Parte 36- Timezone 🔞
"Where I'm supposed to be in
Wish I could've stayed
Only thing that keeps us apart
Is seven thousand miles, running like a mad dog
Only thing that keeps us apart
Is a different timezone
So fuck what I'm dreaming, this fame has no meaning
I'm coming home
Only thing that keeps us apart
Is a different timezone...
Tomorrow I got another plane, I'm not gonna take it
Instead, I'm gonna fly straight to you, I paid double for the tickets
And I don't give a shit about the contracts that I signed
And they can say whatever, we'll be making love, I'm fucking you tonight"
Timezone dei Maneskinh
"Fai il necessario per realizzare
il tuo desiderio più ardente,
e finirai col realizzarlo."
Ludwig van Beethoven
Le manine di Tsumigi trattengono stretto il bordo del violino, stringendolo tra le dita con forza. Tutto il viso della bambina è concentrato e teso nell'esecuzione del brano richiestole dal maestro.
Katsuki le passa di fianco osservandone i movimenti con espressione seria, prima di tastarle con due dita un braccino e lasciargli un giocoso buffetto sul naso.
-Devi cercare di essere più sciolta...
tieni rilassati i muscoli che muovono l'archetto.
E poi mi raccomando, non devi assolutamente chiudere gli occhi. -
La riprende dolcemente fermandosi di fronte al suo viso e scrutandola attentamente a braccia incrociate.
Quando le ultime note si dissolvono e la bimba termina il brano, rivolge la testa crucciata verso il basso, imbronciando le labbrine in un gesto stizzito.
Katsuki la scruta confuso per qualche secondo.
-Beh, che c'è ?-
-Tu lo fai sempre quando suoni...
Perché io non posso farlo? -
Le piccole manine stringono maggiormente lo strumento irritate, mentre rialza le iridi verso le sue.
-Perchè io non posso suonare ad occhi chiusi come fai tu?-
Il viso meravigliato del ragazzo si addolcisce subito e gli angoli delle labbra si tendono involontariamente verso l'alto.
-Perché non si impara a suonare bene facendolo in quel modo.-
-Tu lo facevi quando hai iniziato?-
-Si, ed infatti prendevo sempre le sgridate proprio come sta succedendo adesso anche a te.-
Tsumigi alza gli occhi verso l'alto sbuffando fuori l'aria dalla bocca in un moto di stizza, prima di riabbassarli ed incastrarli in quelli divertiti di Katsuki.
-Ma se tu sei il più bravo violinista e maestro, che io abbia mai avuto modo di sentire, vuol dire che abbiamo ragione entrambi a continuare a farlo, no?-
Katsuki si passa una mano sul viso trattenendo a stento una risata; questa bambina è incredibile e lui l'adora, le vuole proprio un gran bene. Si morde il labbro esitante, esaminandola con la mente immerso nel totale dubbio su cosa sarebbe meglio rispondere. Da un lato vorrebbe confermarle che effettivamente potrebbe avere un pochino di ragione ma dall'altro sarebbe opportuno riprenderla nuovamente.
-Ti sta facendo impazzire?-
La voce della madre lo raggiunge togliendolo dall'incertezza e facendolo girare di scatto fino a scorgerne la figura snella stagliata sulla porta.
Tsumigi sobbalza sgranando gli occhi e facendosi quasi cadere lo strumento dalla presa delle mani.
-Mamma!
Ma come... è già terminata la mia ora di lezione?
Ma io non voglio andare via! Io voglio stare ancora un pochino qui con Katsuki!-
Dichiara appoggiando veloce il violino sul primo mobile che trova disponibile e correndo ad avvolgere il busto del ragazzo con le braccia.
Gli si spiaccica contro con la guancia, borbottando debolmente a voce bassa di come sia passato troppo velocemente ed in fretta il tempo a loro disposizione.
Il violinista arriccia il naso felice e la stringe forte a sè, facendole passare le dita in mezzo ai lunghi capelli castani.
