CAPIOLO I.
Chifuyu aveva sempre adorato il sentimento dell'amicizia. Chiunque l'avesse conosciuto, avrebbe di sicuro potuto dire con certezza che era un ottimo amico, un ragazzo fedele alle persone a cui voleva bene, e che non abbandonava mai gli amici in difficoltà.
In fondo, Chifuyu era cresciuto con l'amicizia che lo legava a Takemichi, un ragazzo che come lui non mollava certo facilmente, soprattutto quando teneva a qualcuno.
Quando era solo un ragazzo era entrato nella Toman, e dove tutti vedevano una gang di teppisti da cui stare alla larga, lui aveva trovato dei nuovi amici; ancora più per le risse e la libertà, era per le persone che aveva trovato che era rimasto in quella gang.
Tutt'ora che erano cresciuti cercava di trovarsi almeno una volta a settimana con il gruppetto di amici conosciuti all'interno della gang: oltre a Takemichi, c'erano Hakkai, Inui, Angry e spesso Peh-yan.
Molti li consideravano i membri più teneri della Toman, seppure all'apparenza non fosse per nulla così, ma chi li conosceva sapeva bene che erano tra i più tranquilli in mezzo a quell'ammasso di motociclisti, per cui avevano finito per instaurare un bel rapporto.
Per questo quando, anni prima, insieme ad altri tre membri aveva deciso non solo di aprire insieme una stessa attività, ma anche di vivere tutti insieme nella casa sopra al loro negozio di animali, gli era sembrata un'ottima idea.
Peccato che, nel tempo, le cose fossero cambiate: lui, ormai, non stava più vivendo con i suoi amici.
- Chifuyu, hai finito?- un ragazzo più alto del biondo, dai capelli mori, un paio di ciocche tinte di biondo, e il tatuaggio di una tigre sul collo, comparve sulla soglia della porta del magazzino.
- Si, ho appena completato l'inventario- confermò il ragazzo, dirigendosi a sua volta verso la porta; il più alto gli fece spazio, in modo che Chifuyu potesse uscire dal magazzino.
Nella stanza principale, si trovavano altri due ragazzi: uno della stessa età di Chifuyu, i capelli corti di uno strano colore rosato, solo qualche ciocca nera, e il tatuaggio di un serpente sul collo.
L'altro di un anno più grande, dai lunghi capelli neri, e dal sorriso che aveva in volto spuntava un piccolo canino.
- Oh, hai già finito?! Sei stato grande!- esclamò il minore.
- Ovvio, voi tre fate schifo a fare l'inventario...- borbottó Chifuyu.
- Per questo saremmo persi senza di te- rise il moro.
Chifuyu scosse la testa, divertito: si, quei tre avrebbero potuto fare fallire il posto in tempo record... Chi glielo spiegava che coccolare cuccioli non era l'unica cosa che c'era da fare in un negozio di animali?
- È rimasto qualcosa da fare?- chiese il ragazzo con il tatuaggio a tigre.
- Se avete finito di pulire le gabbie, no- affermò Chifuyu.
- Fatto tutto capo!- esclamarono gli altri tre in coro. Chifuyu scosse la testa, divertito: altro che capo, gli doveva fare da babysitter...
Non era certo la persona più responsabile del mondo, ma poteva fare ben poco quando aveva intorno tre come loro.
- Allora abbiamo finito- affermò.
- Bene! Allora, stasera si va a bere!- esclamò il moro.
- Oh, ottima idea!- dichiarò il ragazzo al suo fianco.
- Strano- rise Chifuyu, mentre il ragazzo con la tigre sul collo allungava la mano verso di lui.
- Andiamo?- gli chiese.
Chifuyu annuì e prese la sua mano.
Lui ormai... Non stava più vivendo con i suoi amici.
Il ragazzo al suo fianco, Kazutora Hanemiya, era il suo ragazzo da più di un anno ormai; per le persone era molto difficile avvicinarlo, la maggior parte avevano paura di lui, ma con Chifuyu era sempre stato di una gentilezza disarmante.
- Li fate dopo i piccioncini, ora andiamo- rise il ragazzo dai capelli rosa.
