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Fuji Kindergarten

In una calda mattina di fine estate, alla Fuji Kindergarten, molte coppie di genitori si apprestarono a lasciare i loro piccoli figlioletti.

Questi bimbi furono molto fortunati, poiché si trovarono nelle mani di tre gentilissimi, simpaticissimi e per nulla irritabili (oltre che modesti ndr) tutori.

Ad accogliere "calorosamente" gli adulti e i piccoli Bryce Whitingale:

- Benvenuti, ci prenderemo cura noi dei vostri figli... - dichiarò spingendo uno a uno i bimbi dentro all'edificio. - Potrete venirli a prendere verso le 16.00. - Dopo ciò chiuse la porta dietro di sé, non permettendo così nemmeno un saluto tra i famigliari.

All'intrattenimento ci pensava la persona più calma, educata e pacifica di tutte: Claude Beacons:

- FORZA BAMBOCCI, È L'ORA DELL'APPELLO! - esclamò prendendo un foglio spiegazzato, ma un dolce bimbo si avvicinò a lui interrompendolo. - Maestro, può aspettare? Manca un mio amichetto... - sussurrò timido.
Il rosso lo guardò prima di abbassarsi verso di lui - Tu... chi sei? - chiese non ricordandosi il nome < Aron? Aran? Gioele? > pensò.
- Mi chiamo Arion Sherwind. - sorrise guardando finalmente gli occhi ambra di Claude.
- Ah giusto... Arion, ricordavo. - mentii e domandò ghignando - Quindi vorresti che io aspettassi? - accarezzò la sua testolina e il bambino annuì vigorosamente - NO, E ORA TUTTI PRONTI PER L'APPELLO! - si rialzò lasciandolo a bocca aperta.

Della parte amministrativa invece se ne occupava Byron Love, gli occhiali sul naso e i nervi a fior di pelle. Odiava i mocciosi, soprattutto se urlavano, giocavano, piangevano... vivevano insomma.
Era l'unico che si attardava fino a tarda sera, sempre al computer a fare cose burocratiche, troppo impegnative per gli altri due.

Preso dallo sconforto e dalla stanchezza decise di staccare lo sguardo dal computer, guardò l'ora notando fosse il momento del pranzo. Si unì ai suoi colleghi e ai bimbi per mangiare.

- Ehy ragazzi fatemi spazio, siete sempre attaccati voi due. - esclamò dopo aver visto l'albino e il tulipano vicini l'uno all'altro e circondati dai piccoli.
- Mi dispiace, ma devi cercarti un altro posto... Siamo stretti. - sbuffò al rosso per farsi più in là, che sogghignò a sua volta
- Siediti vicino a loro. -

Byron rabbrividì e si sentì chiamare a gran voce da molti di loro:  < si sieda vicino a me! >, < NO A ME! > e così via.
Con rassegnazione si sedette affianco ad un ragazzino con gli occhiali e uno con il ciuffo, quest'ultimo lo guardò malamente.
- Che hai da guardare tu? - sbottò,
- Si è messo vicino al mio amichetto Jude - borbottò con la stessa irritazione - e se non si sposta la prendo a calci. -

Prima che il tutore potesse rispondere il bimbo occhialuto abbracciò l'amico e gli disse che sarebbero rimasti per sempre insieme, anche dopo il pranzo.
Il giovane li guardò stranito, si calmò e decise che avrebbe mangiato nella solitudine del suo ufficio per evitare certe dichiarazioni.

Dopo parecchie ore staccò nuovamente dal computer, non si era accorto che tutti se ne erano andati. Spense il tutto e uscì dalla stanza, stava per varcare la soglia dell'asilo, pronto a tornare a casa.
Dovette fermarsi, una luce era ancora accesa nella stanza dedicata alla ricreazione e per questo si affrettò a raggiungerla per spegnere anche quella.

Man mano che si avvicinava udì dei sussurri < Lo sapevo, allora esistono i fantasmi! > pensò < I fantasmi dei bambini degli anni passati, presenti e futuri > immaginò ritrovandosi davanti alla porta socchiusa della stanza.

Ora sentiva chiaramente delle voci, quelle di Bryan e Claude, molto soffuse.
Non riuscì a capire il motivo della loro ulteriore permanenza, si appoggiò con l'orecchio ad essa e ascoltò.

- Perché non glielo diciamo e basta che stiamo insieme? - sussurrò a denti stretti il rosso - non voglio nascondere la nostra relazione un minuto di più. -
L'altro lo guardò appoggiato ad un tavolo, sospirò e si passo una mano tra i capelli - Potrebbe reagire male, ci conosciamo da tanti anni. -

- NON ME NE FREGA UN... un cazzo. - si bloccò dall'urlare del tutto, strinse le mani in pugno - Io ti amo, solo di te mi importa - sorrise nel vedere l'albino arrossire leggermente.

Dall'altra parte Byron era a bocca aperta, i suoi due migliori amici insieme e lui non ne sapeva niente? Fremette dalla rabbia, si sentì tradito ed era pronto ad allontanarsi, ma si dimenticò che la porta non era del tutto chiusa.
Nell'appoggiarsi con le mani si ritrovò a spalancarla e finì per terra.

Quando rialzò la testa vide i due bloccati
- VOI DUE STATE INSIEME?! - esclamò
- Te l'ho detto che non avrebbe reagito ben... - si unì Bryce, ma venne interrotto
- E NON ME L'AVETE DETTO?! SIETE DELLE TESTE DI CAZZO, VI DISTRUGGO! - urlò rialzandosi.
- Ohi non fare l'omofobo di merda o... - anche Claude venne fermato - VI HO SEMPRE SHIPPATO! DALLE MEDIE DIO SANTO! -

Tutti si bloccarono nuovamente, il rosso ghignò e il suo ragazzo si imbarazzò ancora di più, Byron a sua volta arrossì borbottando visto che si era lasciato sfuggire la cosa.
- Ah si? Lo sapevo che avevamo feeling già allora - si convinse, gli occhi sbrilluccicanti di gioia e abbracciò Bryce, che fu ancora più a disagio.

Da quel momento il povero single del trio decise che sarebbe stato lontano dalla sala ricreativa la sera. Per salvaguardare la sua vista e il suo animo nascosto da fanboy.

Angolo dell'autrice

FINALMENTE SONO RIUSCITA A PUBBLICARE RAGAZZI. Ammetto che quest'anno è stato proprio una merda, come me d'altronde (visto che posto ad ogni morte di Papa) e questo capitolo, ma GRAZIE MILLE!
Grazie per tutte le visualizzazioni, le stelline e i commenti che mi lasciate.
Visto che in questi giorni ho ritrovato un po' di voglia nello scrivere nuovi capitoli aiutatemi, riusciamo ad arrivare almeno ad 40 stelline e 80 commenti?

DOMANDA DEL GIORNO:

Fate parte di altri Fandom oltre a quello di IE? Se sì, chi è il vostro personaggio preferito?

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