Se potesse deciderlo lui, Tsumigi rimarrebbe al suo fianco tutti i santissimi giorni. Lei non ne è sicuramente consapevole ma ha decisamente fatto, senza volere, tantissimo per lui e poi, dovrebbe anche seriamente ringraziarla visto come insieme ad altri alunni, si sia iscritta subito nella sua nuova scuola di violino.
Dopo che hanno vinto la famosa gara, Katsuki ha avuto la fortuna di poter realizzare ed in poco tempo, uno dei suoi primissimi sogni acquistando un piccolo stabile contenente alcune stanze.
Nei mesi successivi ha svolto alcuni colloqui trovando persone fidate che lo affiancassero in modo continuativo e professionale, insegnando solfeggio e la lettura delle note ai primi studenti già iscritti.
La notorietà che lo stava ancora accompagnando dopo la clamorosa vincita al teatro, lo aveva certamente aiutato a realizzare questo suo grande sogno.
Izuku, invece, era partito per un tour a livello mondiale nemmeno un mese dopo la loro esibizione.
Il conservatorio ha subito acconsentito ed appoggiato questa idea, regalandogli fin da subito l'opportunità di formarsi in un ambito strettamente tecnico, visto che oltretutto l'offerta che gli è stata fatta da una delle compagnie di danza più rinomate del paese, non poteva proprio essere rifiutata.
E poi... danzare era il sogno di Izuku da tutta una intera vita.
Katsuki respira forte l'odore di fragola che emanano i capelli di Tsumigi stringendola ancora più stretta al suo corpo.
Apre gli occhi facendoli vagare distratti per la stanza, scrutandone i confortevoli mobili di legno scuro che la adornano, i muri già carichi di foto e ritratti che gli hanno disegnato i suoi allievi più piccoli in questi mesi, fino a soffermarsi sul futon appoggiato ad una parete.
Lo scruta tristemente soffiando piano fuori l'aria dal naso. Sono mesi che si ferma spesso proprio a dormire su quel materasso arrotolato.
Quando la tristezza lo raggiunge e gli si avvolge in modo aderente intessendosi con il tessuto connettivo del cuore, il pensiero di tornare a casa legato alla consapevolezza di non vedere Izuku, lo fa talmente stare male che preferisce restare in questa stanza.
Katsuki ha scelto proprio deliberatamente di rimanere sveglio ore, a volte anche tutta la notte, a suonare da solo al chiarore della luna, in un ambiente che però ama e che sente ultimamente molto simile al significato della parola casa.
Il violinista non è arrabbiato con Izuku, non potrebbe mai esserlo, lui ha certamente fatto la scelta giusta.
Comprende perfettamente che è soltanto questione di tempo e che ad un certo punto tornerà indietro...
da lui... ma sembra sia trascorsa un'eternità dal giorno in cui è partito e sono quasi quattro mesi che non si riescono neppure a vedere di persona.
Quasi si è dimenticato di cosa si prova a sentire il suo tocco caldo sulla pelle...
Leggere i messaggi, sentirsi al telefono o vedersi in videochiamata non gli basta più perché nel momento in cui la sua voce lo abbandona, e lo schermo del telefono torna ad essere vuoto, il dolore di saperlo lontano da lui gli mangia il cuore da vivo.
-Tsumigi, tesoro. Andiamo via, c'e' una persona fuori dalla porta che sta aspettando che usciamo proprio per vedere Katsuki.-
Il violinista trasale appena, prima di ricordarsi che Kirishima lo aveva avvertito dell'appuntamento che gli aveva preso proprio lui stesso con un alto esponente di una compagnia di musica. Lo aveva raccomandato di vestirsi bene e di tenersi persino libero per la serata.
Katsuki digrigna i denti risentito. Il suo migliore amico lo sta aiutando gestendo le pratiche burocratiche e facendogli praticamente da commercialista e manager insieme e dovrebbe seriamente ringraziarlo, visto che se seguisse i suoi istinti manderebbe a quel paese tutti quanti.
