Chapter 9: Band Babe
"Cassie".
"No, lasciami morire qui. Per una volta che non sento quel gong di merda".
"Ecco, a questo proposito...".
"Cal! Vieni a fare il saluto al sole! Sta sorgendo!".
Mi sveglio di soprassalto a quelle urla, guardandomi intorno confusa e spaventata finchè non vedo quella faccia da pirla di mio fratello che mi guarda in tuta, il tutto completato da una fascetta rosa di mamma tra i capelli.
"Mi spieghi perchè sembri Barbapapà?" Domando con la voce impastata dal sonno, guardando Calum sotto al piumone, e lui alza gli occhi al cielo, togliendomelo di dosso.
Ma è scemo?
"Ashton è sotto per fare yoga tutti insieme. Dice che purifica l'anima e la band".
"Non purifica la minchia che me ne frega. Se tira fuori quel gong e quel gallo, io...".
Neanche a farlo premeditatamente, il gallo canta, facendomi solo salire la voglia di piangere ed emigrare in Italia.
No, sarebbe un attentato alla dieta.
Mi contorco nel letto, mugugnando in lamento nel vedere che sono le cinque e mezza, le fottutissime cinque e mezza, e sono andata a dormire alle tre per colpa di questa banda di deficienti.
"Non toccare Domenico, Cassie. E faremo rumore, tu cerca di ignorarci. È sabato" conclude Calum, uscendo dalla mia stanza, e a quelle parole realizzo che oggi potrei dormire fino a mezzogiorno, se volessi, ma per colpa di quella principessina vegetariana e scartavetra-ovaie non posso, almeno finchè non mi viene un'idea.
'Vado in un posto dove i polli vengono classificati come cibo, non aspettatemi per pranzo' scribacchio velocemente al meglio delle mie possibilità di prima mattina su un pezzo di carta, piegandolo in quattro prima di prendere cuscino, coperta, giacca e scarpe e scendere di sotto, vedendo dalla finestra del salotto i tre pirla e il vegetariano rock in giardino a distendere le schiene e salutare il sole.
"Ma non potevo nascere sorella di Terry?" Borbotto tra me e me, infilando gli Uggs e marciando verso casa sua nella speranza di dormire.
Peccato però che lei, invece di trovarla addormentata come speravo per potermi intrufolare nel suo letto, la trovo davanti al televisore a seguire lezioni di zumba.
"Dopo una sbornia... Sono... Un toccasana. Non senti... La mia energia... Positiva?" Domanda con il fiatone, girandosi brevemente verso di me, rannicchiata sul divano nel tentativo di non fare un omicidio.
Ho come la sensazione che prima della fine di questo mese avrò sulle spalle una condanna per omicidio plurimo.
"Sento solo la mia voglia di morire e prenderti a padellate in testa, in questo ordine" borbotto, cercando a tentoni il mio cellulare nella speranza che i magici quattro abbiano finito il saluto al sole, perché tra lo yoga e questa strana ginnastica mista a Zumba di Teresa preferisco lo yoga.
Almeno non gemono... Credo.
"Cattiva. Io... Che ti ho dato... Asilo".
"E una lezione di ginnastica spicciola, che donna".
"Sei... Una... Stronza".
"Dimmi qualcosa che non so".
"Ieri notte alle quattro Matty... È venuto sotto la mia finestra... A cantare una serenata... Pensando fosse casa... Tua".
A quelle parole lascio perdere il cellulare, guardando la mora che finalmente smette di scuotere il didietro, gettandosi sfranta accanto a me.
"Stai scherzando?" Domando, ma lei scuote la testa, passando una mano sulla fronte sudata.
"Magari. Ha svegliato... Mio padre che gli ha buttato... Un secchio di acqua fredda... In testa" ribatte, ancora con il fiatone, facendomi scoppiare in una grassa risata.
"Tra questo e la volata che gli ha fatto ieri Ashton, povero Matty, è stato maltrattato da tutti" ridacchio tra me e me, ottenendo un'occhiata a dir poco basita da Teresa che immediatamente si mette a sedere meglio.
"Ashton ha fatto una volata a Matty?".
"Sí, beh... Nulla di che. In pratica Matty si stava comportando da maniaco come sempre, ci ha seguito, ho rifiutato il suo cono gelato e ha detto che mi faccio l'ecologista, che sarebbe Ashton. Chi l'avrebbe mai detto che una principessina si sarebbe potuto incazzare cosí".
A quelle parole Terry inarca un sopracciglio, guardandomi con un sorrisetto allusivo: "e secondo te l'ha fatto perché...?".
"Perchè è un coglione che prova a fare il principe azzurro?".
"Se ti avesse dato la sua giacca, forse".
"...".
Il sorriso da stregatto di Terry aumenta soltanto, e con un sospiro gioioso si lascia andare contro lo schienale.
"Non vedo l'ora di fare il discorso al vostro matrimonio, ho un sacco di aneddoti da raccontare".
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