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Capitolo 1




-Vaffanculo!-

La tazzina del caffè sbatte violentemente sul vetro del tavolino del soggiorno producendo un suono secco.

-Vaffanculo!- Ripete inveendo contro il televisore Katsuki e scaraventandola per terra stizzito .

Al rumore che ne consegue rimane per qualche istante perso a fissare il liquido scuro che si sparge lentamente sul pavimento, intrufolandosi in mezzo ai cocci rotti sparsi praticamente ovunque, stringendo stizzito le nocche diventate quasi bianche dallo sforzo.

Rialza le iridi rosso sangue sullo schermo assottigliando malevolmente gli occhi.

-Nerd del cazzo, ancora una volta la stampa e le attenzioni sono fottutamente tutte per te.-

Si tasta veloce nel retro dei pantaloni cercando l'accendino e le sigarette, portandone una subito alle labbra, prima di accenderla e dare una poderosa boccata di fumo socchiudendo gli occhi.

Trattiene l'aria nella gola alcuni secondi, cercando a tastoni il telecomando per poi alzare il volume al massimo.

<<Quindi Signor Midoriya, nella prossima gara lei avrà l'onore di testare per primo il nuovissimo prototipo emesso fuori in questi giorni dalla sua scuderia?>>

Un sorrisino compaciuto e due occhioni verdi bucano lo schermo.

<<Esattamente. Per questa fiducia devo ringraziare Shot... ehm il Signor Todoroki Junior. La società ha deciso in comune accordo con gli sponsor, di farmi correre con il nuovo motore amplificato che ha già immesso sul mercato.>>

<<Ed il suo compagno di scuderia, il Signor Bakugo Katsuki? Anche lui ne avrà, come ha detto... l'onore? >>

<<Oh lui...Beh, lui resterà con il modello vecchio. Ma non è assolutamente un problema per Kacchan, visto che è un fenomeno e non ne ha bisogno.
E comunque sono sicuro che ha perfettamente compreso la decisione intrapresa dalla società.>>

-VAFFANCULO!- Grida di nuovo Katsuki lanciando il telecomando con violenza contro lo schermo facendolo spaccare al centro. Alcune linee continue di pixel bloccano l'immagine proprio sulla figura sorridente di Izuku.

Spegne la sigaretta dentro al primo vaso di fiori che trova, prima di afferrarlo e lanciarlo per terra, respirare pesantemente spiaccicandosi una mano sul viso e poi prendere il cellulare per comporre un numero.

-Denki, senti... mandami qualcuno a pulire casa. Ho avuto di nuovo un piccolo problemino con la gestione della rabbia e... beh... ho sporcato un pò ovunque.

Mmm... si mandami la signora della scorsa volta e se possibile falla venire subito. Dalle tu le chiavi che io devo uscire...
Si, si, starò attento.
Ah Denki... mi serve anche un televisore nuovo.-

La velocità abbinata alle strade di montagna, il paesaggio brullo ed il silenzio, lo hanno sempre rilassato.
Cioè, rilassato è un parolone visto che lui è un concentrato di rabbia esplosiva.
Tutta la sua vita continua a procedere, persa in un loop costante, al continuo inseguimento della parola: eccesso.
Lui ama correre in moto a tutta velocità fino allo sfinimento, chiedere il possibile, e pure l'impossibile, in ogni situazione al corpo e alla mente e fare sesso fino allo stremo.
Non si accontenta mai, proprio non ci riesce.

Ed il fatto che ultimamente questa rabbia che gli pervade l'animo invece che spronarlo a dare il meglio lo stia trascinando lentamente verso il basso, lo porta ad essere più autodistruttivo del solito.

Aumenta maggiormente la velocità sfrecciando sulla strada e chiudendo su una curva piegato quando un rumore sospetto ed un sussultare della moto lo obbliga a fermarsi di botto.

Con un lamento nervoso accosta quasi sul ciglio della strada, nel primo spiazzo che trova.

-Oh merda, merda, merda!- Borbotta scendendo arrabbiato senza togliersi il casco da addosso.
Non vuole rischiare che qualcuno passando dalla strada lo riconosca e poi magari si fermi per chiedergli autografi o altro.
E' talmente nervoso che rischierebbe di tirare un pugno in faccia al mal capitato e finirebbe nuovamente sui social deriso per il suo pessimo carattere.

Si mette in ginocchio guardando preoccupato la moto, osservandola per intero con un'espressione furiosa, accarezzandola sconsolato con una mano fin sotto la carena.

