Tracce di te- capitolo 26
"Però mi si ferma il battito
Quando ti incontro per strada sembra un derby di coppa
Noi siamo Superclassico
E riempirei di mazzate quel tuo vecchio ragazzo
Che è un coglione galattico
E c'è una parte di te che è una parte di me
Che non andrà via in un attimo
Forse dovrei essere elastico
Un po' elastico, baby".
Matteo Professione- Superclassico-
Serena mi segue fino alla macchina mentre il cielo si fa più scuro, si infila nel sedile del passeggiero e mette la cintura.
Non volendo che prenda altro freddo accendo l'aria calda, armeggio con la radio trovando una stazione che mi ispira e finalmente metto in moto.
Nell'abitacolo si diffondono le note di Superclassico e mi scappa un sorriso, pensando alla ragazza seduta al mio fianco.
Guido fino a immergermi nel traffico di Roma, ho deciso di accompagnarla a casa mia, pazienza se salteremo la lezione, tanto per Veronica lei è malata.
I miei genitori rientrano tardi, così abbiamo modo di parlare tranquillamente. Quando si accorge della strada che percorriamo mi guarda di sottecchi, ma non dice nulla.
Tutto intorno si riempie del suo meraviglioso profumo, non mi sentivo così felice da tanto tempo, vorrei poter urlare dalla gioia.
Accosto fuori dalla villa e spengo il motore, Serena si morde il labbro inferiore, ma decide ugualmente di seguirmi fuori. Notando che è titubante le dico
<< Tranquilla, i miei non ci sono>>. La prendo delicatamente per mano, conducendola fino all'ingresso e lei libera di labbro dai denti.
Vorrei offrirle qualcosa: so che non è una grande amante del caffè e ne assume solo uno a colazione.
Fortunatamente mia madre nella dispensa ha una scatola di Thè rosso, così mi dirigo verso la cucina, con lei al seguito.
Riempio il bollitore d'acqua e le faccio cenno di sedersi, mentre aspettiamo che raggiunga la temperatura giusta mi preparo un caffè dalla macchinetta. Infilo la cialda e premo il pulsante di erogazione, Serena osserva ogni mio movimento, come se avesse paura che possa sparire da un momento all'altro.
Quando anche il thè è pronto, lo verso dentro una tazza verde e glielo porgo
<< Non so come lo prendi di solito, preferisci zucchero o miele?>>.
Incrocia il mio sguardo, ha ancora gli occhi leggermente arrossati per il pianto
<< Miele, grazie>> mormora.
Allungo nella sua direzione un vasetto di miele e un cucchiaino, lei ne prende un po' e poi mescola lentamente, fissando il liquido.
Sorseggio la mia tazzina di caffè e decido di stemperare l'atmosfera con argomenti più leggeri
<< Come procede lo studio?>> Certo non è quello che uno magari si aspettava che chiedessi, ma datemi tregua. L'ho vista in pessime condizioni e desidero solo andarci piano.
Si stringe nelle spalle e infila il cucchiaino in bocca per eliminare l'ultima traccia di miele. Non immagina che un gesto tanto innocente possa essere sexy, sento il sangue ribollirmi dentro, dal tanto è eccitante.
<< Nel complesso posso dire che va bene. Te l'ho già detto perché ho scelto il Liceo Linguistico: il mio sogno è ballare nei teatri e magari vincere una borsa di studio per l'estero. Ma non mi precludo niente>> mi è sempre piaciuta la sua voce, ha un qualcosa di musicale.
Prende una sorsata di thè gustandoselo piano. Certo che ha gli occhi più belli che io abbia mai visto, azzurri con una sfumatura di verde. Sotto la luce artificiale purtroppo non rendono bene come a quella del sole, dove sono uno spettacolo puro. Sto davvero prendendo in considerazione di dipingerli, magari un bel primo piano del suo viso dalle forme delicate.
Ecco che esce fuori il mio lato artistico, sento una voglia matta di prender fuori il blocco da disegno e la matita.
<< Perché non decidi di iscriverti ai Camping del M.A.B?>> Poso la tazzina sul piatto, cercando di tenere una conversazione senza finire in balia di pensieri strani.
Alza un sopracciglio sorpresa, probabilmente non pensava che li conoscessi.
<< Mi sono informato via internet, non accettano solo ballerini di Classica, ma anche di Moderna. Ne avevo sentito parlare l'altro giorno da Valentina, lei pensava di iscriversi all'audizione. Li fanno in estate ed è un'ottima opportunità per lavorare con dei professionisti. Si studia danza a 360° solo che ti devi trasferire a Milano>>.
È un'opportunità gigante per lei e poi si tratterebbe solo del periodo estivo.
<< Si va su selezione in quel posto>> dice titubante, mentre si sposta una ciocca dietro l'orecchio.
