Parte 22 - La descrizione di un attimo
"Ah, e come sempre sei la descrizione di un attimo,
per me
Ahi, ahi, ahi, ahi, come sempre sei un'emozione fortissima,
eh
Ahi, ahi, ahi, ahi, come sempre sei ....
bellissimo"
"L'uomo che non ha musica in sè stesso, ne è commosso dall'armonia di dolci suoni, è capace di tradimenti, insidie e ruberie."
William Shakespeare
-Oh merda, Izuku. Muoviti che siamo in ritardo.-
Katsuki trattiene a stento un gemito soffocato. Il petto nudo è schiacciato contro il muro della stanza, come pure la guancia sinistra che ha appoggiato al freddo intonaco chiaro.
Tra i denti si trattiene ferocemente il labbro inferiore nella speranza che questo diversivo lo aiuti dall'evitare di emettere versi troppo rumorosi.
E' tardi, sono ancora tutti a casa di Shoto, seriamente dovrebbero sbrigarsi prima che arrivi il fratello a reclamare, giustamente, camera sua.
Ed invece quel dannato del suo ragazzo non solo ha aspettato completamente nudo che uscisse da sotto la doccia, ma lo ha schiantato in fretta contro una parete penetrandolo da dietro senza neppure prepararlo un pochino.
Per fortuna che avevano finito di fare sesso solo poche ore prima...
Il modo in cui Izuku lo ama è totalmente devastante. Lo fa in ogni modo possibile, con la mente, con il cuore... con il corpo.
Il nucleo gli pulsa di sentimenti mai provati, le percezioni gli si dilatano e gli spalancano le porte di nuovi input che raggiungono ogni angolo nascosto della sua pelle e del suo cervello.
La natura delicata ed altruista ma allo stesso tempo eroticamente sfacciata del suo ragazzo, riescono a scardinare ogni sua piccola remora.
E poi ... questo suo modo di fare sesso, o mio Dio, lo fa letteralmente andare fuori di testa.
-Potevi sempre dirmi di no invece che allargare subito le gambe per facilitarmi nella penetrazione.- Gli sussurra lasciandogli un dolce soffio caldo vicino al collo che lo fa rabbrividire. Gli si aggrappa ai capelli e li tira indietro inarcandogli la testa e leccandolo vicino alla nuca.
- Ah... come facevo a dirti di n... Ahhhhh- Geme incontrollato a voce alta Katsuki.
-Ragazzi?– La voce di Kirishima appena fuori dalla porta a cui sono quasi appoggiati fa sobbalzare di paura il violinista.
-Ti sentiamo Kiri. Dicci pure .- Risponde Izuku ridacchiando e mettendo una mano sopra alla bocca del biondo, spingendosi con più enfasi dentro di lui.
-Noi siamo tutti pronti. Vi aspettiamo in cucina che così andiamo via insieme. Vi manca ancora molto?-
- No, ci siamo quasi .-
Una spinta più poderosa non trattiene il gemito di Katsuki che scappa dalla presa della mano appoggiata ancora alle sue labbra.
- Ma tutto bene lì dentro?-
Izuku sghignazza seriamente divertito prima di lasciare libera la bocca di Katsuki per poi appoggiare la mano sul fianco e continuare a penetrarlo ancora più forte.
-Si si tutto bene. Noi ... Ahhh... Oh merda.-
Il violinista vorrebbe tentare di rispondere normalmente alla domanda ma Izuku gli ha afferrato il membro e ha iniziato a masturbarlo fin da subito molto velocemente.
-Sapete che c'è?
Che non voglio sapere nulla. Ci vediamo dopo giu'.- Borbotta Kirishima allontanandosi da dietro alla porta.
Izuku aumenta il ritmo della mano e delle spinte, appoggiando il petto alla sua schiena e grugnendoli addosso con un tono talmente eccitante da farlo venire neppure pochi minuti dopo insieme a lui.
Una volta libero il violinista si appoggia con la fronte al muro ansimando pesantemente. Appoggia una mano tremante sul cuore cercando di calmare il battito ed il respiro.
Le gambe gli vacillano talmente tanto dall'orgasmo appena provato che non ha neppure le forze per cercare un fazzoletto che lo possa aiutare a pulirsi dal liquido chiaro che gli sta colando in mezzo alle gambe.
-Devi rifarti la doccia.-
Dichiara Izuku serafico, che nel frattempo si è già lavato e vestito velocemente.
Katsuki si volta guardandolo storto.
-Beh? Che vuoi? Mi hai detto tu che eravamo in ritardo...
E io ho fatto in fretta.- Dichiara avvicinandosi e dandogli un tenero bacino sul naso.