A lui non interessa nient'altro che insegnare, qui, senza spostarsi in nessun altro posto. Non dopo che ha trovato finalmente in questo luogo la tanto cercata felicità.
Ma si rende conto che la buona educazione e le conoscenze servano sempre ed in ogni ambito.
Si scioglie a malincuore dalla stretta della bambina, salutandola e passandosi nervosamente una mano tra i folti capelli biondi, spettinandoseli appena.
Abbassa gli occhi qualche istante, sistemandosi minuziosamente con le dita le pieghe della giacca e risalendo fino a stendere per bene la cravatta, prima di rialzare lo sguardo e paralizzarsi sul posto.
Izuku è appena entrato nella stanza.
-Ciao...-
Katsuki si porta una mano sul cuore, ascoltandone il battito impazzito che si impenna infrangendosi sul palmo, e muovendo la bocca a vuoto incapace di articolare alcun suono. Osserva i morbidi capelli verdi che si arricciano in perfetti boccoli, le efilidi che sembrano addirittura aumentate su quel meraviglioso viso dove si stagliano gli enormi occhi color smeraldo.
E' una visione o è veramente di fronte a lui?
Il ballerino ridacchia vistosamente alla sua reazione facendogli scivolare l'occhio addosso su tutto il corpo prepotentemente prima di girarsi per chiudere la porta rimasta aperta alle sue spalle.
Come riscuotendosi da uno stato di trance, Katsuki si avvicina per bloccarlo.
-Non chiudere! Io... merda. Ho un'impegno adesso. Avresti dovuto dirmelo che saresti arrivato. Ho un maledetto appuntamento proprio in questo istante... -
Un sopracciglio di Izuku si alza sfrontato prima di girarsi nuovamente e terminare quello che aveva iniziato.
Con una lentezza esasperante fa girare la chiave nella toppa della serratura ed il rumore che ne consegue aleggia nel silenzio della stanza.
-Ma cosa... Aspetta, aspetta un attimo. L'appuntamento che mi ha preso Kirishima era forse con te?-
-Sorpresa!- Dichiara Izuku voltandosi e allargando le braccia.
Katsuki non lascia passare neppure un secondo: con un sorriso felice si lancia in avanti atterrandogli addosso. Si spalma contro al corpo caldo dell'altro emettendo piccoli versetti di felicità. Infila con prepotenza il naso in mezzo alla piega del collo di Izuku respirando a pieni polmoni l'odore della sua pelle e sentendo una nuova morsa dolente farsi spazio nelle viscere.
-Quando riparti?-
Izuku gli alza il mento senza rispondere alla domanda, si avvicina dolcemente guardandolo fisso negli occhi e facendo collidere con una smania divampante le bocche insieme emanando dalla gola un lungo sospiro smanioso. Katsuki risponde all'iniziativa schiudendo subito le labbra e facendo uscire la lingua che si ancora vorace a quella dell'altro.
Il bacio diventa subito più esigente, disperato. I corpi si comprimono sfregandosi selvaggiamente e continuando a cercarsi senza lasciarsi nessuna sosta, come del resto fanno le mani che vagano impazienti sulle spalle, sulla schiena e sulle natiche, palpandole senza nessuna vergogna.
Izuku si schiarisce la gola facendo uscire un debole gemito eccitato.
-Possiamo andare a sederci su quello intanto che ... ehm parliamo?- Chiede con tono roco indicando il futon appoggiato al muro.
Katsuki deglutisce vistosamente staccandosi dal suo corpo a disagio. Cammina a capo chino e quando arriva vicino al materasso, lo stacca dagli appigli stendendolo con cura per terra. Ci si siede sopra con un profondo respiro ed una grande tristezza che gli inizia ad avvolgere quasi completamente il muscolo del cuore.