Niente... non conosce nulla di meccanica e davvero non capisce cosa sia potuto succederle. Scende con le gambe fino a sedersi per terra con il sedere, imprecando mentalmente sconfitto senza accorgersi di una macchina che si è fermata alcuni metri più avanti.

-Hai per caso bisogno di aiuto?-

Katsuki alza la testa sorpreso, osservando per alcuni istanti la figura muscolosa di un bel ragazzo dai capelli rossi.

-Non rimane più accesa.- Risponde atono.

-Posso guardarci io?-

Katsuki scrolla le spalle scrutando attentamente il viso del ragazzo e alzando un sopracciglio poco convinto.
Lo vede allontanarsi da dove è arrivato, prendere una cassettina degli attrezzi per poi tornare vicino a lui.

-Gran bella moto.- Fischia ammirato sfiorandola con i polpastrelli.
-Mai visto una cosa del genere...-

-Ovvio. Me la sono fatta costruire come volevo io.- Ribatte laconico alzandosi e sbattendo i piedi per terra per il nevoso.

-Mmm... monta alcuni pezzi prodotti dal team dei Todoroki. Potresti incrementarla con il nuovo motore che dicono essere...-

-Ci vuole ancora molto? - Domanda stizzito Katsuki bloccando il discorso sul nascere.
Eijiro si gira verso di lui meravigliato dal tono secco della domanda, osservando il ragazzo che con uno sbuffo infastidito si sta sventolando una mano vicino al collo imporporato.

- Se hai caldo e non respiri puoi sempre toglierti il casco.-

-Non ti ho chiesto di dirmi cosa cazzo devo fare. Ti ho domandato invece ... ci vuole ancora molto?-

Kirishima sospira rassegnato, prima di girarsi e tornare in completo silenzio a quello che stava facendo prima.
Lavora assiduamente sotto lo sguardo attento del motociclista per alcuni minuti interi prima di sorridere soddisfatto e girarsi verso Katsuki che sta continuando a sbattere il piede per terra nervoso.

-Ho finito. Si era soltanto bloccato il galleggiante del carburatore...-

-Potevi metterci di meno allora.-

-Ed intanto che c'ero...- continua senza far caso al modo maleducato dell'altro.
-Ho lavorato sulla vite a coppa e ti ho modificato l'ingresso dell'aria e della benzina. Vedrai che lo scoppio di partenza lo sentirai migliorato.-

Katsuki arriccia le labbra in un gesto di disappunto, prima di sedersi sulla moto e accederla.
Parte subito al primo colpo splendidamente.

-Senti un po', ma tu fai il meccanico?-

-Quasi... - Sussurra imbarazzato il rosso.
- Lo faccio solamente il pomeriggio perché la mattina studio all'università del motoveicolo.
Sai com'è... è la mia passione.-

Katsuki lo fissa alcuni istanti senza dire parola. Poi in modo meccanico gli porge un biglietto da visita sbattegliendolo in mano con poca grazia.

-Licenziati. Da domani il pomeriggio vieni a lavorare da me.-

-Cosa??- Urla il ragazzo guardando stupefatto il logo impresso sul cartoncino di uno dei miglior piloti esistenti al mondo di moto.

-Ho detto che da domani vieni a lavorare per me.-

Kirishima incrocia le braccia al petto arricciando il naso.

- See come no. E tu saresti il famoso Dynamight. Senti, fenomeno mascherato, puoi almeno pagarmi?-

Katsuki gira la testa ancora avvolta dal casco verso la macchina scassata con cui è arrivato, prima di emettere una breve risatina beffarda dalla gola.

-Sicuramente di più di quello che prendi adesso.-

-Tu sei veramente un pazzo furioso.- Borbotta lui scuotendo la testa e allontanandosi ridacchiando verso la macchina.
Un ringhio veloce lo raggiunge alle spalle.

-Ehy, capelli di merda, io sto ancora parlando!-

Un braccio lo afferra malamente facendolo ruotare su se stesso.
Katsuki gli è addosso in una falcata. Porta le mani verso il casco slacciandolo e sfilandoselo piano.

Eijiro spalanca gli occhi sconvolto vedendo affiorare da dietro alla visiera gli occhi più unici e rari che abbia mai visto.
Un marchio di fabbrica, un insieme cromosomico impossibile, un fuoco che arde senza sosta.
Le iridi cremisi del grande Dynamight lo fissano irritati.
Per poco non sviene.

-Licenziati subito domani e poi vieni a casa mia. Nel biglietto che ti ho dato...-
Dice in tono canzonatorio rimettendoglielo tra le dita.
- C'è il mio indirizzo e numero di telefono. Ti aspetto per le 15, ne un minuto prima ne uno dopo, ci siamo capiti?-

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