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Parte 5- Csárdás



"E' la capacità di improvvisare
che fa sì che la musica classica funzioni."
Itzhak Perlman


Sotto i palmi che li comprimono, i fili d'erba si frizionano mischiandosi tra di loro e piegandosi fino a toccare con gli steli la terra resa umida dalla pioggerellina terminata da poco.
La mano che li accompagna verso il basso, si appoggia maggiormente allo strato bagnato del terreno, causando brividi e leggeri tremori sulla pelle del ragazzo.

Izuku rimane seduto con il corpo ben appoggiato al manto erboso madido, incurante degli indumenti che si stanno impregnando di acqua, di fango...
e di senso di vuoto.

Gli occhi smeraldini rimangono vacui e rivolti soltanto verso l'angolino di verde che oggi gli appare talmente inconsistente da farlo divenire un antro gelido e scostante.
A momenti non sta permettendo neppure al suo corpo di eseguire le classiche funzioni elementari, tipo il normale sbattere delle ciglia.
Nonostante tutto i sensi siano ben desti e all'erta.
Izuku non vuole rischiare di lasciarsi sfuggire il possibile arrivo di Katsuki.

Sono giorni che il ragazzo è sparito nel nulla e lui continua a domandarsi senza sosta, se la colpa di questa scelta possa essere imputata alla sua persona. Se lo chiede ininterrottamente, cadendo dentro ad un personale loop mentale. Si ripete nella testa a memoria le frasi che si sono scambiati, una per una, fino a scomporle ai minimi termini.

Cosa cavolo è successo?

Stringe tra le dita, senza accorgersene, alcuni fili d'erba che si strappano dal morbido letto di terra con uno stridente rumore che lo fa sobbalzare sul posto.
Izuku rialza le mani osservando pensieroso il verde rimasto incastrato tra le dita.
Scuote la testa irritato prima di alzarsi da terra ed asciugarsi con fare distratto i palmi sui pantaloni.
Rientra a testa bassa verso il Conservatorio, dirigendosi verso la zona adibita a ristoro, all'interno della palazzina.

-Izuku ma non eri uscito a prendere dei caffè per tutti? - Domanda Shoto osservandogli le mani vuote.
Il ragazzo è seduto compito sul divano, stretto in un angolino con le ginocchie unite tra loro, mentre al suo fianco uno sgangherato Hitoshi occupa praticamente tutto il restante della seduta con le gambe aperte ed i gomiti appoggiati sopra.

Di fronte a loro, su una poltroncina di tessuto colorato, è accomodata Ochaco.
Stringe gli occhi osservandolo in viso sospettosa.

-Me li sono dimenticati - Risponde Izuku alzando le spalle.

-Ma se sei stato fuori più di mezz'ora... - Marca lei scrutandolo ancora più attentamente prima di aprire gli occhi preoccupata.

-Stai bene?- Si arrischia a chiedere percependo il suo stato d'animo disturbato che la raggiunge come una tempesta.

-Si- Mugugna lui lasciandosi cadere pesantemente sulla prima sedia che trova. Si strofina le mani tra di loro nervosamente senza guardarli in viso.

-Secondo me sei stato a controllare se è ritornato il violinista che ti piace tanto - Dichiara Hitoshi avvicinandosi con la schiena verso la morbida imbottitura di piuma d'oca.
Izuku si morde il labbro a disagio. Le gote gli diventano rosse.

-Siamo curiosi. Che cosa gli hai detto di così terribile per farlo fuggire in quel modo?-

-IO NON LO SO!- Urla di rimando Izuku alzandosi in piedi talmente veloce da rovesciare all'indietro la seggiola.

-Un attimo prima lui era tranquillo e mi parlava sereno ed invece quello dopo è cambiato e mi ha lasciato, come se fossi un cretino, da solo in mezzo al parco.

Io... Io non ho capito cosa sia successo. Il non sapere, il non vederlo, il pensare che sia colpa mia... mi sta mandando letteralmente fuori di testa!-   Prorompe quasi urlando osservando a turno i volti degli amici che lo fissano a bocca spalancata.

-Izuku guarda che non ti fa bene arrabbiarti in questo modo. - Dichiara Shoto alzandosi e sistemandogli la sedia in posizione eretta dietro di lui.
Izuku lo fulmina con lo sguardo in malo modo.

