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CAPITOLO V.

- Sono distrutto- sospirò Chifuyu, mentre rientravano in casa.

- A chi lo dici... E c'erano anche meno clienti di ieri...- mormorò Kazutora.

- È questo che guadagnamo a essere famosi- ghignò Keisuke, mentre tutti e tre levavano le scarpe; chiuse la porta alle sue spalle e per un attimo ci fu silenzio.

- Dite che è tornato?- mormorò Chifuyu, con aria leggermente preoccupata, guardandosi intorno: sembrava non esserci nessuno...

- Se fosse tornato, ci sarebbe già venuto incontro mezzo nudo con del cibo; temo sia ancora via- affermò Kazutora, lanciando uno sguardo a Baji.

- Non è la prima volta che lo fa: tornerà presto- dichiarò Keisuke, uscendo dalla stanza, deciso a chiudere lì la questione.

Era preoccupato? Parecchio; come tutte le altre volte in cui Ryusei era sparito completamente a caso, senza avvisare nessuno, per motivi che conosceva solamente lui.

Ma proprio perché ci era abituato sapeva bene che andarlo a cercare era inutile: non si sarebbe lasciato trovare.

Aveva solo bisogno del suo tempo: Ryusei era per certi versi anche più incasinato di loro, cercava sempre di nascondere tutto dietro un sorriso, ma poi una minima cosa che poteva sembrare insignificante lo faceva scattare e perdeva la testa.

Baji aveva provato più volte a convincerlo che allontanarsi in quel modo non era la scelta migliore, che si sarebbe dovuto fidare dei suoi amici... Ma aveva perso il diritto di dirglielo dopo che lui aveva fatto cose ben peggiori, ed era certo di non essere esente quella volta dai motivi per cui Ryusei se n'era andato.

Sapeva che era un ragazzo parecchio in gamba, che riusciva a tirarsi sempre fuori dai guai, anche se avrebbe preferito che non ci si mettesse proprio, nei guai.

Si sdraiò a letto, deciso a riposarsi un pochino mentre cercava di capire come farei perdonare; nel farlo però, notò che una parte delle lenzuola aveva delle macchie scure.

Serrò le labbra: aveva visto il sangue tante volte, e adesso che c'era un po' di luce e lui non era ubriaco (anche se comunque non era totalmente sobrio), riconosceva bene cosa fossero quelle macchie.

Afferrò il telefono e lanciò uno sguardo all'orario: se non fosse tornato entro un paio d'ore, sarebbe andato a cercarlo; in ogni caso la notte si doveva fermare da qualche parte, e lui sapeva che c'erano pochi posti in cui sarebbe potuto stare, per cui trovarlo sarebbe stato più semplice.

E intanto... Sperava che stesse davvero bene.

- Non mi sento sicuro... Di solito quando spariva almeno Baji-san era più tranquillo, adesso sembra sapere qualcosa...- mormorò Chifuyu; quel ragazzo si sentiva palesemente in colpa, probabilmente anche per questo stava dando il giusto spazio a Ryusei non andandolo a cercare, però...

- Vado a vedere se per caso sia tornato in negozio, ogni tanto lo fa; tu non preoccuparti, va bene? Ryusei è parecchio in gamba, sarà più che al sicuro, magari a divertirsi da qualche parte- affermò Kazutora.

- Lo spero- mormorò Chifuyu; il maggiore gli si avvicinò e gli lasciò un bacio sulla guancia.

- Vedrai che starà bene; torno tra non molto, d'accordo?- disse.

Chifuyu annuì e il ragazzo uscì di casa.

- Dove cazzo sei andato ora?- mormorò.

Che la loro discussione di un paio di giorni prima e ciò che aveva detto a Baji centrassero qualcosa? Era probabile, in fondo Baji gli aveva sempre detto che Ryusei era più fragile di quanto facesse credere...

E lui lo sapeva bene, aveva visto più volte la paura e la solitudine negli occhi di quel ragazzo, sapeva come ci si sentisse; però, ogni volta che qualcuno di loro aveva provato a tendergli la mano, Ryusei non aveva fatto altro che rispondere con battute irritanti o fingere che andasse tutto bene.

