prometto che offro io." Gli dico scherzosamente. Lo sento ridere.
"Certo Nihal, alle 19 sto da te. Andiamo al pub?".
"Va bene. A più tardi."
Attacco e la felicità si impossessa di me.
Finchè non mi ricordo che ho dato l'appuntamento anche a Summer.
Le invio un messaggio.
"Tesoro ho la febbre. Facciamo Lunedì quando stacco da Starbucks? Fammi sapere xx".
Mi risponde che va bene. Vado dall'estetista e mi faccio leggermente sistemare le sopracciglia. Poi caffè al volo e torno a casa a prepararmi.
Entro nella doccia e l'acqua tiepida accarezza il mio corpo. Mi lavo i capelli con il mio shampoo preferito, e intanto iniziano a profumare di cocco e menta.
Esco dalla doccia e mentre mi avvolgo l'asciugamano sul corpo mi accorgo che, non so come, sono già le 18.30. Mi asciugo molto velocemente, e i capelli ramati arrivano quasi in fondo alla schiena.
Mi vesto semplicemente, con dei jeans chiari a vita alta, e con una canotta corta bordeaux. Mi metto una felpa nera e non mi trucco. Sento qualcuno che bussa alla porta e vado ad aprire. È lui. I suoi occhi arrivano ai miei attraverso quei maledetti occhiali.
"Ehi." mi sussurra.
"Ehi." rispondo. Continuiamo a sfiorarci con gli occhi.
Lui indossa una felpa grigia e dei jeans neri. Mi porge una mano. Prendo la borsa, e la afferro, sbattendo la porta.
La sua mano non mi lascia, percorrendo le scale e giungendo al Pub.
Ci sediamo al bancone, e lui ordina due birre. "Allora sei fidanzata?" mi chiede lui. Quasi mi strozzo con la mia birra.
"Ti pare? Chi vuoi che mi si prenda?".
Lui mi guarda come se fossi impazzita.
"Stai scherzando? Sei... Non lo so. Persino il tuo nome ha qualcosa di attraente!". Arrossisco.
"I tuoi occhi." mi dice guardandomi.
"I tuoi bellissimi capelli." sussurra portandomi una ciocca ribelle dietro l'orecchio. "Zayn!" urla una voce femminile.
Ecco, il momento magico è finito.
Una mora si avvicina e gli da un bacio sulla guancia.
Non mi sta molto simpatica.
"Sophie!" esclama Zayn, abbracciandola.
Per niente simpatica.
Lui poi si gira verso di me, e notando la mia espressione fa:"Nihal, lei è Sophie. Mia cugina". Dice l'ultima frase facendomi un occhiolino, e io mi sento stupida.
"Piacere Sophie, sono Nihal". Le stringo la mano e poi continuo a bere la mia birra. Sophie mi guarda per un attimo e poi chiede:"Zayn ma è la tua ragazza?".
Quasi quasi mi strozzo di nuovo con la birra. Ma che problemi hanno?
"Nihal è una mia amica." Risponde alla cugina, ma poi le sussurra qualcosa all'orecchio che la fa ridere.
Lei poi mi saluta e se ne va.
"Cosa le hai detto?" gli chiedo curiosa.
Non mi risponde mentre mi continua a guardare. Ha uno sguardo snervante.
"E tu sei fidanzato?". Finalmente distoglie lo sguardo e sorridendo dice "No". Bene!
La serata passa velocemente, troppo velocemente. Come gli avevo promesso, offro io la serata ma non pago ovviamente con i 10 dollari.
"Non mi accompagnare subito a casa Zayn." Gli chiedo. O gli ordino. O lo supplico. "Andiamo al cinema?" propone.
Rido. "Dove lo trovi un cinema aperto a mezzanotte?". Sbuffa e si siede su un marciapiede. La stessa cosa faccio io e poi borbotto :"Voglio del cioccolato."
"Anche io." dice Zayn.
"Ho del cioccolato a casa." replico.
O propongo. Sono ubriaca fradicia. Probabilmente anche lui.
"Va bene."
Ha accettato. Meno male che ho messo le converse. Almeno non rischio di inciampare. La porta di casa è aperta, e Zayn si butta sul mio comodo divano.
"Ehi, quella è proprietà privata!"gli urlo mentre mi dirigo in cucina.
Apro la dispensa e noto che ho un po' di cioccolata.
"Zayn!" Urlo.
"Eccomi." É arrivato in cucina, ho sentito i suoi passi. Chiedo:"Al latte, fondente o Nutella?". Mi giro e Zayn è a due centimetri dal mio viso.
Mi blocco.
"Adesso non ho voglia di cioccolata." sussurra, prima che le sue dita sfiorino le mie guance. L'altra mano è dietro alla mia nuca. Annullo la distanza fra di noi, attirandolo verso di me tirando la maglietta. Le nostre labbra si toccano, e le nostre lingue danzano, giocando tra di loro. Le sue mani scorrono sul mio corpo. Mi aggrappo a lui mentre mi posa sul lavabo, e il bacio si fa più intenso. Le mie mani corrono alla sua felpa, che lui si toglie immediatamente, come faccio io. Le sue dita mi sfiorano la schiena, e le mie gambe si accavallano sul suo bacino in modo che siamo più legati. Quando cerco di alzargli la maglietta, lui si blocca.
Mi fermo e lo guardo.
"Cosa succede?" gli chiedo delicatamente.
Lui si allontana. "Cosa ho fatto?".
Dio, sembra disperato. Ha le mani nei capelli e inizia a piangere.
"Zayn...". Provo ad avvicinarmi, ma lui si allontana sempre di più. All'improvviso, prende la felpa e se ne va, sbattendo la porta e lasciandomi sola.
Ma che cosa è successo?
Spazio meeee:
Ciao a tutti! Questo è il primo capitolo, abbastanza lungo credo, della storia "Banknote" su Zayn Malik. Molte ormai non approvano questa persona, ma io sto cercando di farla piacere.
Quindi probabilmente lo odierete ancora di più. [Nosense.]
Quindi, cosa ne pensate?
{Non so se qualcuno ha notato il nome della protagonista, ogni riferimento a Cronache del Mondo Emerso è puramente casuale eh.}
Fatemi sapere cosa ne pensate!
_FabbiFandom_.
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