Ryusei Satou: passava da essere imprevedibile e fuori controllo a un consigliere straordinario, che pareva capire a volte anche fin troppo bene le persone che aveva intorno, soprattutto i loro lati peggiori. In effetti, Chifuyu lo considerava suo amico, ma c'era un dettaglio che un po' stonava in quel rapporto... Ovvero, Ryusei era il ragazzo del suo ex.
Il quarto del gruppo, Baji Keisuke: fuori da lì, era decisamente il loro leader; forte e carismatico, in grado di mettersi nei guai e allo stesso tempo il primo a lanciarsi se si trattava di aiutare gli altri a uscirne.
E, come già detto, ex di Chifuyu. Da più di due anni ormai.
Di sicuro, non era ciò che il biondo si era aspettato quando, anni prima, avevano deciso di andare a vivere tutti e quattro insieme; all'epoca ancora stava con Baji e Kazutora e Ryusei erano solo degli amici per loro, con tra l'altro un'intesa che faceva pensare che potesse nascere qualcosa di più.
Ma ormai aveva venticinque anni, non poteva certo rischiare di mandare all'aria tutto il loro lavoro per un capriccio, o creare problemi alla Toman.
Erano passati anni, stava bene... La maggior parte delle volte.
Andava bene così, erano tutti più felici così.
Seguì gli altri tre ragazzi verso le scale interne del negozio, che conducevano al loro appartamento.
Visto che erano in quattro, erano riusciti a prendere una casa con tre camere, anche se da un po' una era disoccupata, e due bagni, oltre che la cucina e il soggiorno.
Nessuno di loro aveva necessità di uno studio o simili, per cui lasciavano la camera libera per gli ospiti... O, di solito, per quando Mikey, il capo della Toman, andava a occupargli casa per lasciare per una serata Emma e Draken, ovvero sua sorella e il suo migliore amico, sposati da qualche mese, in casa da soli.
Durante la luna di miele dei due, Mikey era stato principalmente da loro, a parte qualche gita dagli altri membri e dai suoi fratelli; ogni sera lui e Baji stavano un po' da soli nella camera degli ospiti, e poi puntualmente litigavano e Baji usciva sbattendo la porta e minacciando di non portargli la colazione il giorno dopo.
Peccato che fossero Chifuyu e Ryusei a cucinare; finché Chifuyu e Baji stavano insieme il moro gli diceva esplicitamente di non portargli nulla, e Ryusei ne approfittava per chiedere a Mikey dei favori in cambio di cibo.
Ma da quando si erano lasciati Baji non gli aveva più detto niente, anzi, erano state rare le occasioni in cui avevano parlato da soli, o fuori dalle discussioni di gruppo.
Doveva ammettere che un po' gli mancava il loro rapporto: in fondo, anche prima di mettersi insieme, lui e Baji erano stati amici per anni, e nonostante il moro non fosse tipo da aprirsi facilmente e confidarsi con gli altri, farlo con Chifuyu gli era sempre uscito naturale. E il minore non aveva mai esitato a seguire il suo capitano, per cui provava tanta ammirazione.
Però, il biondo sapeva bene che quella decisione era stata presa per il suo bene: se avessero continuato a fare finta di nulla, probabilmente non sarebbe mai riuscito ad andare avanti.
Quel lieve distacco che gli aveva confermato che era finita... Gli era servita per voltare pagina.
- Chifuyu, ci sei?-. Il ragazzo si voltò verso Kazutora, che intanto si era cambiato, indossando una camicia arancione con sopra delle tigri nere e un paio di pantaloni neri.
Gli stava rivolgendo un'espressione preoccupata, probabilmente perché il minore era ancora immobile con i suoi vestiti in mano.
- C'è qualcosa che ti preoccupa?- gli chiese il maggiore, avvicinandosi a lui.
Chifuyu gli rivolse un sorriso.
- Non preoccuparti, pensavo solo al lavoro di domani; mi cambio e ci sono- affermò.
Kazutora lo fissò per un attimo, poi annuì.
- Allora vado a vedere se quegli altri due sono pronti- dichiarò; Chifuyu annuì è il maggiore uscì dalla stanza.