So anche di questo, ma sono convinto che possa farcela a passare la selezione. Tentar non nuoce.
Finisce il thè, prendo la sua tazza e la lavo sotto il getto dell'acqua. La asciugo con uno strofinaccio e la ripongo al suo posto.
<< Serena ho letto tutto quanto e saresti ancora in tempo. Le ultime selezioni sono a febbraio. Ti danno vito e alloggio e con la borsa di studio le spese della tua famiglia sono ridotte. Pensaci bene, parlane con Veronica>>.
Annuisce. Comprende l'opportunità del progetto formativo in cui non solo potrà crescere a livello professionale, ma anche personale.
Le faccio cenno di seguirmi e ci spostiamo sul divano, dove possiamo stare non solo più comodi, ma anche più vicini. Poggia la testa sul mio petto e d'istinto inizio ad accarezzarle i capelli, da quanto tempo che non sono più così vicino con una ragazza.
<< Sai che sei l'unico con cui non ho mai avuto paura, neanche quando eravamo soli. E come se dentro di me sentissi che non mi avresti fatto del male. Non so spiegartela questa sensazione, ma forse avevo solo bisogno di capire che non sono tutti come lui>>.
Questo suo bisogno di aprirsi mi fa intendere che comincia a fidarsi e ne sono contento.
<< Sin dal nostro primo incontro mi ero accorto che ti portavi un dolore dentro, avevi quello sguardo spento. È per colpa sua se soffri di attacchi di panico?>>
Non la costringo a dirmi cose che non si sente di condividere, almeno per ora. Ma voglio solo cercare di conoscerla meglio.
Lei tira su la testa e mi guarda negli occhi, le nostre iridi si incastrano come le tessere di un puzzle.
<< Quella sera portavo una camicetta e una gonna. Dopo quello che mi ha fatto ho deciso di nascondermi nei vestiti, come a voler passare inosservata agli occhi dei ragazzi. Pensavo che se avessi indossato felpe larghe non mi avrebbero notata.
Quando quel pomeriggio in sala mi vidi con le culottes addosso mi tornarono in mente le sue parole, il fatto che alludesse che mi fossi messa in mostra per lui, e mi venne un attacco di panico.
Se non ci fossi stato tu, non so come gli altri lo avrebbero gestito. Mi era capitato altre volte in passato, anche se non in pubblico. Vengo seguita da una psicologa, per quello che ho subito>>.
Le passo il pollice delicatamente sul labbro, questo mio gesto la fa fremere.
<< Come ti vesti non deve essere un segnale per dire che sei consenziente. Le donne devono essere libere di indossare gonne, pantaloni aderenti o top con scollature.
Eri una quattordicenne, cazzo, e non si doveva permettere di metterti le mani addosso>>. Solo al pensiero mi sale la rabbia.
Mi getta le braccia al collo, come per calmarmi.
<< Non parliamone più Nunzietto, voglio solo stare tra le tue braccia>> mormora al mio orecchio.
Inaspettatamente prende l'iniziativa e mi bacia con trasporto. Penso che potrei diventare dipendente dai suoi baci, non mi staccherei mai dalle sue labbra.
Mi scosto per riprendere fiato, poi sposto i suoi capelli e comincio a baciarla sul collo. La vedo andare in estasi, a quanto pare le piace. Sento come un fuoco che si accende dentro di me, fino a divampare come un incendio al centro del mio cuore, quel cuore che ormai pensavo si fosse assopito. Lei come un dolce veleno lo sta contaminando, facendolo tornare come un tempo ormai remoto.
Siamo l'acqua, che lava via le impurità del passato, e il sale che cicatrizza le ferite. Uniti in un'unica soluzione.
La ragazza seria esiste: è colei che è agitata quando sa che deve vederti. Ti dice che ti ama solo se lo sente veramente. Non ti tradirebbe mai, per nessun motivo.
Torno a impossessarmi della sua bocca, facendole schiudere le labbra questa volta. Gioco con la sua lingua, la faccio mia.
Siamo l'uno dentro nell'altra, senza bisogno del sesso, come il mare che resta dentro le conchiglie, anche quando le lascia sulla spiaggia.
Veniamo interrotti dal rumore di un motorino che accosta, Serena mi guarda titubante.
Poco dopo mio fratello irrompe in casa
<< Penso di aver stirato anche muscoli che non conoscevo, dopo lo stretching di oggi>>. Dichiara posando a terra lo zaino con i vestiti di danza.
Si volta nella mia direzione e si accorge della presenza di Serena, che nel frattempo sta fissando il pavimento per tentare di nascondere il rossore sulle guance.
<< Cazzo, ho interrotto qualcosa?>> Chiede Luca abbastanza a disagio.
Faccio cenno di no con la testa, mi era completamente passato l'orario.