In un'altra situazione Kazutora avrebbe cercato di aiutarlo di più, come aveva tentato di fare anni prima ma... Aveva Chifuyu di cui prendersi cura, doveva anche assicurarsi che Baji non facesse cazzate, la situazione era precaria e Ryusei di sicuro non rendeva le cose semplici a nessuno.

Come poteva fare ad aiutarlo, quando lui non voleva farsi aiutare?

Bè, probabilmente era ciò che si erano chiesti a lungo su di lui... Ma ormai erano cresciuti, avevano venticinque anni, non potevano più comportarsi come dei ragazzini; nonostante Ryusei e Baji per molti versi lo stessero ancora facendo, e lui non aveva idea di come agire con loro.

Un verso di frustrazione uscì dalle sue labbra: Mitsuya aveva ragione, era diventato veramente uno dei più responsabili... E non sapeva sinceramente se la cosa gli facesse piacere o meno.

Entrò in negozio e fece un rapido giro, ma non c'era traccia di Ryusei.

Decise di rimanere giù ancora per un attimo, in caso fosse tornato; sperava solo che in casa intanto andasse tutto bene...

L'appartamento era rimasto silenzioso: Chifuyu stava aspettando a preparare la cena, vista la situazione, ed era rimasto in cucina nella speranza di vedere l'amico rientrare; visto che Baji era ancora nella sua camera, stava cercando di non fare troppo rumore per non disturbarlo, visto che probabilmente il ragazzo stava provando a riposare.

Ripensò alla sua conversazione della sera prima con Ryusei: forse era stato un po' duro? In fondo, era lui che stava con Baji ora, non aveva il diritto di giudicare la loro relazione.

Se solo fosse riuscito a capire quel ragazzo, se solo avesse potuto comprendere cosa gli passasse per la testa... Ma Ryusei lo rendeva praticamente impossibile, e lui aveva già passato anni a cercare di capire un'altra persona impossibile.

Adesso... Aveva un po' perso le forze...

Sentì il suo telefono squillare e si affrettò ad afferrarlo; aggrottò appena la fronte nel vedere chi lo stesse chiamando.

Accettò e si portò il telefono all'orecchio.

- Pronto? Sanzu?-. Haruchiyo Sanzu, o Haruchiyo Akashi, era un membro della Toman, e amico di Mikey e Baji da quando era un bambino.

Quando li aveva incontrati lui era vittima della droga, aveva impiegato anni a disintossicarsi; Chifuyu all'inizio l'aveva conosciuto come un folle che voleva solo seguire gli ordini di Mikey ed era disposto anche a uccidere per farlo, ma una volta che si era ripreso era diventato una compagnia piacevole, sapeva essere un ragazzo dolce quando voleva, ed era molto fedele ai suoi amici... E al suo ragazzo, Yashuiro Muro, che a Chifuyu non stava tanto simpatico, ma per fortuna ci aveva avuto poco a che fare.

- Ciao Chifuyu, ti disturbo?-.

- No, non preoccuparti: dimmi pure- rispose il biondo; per qualche motivo si sentiva un po' in ansia... Parlava tranquillamente con Sanzu quando erano di persona, ma non si erano mai sentiti troppo nel privato. Se l'aveva chiamato, doveva essere successo qualcosa di serio.

- Ryusei è lì per caso?-. Ancora peggio...

- No, non lo vediamo da ieri sera... Una delle sue sparizioni- ammise Chifuyu; sentì l'altro sospirare.

- Lo immaginavo... L'ho visto con degli spacciatori della zona. Scusami se ho chiamato te ma l'ultima volta che ho chiamato Baji per degli spacciatori ha fatto un macello, ho preferito parlarne prima con te- affermò Haruchiyo.

Chifuyu serrò le labbra. Per via del suo passato, Mikey, anche per mostrare la sua fiducia all'amico, gli aveva affidato il controllo di quelle zone per tenere limitati gli spacciatori e fare in modo che non intaccassero la Toman.

Aveva sempre tutto sotto controllo, per cui Chifuyu non ebbe dubbi sul fatto che Ryusei doveva davvero essere andato da uno spacciatore...