-Muoviti che ti aspetto giù.-
Katsuki osserva la porta chiudersi ed una volta rimasto solo, un enorme sorriso sincero gli appare sul volto.
E' un vero cretino il suo ragazzo.. ma è un vero cretino innamorato di lui.
Entra nel bagno in camera per darsi una sistemata. Si lava a si asciuga in fretta fermandosi solo alcuni istanti per osservare allo specchio i molteplici segni e succhiotti che gli macchiano il busto. Un sospiro felice gli gonfia il petto. Torna in camera alla ricerca della felpa, cercando di indossarla velocemente.
Ma come ogni volta che si ha fretta, le cose non vanno come dovrebbero: il cappuccio gli si incastra nelle maniche e l'azione semplice di per sé, occupa più tempo del dovuto. Sbuffa infastidito lottando con l'indumento alcuni minuti prima di riuscire a far sbucare fuori la testa.
E d'improvviso si sente di essere precipitato all'interno di un incubo.
Dabi è di fronte a lui.
Sbatte le ciglia varie volte incredulo, nella speranza che la figura di fronte ai suoi occhi non esista sul serio e pregando mentalmente che nei pochi millesimi di secondi di buio che intercorrono tra una chiusura di palpebra e l'altra, possa svanire magicamente.
Quando si accorge che la realtà è ben altra, indietreggia fino a toccare il muro con le spalle.
Il cuore è impazzito e la gola gli si secca dalla paura.
Lo osserva ad occhi sgranati: in questo periodo che sono stati lontani il moro non sembra essere cambiato per niente.
- Tu non dovresti essere qui. -
Dabi sorride appena. Alza una mano indicandosi intorno.
-Sei in camera mia Kat. Se vogliamo proprio proprio essere onesti sei tu che non dovresti esserci.-
Riabbassa gli angoli delle labbra mostrando in volto il solito sguardo indecifrabile che una volta aveva amato tanto ma che ora non fa che aumentare la sorda disperazione che si smuove nel petto.
Prova a compiere un passo verso di lui ma il violinista si preme ancora di più contro il muro iniziando a respirare forte. La fame d'aria lo avviluppa in gola in un istante facendolo boccheggiare.
Dabi sospira rassegnato abbassando gli occhi.
Diavolo! E' terrorizzato da lui e in parte può anche capirlo ma non ha nessuna intenzione di fargli ancora del male e deve spiegarglielo in qualche modo.
-Senti, non voglio farti nulla.
Il trovarci insieme in questa casa e' tutta una pura coincidenza questa volta.
Shoto è mio fratello e io sapevo già da settimane che ti conosceva e che saresti venuto a dormire ieri notte nel mio letto.
Non ho detto nulla, non ti ho neppure provato a cercare, e questa scelta l'ho presa apposta per farti capire che non ho più intenzione di farti del male.
Ma era inevitabile che prima o poi ci saremmo incontrati.
E sinceramente non vedevo l'ora che accadesse... visto che volevo scusarmi.-
Dabi fa vagare gli occhi sul suo viso per poi spostarli quasi distrattamente sul suo corpo.
Il tono della voce che ha usato per il lungo monologo è rimasto sempre fermo e pacato ma nel corpo sente strisciare invece un tumulto feroce.
Quando è entrato dalla porta non ha visto solamente il corpo mezzo nudo del ragazzo che ama, ma anche i molti segni che gli imbrattano la pelle lattea.
Probabilmente li ha lasciati il suo nuovo ragazzo, e lui sta seriamente cercando di non pensarci, visto che il suo istinto gli direbbe di cercarlo e staccargli la testa a morsi.
Riporta le iridi chiare su Katsuki osservandolo serio.
Come fa ad avere sempre sul viso quel cipiglio unico dato da un misto tra il puro e l'infastidito?
E' veramente bellissimo.
-Mi fermerò da mio fratello per un po'. Potremmo provare a riallacciare il rapporto e magari tentare di tornare amici. Lo eravamo una volta, no?
Potremmo anche uscire tutti insieme ogni tanto.
Io non ti darei più fastidio... lo prometto.
E' solo che...
Non voglio perderti del tutto Kat...-
Dabi osserva gli occhi sgranati del ragazzo che lo osservano stupiti.
Alza gli angoli delle labbra in maniera impercettibile, osservandolo appena. Lo conosce fin troppo bene, riesce ad individuare dal linguaggio del corpo, alcuni suoi pensieri prima quasi di lui stesso. Si è finalmente calmato ed il respiro gli si è regolarizzato: per ora lo sta studiando attentamente.
-Non mi credi, l'ho capito.
Facciamo così: scendiamo insieme così puoi chiedere quello che vuoi a Shoto e comprendere da solo se sto dicendo seriamente la verità. -
Arriccia le labbra in sorrisino di incoraggiamento prima di porgergli una mano.