<< Beh vi lascio tranquilli, scusate ancora>> borbotta riprendendo lo zaino e filando su per le scale.
Quando sento chiudere la porta del bagno mi rilasso, appoggiandomi contro lo schienale del divano.
<<È stato alquanto imbarazzante>> borbotta Serena. Il rossore pian piano sta lasciando il suo viso.
<< Ma non stavamo facendo niente di male, solo qualche bacio>> dichiaro con un mezzo sorriso.
Lancia un'occhiata fugace alle scale
<< Ormai lo avrà capito che stiamo insieme>> soffia.
Le arruffo i capelli con una mano
<< Quindi siamo una coppia Serenina?>> Calco apposta sul nomignolo, pronunciandolo lentamente.
Ha un sussulto e il suo cuore prende a battere più forte.
<< P-Penso di sì>> balbetta e mi fa tenerezza.
Mi alzo dal divano e le tendo la mano, una volta in piedi infilo la giacca. Controvoglia devo riportarla a casa.
Indossa a sua volta il giubbino, che era appeso all'attaccapanni, insieme alla borsa e usciamo nella sera fredda.
La lascio sotto casa, dandole appuntamento per il giorno dopo. La andrò a prendere a scuola e la porterò a mangiare qualcosa.
Solo il pensiero mi fa sorridere.
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Serena
Cammino fuori dalla scuola seguendo la massa di studenti, con Carola e Albe al mio fianco. Ho accennato loro cos'è successo ieri prima dell'inizio delle lezioni ed erano entusiasti.
Il mio sguardo si sposta verso il parcheggio ed è lì che vedo Nunzio: appoggiato al cofano della Golf. Come i nostri occhi si incrociano sorride sbilenco.
<< Allora è proprio ufficiale la cosa, se ti viene a prendere fuori da scuola>> commenta Carola. Albe fa un fischio di approvazione.
<< Ragazzi, non mettetemi in imbarazzo. C'è gente>> abbasso lo sguardo a fissare la strada e divento rossa.
La mia amica mi cinge per le spalle con un braccio, poi cercando di modulare la voce continua
<< Devi raccontarmi tutto per filo e per segno. Non pensare di cavartela senza i dettagli>>. Tipico di Carola voler sapere ogni cosa.
Ci spostiamo in blocco verso il parcheggio e Nunzio mi sorprende attirandomi a sé e baciandomi davanti agli altri.
Quando ci scostiamo Carola ha la bocca aperta a formare una "O" di meraviglia. Alberto ammicca verso di noi.
Li saluto e mi infilo dentro la macchina, noto dallo specchietto retrovisore che ci stanno ancora fissando mentre ci allontaniamo fino a sparire dalla visuale.
<< Complimenti, sei riuscito a zittire Carola Rossi e in pochi hanno avuto questo onore>> dico.
Scoppia a ridere di gusto e mi piace come suono. Solitamente era sempre di poche parole e molto sulle sue, ma grazie a ieri ne ho compreso il motivo.
Lasciamo la macchina e ci incamminiamo verso Piazza Di Spagna. Prendiamo posto ad un bar per consumare un fugace pranzo e riprendiamo a passeggiare.
Questo si può definire un vero e proprio appuntamento. Gli faccio da guida turistica, raccontandogli un po' di storia della città.
Roma è sempre bellissima e agli occhi degli esterni lascia senza fiato. Ci fermiamo ai piedi della scalinata che porta a Trinità Dei Monti, sita dietro la fontana del Barcaccia.
Saliamo fino a metà, quando Nunzio si gira e rimane colpito dal panorama che offre la città. Sul suo viso si dipinge un'espressione di stupore, mentre lo contemplo con la coda dell'occhio.
<< Come vorrei avere il mio blocco da disegno in questo momento>>mormora incantato, non sapendo più dove volgere lo sguardo.
Gli stringo la mano, che a confronto con la mia sembra grandissima. Restiamo in silenzio a goderci il momento. Mi stringo a lui, come a chiedergli di proteggermi. Sono fragile, lo so, ma insieme a lui posso essere più forte. È la mia ancora che mi permette di non affondare.
Magari l'amore ancora mi spaventa, Nunzio mi ha promesso che facciamo le cose con calma, d'altronde pure lui è stato ferito, anche se in modo completamente diverso.
Ma è vero che due cuori feriti si possono curare a vicenda?
Angolo Autrice:
Nunzio e Serena, dopo essersi confidati i casini del passato, stanno insieme.
Lui è così premuroso riguardo il futuro di lei nella danza, che gli propone
di fare le selezioni per il famoso camping del M.A.B. Perché è un'opportunità
importante per la nostra Serena.
Ora Nunzio dovrà pensare con tutte le sue forze all'audizione della Latin Dance Accademy.
Grazie del vostro sostegno, come sempre :)
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