Gioco della bottiglia
Claude si guardó intorno, la stanza era molto illuminata e le pareti giallo canarino della sala comune risultavano quasi accecanti, le sedie erano tutte al loro posto, in ordine si direbbe... Apparte il fatto che ci fosse un'orda di persone riunite in cerchio con una bottiglia di vetro in mano.
Curioso si sedette tra Neppten e Clear, fissando lo sguardo sul ragazzo con la bottiglia in mano.
- Non pensavo ti interessassero questi giochetti perversi, ghiacciolino. - ridacchió vedendolo borbottare in dissenso.
- É soltanto per far passare il tempo, siete tutti cosí noiosi... - Rispose lasciando tutti i compagni a bocca aperta, quasi irritati da questa affermazione.
- Non giocare con il fuoco, che poi ti bruci. - Ghignó sistemandosi il ciuffo scarlatto mentre incatenava il suo sguardo malizioso a quello irritato dell'altro.
- Piantala stupido tulipano, incominciamo a giocare piuttosto! - Mise l'oggetto in mezzo al cerchio facendolo ruotare velocemente.
Il "fortunato", a ritrovarsi le gelide labbra sottili di Bryce sulle sue fu il migliore amico del rosso: Heat.
Tutti ormai sapevano che il suddetto aveva una relazione amore-odio con il difensore della Diamond Dust: Arkew; e per questo rimasero seriamente allibiti nel vedere il glaciale capitano baciare a stampo l'imbarazzato ragazzo.
Tuttavia, mentre Arkew sospirava 'che gioco di merda', il nostro fuocherello stava impazzendo.
Vedere il compagno di squadra
"sbaciucchiarsi" l'amore della sua vita
lo stava letteralmente uccidendo.
Heat giró a sua volta la bottiglia, cosa che rese molto felice Arkew, senza dimostrarlo apparentemente, ma baciandolo dolce, mentre Claude sviava lo sguardo dai due.
Lo posó sull'oggetto dei suoi desideri e lo vide fissarlo e voltare il viso dalla parte opposta, seriamente imbarazzato, cosa di cui il tulipano fu molto felice.
Il gioco continuó cosí e anche il rosso ebbe la possibilità di baciare a stampo quasi tutta la combriccola, tranne l'albino.
Il tutto arrivò fino a notte fonda e quasi ognuno se ne tornò nelle loro stanze, cosa che fecero anche Claude e Bryce.
Lo scarlatto era appoggiato alla parete, seduto sul letto a occhi chiusi. Aprí gli occhi soltanto quando sentí la porta aprirsi e rivelare una figura slanciata sull'entrata.
Essa chiuse la porta, rivelando finalmente il corpo mezzo nudo dell'albino. Era imbarazzato, lo si poteva notare dal lieve colore rosso delle sue guancie, il volto illuminato dalla luce della luna.
Claude non si aspettava di ritrovarselo difronte soltanto in pantaloni del pigiama e dovette resistere con tutto sé stesso dal saltargli addosso.
- Che ci fai qui a quest'ora? - Alzó un sopracciglio seriamente curioso.
- Volevo dirti semplicemente che il bacio che ho dato al tuo migliore amico non significava niente... - Si infiló le mani in tasca, posando lo sguardo alla parete accanto, trovandola molto piú interessante.
- Lo so, era un gioco, ma fa piacere sentirtelo dire. - Si alzó avvicinandosi quasi furtivamente a lui - Io non ho bisogno di una stupida bottiglia per baciarti. -
- Che stai dic... - la domanda gli morí in gola quando sentí le sue labbra roventi a contatto con le sue.
Si staccarono solo per riprendere fiato, l'albino divenne rosso, facendo concorrenza ai capelli di Claude.
- Sei un teme...! -
- E io ti amo. - Sorrise vedendo la reazione dell'altro, che si coprí il viso con le mani, ma solo un sussurro ruppe quel loro piccolo momento:
- Anche io ti amo. -
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