Sapeva che Chifuyu preferiva cambiarsi da solo, anche se non l'aveva mai detto esplicitamente: ma quel ragazzo era più semplice da capire di quanto sembrasse, e dopo ciò che era successo non voleva mettergli addosso alcuna pressione... Ci pensavano già altre persone a farlo.
Sentì dei rumori dalla cucina e si diresse verso la stanza; vi trovò Ryusei, con indosso un paio di pantaloni e un grembiule, intento a cucinare.
Visto che gli stava dando le spalle, aveva una perfetta visuale della sua schiena; non che fosse la prima volta che la vedeva ma... Non gli aveva mai chiesto da dove venissero quelle cicatrici.
Ben diverse dai graffi lasciati da Baji e dalle risse, sapeva bene che venivano da prima, ma quel ragazzo non era molto aperto a parlare di sé, e anche quando erano più uniti non gli aveva mai detto nulla.
- Cosa stai facendo? Pensavo stessimo per andare- commentò; Ryusei si voltò verso di lui e gli rivolse un sorriso.
- Esatto! Ma visto che tutti finiremo per ubriacarci come dei matti, ho pensato di mangiare qualcosa prima, così magari almeno uno dei quattro sarà in grado di tornare a casa- rise il ragazzo, godendosi verso di lui con delle tartine in mano - vuoi?-.
Kazutora lo fissò per un attimo, prima di allungare la mano e afferrare una delle tartine e portarsela alle labbra: Ryusei era uno svitato in molti modi diversi, ma di sicuro era un grande cuoco.
- Buone vero?- commentò Ryusei, avvicinandosi appena a lui; forse un po' troppo vicino.
- Tutto ciò che faccio io è super buono- sussurrò, passandosi la lingua sulle labbra.
- Dov'è Baji? Si sta cambiando?- chiese Kazutora, cambiando argomento; dicevano tutti che lui era piuttosto imprevedibile, ma in confronto a quel ragazzo era limpido e cristallino...
Ogni tanto, Ryusei aveva degli sguardi che non riusciva a decifrare in alcun modo, e non sapeva bene come reagire: ciò che sapeva, era che preferiva non starci troppo vicino, soprattutto in quei momenti.
- Si: se mi fossi cambiato con lui non saremmo più usciti dalla camera- rise il minore - immagino sia per questo che Chifuyu è ancora dentro, e tu sei uscito-.
Kazutora serrò appena le labbra.
- Vado a chiamarlo- affermò, voltandosi e dirigendosi verso la camera di Baji; si trovava dal lato del corridoio opposto rispetto alla sua, e non era neanche di fronte, il che era un bene per sentire di meno certe cose.
- Suke, entro- affermò, aprendo la porta; trovò Baji intento a mettersi i pantaloni, il telefono all'orecchio.
- Si Mitsuya, non preoccuparti, tra non molto siamo lì... Dí al tuo fidanzato di preparare un po' di shottini- rise il moro.
Kazutora si poggiò allo stipite della porta, in attesa.
- Digli magari anche qualcosa da mangiare- commentò.
- Tora vuole del cibo, per me basta l'alcool; il cibo tienilo da parte per Pah e Mikey- affermò Keisuke; Kazutora alzò gli occhi al cielo.
- Bene; a dopo Mitsuya- Keisuke mise giù la chiamata e alzò lo sguardo su Kazutora, un sorriso in volto - andiamo a divertirci?-.
Kazutora lo squadrò per un attimo, poi annuì.
Lui era di sicuro imprevedibile, ma i tre ragazzi con cui viveva erano decisamente peggio di lui... Chifuyu provava a non fare preoccupare nessuno, Baji fingeva che andasse sempre tutto bene e non lasciava avvicinare nessuno ai suoi problemi, e Ryusei... Bè, Ryusei sembrava vivere in un mondo dove faceva tutto ciò che desiderava, e quando aveva problemi era anche in grado di sparire per giorni, per cui era ancora peggio degli altri due.
Almeno loro nascondevano i problemi, non loro stessi.
Si era trovato quasi a essere il più sano lì dentro, e la cosa lo spaventava parecchio.
Sentì la porta della sua camera aprirsi.
- Chifuyu dev'essere pronto; andiamo- disse.
