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Non può essere...

Dato che tutti i brillanti alunno della sezione 1A avevano superato l'esame per la licenza provvisoria da eroe e dato che con gli allenamenti davano tutti facendo progressi venne deciso di mandarli un po' sul campo.

Si trattava di una semplice missione di salvataggio in una piccola cittadina poco distante e poco conosciuta, non dovevano fare nulla di pericoloso, nulla che avrebbe potuto ferirli, semplicemente dovevano soccorrere le vittime.

Quel giorno sarebbe dovuto essere un buon giorno per l'educazione degli studenti della Yueii, ma non fu così, quel giorno subirono un attacco inaspettato che neanche gli eroi professionisti erano stati in grado di respingere.

«Studenti scappate, presto!» venne loro ordinato e nessuno provò a fronteggiare il nemico e avevano imparato che non potevano semplicemente scontrarsi con i professionisti, non erano abbastanza forti, ma quel super cattivo non voleva farli fuggire.

Cosa poteva fare Midoriya in quella brutta situazione, lui era l'unico che non stava portando in salvo nessuno e  tutti i suoi amici invece si stavano adoperando per salvare i loro protetti e loro stessi, perfino Bakugo.

Il ragazzo strinse i pugni e serrò i denti, prese un profondo respiro attivando la sua unicità e poi si buttò contro il nemico con la massima concentrazione di cui era capace, non l'avrebbe fatto se Kacchan non fosse stato in pericolo.

Mentre affrontava quel pericoloso nemico rideva, ma non era come quando All Might confortava le vittime, era una risata disperata dovuta a tutto quello che si portava dentro, rutto quello che sopportava e non aveva mai detto a nessuno.

«Non puoi vincere ragazzino, ora farò in modo che il tormento distrugga la tua anima » ghignò l'uomo colpendo il ragazzo dagli occhi smeraldo brillanti, in un attimo si fermò, smise di sorridere e il suo sguardo di fece buio e cupo.

L'uomo ne era certo, credeva di aver già vinto ma venne sconfitto dal ragazzo, aveva vinto e solo lui avrebbe potuto perché la sua anima era già tormentata, il suo mondo interno già in pezzi e la sua soglia di tolleranza stava man mano finendo.

Il combattimento era stato lungo fra calci, pugni, schivate e azioni per mettere in svantaggio l'altro e senza che se ne accorgesse il ragazzo era stato trafitto da una lama brillante ora intrisa del suo sangue rosso.

«Ti porterò con me se devo morir-» bisbigliò a fatica senza finire la frase, quel suo ultimo gesto disperato era stato forse dettato dall'orgoglio, ma chi può dirlo, fu solo certo che il ragazzo si accasciò a terra osservando il cielo.

Sentiva dolore, un dolore inimmaginabile mentre il cielo terso era illuminato dai raggi solari mentre sentiva il sangue scivolare via dal suo corpo eppure non era triste, non sentiva niente.

La vista gli si fece sfocata, come quando sei dietro un vetro appannato e sentiva che tra lì a poco avrebbe smesso di respirare e avrebbe anche perso conoscenza e come un rumore ovattato senti qualcuno chiamarlo.

Bakugo era tornato indietro, non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce ma Midoriya era forse la persona più importante per lui, quel ragazzo che gli era rimasto accanto nonostante tutto e senza che se ne rendesse conto era diventato la sua luce nelle tenebre, la sua guida.

Eppure in quel momento era paralizzato, per il biondo era come se il mondo si stesse lentamente sgretolando mentre la sua anima crollava alla vista di Deku in quelle orribili condizioni.

Avevano provato a sollevarlo ma lui di era fatto strada fra i suoi amici con il volto oscurato da un'ombra che lui stesso non sapeva spiegare e prese il corpo debole del ragazzo fra le sue braccia correndo più veloce che potesse con il cuore distrutto.

Aveva fatto male vederlo così, aveva fatto tanto male che non riusciva a capire perché doveva soffrire così tanto per l'idiota, buon a nulla, piagnone, coraggioso, solare, gentile, eroico e bellissimo Deku.

Lida portava sulle spalle Recovery Girl e una giovane ragazza scortato da Uraraka e  Todoroki, normalmente non avrebbe perso tempo ad insultarli o a fare qualche stupida battuta ma non se la sentiva, era a pezzi.

Nessuno lo aveva notato, bhe, in fondo Bakugo aveva un pessimo carattere ed era sempre arrabbiato, però Kirishima aveva notato qualcosa di diverso nello sguardo scarlatto del suo amico.

Le sue pupille rosso vivo erano solitamente fiammeggianti, ardenti come l'animo di chi le possedeva, eppure in quel momento, mentre se ne stava in silenzio osservando Recovery girl erano scure e tristi.

«Io non posso fare niente per lui con una ferita del genere » ammise a malincuore la donna anziana chinando il capo verso la giovane ragazza «Ti prego, salvalo Life saver, ti prego » Posso curare il suo corpo ma non il suo cuore, conoscete per caso  l'abilità di Yami portatore di tenebre » chiese la mora osservando i presenti che scossero il capo.

«Sostanzialmente porta tormento nei cuori dei suoi bersagli, la sua unicità non funziona solo con chi è già tormentato in maniera profonda e questo ragazzo lo era sicuramente, è anche riuscito a sconfiggerlo... » abbassò lo sguardo tristemente mentre curava Midoriya che giaceva immobile sul suolo, ancora sorretto dalle braccia forti del biondo.

«Qualcuno ha idea di cosa possa tormentarlo? » chiese senza ricevere risposta, se lo aspettava, nessuno le aveva detto che sarebbe stato facile aiutare quel ragazzo, ma lo aveva promesso al simbolo della pace, o meglio ex simbolo della pace.