- In che zona?- gli chiese.

- Vicino al vecchio ritrovo della Toman-.

- Grazie mille- Chifuyu mise giù la chiamata e si fiondò verso la porta di casa; esitò un attimo prima di uscire e si voltò.

Non voleva mettere addosso a Baji altre pressioni, probabilmente stava anche riposando... Sarebbe andato da solo.

Uscì di casa e mandò un veloce messaggio a Kazutora per avvisarlo, prima di salire in moto e partire verso il luogo di ritrovo della Toman.

Anche se non usavano quel posto da anni, visto che la gang ufficialmente non esisteva più, nonostante i membri fossero ancora insieme e ne usassero il nome, comunque non si sarebbe mai potuto dimenticare la strada per arrivarci.

Andò più velocemente che potè, sperando di riuscire a trovare Ryusei ancora nei paraggi... E sperando anche di non trovarlo in una brutta situazione.

Non sarebbe stata la prima volta in cui lo beccavano con della droga, anche se non era mai arrivato ai livelli di Sanzu; di solito si limitava alle canne, e Chifuyu sperava davvero fosse andato lì solamente perché aveva finito il materiale primo, e non per qualche altro motivo.

Arrivò in zona e fece un veloce giro del quartiere; molti si voltarono a guardarlo, ma sapevano bene chi erano gli unici pazzi a entrare in moto in una zona simile, per cui lo lasciarono in pace: la Toman aveva ancora un nome in fondo, e nessuno ci teneva a mettersi contro di loro.

Kisaki era stato l'ultimo ad averci provato, e sia lui che Hanma, il suo ragazzo e braccio destro, adesso si trovavano in prigione, ed erano fortunati a non essere morti: nessuno aveva voluto ripetere quell'esperienza.

Non trovandolo, decise di fermarsi e di richiamare Sanzu.

- Lo hai trovato?- gli chiese il ragazzo.

- No... Sai per caso con chi stesse parlando?- chiese Chifuyu.

- Con un coglione di nome South Terano... Aveva provato qualche tempo fa a mettersi contro Mikey, ma lui con un calcio l'ha rimesso al suo posto. Si è dato allo spaccio sperando di espandersi, ma come sai la zona è ancora nostra. Dovresti riconoscerlo facilmente: è alto, biondo, grosso e molto forte. Non dovresti avvicinarti a lui da solo, è più forte di te- rispose Haruchiyo.

Chifuyu serrò appena le labbra.

- Vuoi dire che è più forte anche di Ryusei?- chiese; anche se di poco, il suo amico era più forte di lui, e se era sotto effetto della droga non sapeva se sarebbe riuscito a combattere al meglio.

- Si, ha quasi battuto Draken... Quasi. Ma tu non sei Draken Chifuyu, non...-.

- Grazie- lo interruppe il biondo, prima di chiudere la chiamata; sapeva bene di non essere forte quanto Draken, ma se Ryusei era in pericolo non c'era tempo da perdere.

Ritirò il telefono e si guardò intorno: non sarebbe stato così difficile individuare il suo obiettivo...

E infatti, non era molto distante da lui; almeno per una volta, era stato assistito dalla fortuna.

Riaccese la moto e si diresse verso il ragazzo, fermandosi di fronte a lui.

- South Terano?- chiese, fissando il ragazzo; anche se era seduto su una panchina, riusciva a vedere molto bene quanto fosse forte... Doveva stare attento.

Era piuttosto agile, ma dubitava di riuscire a scamparla se fosse iniziata una vera rissa con quell'energumeno.

Il ragazzo alzò lo sguardo e lo fissò a sua volta.

- Che cazzo vuoi, cagnolino di Mikey?- ringhiò, e Chifuyu si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo: pareva che ricordasse molto bene quella sconfitta...

- Hai venduto della droga a un ragazzo, questo pomeriggio: alto più di me, capelli rosa. Se mi dici dov'è andato, non avrai problemi- dichiarò Chifuyu.

- Come se avessi paura di voi- ringhiò il maggiore, prima di posare la schiena contro la panchina - ma sei fortunato, oggi ho guadagnato abbastanza da essere di buon umore. Il tuo amichetto si è allontanato in direzione della vostra cazzo di piazzetta, ma non l'ho più rivisto in giro-.