Baji annuì e lo superò, uscendo dalla camera.
Kazutora sospirò: non sapeva se essere felice del fatto che non avesse avuto reazioni, o meno...
Scosse appena la testa: non era decisamente il momento di pensarci; uscì anche lui dalla stanza, seguendo Baji in cucina, dove Chifuyu stava assaggiando le tartine di Ryusei.
- Wow, sono buonissime!- esclamò il biondo.
- Come ho detto al tuo ragazzo, ogni cosa che faccio è super gustosa! Keisuke?- Ryusei spostò il vassoio verso il moro.
- Bè, ho bisogno di ricarica- affermò il ragazzo, prendendo una delle tartine e iniziando a mangiare.
- Bene! Corro a mettermi la maglietta e arrivo!- Ryusei si levò il grembiule, che lasciò cadere sul pavimento della cucina, e corse fuori.
- Non è che se cucini puoi lasciare casino!- gli urlò Kazutora, mentre Chifuyu si chinava per raccogliere il grembiule, piegarlo e rimetterlo nel cassetto.
- Meno male che abbiamo Chifuyu, o questa casa sarebbe un macello- borbottò Keisuke.
- Non posso darti torto, la nostra camera sarebbe un casino senza di lui- rise Kazutora.
- Vivo con tre persone che non saranno neanche dividere i bianchi e i colorati, ho dovuto farmi fare da Mitsuya un corso accelerato su come curare dei bambini- borbottó Chifuyu; anche se il ragazzo gli aveva detto che le sue sorelle erano meno impegnative di quei tre anche quando erano piccole, e il biondo non stentava a crederlo...
- Eccomi qui! Possiamo andare- affermò Ryusei, tornando in stanza con un sorriso e una maglietta indosso.
Si affrettarono a fare sparire le ultime tartine rimaste, prima di uscire di casa.
- Non vedo l'ora di ubriacarmi!- esclamò Ryusei.
- Vi ricordo che domani dobbiamo lavorare- borbottó Chifuyu.
- Vorrà dire che balleremo tanto per smaltire- rise Kazutora, allungando la mano e afferrando quella del biondo, che ricambiò la stretta.
- E una volta a casa, faremo di nuovo tanto movimento!- esclamò Ryusei con un sorriso.
- Coglione- rise Keisuke.
Ci fu qualche minuto di silenzio mentre i quattro arrivavano al bar, per fortuna non lontano da casa loro.
Entrarono: non era un locale tanto grande, ci andavano di solito ragazzi decisi a ubriacarsi, ma per Hakkai, il proprietario, non era un problema, visto che aveva lì un po' di ragazzi della Toman come bodyguard.
I quattro ignorarono tutta la gente al centro del locale che stava ballando, e si diressero verso un tavolo vicino all'entrata; un tavolo posto in una zona privata, che nonostante la grandezza era occupato solo da un ragazzo, intento a disegnare qualcosa su un foglio... E da parecchi drink.
- Mitsuya, sei il migliore cazzo!- esclamò Keisuke con un sorriso, afferrando subito uno dei bicchieri.
- Se uno di quei drink sfiora i miei disegni, vi faccio togliere l'alcol per un mese- affermò Takashi, senza alzare lo sguardo da ciò che stava facendo.
- Tranquillo, prendiamo da bere e spariamo!- anche Ryusei prese un drink, prima di afferrare la mano di Baji e gettarsi in mezzo alla pista.
- Non ho le forze per andarli a ripescare adesso- borbottó Kazutora, lasciandosi cadere su una delle due panche a lato del tavolo - Chifuyu, tu cosa fai? Stai un po' tranquillo qui o vuoi ballare?-.
- Vado a parlare un po' con Hakkai e prendo qualcosa da mangiare, così magari quei due evitano di morire in mezzo alla pista- affermò il biondo con un sorriso, prima di allontanarsi.
Kazutora continuò a osservalo, assicurandosi che arrivasse sano e salvo al bancone.
- Lo tieni parecchio d'occhio eh?-. Kazutora spostò lo sguardo su Mitsuya, ancora la testa china, i lunghi capelli lilla che coprivano la sua espressione, ma il ragazzo non faticava a immaginarla.
