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Voglio Vederti Danzare- Parte 1- Capitolo 18


"La danza richiede dedizione, disciplina e passione, ma in cambio offre un'esperienza di profonda bellezza. È il mezzo attraverso il quale esprimiamo le nostre emozioni più profonde e trasmettiamo messaggi universali.

La danza ci dà la possibilità di connetterci con gli altri in modi che vanno oltre le parole. Non conosce confini culturali o geografici, è un ponte che unisce le persone di tutto il mondo"

- Alessandra Celentano-

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Sto parlando con i miei allievi: oggi si terrà il Gran Galà della Dream e per me sarà il primo nel ruolo di insegnante.

Fa strano vedere i ruoli inversi, fino a poco tempo fa ero io l'allievo che pendeva dalle labbra di Raimondo. Ora questi ragazzi dipendono da me, hanno bisogno di essere incoraggiati, spronati. Sento dentro di me una nuova consapevolezza e vedo il mio obbiettivo farsi man mano più vicino. Ho vent'anni e questo è il mio primo lavoro, ho iniziato a tirare uno stipendio per avere una piccola indipendenza economica dal resto della mia famiglia.

Mentre sono assorbito dalle chiacchere, un ragazzo guarda oltre la mia spalla, poi fa cenno mormorando che è arrivata Serena.

Mi volto e i nostri occhi si incrociano, le iridi che si incastrano come un perfetto puzzle. Ha arricciato i capelli che ora gli ricadono in morbidi boccoli castani dalle sfumature dorate, oltre le spalle.

<< Ciao Serenina>> le rivolgo un sorriso sbilenco.

<< Ciao Nunzietto>> la sento mormorare, mentre comincia a giocherellare nervosamente con il bordo della giacca nera.

Alzo un sopracciglio a sentire questo nomignolo e rimaniamo a guardarci per un istante dove la cognizione del tempo si perde, occhi negli occhi come due gocce d'acqua che sembrano volersi fondere silenziosamente. Sembra quasi che lei voglia sciogliere il ghiaccio che ricopre il mio cuore, scorgo quel dolore muto così simile al mio che mi fa provare un brivido.

Dico distrattamente ai miei allievi che ci vediamo per le prove sul palco, così rompono le righe e lascio che si preparino.

Mi avvicino lentamente a Serena e le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, le guance arrossiscono lievemente. Quella reazione mi fa sorridere: sembra una bimba.

<< Allora Serena, pronta per brillare su quel palco?>> Indico con un cenno sotto alla balconata, dove si intravede il sipario.

Scrolla le spalle e annuisce, sembra imbarazzata.

<< Devo andare nello spoiatoio, le ragazze del corso di Modern mi staranno aspettando>> fa per andarsene, ma le afferro un polso.

Ha un sussulto e sgrana gli occhi, fissa la mia mano e inizia a tremare. Sorpreso dalla sua reazione gliela libero e vedo che se la porta al cuore, mentre prende un profondo respiro.

<< S-Scusami. Detesto chi mi stringe i polsi>> balbetta trafelata.

Stava per avere un attacco di panico, me ne sono accorto. Scrollo le spalle facendo finta di niente, ma dentro di me si è accesa una domanda. Qualcuno le ha fatto del male? Forse è per quello che ha paura a relazionarsi con i ragazzi? E per lo stesso motivo si nasconde nei vestiti?

Mi gratto la testa "Ma a che diavolo vado a pensare?"

<< Stavi cercando di scappare da me?>> Chiedo ironicamente, cercando di stemperare la tensione che si è creata tra di noi.

Si accorge che sto scherzando e fa una smorfia, la vedo allontanarsi nel corridoio. La seguo con lo sguardo finché scompare dalla mia vista.

Mi affaccio alla balaustra guardando di sotto: sul palco sta salendo il gruppo Hip-Hop di mio fratello per le prove.

Il maestro da loro indicazioni sulle posizioni, per parlare poi con l'addetto alle luci. Provano gli spazi da mantenere; quando tutto è in ordine il maestro fa cenno di mettere la musica.

Partono le note della canzone Gangster Paradise e incomincia la danza: tra di loro c'è un bel dinamismo e si muovono a scatti con forza e dinamicità.

Quando la musica finisce il maestro gli fa i complimenti, ritenendosi soddisfatto della performance.

Mentre i ragazzi si muovono per andare dietro le quinte, incrocio lo sguardo di Luca e gli mostro il pollice. Mi strizza l'occhio, per poi scomparire insieme agli altri.

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Le prove si susseguono una dietro l'altra: quando è il turno dei miei allievi sento un motto di orgoglio crescermi dentro.

Ho deciso di fargli esibire su una coreografia di Bachata: ovvero un ballo di origine Caraibica, nato nella Repubblica Domenicana.

Decido di seguire poi le prove del corso di Modern: l'esibizione si apre sull'assolo di Serena. Mentre si muove al centro del palco sinuosa, sembra una farfalla sul punto di librarsi in aria. Ogni movimento è accurato, non scorgo sbavature nell'esecuzione dei passi. Ma la cosa che cattura di più l'attenzione è che sta facendo trapelare un'emozione: non è più solo un'esibizione ricca di tecnica, ma che trasmette qualcosa e ti colpisce dritto al cuore. Esattamente come chiedeva la maestra Veronica.