- Bene, grazie- rispose Chifuyu; se era andato verso la piazza, forse era ancora li - che cosa gli hai venduto?-.

Il ragazzo scrollò le spalle.

- Un mix di droghe, c'erano un po' di cose... Solitamente non li dò al primo che passa, ma lui pagava bene- affermò.

Chifuyu annuì appena: in fondo, si dividevano equamente i guadagni; tenevano da parte il necessario per negozio e casa, ma dei propri soldi ognuno poteva fare ciò che voleva.

- Grazie- rimise in moto e si allontanò velocemente, diretto verso la piazza della Toman: almeno, quella volta la fortuna era stata dalla sua parte...

Arrivò non molto dopo e parcheggiò la moto dove erano soliti lasciarle ai tempi delle riunioni, prima di dirigersi verso il centro della pizza.

Aveva percorso quella strada tante volte, eppure era raro trovare la zona così silenziosa... Quando erano ragazzi la Toman spesso si riuniva anche di notte, per cui c'era sempre qualcuno da quelle parti.

Ma come aveva già appurato, tutti crescevano e le cose cambiavano, anche se quel luogo sarebbe sempre rimasto molto importante per tutti loro.

Ogni tanto si trovavano ancora lì, in un gruppo più ristretto, a ricordare i vecchi tempi, bere e mangiare insieme; era di solito Mikey a chiamarli, ma nessuno si era mai lamentato di poter stare un po' con i loro amici.

Anche lui un paio di volte era andato lì per pensare, per cui sapeva quali fossero i posti migliori in cui rifigiarsi; quella notte era parecchio buia, per cui probabilmente...

Si avvicinò all'albero dall'altra parte della piazzetta; non se ne trovavano molti lì, ma i pochi che c'erano davano un senso di pace e tranquillità.

Infatti, trovò Ryusei seduto sotto uno di essi, la schiena contro il tronco; in mano aveva una canna, nell'altra una bustina bianca.

- Vuoi fare una scommessa?- chiese Ryusei, portandosi la canna alle labbra e aspirando un tiro.

- Una scommessa?- chiese Chifuyu, confuso.

- Mi ammazzerà prima Keisuke o Kazu per averti fatto girare mezza città a cercarmi?- ridacchiò il ragazzo.

Chifuyu alzò gli occhi al cielo e si sedette di fianco a lui.

- Sono adulto, posso anche uscire di casa senza permesso- fece notare.

- E io no?-.

- Tu sei improvvisamente sparito senza dire nulla a nessuno-.

Ryusei scrollò appena le spalle.

- Sapete che ogni tanto lo faccio, sarei tornato nei prossimi giorni- ribattè.

- Strafatto di... Cosa c'è lì dentro? Coca? Estasi?- commentò Chifuyu, osservando il sacchetto che il ragazzo aveva in mano.

- Un po' di roba, avevo parecchi soldi da parte, per cui ho deciso di farmi un regalo- rispose Ryusei - ma tranquillo, non intendevo farmi di notte in un parco, pensavo di aspettare domani-.

- Questo mi rassicura proprio- borbottó Chifuyu.

Rimasero per un attimo in silenzio, mentre Ryusei faceva qualche altro tiro.

- Sei qui per me?- mormorò Chifuyu.

- Sei tu che sei qui per me- rise Ryusei - sei ubriaco? Ti sei improvvisamente dimenticato tutto?-.

Il biondo alzò gli occhi al cielo.

- Intendevo... È per ciò che ti ho detto ieri sera?- chiese - mi dispiace se sono stato un po' brusco, non volevo parlare così all'improvviso o intromettermi in ciò che stavate facendo. La mia relazione con lui è finita, e voi due dovete gestirvi come volete, non avrei dovuto mettermi in mezzo- affermò - quindi, se sei qui per colpa mia... Mi dispiace molto-.

- Chifuyu, non è colpa tua: il tuo unico problema è essere troppo amabile- rise Ryusei - quello che mi hai detto non c'entra niente, quindi non preoccuparti-. Lui era l'ultimo ad avere colpe in quella storia...