- Naturalmente- Kazutora afferro uno dei drink e si avvicinò, rimanendo però abbastanza a distanza da non intaccare il lavoro del ragazzo; pareva parecchio pacato, ma in realtà era veramente spaventoso quando si arrabbiava...
- Conosci Chifuyu: è molto forte e non si lascia avvicinare facilmente dagli sconosciuti, ma ha un cuore buono, e soprattutto ha passato dei periodi molto duri. Non voglio mettergli addosso pressione o che gli accada qualcosa- mormorò Kazutora, continuando a osservare il ragazzo.
Mitsuya alzò lo sguardo, fissando per un attimo Kazutora.
- Sei cambiato parecchio- commentò - un tempo eri un ragazzino spaventato, ti fidavi solo di Baji, odiavi parecchie persone, a malapena volevi stare vicino a noi, ti gettavi a testa bassa nei guai e stavi lontano da chiunque altro. Invece adesso, posso dire senza alcun dubbio che sei un ragazzo responsabile in grado di prendersi cura degli altri-.
Kazutora lo fissò, leggermente sorpreso.
- Lo pensi davvero?- chiese. Mitsuya annuì e fece un piccolo sorriso.
- Sai che non sono tipo da mentire. Inoltre, puoi vederlo benissimo anche tu: ti stai prendendo cura di Chifuyu in maniera impeccabile. Eri innamorato di lui da tanto vero?-.
Kazutora serrò le labbra.
- Non ho mai voluto intormettermi nella loro relazione. Non avrei agito se non si fossero lasciati- mormorò.
All'inizio, aveva guardato parecchio storto Chifuyu, quando era arrivato nella Toman: temeva che gli avrebbe portato via Baji, ma in fondo il suo amico riusciva a gestire tutto quanto senza alcun problema, per cui con il tempo aveva imparato a conoscere Chifuyu.
E una volta conosciuto... Come si faceva a non amarlo?
Era dolce come poche persone al mondo, quando sorrideva pareva che tutto intorno a lui si illuminasse; sapeva essere super tenero e dava sempre consigli, e allo stesso tempo aveva una forza di volontà incredibile e una fedeltà fuori dal comune. Faceva tanto il duro, ma chi lo conosceva sapeva bene quanto fosse buono.
Si era affezionato in un attimo, ma era stato chiaro fin da subito a tutti quanto lui e Baji fossero innamorati, anche se il moro aveva impiegato un po' a lasciarsi andare.
Era rimasto in disparte: in fondo, era il migliore amico di Baji, ed era diventato anche amico di Chifuyu; voleva che fossero felici.
Ma quando il biondo aveva iniziato a soffrire in quel modo... Non aveva più potuto stare in disparte. Voleva fargli sapere che, anche se le cose stavano andando male, c'era qualcuno che lo amava ed era lì per lui.
E Baji era stato il primo, quando l'aveva affrontato... A dirgli di prendersi cura di Chifuyu.
- Lo so- affermò Takashi - sei sempre stato un ottimo amico per Baji, non gli avresti mai fatto qualcosa di simile, né a lui né a Chifuyu-.
Kazutora non rispose; anche perché, Mitsuya non si aspettava una risposta. Stava solo cercando di capire come stessero adesso i suoi amici con una situazione simile.
- E con Ryusei... Come va?- chiese Takashi.
Kazutora spostò lo sguardo sul ragazzo: si trovava in mezzo alla pista con Baji.
Da lontano, al contrario di quando il moro era con Chifuyu, sembravano due normali amici che stavano ballando e bevendo insieme... Se non fosse stato per il modo in cui Ryusei si stava praticamente strusciando contro Baji.
- Non lo so- mormorò Kazutora - non riesco a capirlo-.
Quel ragazzo era stato compagno di Baji alle scuole elementari, ma pareva che poi si fosse trasferito... Ed era ricomparso qualche anno prima.
Ovviamente, il moro non aveva mai avuto dubbi sul riammetterlo nella sua vita, e nella Toman la sua forza aveva dato un grande contributo: inoltre, se si trattava di divertirsi era decisamente uno dei primi a buttarsi in pista.