La fame d'aria gli avviluppa i polmoni mentre la mente comincia ad urlargli che è un completo idiota visto che dovrebbe essere felice del fatto che il suo ragazzo è finalmente qui, con lui, e che dovrebbe goderseli questi pochi momenti che avranno insieme.
Ma perso in un loop caotico, gli vortica senza sosta nel cervello soltanto il gelido terrore del momento in cui sentirà Izuku comunicargli quando tornerà nuovamente lontano da lui.
-Stai bene?-
Katsuki alza la testa osservandolo dal basso verso l'alto, sbattendo le lunghe ciglia che sembrano velluto dorato, prima di imporporare timidamente.
-Adesso si ...-
Con uno scatto il ballerino si posiziona di fronte a lui e spingendolo con una mano sul petto lo fa distendere completamente sul materasso prima di mettercisi a sedere sopra a cavalcioni. Posiziona le gambe ai lati delle sue cosce e scendendo il corpo si riappoggia sulle labbra.
Fa uscire la lingua facendola passare sul contorno della bocca, poi sul collo fino a spostarla vicino all'orecchio.
-Perdonami della mia impazienza, ma vederti vestito così e sentirti così ... bisognoso... non mi sta facendo ragionare del tutto...
Possiamo intrattenerci in una normale conversazione più tardi?-
Senza attendere risposta si mette seduto sulle sue gambe e guardandolo sfrontato negli occhi, gli afferra la cravatta, sciogliendone il nodo ed indugiandoci con le dita appoggiate sopra.
Katsuki sgrana gli occhi stupito rimanendo totalmente immobile.
-Mi è venuta un'idea... adesso io e te ci divertiamo un pochino...-
La apre totalmente prima di levargliela dal collo e mettergliela sugli occhi, legandola al lato della testa.
Le iridi cremisi di Katsuki rimangono spalancate e rivolte verso il tessuto scuro che gli permette di vedere solamente piccole forme indistinte. Il petto gli si alza agitato mentre sente le mani del suo ragazzo armeggiare sul suo viso e la bocca avvicinarsi lentamente fino a lasciargli un tenero bacino sul naso.
Poi non percepisce più cosa stia succedendo attorno a lui fino a che non sente la lingua di Izuku tornare a stuzzicarlo piano sul collo, i denti mordicchiarlo smaniosi su piccoli lembi di pelle nuda e le mani scendere fino a spalancargli la camicia con poca grazia.
E percepisce i riccioli morbidi appoggiarsi al torace, punzecchiargli sbadati il mento mentre il ballerino inizia a seviziarlo sui piccoli bottoncini rosa che si inturgidiscono subito al contatto, prima di scendere ancora e praticamente strappargli a morsi l'ultima parte rimasta ancora chiusa della camicia.
Il petto di Katsuki si alza d'improvviso gonfiandosi d'aria e facendo fuoriuscire inaspettato un piccolo singhiozzo soffocato intriso di sofferenza. Izuku si blocca di colpo preoccupato, risalendo veloce fino al suo volto e togliendogli dagli occhi velocemente la cravatta inumidita da alcune lacrime.
-Katsuki... Ehy Katsuki...Scusami, scusami io.. non volevo essere frettoloso. Cosa c'è che non va?-
Alcune perle salate iniziano a scendere liberamente sulle guance, rigando il volto del violinista.
-Non sei tu, sono io... - Un altro singulto gli abbandona le labbra mentre che si porta una mano sugli occhi avvampando furiosamente imbarazzato.
-Sono felice che tu sia qui, lo sono seriamente...
E sono anche contento di saperti in giro per il mondo a fare il mestiere che tanto ami.. ma oddio...
mi manchi..
Mi manchi veramente da morire in ogni fottuto istante in cui non sei con me. E se tu riparti tra poche ore, o stasera, o domani mattina, io non voglio usare questo poco tempo che abbiamo a disposizione per fare l'amore. Io voglio incidermi di nuovo a mente ogni piccola parte del tuo viso, imprimermi bene in testa la posizione di tutte le tue efelidi e serbarmi il dolce ricordo di come si colorino mentre mi racconti di quello che fai normalmente nelle giornate che passi lontano da me... delle abitudini che hai preso, di cosa pensi alla sera prima di addormentarti e di cosa fai la mattina appena sveglio.