- Allora torna a casa, per favore: siamo preoccupati per te, tutti- fece notare Chifuyu.

Ryusei rimase per un attimo in silenzio.

- Tornerò quando me la sentirò- affermò, portandosi nuovamente la canna alle labbra.

- E cosa farai intanto? Ti limiterai a startene qui da solo, senza parlare con nessuno di ciò che ti affligge?- commentò il biondo.

- È ciò che sono abituato a fare- rise Ryusei, prima di voltarsi verso il ragazzo - non ho nulla che mi affligge Chifuyu, sto bene: torna pure a casa, Kazu sarà preoccupato per te... E anche Keisuke-.

- Sono preoccupati anche per te- ribattè Chifuyu - e anche io. Puoi dirmi quante volte vuoi che stai bene, ma i tuoi occhi dicono totalmente il contrario-.

Li conosceva, gli occhi di qualcuno che stava fingendo di stare bene, di qualcuno che sentiva di non avere nessuno vicino a lui, e che intendeva continuare a fingere che andasse tutto bene e ad allontanare chiunque cercasse di dargli una mano.

Ryusei sospirò.

- Senti Chifuyu, hai aiutato tante persone, ma io non sono né Keisuke né Kazu: sto bene, e non ho bisogno del tuo aiuto- affermò, voltandosi nuovamente e guardando davanti a sé.

- So che non sei loro, ma non significa che tu stia bene- ribattè il biondo.

- Significa però che non intendo chiedere il tuo aiuto. Adesso puoi andare, prima che il tuo ragazzo venga a uccidermi? O il mio- ridacchiò Ryusei.

Chifuyu però non poté fare a meno di notare che sembrava starsi sforzando parecchio di ridere; non avrebbe retto ancora a lungo.

- Ryusei...-.

- Vai via Chifuyu. Stare qui è pericoloso, per chi non ci è abituato-.

- E pensi che ti lascerò qui da solo, soprattutto dopo questa frase!?- sbuffò Chifuyu - non me ne vado Ryusei, non ti mollo qui da solo. E se sono riuscito io a capire con due semplici chiamate a Sanzu dove fossi, loro non impiegheranno molto ad arrivare-.

Ryusei si voltò di scatto.

- Tramite Sanzu!? Non dirmi che... Hai parlato con South- mormorò.

- Si, era l'unico modo per trovarti- dichiarò Chifuyu.

Ryusei lo fissò per un attimo e avvertì la rabbia esplodere in lui.

- Perché diamine hai voluto così tanto trovarmi?- ringhiò - cazzo, non è mica la prima volta che sparisco, potevi anche startene buono a casa! Hai idea di che cazzo sarebbe successo se South avesse deciso di attaccarti!?-. Se gli fosse successo qualcosa...

- Non è successo, e io vorrei davvero tanto che tu smettessi di sparire così. Ascolta Ryusei, so che le cose a casa non sono facili, però...-.

- No, non lo sono- lo interruppe il ragazzo - quindi non puoi dirmi niente se ogni tanto cerco di staccare un po'. Tu avrai i tuoi metodi, io ho il mio-.

- Il mio metodo non mi porta a drogarmi di notte da solo in un parco. È pericoloso Ryusei, e non solo per la droga: se vuoi prendila pure, ma almeno fallo a casa, o insieme a qualcuno- insistette Chifuyu, deciso a non lasciare il ragazzo lì da solo.

- So badare a me stesso- ribattè Ryusei, leggermente spazientito; non aveva bisogno di tutto quello, in quel momento.

Capiva che Chifuyu lo stava dicendo per lui, ma l'ultima cosa che gli serviva era proprio quel ragazzo.

- Almeno parla con Baji-san. Non so come stiano andando le cose tra di voi, ma lui...-.

Ryusei fece una risata amara, interrompendo il discorso del ragazzo.

- Parlare con Keisuke? Certo, come se quel ragazzo ascoltasse qualcuno... Non siamo tutti te, Chifuyu- affermò.

- Che cosa intendi?- chiese il biondo, leggermente confuso.