Ma a parte le poche cose che gli aveva raccontato Baji, non sapevano praticamente nulla di lui.
Avevano passato tanto tempo insieme a bere, scherzare, combattere... Ma quel ragazzo continuava a rimanere un mistero.
- Neanche io- ammise Takashi.
- Il che è un problema, tu sei decisamente uno di quelli che capisce più di tutti nel nostro gruppo- rise Kazutora, prima di tornare serio - non è un cattivo ragazzo, in questi anni lo ha dimostrato più volte. Però... Mi chiedo cosa gli sia successo in passato, per fare certe espresisoni-.
- Di sicuro ha sofferto, anche parecchio- mormorò Takashi - ma spero che adesso stia meglio. La sua relazione con Baji mi preoccupa-.
Kazutora non rispose: lo aveva pensato anche lui, quei due insieme gli davano parecchio da pensare, ma temeva che dicendolo sarebbe risultato solo geloso o preoccupato per Chifuyu; sapere che c'era qualcuno che condivideva i suoi dubbi...
Scosse appena la testa: non si sarebbe certo intromesso nella loro relazione; prima, doveva assicurarsi che Chifuyu stesse davvero bene.
- Allora Chifuyu, tutto bene?- chiese Hakkai, posandosi al bancone di fronte allo sgabello su cui si era seduto il ragazzo, intento a sorseggiare un drink e mangiare un paio di patatine.
- Si, tutto a posto; oggi ho dovuto fare l'inventario, ma ho spedito i tre pigroni a pulire tutte le gabbie, per cui almeno non sono dovuto rimanere di più in negozio- affermò Chifuyu - a te come va?-.
- Tutto alla grande! Come vedi il bar è sempre pieno, anche se non venisse gente esterna comunque nel weekend c'è sempre gente della Toman, oggi siete solo voi perché siamo nel mezzo della settimana... E poi, Taka viene sempre qui la sera. Anche se ci posso parlare poco, visto che deve finire di lavorare, sono super felice di averlo con me- dichiarò Hakkai con un sorriso.
- Sei proprio innamorato eh?- rise Chifuyu; ma in fondo, un motivo ci doveva essere se stavano insieme da anni e non avevano mai avuto troppi problemi... Tranne un po' di gelosia.
- Puoi dirlo forte! Tu con Kazutora? Tutto bene?- chiese Hakkai.
- Tutto alla grande; è un ragazzo davvero molto dolce, sta cercando di aiutarmi in ogni maniera possibile... Non avrei saputo come fare senza di lui- ammise il biondo.
- E dire che un tempo non avrei mai pensato di sentirti dire qualcosa di simile- rise Hakkai - e... Per quanto riguarda quella cosa? Siete riusciti a...-.
Chifuyu scosse la testa.
- No, ma... Volevo provare stasera- mormorò - visto che avremo bevuto un po' sarò più rilassato, ma dato che non ci sono gli altri sicuramente non sarò così stanco, per cui...-.
- Stasera!? Bè, allora ti preparo un altro giro!- esclamò Hakkai, e il biondo sorrise.
- Ti ringrazio: ma non esagerare, vorrei ricordarmelo- rise, mentre Hakkai si allontanava per andare a prendere un altro bicchiere.
Chifuyu si portò un'altra patatina alle labbra, prima di voltarsi.
Cercò di ignorare la presenza di Baji in mezzo alla pista, che spiccava nonostante tutte le persone presenti, e di passare oltre, a Kazutora, che stava parlando con Mitsuya.
Quel ragazzo lo aveva aiutato davvero tanto, lo stava riempiendo di cure e di amore come pochi sarebbero riusciti a fare. Teneva davvero tanto a lui, era riuscito a riparare una parte del suo cuore che temeva andata distrutta per sempre.
Forse, quella sera, sarebbe riuscito a ricambiare, almeno in parte... E a lasciarsi definitivamente il passato alle spalle.
Si voltò e un paio di occhi si posarono su di lui; anzi, più di un paio, ma nessuno dei due ragazzi si era accorto che l'altro aveva il suo stesso obiettivo.
Chissà... Se Chifuyu stava davvero bene.
Di sicuro, c'erano persone che, in quella situazione, non lo sarebbero mai state.
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