Voglio che mi racconti che sensazioni provi nel girare il mondo, quale è stato il cibo migliore che tu abbia assaggiato fin ora e di come si stiano comportando le persone con te...
Perché in questo modo mi sembrerà di conoscere un pochino anche a me questo tuo nuovo mondo, e questi maledetti lunghissimi otto mesi per un po' non sembreranno essere stati invece così tanti...
Vorrei sentirmi ancora come se mi fossi vicino...
come se non ci fossimo lasciati mai...-
Izuku raddrizza veloce la schiena appoggiandosi il sedere sui talloni, e artigliandolo dalle spalle nude se lo porta praticamente in braccio.
Lo stringe forte, fortissimo, premendoselo contro disperatamente e lasciandogli sul capo a ripetizione dolcissimi baci umidi.
-Per favore rispondimi... quando devi andare via?-
Il petto di Izuku si gonfia mentre prende un lungo sospiro per rispondere all'ossessiva domanda del suo ragazzo.
-Non vado più via... questa volta resto.-
Katsuki si stacca precipitosamente dal suo abbraccio, fissandolo in volto atterrito.
-Ecco! Non avrei dovuto dirtelo! Io non voglio che per colpa mia ...-
Izuku gli prende le guance a coppa, facendo aderire perfettamente la pelle del viso ai palmi delle sue mani. Si avvicina strofinandosi delicatamente con il naso contro al suo.
-Non l'ho faccio per te, ma per me. Io non sono più felice...
Te lo avevo già detto anche il giorno del concorso che non me ne frega un emerito cazzo del successo, della pubblicità o di girare il mondo.
Io... non sto vivendo la vita che volevo. Io voglio soltanto stare con te.
Ho già parlato con il conservatorio informandoli della mia decisione e praticamente è già stato tutto deciso.
Avrei voluto comunicarti la bella notizia stasera... a casa... ma tu mi hai praticamente obbligato a rivelartela adesso.-
Ridacchia piano sulle labbra dell'altro ragazzo felicitandosi di come gli occhi di Katsuki si stiano riempiendo di immensa gioia.
Il violinista emette un versetto raggiante e si ributta di spalle sul materasso portandoselo dietro. Gli preme la mano sulla nuca e le labbra contro le sue, cacciandogli malamente la lingua in bocca.
Il bacio da dolce diventa urgente come le mani che si muovono bramose e agitate sulla pelle uno dell'altro. Izuku si aggrappa ai fili dorati stringendoli tra le dita e premendosi maggiormente contro il suo corpo fino a strusciargli senza imbarazzo addosso l'erezione.
-Mmmm. Dunque ... Visto che in definitiva mi hai rovinato la sorpresa che ti avevo diligentemente preparato...potresti fare perdonare, si?- Gli sussurra mollemente nelle orecchie usando un tono talmente erotico che un gemito eccitato si alza prepotente dalle labbra schiuse del violinista.
-E potresti quindi farti scopare qui...-
-Qui?- Ripete il violinista prendendo fuoco sul viso.
-Già, proprio qui. - Gli risponde il ballerino indicando con un sorrisino impudico il futon e riprendendo la benda abbandonata di lato sul materasso.
La rimette pazientemente sopra agli occhi di Katsuki che lo fissa ancora con le gote imporporate, prima di afferragli i polsi, morderglieli sensualmente e portarglieli sopra la testa.
-Trattieniti con le mani a questi appigli e non scendere con le braccia per nessuna ragione, va bene?-
Un piccolo cenno d'assenso ed un delicato sospiro di attesa gli fanno capire che può continuare da dove si erano fermati.
Scende pazientemente lasciando su quella pelle diafana che lui tanto ama, baci umidi che risplendono come una lucciola illuminata da puro amore.
