Vivere di danza- Capitolo 1
Nunzio
Sono seduto su una sedia in plastica nell'ufficio della Colpani Dance Accademy, davanti a me Raimondo, mio insegnante di danza nonché titolare della scuola, sta studiando i video delle mie esibizioni al computer, con aria concentrata.
Mi accascio contro lo schienale e allungo le gambe sotto la scrivania in legno di ciliegio, incrociando le braccia al petto. Nella stanza si sente il ronzio di un ventilatore attaccato al soffitto, anche se siamo ai primi di settembre qui a Frosinone c'è caldo.
Faccio vagare lo sguardo in giro per la stanza: ha le pareti color azzurro mare, appeso al muro di fronte a me c'è un calendario, sotto a una finestrella. Nelle altre pareti ci sono appese varie foto di spettacoli ai quali il maestro e suo fratello hanno partecipato.
Raimondo si schiarisce la voce e torno a sedermi composto, per poi prestargli attenzione.
Ha il viso squadrato con un po' di barbetta a incorniciargli il mento, i capelli sono tagliati corti di colore nero, come gli occhi. Ha il naso pronunciato, ma tutto sommato ha un aspetto abbastanza giovanile, non sembra neanche che abbia quasi cinquant'anni.
I suoi occhi incrociano i miei e leggo fierezza in quello sguardo.
<<Allora noi ci conosciamo da parecchi anni. Sei arrivato in questa scuola che eri un bambino che desiderava ballare, eri diverso dagli altri tuo coetanei: prestavi attenzione alle lezioni, facevi un sacco di domande. Sai che io non faccio preferenze, non mi è mai piaciuto farle, ma in te ho visto qualcosa sin da subito, che con gli anni si è sviluppato in quello che è il tuo talento. Nunzio hai un fuoco dentro quando balli, catturi l'attenzione di chi ti sta guardando ed è difficilissimo toglierti gli occhi di dosso. Sei magnetico, una vera e propria calamita per lo sguardo del pubblico>>.
Sistemo la piccola fascia sui capelli, tipo quelle sottili che hanno alcuni calciatori, che a stare stravaccato ha rischiato di venire via. La indosso perché tendo a portare i capelli un po' lunghi.
<<Sono arrivato in questa scuola che avevo otto anni e ora ne ho venti, sono successe un sacco di cose in questi anni e più ballavo più sentivo che era quello ciò che volevo fare. Voglio diventare un ballerino professionista>>. Sottolineo le ultime parole.
Ho sempre avuto le idee chiare in merito, si da quando avevo all'incirca quattordici/ quindici anni.
<<E sei sulla strada giusta per diventarci. Nel latino sei forte, hai assimilato anche i balli caraibici che ti hanno reso più completo. Hai partecipato a delle Masterclass di Danze Standard come il Tango. Per farla breve tendi ad essere versatile, il che è un bene nel mondo professionistico.
Ho rivisto le tue esibizioni, sia in coppia che da singolare e posso garantirti che hai tutte le carte in regola>>.
Prende in mano un foglio stampato al PC e me lo illustra<<questo è una specie di "Curriculum" sarebbe l'elenco di tutto quello che hai studiato, degli eventi ai quali hai partecipato dove hai vinto, ma anche a quelli dove hai comunque ottenuto dei buoni piazzamenti>>.
Me lo passa e allungo il braccio destro per prenderlo, scorro con gli occhi quello che c'è scritto. Tra tutto spicca l'aver vinto quattro volte il "Latin Festival" competizione dedicata ai ballerini di latinoamericano. Da evidenziare il fatto che l'ultima che ho vinto ballavo in singolare.
Piego il foglio con cura e lo infilo nella tasca della felpa, torno poi a guardare il maestro<< ti devo tanto: mi hai visto crescere artisticamente, hai saputo indirizzarmi sulle strade giuste da percorrere. Mi mancherà frequentare questo posto ora che mi trasferirò a Roma>>.
Annuisce, intuisco che anche a lui dispiaccia molto. Per me è sempre stato più di un maestro, l'ho considerato quasi come uno di famiglia, una specie di zio.
Si alza dalla scrivania, fa il giro e mi arruffa i capelli passandomi accanto.
<< Sai è stato un bene che tuo padre sia stato trasferito nella capitale per lavoro, lì ci sono molte più opportunità per chi vuole vivere di danza. Tu il mio numero c'è l'hai, di qualsiasi cosa hai bisogno non esitare a chiamarmi. A Roma c'è una buona scuola dove puoi preparati ad affrontare eventuali audizioni e dove può iscriversi anche tuo fratello. Conosco la proprietaria da qualche anno>>.
Mi alzo a mia volta dalla sedia e seguo Raimondo fuori dall'ufficio fino all'ingresso della scuola.
Lui prosegue<<un'altra cosa che ritengo importante è questa: vai a Roma per ricominciare da capo, cerca di uscire dalla bolla dove ti sei rinchiuso da due anni a questa parte. So che sei rimasto deluso e non ti dico di dimenticare, ma non vivere da recluso per colpa di persone che non meritavano neanche un briciolo della tua amicizia o del tuo amore. I vent'anni non tornano più, vanno vissuti appieno>>.
È un discorso giusto, ma per me è difficile dare la mia fiducia a qualcuno, soprattutto dopo che le due persone a cui tenevo di più mi hanno pugnalato alle spalle, comportandosi in maniera meschina.
Vivere a Roma mi aiuterà ad andare avanti e lasciarmi tutta questa orribile storia alle spalle una volta per tutte. Ma ho bisogno dei miei tempi per tornare a fidarmi di qualcuno, ne dovrà valere veramente la pena.
Abbraccio Raimondo, in questo gesto è racchiusa tutta la mia gratitudine nei suoi confronti. Do un ultimo sguardo in giro, carico di flashback piacevoli, poi imbocco la porta e mi lascio alle spalle il mio passato per puntare al futuro.
Inforco gli occhiali da sole e infilo le mani nelle tasche dei jeans, mentre cammino per il parcheggio, dirigendomi verso la mia auto. I miei genitori mi hanno comprato da poco una Golf Serie Otto modello GTI nera, con due scarichi centrali e uno spoiler in carbonio.
Apro la portiera e mi infilo sul sedile del guidatore, tamburello le dita sul voltante intanto che rivedo come un flash tutto quello che è accaduto negli ultimi due anni. Tutta la merda che mi è piovuta addosso ho dovuto affrontarla con le mie forze, ma sempre contando sul supporto di mio fratello.
Filmante decido di avviare il motore ed esco dal parcheggio consapevole che la mia vita sta per cambiare drasticamente in positivo.
https://youtu.be/m9jc4Ws-0UQ
Angolo Autrice
Questo è il mio primo romance dopo tre fanfiction, quindi incrociamo le dita.
Spero che la storia sia di vostro gradimento.
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