«Forse problemi di cuore? » provò Denki facendo spallucce «Ma come ti viene in mente? » chiese Jiro conoscendo la situazione di Uraraka «In effetti potrebbe essere, come ti è venuta questa idea? » chiese Life saver mentre del passi si avvicinavano.

Midnight rispose che qualche giorno prima aveva chiesto a ciascuno l'identità della persona che amavano, perché avrebbero potuto avere una particolare affinità se si trattava di eroi o avrebbero dovuto proteggerla in futuro se si trattava di un civile, ma Midoriya aveva avuto una pessima reazione, il foglio che aveva consegnato era bucato.

«Prof, tutti sanno che lui e Uraraka si amano, non credo sia quello... » disse Mineta con tono ovvio e per qualche ragione il cuore di Bakugo andò ancora di più in pezzi, perché a lui, perché era tutto così strano e sopratutto perché non riusciva a capirci nulla?!

In ogni caso le affermazioni del ragazzo vennero bocciate dall'eroina vietata ai minori con una semplice frase che spiazzò tutti, rimasero tutti letteralmente a bocca aperta, fatta eccezione di Recovery girl e All Might giunto in quel momento dal suo allievo.

«Lo escludo, l'unica cosa che ha scritto è che, magari non dovrei dirlo ma data la situazione non posso fare diversamente, in poche parole non gli interessano minimamente le ragazze» «In che senso? » chiese Mineta quasi schifato «Oh, andiamo ragazzi, è gay!» esclamò la donna.

Quelle parole allietarono il cuore di Bakugo, ma non avrebbero dovuto, che gliene importava a lui dei gusti del merdoso nerd, già, perché stava così male se per lui era solo un peso, qualcuno che odiava?

Ancora una volta venne riportato alla realtà dalla voce della salvatrice del povero incosciente, sembrava aver raggiunto la soluzione a quel problema «Adesso che ci penso ho avuto modo di osservare il suo comportamento e credo di sapere il motivo dei suoi tormenti, ora dobbiamo portarlo al sicuro » disse lei avendo finalmente terminato le cure necessarie.

Fu deciso che il biondo avrebbe accompagnato le due donne incaricate delle sue cure, avevano detto che era per sapere con precisione quello che aveva visto ma i fatti erano ovviamente diversi, lo avevano fatto solo per il povero Midoriya.

Vennero lasciati soli e proprio in quel momento le guance pallide del biondo si ricoprirono di calde, amare e dolorose lacrime che non riusciva a fermare, non voleva perderlo ma anche se non se lo spiegava lo aveva accettato, che altro poteva fare?

«Non privare a rimanere così per sempre, devo ancora stracciati e mostrarmi che sono io il migliore, hai capito Deku?! » disse singhiozzando cercando di riprendere il controllo delle sue azioni, aveva pianto solo davanti a lui fino a quel momento.

Era l'unico di cui si fidasse sul serio, l'unico di cui riconosceva le abilità e il valore, l'unico a cui si sentiva fortemente legato eppure lo aveva allontanato, lo aveva trattato come spazzatura e nonostante questo non lo aveva mai abbandonato.

Ecco, ora capiva, ora che rifletteva meglio aveva capito perché odiava così tanto quel ragazzo dalla chioma verde, lo odiava perché non riusciva a tenerlo lontano dal suo cuore, perché tornava sempre e aveva paura che un giorno se ne sarebbe andato, che gli avrebbe voltato le spalle allontanandosi per sempre.

Lo aveva sempre odiato, sempre più forte perche ciò che li legava si faceva sempre più intenso e più pericoloso, perché lui semplicemente lo amava e ne aveva paura, temeva l'amore.

«Non ti sei tolto dalle scatole per quanto io ti abbia spinto via, non provare a farlo ora » bisbigliò ormai disperato accanto alla figura immobile del suo amico, nonché ragazzo che si era appena accorto di amare «Non farmi questo Deku » disse in un sussurro delicato come un soffio di vento.

Nessuno avrebbe sentito quella voce flebile, probabilmente Bakugo stesso non voleva pronunciare quelle parole ad alta voce, troppo orgoglioso e testardo per ammettere onestamente i suoi sentimenti e la sua sofferenza in quel momento, ma l'altro aveva aspettato da fin troppo tempo anche solo un cenno.

Gli bastava sapere di contare qualcosa per il biondo e avrebbe potuto continuare a vivere felicemente, non ambiva ad essere ricambiato, in realtà non credeva che sarebbe mai successo ma gli sarebbe bastato a spazzare  via tutto il suo buio.

Cercò di aprire gli occhi e faticosamente le sue iridi smeraldo videro ancora una volta il letto dell'infermiera ma videro anche il bellissimo volto d biondo rigato da delle piccole gocce che rilucevano a causa dei raggi del tramonto, poche gocce ma bellissime.

Lo osservò in silenzio, era sorpreso di acer visto quelle lacrime perché non si aspettava tanto da lui, il suo profilo maschile era avvolto dalla malinconia e questo non gli piaceva.

«Kacchan? » chiese in un bisbiglio respirando a fatica, si sentiva uno schifo e sentiva che da lì a poco sarebbe crollato, troppo stanco.

Ad un certo punto ebbe persino paura che Bakugo volesse picchiarlo o farlo saltare in aria da come si era mosso impetuoso verso di lui, ma aveva invece fatto un gesto inaspettato sopratutto da parte sua, lo aveva baciato.

«Non fare mai più una cosa simile brutto deficiente, non provare a morire, devo ancora stracciarti » disse rosso in viso ricevendo in risposta il sorriso più luminoso che Midoriya era capace di fare «Va bene, Kacchan »

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