Gli apre totalmente la camicia, facendo passare sui pettorali pronunciati i polpastrelli e beandosi dei gemiti di aspettativa che si alzano dal petto dell'altro.
Segue con le dita una scia immaginaria, coccolandolo e strizzandolo insieme fino ad arrivare ai bordi dei pantaloni.
Glieli sfila lentamente insieme ai boxer lasciandolo completamente nudo.
L'erezione di Katsuki si è già formata del tutto e Izuku ridacchia apertamente osservandola.
-Sei messo in questo modo per due piccolissimi bacini?-
-Maledizione! Sono quasi quattro mesi che non ti vedo! Se tu...- Si blocca di botto facendo uscire dalle labbra un versetto meravigliato.
La bocca del ballerino gli ha avvolto completamente l'intimità in un attimo.
Stacca la mano dalla presa portandola in mezzo ai capelli di Izuku che al movimento si ferma subito schiaffeggiandola piano.
-Che cosa ti avevo detto? Non dovevi scendere per nessun motivo...- Dichiara prendendola e rimettendola in alto al suo posto.
-Adesso ti meriti una punizione.- Con un dito entra prepotente nella sua apertura senza preparalo all'intrusione neppure un minimo e facendolo sobbalzare stupito.
Un grido di dolore e piacere mischiato insieme lascia la gola del violinista.
Izuku lo fruga al suo interno per qualche minuto allargandolo per bene e facendolo gemere come un pazzo.
Poi toglie il dito e si riposiziona in mezzo alle sue gambe.
Estrae la lingua ed inizia a percorrere le vene messe in rilievo dall'evidente eccitazione, segue con i polpastrelli il contorno di tutto il membro, avvicinandosi con la bocca e soffiandoci eroticamente sopra.
-Izuku... io sto impazzendo! -Sbotta Katsuki staccandosi di nuovo con le mani e arpionandosi alla nuca fino a spingergliela in basso.
-Katsuki! Stiamo facendo un gioco. Possibile che non riesci a stare alle regole?- Domanda ridendo il ballerino lasciandogli un sonore ceffone sul culo.
-Io non ci riesco. Che cavolo di gioco di merda sarebbe?
Io voglio che mi scopi e basta.
Puoi farlo per me... Izuku?-
Il modo sincero e delicato in cui Katsuki pronuncia il nome e pone la domanda, crea nel corpo del ballerino, incredibili brividi che gli incendiano il sangue producendo sempre lo stesso effetto esplosivo.
Si stringe il labbro inferiore tra i denti sorridendo, consapevole che anche questa volta il suo ragazzo avrà quello che chiede senza neppure attendere un pochino.
Scuote la testa rassegnato prima di alzarsi e abbassarsi i pantaloni completamente.
Si riposiziona ancora divertito sul futon, afferrando le gambe di Katsuki e alzandole fino ad appoggiarle sulle proprie spalle. Senza indugiare oltre si allinea subito alla sua apertura.
-Sai cosa vorrei tantissimo io invece Katsuki?- Con una poderosa spinta lo penetra riempiendolo totalmente in solo colpo. Il ragazzo ancora bendato lascia emergere un primo gemito di puro appagamento.
-Vorrei alzarmi tutte le mattine con te steso ancora al mio fianco.- Inizia a spingersi più all'interno, lasciando morsi selvaggi alle gambe lasciate fiacche sulle sue spalle.
-Vorrei sentirti dire bentornato quando rientro la sera... - Aumenta la velocità e la portata della sollecitazione facendo fuoriuscire un altro gemito pieno di godimento dalla bocca dell'altro.
-Vorrei comprare insieme una casa con un bel giardino, decidere come sistemare il barbecue e discutere su chi dovrà occuparsi delle pulizie durante la settimana.- Le spinte aumentano ancora portando il violinista ad arrancare a bocca spalancata alla ricerca di aria.