- Esattamente quello che ho detto. Tra me e lui è tutto ok, non ti devi preoccupare di questo: abbiamo esattamente ciò che vogliamo uno dall'altro-.

- Allora... Perché sei qui, e lui sembra sentirsi così in colpa?- mormorò Chifuyu.

- Come hai detto all'inizio, non hai diritto di intrometterti nella nostra relazione- Ryusei si alzò - torna a casa, Chifuyu-.

- E tu cosa farai?- chiese il ragazzo, alzandosi velocemente a sua volta.

- Me ne andrò da qui prima che mi trovino e mi uccidano per averti messo in pericolo. Non preoccuparti, tornerò a casa tra qualche giorno con un po' di cibo e il culo pronto per farmi perdonare- affermò Ryusei, iniziando ad allontanarsi.

- Ryusei aspetta- Chifuyu gli afferrò il polso, bloccandolo; il ragazzo si voltò, ormai totalmente spazientito, ma le parole gli si bloccarono in gola nel vedere l'espressione preoccupata sul volto del biondo.

- Promettimi almeno che andrai da qualcuno... Sono certo che Mitsuya non farà domande, anzi chiederà a Baji e Kazutora di lasciarti tranquillo per un po'. E lo stesso Mikey... O meglio, Draken, ma con Mikey ti divertiresti. Almeno non starai fuori totalmente da solo- insistette il ragazzo: non l'avrebbe lasciato andare finché non fosse stato certo che almeno sarebbe stato in un luogo sicuro.

Ryusei continuò a fissarlo: perché lui... Dopo ciò che gli aveva fatto... Dopo il modo in cui si stava comportando... Continuava a fare così? Come faceva a importargli... Così tanto?

- Perché... Tu...- mormoró; ma prima che potesse finire la frase, vide lo sguardo di Chifuyu cambiare, diventare quello di quando si trovava in battaglia.

Tirò Ryusei verso di sé, proprio mentre un ragazzo compariva alle sue spalle; Ryusei avvertì il suo pugno sfiorargli la testa: l'avrebbe preso, se non fosse stato per Chifuyu.

Il biondo gli lasciò il polso e i due ragazzi finirono uno con la schiena contro quella dell'altro mentre venivano circondati.

- Chi siete? Cosa volete?- ringhiò Chifuyu; erano tanti, ed era notte... Dovevano andarsene da lì.

- Perché non lo chiedi al tuo amichetto?- ghignò uno di loro.

Chifuyu lanciò uno sguardo a Ryusei, e notò che era in silenzio; sul suo volto c'era un'espressione... Quasi omicida.

Aveva impiegato un attimo a riconoscerli: dovevano andare via da lì.

- Ma bravi, mi avete trovato...- Ryusei fece un passo in avanti - lasciatelo andare e vedetevela con me, se ne avete il coraggio-.

Non poteva continuare a metterlo in pericolo, non lui.

Chifuyu si voltò di scatto verso l'amico.

- Non ti lascio qui da solo!-.

- Chifuyu, per favore...-.

- Mi spiace, Ryusei: il capo ha detto di prendervi entrambi- non appena uno dei ragazzi parlò, altri due si avventarono contro Chifuyu: il ragazzo schivò i loro colpi e li atterrò, ma avvertì una scarica attraversare il suo corpo e un attimo dopo si trovò a terra, il corpo che non rispondeva più ai suoi movimenti.

- Chifuyu!- Ryusei fece per correre verso di lui, ma venne colpito dalla stessa scarica e crollò a terra - bastardi, non riuscite a sconfiggerci senza taiser?- ringhiò, le forze che iniziavano a diminuirgli.

- Taci-. Sentì un calcio colpirlo al fianco e trattenne un verso di dolore: doveva rimanere vigile e cercare di fare qualcosa al più presto.

- Adesso vi portiamo dal capo-.

Ryusei lanciò un'ultima occhiata a Chifuyu mentre sollevavano entrambi: era svenuto... Ma almeno sembrava stare bene.

Chiuse gli occhi, sperando che presto arrivassero i loro amici a salvarli... O che, almeno, arrivassero in tempo per salvare Chifuyu.

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