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Let me feel your love- Capitolo 25


"Amore, sto arrivando lì
Corro forte sono quasi sotto casa
Ti prego andiamo via di qui
Non importa quanto lunga sia la strada
I finestrini aperti e le risate nella notte
Mi basteranno per tornare ad essere più forte

Ci lasceremo indietro quello che non ci appartiene
Ho sempre rotto tutto in questa vita
Adesso voglio stare bene."

Giulia Molino- Va tutto bene-


Povs Serena

Scendo alla mia fermata e mi incammino verso il lungo mare di Ostia, raggiungo la spiaggia libera mentre sento una strana pesantezza al cuore.

Prima di recarmi qui ho comprato una lattina di birra, di solito non bevo a quest'ora, ma ho assolutamente bisogno di zittire i pensieri.

Stendo un telo che prendo fuori dalla borsa, mi siedo a gambe incrociate e stappo la lattina. Sono le 15 del pomeriggio e tra tre ore avrei lezione di Latino, ma ho deciso di saltare dandomi per malata.

Dopo il bacio di venerdì sera Nunzio mi aveva scritto che dovevamo parlare, un messaggio che non ha mai ricevuto risposta da parte mia. Non c'è niente da dire, se solo sapesse quanto sono rotta dentro scommetto che mi lascerebbe perdere.

Sorseggio un po' di birra osservando il mare: in pieno novembre sembra così diverso, quasi solitario, come mi sento io in questo momento.

Mi è tornato in mente quando la polizia mi chiamò per dirmi che Leonardo era stato arrestato: nel suo PC portatile trovarono delle foto di altre due sue vittime, ritratte nude e prive di sensi. Di me non ci fu nessuna immagine, ma sulle lenzuola era rimasto il segno di quello che mi aveva fatto. Non si era neanche degnato di toglierle. Dentro un cassetto trovarono le pastiglie che usava per drogarci.

Alla notizia che aveva fatto male ad altre fui assalita dalla nausea, loro non avevano denunciato per paura. Non volli mai giudicarle anche se probabilmente se avessero agito prima le cose forse sarebbero state diverse.

Scuoto la testa e prendo una lunga sorsata di birra, per colpa di quel bastardo la mia vita è stata rovinata, ho perso la verginità e manco me lo ricordo, perché ero stordita dalla droga. Doveva amarmi e proteggermi, non ridurmi come una bambola senza anima.

Cosa se ne farebbe Nunzio di una come me? Eppure mi sento combattuta: se da una parte la testa mi dice che sto facendo la cosa giusta, all'opposto il cuore non vuole sentire ragioni e urla solo un nome.

Finisco di bere e prendo la testa tra le mani: come si zittisce il proprio cuore? Non voglio che venga ancora calpestato, ho sempre chiesto solo un po' d'amore, ma purtroppo non esiste.

L'amore ti distrugge, come ha fatto quella pasticca. Tutta la mia speranza è rimasta su quel letto, persa anch'essa in quella notte che si trasformò in un incubo.

Tra me e Nunzio non potrà mai esserci niente, se non una forte attrazione. Merita una ragazza meno complicata della sottoscritta, che non sia ridotta in mille pezzi.

"Anche lui è distrutto, lo hai riconosciuto dallo sguardo".

La mia voce interiore decide di farsi sentire e meno male che avevo deciso di bere qualcosa per zittire la mente.

Alzo lo sguardo: dovrei rientrare prima che faccia buio, il brutto dell'autunno è che le giornate sono più corte. Soprattutto visto che ci stiamo avvicinando a dicembre.

La suoneria del telefono mi riporta alla realtà: Nunzio sta provando a chiamarmi, ma voglio solo ignorarlo. A quanto pare Veronica lo ha informato che sono malata, anche se probabilmente non ci crede. Pazienza, non sono dell'umore ora.

Arriva il bip di un messaggio, leggo l'anteprima

"So che non sei malata, Luca ti ha intravisto a scuola stamattina. Perché hai deciso di ignorarmi?"

Si incazzerà di brutto, lo so.

"Non abbiamo niente da dirci. È stato solo uno stupido errore, ma non mi arrabbio con te" digito in fretta.

È online, quindi legge subito.

"Perché mi fai questo? Almeno abbi la decenza di parlami faccia a faccia".

Sento le lacrime che iniziano a scorrermi sulle guance. È deluso, ma è meglio così per entrambi.

Non so come farò a guardarlo in faccia, quindi probabilmente mi ritirerò dalle lezioni private di Latinoamericano.

Venerdì ha detto che il suo pensiero è sempre stato quello di entrare alla Latin Dance Accademy, ed è meglio che si concentri sull'audizione.

Non gli rispondo più, le lacrime mi stanno quasi offuscando la vista. Mi stendo in posizione fetale, cercando di calmarmi.

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Nunzio

Giuro che non capisco proprio Serena, sta cercando in tutti i modi di ignorarmi. Mi ero ripromesso che non sarei corso dietro a una ragazza, dopo il male che mi ha fatto Rosa. Ma la verità è che provo dei sentimenti per Serena e non posso più ignorarli. Ciò provato, ma non è servito a niente.

Fisso allibito la schermata della chat, ha visualizzato il mio ultimo messaggio, ma non risponde più.

Sbatto un pugno contro il tavolo. Fanculo! Perché devo sempre rimetterci?

Massaggio le tempie, devo calmarmi, perché la rabbia non porta da nessuna parte. Dovrei andare a cercarla, ma ho i miei dubbi che sia a casa.