-Stasera andiamo tutti in un locale a sentire dei ragazzi che suonano. Io e Ochaco abbiamo conosciuto una cantante che si esibisce qualche volta con loro. Ci ha convinti che ne valesse veramente la pena esserci.
Dai ragazzi, andiamo a divertirci per una volta. Svagarci ogni tanto ci può solo fare bene.-
Dichiara facendogli l'occhiolino mentre Izuku gli sorride di rimando mimando un bacio di ringraziamento a labbra chiuse.

Il locale alla fine non e' neppure niente male.
Intimo ed accogliente.
Ci sono molte più persone presenti di quelle che si aspettava ma per grazia divina, Hitoshi ha sfruttato la conoscenza con la famosa ragazza di cui aveva precedentemente raccontato ottenendo un buon tavolo comodo vicino al palco.

Izuku ha deciso di accodarsi alla serata con gli altri, ma non riesce proprio a godersela appieno. Ha ordinato un cocktail pieno di fragole e zucchero che lo obbligherà a corse mattutine e digiuni intermittenti.
Probabilmente domani si maledirà mentre sarà costretto a riprodursi in più plie' di quelli che normalmente esegue di solito.

Segue con le dita i contorni in rilievo dei disegni ricamati sul ricco tessuto delle poltroncine, gustandosi il sollecito che prova sui polpastrelli. Schiocca la lingua convinto.
Il posto gli piace proprio.

-Allora, spiegateci come avete conosciuto questa ragazza- Chiede dando un poderoso sorso dalla cannuccia rosa che rimane in tinta con lo stesso colore della bevanda.

-Lei intanto si chiama Mina e frequenta, come allieva esterna, uno dei corsi corali con noi. E' indubbiamente una ragazza con una voce discreta, superiore alla media.
Ma quello che mi ha incuriosito è stato altro.
Ci ha spiegato che i suoi amici formano un duo di chitarra e voce. Mischiano il rap con il pop e con la musica più... classica.-

Izuku alza un sopracciglio visibilmente disturbato dall'ultima frase.
La sua tanto amata categoria non si può accostare ad altri generi musicali a suo parere.
Tantomeno mescolarli insieme.

-E stasera con loro sul palco si esibirà anche un altro loro amico, specializzato nel suonare il violino elettrico-

Izuku adesso storce il naso seriamente disgustato, emettendo un lamento e scuotendo la testa.

-Lo so che tu preferisci gli artisti biondi e belli che suonano unicamente dei repertori classici, ma magari alla fine questo personaggio potrebbe essere pure meglio -  Lo prende in giro Hitoshi lanciandogli una nocciolina addosso con fare canzonatorio.

- E' no cari miei. Se questo e' carino e bravo me lo prendo io stavolta. Izuku ha già avuto la sua occasione! Non è colpa mia se se lo è fatto scappare!- Borbotta Ochaco stizzita.

Izuku sbuffa sonoramente alzando gli occhi al cielo. Afferra nuovamente il cocktail dandoci un'altra lunga sorsata.
Non si prospetta sicuramente una gran serata.
Chi se ne frega di tutti gli altri violinisti del mondo. A lui basterebbe vederne solamente uno che si è volatilizzato nel nulla.
Per non parlare dell'accozzaglia da brividi tra musica classica e contemporanea che a lui disgusta proprio.

Quando le luci si spengono, silenziosamente senza farsi beccare dagli amici, estrae il cellulare dalla tasca del giubbotto zigzagando con le dita senza sosta tra i social.
Si sente pervadere dalla noia, non alza neppure la testa per scrutare i componenti della band.
Non accenna a farlo neanche ai primi inizi di chitarra e di voce.
Deve ammetterlo, sono abbastanza bravi. Ma per ragazzi come loro che vivono di musica tutti i santissimi giorni, ricadono assolutamente nella normalità.

Appoggia già stufo il palmo della mano alla guancia, spiaccicandosegliela contro mentre che scorre alcune notizie riguardanti vari concorsi a tema di danza presenti in zona.
Ha bisogno di soldi e ultimamente il pensiero di iscriversi ad uno di essi, lo ha seriamente attraversato. E' uno dei migliori del corso, dovrebbe soltanto trovare un musicista altrettanto bravo che lo riesca a seguire discretamente.