Ci leggo dentro un amore spezzato, il senso di sentirsi inadeguata agli occhi altrui. Con la canzone di Creep degli Radioheat a fare da sottofondo, verso la fine sento come se volesse spezzare delle catene invisibili che la tengono prigioniera, ma ancora non riesce a liberarsene.

Le note sfumano mente lei porta la gamba all'altezza della testa, chiudendo la coreografia. Rimango imbambolato a fissarla, finché Veronica non applaude così forte da spellarsi le mani

<< Serena è proprio questo che chiedevo da te>> dice entusiasta, sembra quasi un'adolescente al concerto del suo gruppo preferito.

Posa la gamba a terra e fa un inchino alla maestra, per poi mettersi in posizione e prepararsi per la coreografia di gruppo.

I miei occhi però sono sempre fissi su di lei, non la lasciano neanche per un secondo, come se gli altri non esistessero. Per un attimo dimentico il mio cuore spaccato, la mia fiducia spezzata e tutto il resto. Dura una frazione di secondo in cui mi sento in bilico tra il nuovo me e il Nunzio del passato.

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Povs Serena

Veronica ha deciso che il Paso Doble sarà la coreografia di chiusura del Galà, come gran finale.

Mentre salgo sul palco per le prove mi sento tesa come una corda di violino, cerco di respirare nel mentre mi sistemo nella mia posizione. Gli allievi di Nunzio prendono posto alla spicciolata in prima fila: sono curiosi di vedere il Passo a Due.

Mi ritrovo a grattarmi la testa distrattamente, mentre l'addetto prova le varie luci e non presto manco attenzione alle parole di Veronica.

Nunzio invece sembra così rilassato che lo invidio, ma lui d'altronde è abituato a queste cose. Mentre io ho lo stomaco attorcigliato e non è una bella sensazione.

Neanche quando parte la musica riesco a sciogliermi, tanto da dare l'impressione di sembrare un palo della luce. Ma che diavolo mi prende?

Il pezzo non viene per niente come quando lo provavamo in sala e questa cosa mi irrita, perché non voglio fare brutte figure.

La musica finisce, scuoto la testa e sospiro, completamente delusa da me stessa.

Voglio evitare le domande, così faccio per andarmene.

Nunzio mi tiene dietro e chiede

<< Cos'hai?>>

Mi fermo per guardarlo in faccia, prima di rispondere

<< Sono tesa ed è venuta una merda>>. Si percepisce lo sconforto nel mio tono di voce. Non voglio però dire che la parte per me più difficile è pensare al bacio. Per questo motivo sono tesa.

<< Ti va se ti porto in un posto?>> Mi offre la mano e io la fisso esitante.

La mia vocina interiore mi dice di lasciarmi andare, così annuisco e gliela afferro. A questo contatto sento un formicolio strano, mentre un grande calore comincia ad avvolgere il mio corpo.

Lo seguo per tutto il teatro fino a una porta, che lui apre con la mano libera. Ci ritroviamo sul retro, in una stradina interna e finalmente posso respirare a pieni polmoni.

Si siede a terra e faccio lo stesso, prende ad accarezzarmi il polso mentre dice

<< Guarda che è del tutto normale sentire la tensione quando si lavora a una nuova coreografia. Il Latinoamericano non rientra nella tua comfort zone, ma ne sei capace>>.

<< Tu dici?>> chiedo scettica, fissando il pavimento.

<< Fidati, te lo dice uno che quando ha studiato Tango era una frana>> fa una smorfia.

Sollevo il viso e incrocio i suoi occhi, sento il cuore sussultare mentre le sue dita continuano ad accarezzare la mia pelle.

C'è uno stretto confine che divide l'amore dall'attrazione: per il primo ci vuole tempo, perché va coltivato. Per l'attrazione è diverso: essa ti prende quando meno te lo aspetti. Senti che con l'altra persona c'è una sorta di complicità, una chimica che ti brucia la pelle.

Quello che provo per Nunzio è esattamente attrazione, ed è normale che si crei quando si balla in coppia, succede la maggior parte delle volte, ma non significa nulla. Lui è il mio maestro.

Mentre il sole tramonta e il cielo si tinge dei colori più intensi e vivaci, comincio a sciogliere la tensione accumulata. Nessuno dei due aggiunge parole, non servirebbero a niente in questo momento.

Ci sono solo i suoni della città a farci compagnia, in questo momento solo nostro. 



Angolo autrice: 

Se da una parte Serena riesce finalmente a lasciare andare le emozioni, durante l'assolo, per il passo a due invece si sente tesa. 

Nunzio decide di aiutarla a rilassarsi e si ritrovano da soli fuori dal teatro a condividere un momento di privacy. 

Riuscirà Serena a splendere sul palco? E soprattutto a non essere tesa per il bacio scenico?

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