Apro Instagram e mando un messaggio in Direct a Carola, sperando che mi risponda in fretta. Lei sicuramente sa dove può esserci cacciata.

L'attesa è così estenuante che comincio a girare avanti e indietro dal nervoso, quando finalmente un bip mi conferma la risposta che aspettavo.

Serena si trova a Ostia, sul lungomare. Non conosco ancora bene queste zone, così imposto il navigatore e corro in garage a prendere la macchina.

Vorrei proprio sapere cosa le salta in mente, okay che forse posso averla spaventata, ma dobbiamo parlare.

Raggiungo Ostia e parcheggio la macchina vicino al lungomare, per poi incamminarmi sulla spiaggia. Fortunatamente la scorgo dopo una decina di minuti: è distesa a contemplare il cielo.

Mi avvicino piano, schiarendomi la voce per far sentire la mia presenza. Si alza sui gomiti e come mi vede non nasconde la sua espressione sorpresa.

Noto che ha gli occhi arrossati, probabilmente deve aver pianto. Perché sta qui tutta sola?

<< Serenina non puoi ignorarmi a vita>> prendo posto vicino a lei e la guardo in faccia.

<< Non abbiamo niente da dirci>> risponde con voce rocca, mettendosi a sedere. Tira su con il naso, così le porgo un fazzoletto che trovo nella tasca dei miei jeans.

<< Ho agito d'impulso l'altra sera e ti ho spaventata. Mi dispiace, Alberto mi ha detto che hai avuto problemi in passato con l'amore>>.

Sgrana gli occhi a questa mia dichiarazione e sembra quasi sbiancare

<< C-cosa ti ha detto Albe?>> balbetta. Ora ho il sospetto che ci sia qualcosa di più sotto.

<< Niente di particolare, solo che hai sofferto per amore. Serena quello che sento per te ho provato in vari modi di ignorarlo, ma più cercavo di evitarlo e più esso si annidava dentro di me>>.

Distoglie lo sguardo e lo posa sull'orizzonte. La sento sospirare.

<< Nunzio non funziona in questo modo. Non è così semplice. Sono rotta dentro>> la voce ora le si sta incrinando.

<< Anche io ho sofferto per amore. Stavo insieme a una ragazza quando avevo quindici anni, sai la mia vecchia partner. Ero felice con lei, d'altronde era il mio primo amore. Peccato che due anni fa decise di tradirmi con il mio migliore amico>> rivivere quell'episodio mi fa sempre male.

Aspetto una sua reazione e mi ritrovo a giocherellare con la sabbia. Si volta lentamente verso di me. Ora i suoi occhi sono lucidi, sta cercando di trattenere le lacrime.

<< Mi dispiace da morire e ti auguro di essere felice un giorno. Ma io non sono stata tradita. Il ragazzo che diceva di amarmi ha abusato sessualmente di me drogandomi durante una festa, quando avevo solo quattordici anni>> urla e comincia a piangere a dirotto.

Cazzo! Questo è peggio di quanto mi aspettassi.

Sento montare la rabbia verso quell'individuo

<< Ti prego dimmi che lo hai denunciato>> Chiedo serrando i pungi.

Lei fa sì con la testa. È così fragile che sento il cuore sciogliersi dentro il petto. D'istinto la prendo tra le mie braccia e la cullo.

<< Serenina va tutto bene. Non è colpa tua. Sei solo una vittima di un essere orribile>> mormoro, mentre le accarezzo la schiena piano.

Riversa tutte le lacrime sulla mia giacca, ma poco importa. Voglio farle capire che ora è al sicuro.

Si scosta da me e le asciugo le lacrime, la mia piccola ne ha passate tante. Le prendo una mano e la poso sul mio cuore.

<< Non scappare da me. Dovremmo imparare nuovamente a fidarci. Non sarà facile, ma c'è la metteremo tutta. Siamo due cuori feriti>>.

Morde il labbro inferiore, mi rendo conto di quanto sia bella anche in questo momento.

La attiro a me e poi la bacio, con delicatezza, come a chiederle il permesso. La sento lasciarsi andare e risponde al bacio. Ho il cuore in tumulto, mentre le nostre labbra si assaporano, affamate. Infilo una mano tra i suoi capelli, sfiorandole la nuca. Ho una dannata urgenza di sentire la sua bocca e di esplorarla, le faccio schiudere delicatamente le labbra e le spingo la lingua dentro, strappandole un basso gemito.

Lei è il mio veleno, il più dolce che ci sia. Si insinua in ogni fibra del mio corpo e in ogni angolo del mio cervello. Non posso farne a meno.

Ci scostiamo per riprendere fiato, le sue labbra sono gonfie e i suoi occhi più luminosi.

Appoggia la testa contro il mio petto, arrendendosi finalmente a questo sentimento. La rabbia che provavo per quel coglione del suo ex è andata a scemare.

Deve capire che nessuno le farà più del male d'ora in poi.



Angolo Autrice:

Serena e Nunzio si sono aperti l'un l'altro sulle loro vicende del passato.

Ora dovranno solo imparare a fidarsi nuovamente.

é normale che Serena sia spaventata dopo quello che le è successo, tanto da credere che l'amore non esista.

Nunzio pure dovrà capire che non tutte le ragazze sono come Rosa.

Vi sta piacendo la storia? Se si aiutatemi a farla conoscere tramite passaparola, condividetela sulla vostra bacheca.


Vi ringrazio di cuore <3

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