Katsuki si sposta dal muro, si avvicina a lui e dribblandolo esce dalla stanza alla stessa velocità della luce.
Arriva quasi correndo in cucina dove ci sono tutti gli altri e senza dire neppure una parola quasi si lancia su Kirishima che di botto lascia la mano alla sua ragazza, stupito.
Gli si preme quasi addosso, avvicinandosi al suo orecchio e sussurrandogli agitato.
-Dobbiamo andare via. Subito! –
La mano di Mina lo sposta malevolmente dal petto del rosso che nel frattempo osserva stupito il palmo del violinista che è rimasto aggrappato alla sua felpa.
Lo fissa in volto seriamente preoccupato dal gesto. Katsuki non è mai così precipitoso, soprattutto quando è presente lei. Lo sente tremargli addosso.
-Che cosa sta succed...-
-Ragazzi scusatemi, è arrivato mio fratello a casa e vorrei presentarvelo.
Lui è il maggiore dei Todoroki, Touya.-
Kaminari e Kirishima sobbalzano quando vedono la figura che è appena entrata in stanza.
Izuku nel frattempo è rimasto in un angolo, a guardare la scena in silenzio. Ha notato l'entrata precipitosa di Katsuki ed il modo in cui si è fiondato tra le braccia del suo migliore amico dai capelli rossi.
Non riesce a nascondere la solita punta di gelosia nel notare come lui cerchi il suo conforto, come gli stringa la felpa e come l'altro ragazzo di rimando lo stia abbracciando sulle spalle.
Alza lo sguardo per osservargli il viso ma rimane di stucco di fronte all'espressione dura che Kirishima ha negli occhi. Non lo ha mai visto in quel modo.
Gira il volto verso il punto che sta guardando con tanta intensità, notando vicino alla porta un ragazzo.
E' molto alto, porta lunghi capelli scuri legati dietro alla testa in un poncho disordinato da cui escono ciocche ribelli, e ha degli incredibili occhi azzurri chiarissimi.
Sul viso si possono notare varie cicatrici date dai molti piercing che non indossa più e probabilmente, da uno o più incidenti.
Nonostante questo, la bellezza che emana non ne viene intaccata: la corporatura snella e gli stessi lineamenti fini del fratello lo rendono interessante, anche se allo stesso modo l'espressione facciale ed il modo in cui muove le palpebre lo rendono anche ... inquietante.
Anche il moro lo sta esaminando incuriosito. Stira un sorrisino di sufficienza prima di allungare una mano verso di lui.
-Piacere, sono Dabi. - La presa è salda e le sue iridi color ghiaccio lo scrutano a fondo come se gli stessero facendo un silenzioso esame.
Sbuffa poco dopo, probabilmente stanco del test e riporta la sua attenzione di fronte a lui, sulla figura di Katsuki.
Izuku li osserva smarrito. Non si tolgono gli occhi da addosso e sembra quasi che si stiano sfidando a duello.
Il violinista è fermo nella stessa identica posizione di prima. Un pugno chiuso attorno alla felpa di Kirishima e l'altro braccio a spenzoloni con la mano... aspetta cosa?
Sta tenendo la mano a Kaminari?
Aggrotta le sopracciglia confuso.
Cosa gli è sfuggito?
Un ringhio parte dal petto di Kirishima e Katsuki lo placa, avvicinandosi ancora al suo orecchio e sussurrandogli qualcosa.
-Scusateci, ma noi tre dobbiamo proprio scappare. Ci conosceremo meglio un'altra volta...Touya. – Dichiara Kaminari sorridendo e tirandosi dietro per la mano il violinista che rimane aggrappato al maglione dell'altro.
Vista da fuori sembra una situazione irreale e a tratti comica.
Kaminari tira Katsuki, che tira Kirishima che si incammina mentre guarda storto il fratello di Shoto.
Dabi alza una mano facendogli il segno di un ciao, prima di scrollare le spalle divertito e girarsi verso Shoto che lo osserva pensieroso.
Izuku invece non capisce veramente più nulla.
Si sta spaccando il cervello nel fare congetture e ipotesi su quello che è potuto accadere nel poco tempo in cui lui è sceso con gli altri e Katsuki è rimasto da solo in camera.
E poi il modo in cui il trio ha accolto Dabi, il modo in cui il suo ragazzo non gli toglieva gli occhi di dosso. Ed il modo ossessivo in cui l'altro faceva lo stesso con lui.
Non riesce a trovare nessuna spiegazione logica.
Solo una cosa però non gli è sfuggita.
Katsuki era visibilmente di nuovo in difficoltà e ha scelto di rifugiarsi ancora una volta da Kirishima e non da lui.
E questa cosa lo sta facendo ammattire.
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