Si stacca con le mani, aggrappandosi al tessuto del futun, ondeggiando e seguendo con tutto il corpo il movimento convulso dell'altro, strizzando gli occhi sotto la benda oramai consapevole di essere follemente vicino al limite.
Vorrebbe ritardarlo, seriamente vorrebbe, ma sono mesi che non si toccano e le parole dolcissime che gli sta dicendo mentre che fanno l'amore, lo stanno facendo seriamente ammattire.
-E poi vorrei anche festeggiare insieme le giornate importanti, magari facendoti vestire con quei pantaloni eleganti che ti fasciano il culo e che ...cazzo ... mi eccita da morire anche soltanto saperteli indossati ...
E poi vorrei portarti a cena in un bel ristorante... e ahhh... vederti arrossire di imbarazzo mentre mi inginocchio ai tuoi piedi chiedendoti di...-
Sotto le spinte brutali e l'aumento di ritmo, Katsuki viene con un urlo liberatorio mentre allo stesso modo si lascia andare anche il ballerino riversandosi con un lungo gemito al suo interno.
Piccole luci luminescenti danzano davanti alle palpebre chiuse di Izuku, che appena sente le gambe del violinista aprirsi e rilassarti sul futon, crolla in avanti con il corpo facendosi leva con una mano in avanti per non stramazzare totalmente sul petto del proprio ragazzo. Prendendo aria dal naso, si lascia andare delicatamente sul suo braccio, cercando di recuperare con ampi respiri la mancanza di fiato dato da quell'orgasmo così violento ed improvviso.
-Chiedermi di ...? - Sussurra con voce emozionata il violinista toccandogli una guancia con un polpastrello.
Izuku stende un piccolo sorriso. Si appoggia su un gomito alzandosi quel tanto che serve per incastrare il mento sul suo pettorale e gli occhi smeraldini in quelli cremisi dell'altro.
-Chiederti di sposarmi.- Dichiara tranquillamente mentre la bocca di Katsuki si apre meravigliata.
-Non subito ovviamente. Prima voglio finire il conservatorio e poi trovare un lavoro che non mi faccia stare troppo lontano da te. Ma voglio veramente farlo senza far passare troppo tempo.-
-E potremmo anche adottare un bambino?- Chiede Katsuki con le guance rosse e le ciglie già umide di lacrime di gioia.
Izuku si mordicchia il labbro emozionato scrutandolo a fondo e riuscendo soltanto a pensare a...
Dio, quanto cazzo è bello il suo ragazzo.
-Anche due se vuoi.-
Ed eccoci qui, alla fine...
Questo è il momento esatto in cui finisce, per tutti noi, la loro storia.
E io veramente vorrei che voi tutti poteste immaginarli nella vostra mente come lo faccio in questo preciso istante.
Katsuki con i capelli spettinati color oro che gli ricadono caotici sul viso e sulle guance ancora rosse, l'espressione persa nel contemplare il viso del suo ragazzo e gli occhi sognanti che risplendono di speranze e desideri mai pensati.
- Oh Deku, ti amo da impazzire.-
E davanti a lui, il meraviglioso Izuku. Le iridi color smeraldo che brillano di puro amore, le efelidi che gli sporcano il viso rendendolo un quadro astratto bellissimo ed il solito sorrisino impudente che si arriccia di malizia nel rispondere.
-Anche io Kacchan.... anche io ti amo da morire...-
---
Oddio. E' finita.
La loro storia è veramente finita e con questo anche il mio racconto.
Ma... non smettete di leggere che nel prossimo e definitivo capitolo extra di chiusura, che uscirà subito domani, ci sarà un qualcosina regalato da me apposta per voi.
Non è romantico, anzi non lo è per niente.
Ma vi prometto che ne varrà la pena leggerlo ugualmente.
Perché so che alcuni di voi aspettano con ansia di leggere la storia di un personaggio che indirettamente ci ha fatto innamorare di lui.
Di chi sarà mai???
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