Appena si levano le prime note del violino unendosi al ritmo della chitarra, Izuku abbandona il telefono sulle gambe e alza la testa sorpreso. La sonata che si sta diffondendo nell'etere è quella del famoso compositore Vittorio Monti, "Csardas" .

Come una granata che si disintegra esplodendo troppo vicino e privandoti della vista e dell'udito, un boato sordo parte dal suo petto e si espande per tutto il corpo.
Katsuki è di fronte a lui e sta suonando.

-Ma cosa...? Non doveva esserci il violino elettrico?- Domanda Shoto allibito a voce alta.

Katsuki tiene la testa reclinata verso il basso e come lo ha sempre visto fare da quando lo segue, stringe gli occhi serrandoli stretti. Un pantalone di pelle scura gli fascia le gambe toniche mentre una camicia amaranto lasciata appositamente aperta nei primi bottoni, mette in risalto la pelle diafana. I capelli spettinati risplendono sotto allo spot che lo illumina, facendoli brillare come se fossero piccole pietre dorate
Izuku lo fissa incantato. E' ancora più bello di come si ricordava.
Segue il brano riproducendolo dolcemente, suonando la prima sezione del pezzo in un Andante Largo.

Termina facendo un passo indietro e lasciando spazio sotto ai riflettori ad un ragazzo dai capelli rossi che esegue con la chitarra un assolo.
La voce melodica di Mina si inserisce, mischiandosi con il timbro dell'ultimo componente rimasto, che a tratti si unisce a lei e in altri ci reppa sopra.

Inediti. Niente da dire. Diversi da tutto quello che ha sentito fin ora ma Izuku non riesce a staccare gli occhi di dosso a Katsuki.
E' girato di lato e sta rifoderando il solito violino che lui ha imparato a riconoscere molto bene.

Ha già finito?
Pensa mogio incastrando nervosamente un'unghia tra i denti.

Allunga il collo osservandolo meglio.

Katsuki sta armeggiando svelto in un altro borsone da dove tira fuori uno strumento diverso.
Izuku spalanca gli occhi sconvolto.
Con un cavo collega il nuovo violino ad un amplificatore presente sul palco e si sistema nuovamente dov'era prima.
Il ragazzo dai capelli rossi gli cede il posto con un sorriso divertito sul viso.

Katsuki riprende in mano lo strumento, lo posiziona sulla clavicola e socchiudendo gli occhi parte a suonare una melodia insolita.
Muove l'archetto sui crini in maniera selvaggia, strattonandoli e sfregandoli forti. Si anima veloce, tutto il corpo lo segue in questo procedimento che Izuko trova ...indescrivibile.
Dal violino si innalzano note graffianti ma allo stesso tempo fresche, un motivo che appare alle orecchie come un foema impreciso ma allo stesso tempo perfettamente preciso.

Le voci che si fondono seguendo quel suono e quello della chitarra, rendono il brano estremamente particolare.
Il mood che sono riusciti a creare nel locale, scalda tutti i presenti. Alcune persone si alzano per applaudire, senza aspettarne la fine.
Katsuki arriccia gli angolini delle labbra in un tenue sorriso.

Merda.
Pensa Izuku appoggiandosi una mano sul cuore.
Suona da infarto.

Muove il braccio velocemente con movimenti del polso secchi, rilascia i crini dell'archetto in una maniera talmente animalesca da immettere la paura che si possano spezzare da un momento all'altro.

-Ma che cazzo di mostro di bravura è il tuo ragazzo? - Dice Hitoshi ammirato meritandosi una gomitata da Ochaco.

Izuku mentalmente sta contando quante volte ha cambiato idea questa sera. Non riesce a decidersi.
Lo preferisce quando suona la musica classica o quella elettronica?
Deglutisce la saliva altamente su di giri. Nulla, non riesce a prendere una decisione.

Sempre. Porca puttana, lo preferisce sempre.

I gesti prepotenti che esegue hanno la stessa tecnica e fluidità di quelli che attua quando tira le note riproducendole in toni più lenti e melodici.
Quanto termina il brano, tutto il pubblico si alza incitandoli.
I ragazzi sorridono felici. Katsuki stira un pallido sorriso prima di scendere dal palco, afferrare i borsoni ed infilarsi velocemente all'interno di una porta scomparendo, ancora una volta, nel nulla.

Izuku si alza di scatto e scappa dal tavolino per seguirlo.
Quando raggiunge la zona dei camerini, un omone con la maglietta con scritto Security lo blocca.

-Dove stai andando? - Domanda a tono greve.

-Io? Ehm. Vado da Katsuki Bakugo. Il violinista. Mi sta aspettando... sono.. il fidanzato. Si, proprio il suo fidanzato. - Dichiara serio guardandolo convinto in volto.
Il bestione lo scruta pensieroso alcuni secondi prima di spostarsi e farlo passare.
Izuku prosegue fino all'ultima stanza in fondo, con le guance color pomodoro. Prende un poderoso sospiro e spalanca la porta.

Katsuki e' seduto sulla seggiola di fronte allo specchio, in viso un'espressione triste rivolta verso le sue mani che sono strette intorno al legno del violino.
Alza le iridi meravigliato osservando per alcuni secondi il viso di Izuku riflesso di fronte a lui.

-Che cazzo fai qui?-  Domanda alzandosi di scatto e girandosi nella sua direzione.

-Ciao- Mormora lui a voce bassa chiudendosi la porta alle spalle.

-Scusami se mi sono introdotto da te così ma avevo assoluto bisogno di parlarti. - Dichiara non distogliendo le iridi verdi da quelle cremisi dell'altro.

-Come sei riuscito a passare?-

-Gli ho detto che sono il tuo ragazzo-  Dichiara con il viso imporporato.
Katsuki avvampa furiosamente abbassando lo sguardo.

-Oh cavolo che situazione.
Non volevo essere inopportuno né oggi né l'ultima volta che ci siamo visti. Ho detto qualcosa che ti ha infastidito e io non ho capito bene cosa.
E fidati che ci ho pensato a cosa potesse essere, e mi sono sentito dispiaciuto.
E volevo dirtelo subito il giorno dopo.
E magari anche trovare un modo per farmi perdonare. Ma tu non sei più tornato. E io ti ho cercato tutti i giorni successivi.

E cavolo, mi sento maledettamente in colpa perchè ho il sospetto che questa tua sparizione centri con me. E io vorrei sentirti suonare ancora. E poi...-

Katsuki si avvicina al ragazzo donandogli un tenero sorriso.

-Izuku ok. Va bene. Smettila. Non e' stata colpa tua. Sono io che ho delle cose in sospeso che mi turbano e di cui non mi sento di parlarne.-

-Quindi non sei arrabbiato con me?-

-Come potrei esserlo? Non ci conosciamo neppure!-

-Però potremmo farlo...-  Dichiara apertamente con espressione seria.

Izuku alza il mento risoluto per poi collocare gli occhi nella stessa posizione di quelli del ragazzo biondo che è molto più alto di lui.
Katsuki lo esamina pacato, seguendo con lo sguardo tutte le efilidi scure che gli adornano il viso. 
Sono spruzzate sulle gote, sulla punta del naso e anche su alcuni punti della fronte.

Sono disordinate, caotiche ma allo stesso tempo anche bellissime.

Allunga una mano sfiorandogliene una rimasta isolata, sulla guancia, percependo come Izuku trattenga il respiro stupito.
Katsuki aggrotta la fronte pensieroso. Sarebbe poi tanto un male conoscerlo meglio?
Non sarebbe costretto ad aprirsi con lui e a rivelargli la sua vita se proprio non dovesse diventare necessario farlo.

Un rumore improvviso fuori dalla porta fa sobbalzare entrambi.

-Dove stai andando?- Si sente urlare nel corridoio esterno.

- Devo vedere Katsuki Bakugo. Immediatamente- Urla forte una voce di ragazzo.

-Non puoi passare-

- Ma certo che posso. Sono il suo ragazzo -

Katsuki si stacca di malavoglia dal contatto sulla pelle di Izuku scuotendo la testa divertito.
La porta si spalanca mentre una chioma rossa si intromette all'improvviso.

-Sei stato meraviglioso. Ma quanto cazzo ti adoro! - Prorompe Kirishima correndo ad abbracciarlo.

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