Things Are Getting Worse
La situazione in casa Anubis era velocemente degenerata. Proprio in quel momento, era un corso un'animata discussione in salotto: ognuno si parlava sopra, le voci non si distinguevano e per farsi sentire tutti alzavano il loro tono di voce, creando una confusione generale fatta di parole sconnesse e ultrasuoni.
-Fate silenzio!- tuonò il custode dal suo ufficio, ma il caos si zittì solo per qualche istante.
-Per me è tutta scena.-urlò Patricia esasperata, gli altri la guardarono e ammutolirono.
-Guardiamo le cose come stanno: quei due si piacciono e stanno facendo tutta scena!- esclamò, mentre tutti gli occhi erano puntati su di lei.
-E come spieghi lo strano comportamento cattivo che hanno avuto?- ribatté Fabian, sbuffando per la situazione estremamente complicata-Nessuno dei due è cattivo per natura, deve esserci qualcosa sotto!- Forse stava cercando in tutti i modi di convincersi che la sua Nina non l'avesse tradito nel peggiore dei modi. Dopo aver sofferto tanto la sua assenza, dopo la lettera, non avrebbe mai sperato di rivederla, e invece lei era tornata dimostrando di averlo dimenticato. Che dire di Eddie? Patricia l'aveva visto strano già da prima che la bionda tornasse, ma non si sarebbe mai aspettata sviluppi di questo genere. Troppi punti di domanda affollavano le loro menti e le risposte tardavano troppo ad arrivare.
C'era un motivo, invece, nell'apparente silenzio di Sweet e Victor. Il custode armeggiava freneticamente con le sue carte di studi e stava per giungere alla soluzione molto prima dei ragazzi di Anubis, tuttavia il caos che questi ultimi generavano rimandavano il raggiungimento della risposta finale. Una risposta che tutti in cuor loro sapevano, inconsciamente, e che non avrebbero mai voluto sentire.
Dopo la breve riunione il gruppo, ormai vicino ad una crisi isterica, si sciolse e gli unici rimasti in salotto furono Jerome ed Alfie.
-Sono preoccupato.- esordì quest'ultimo spalancando il frigo- e se sono nervoso devo mangiare.- continuò quasi isterico.
-Stai tranquillo Alfie, non è la fine del mondo se quei due fanno un po' i cattivelli.- rispose Jerome con il tipico sorrisetto ironico sulla faccia.-Nina la preferisco molto di più così.- concluse aprendo uno sportello segreto della dispensa per tirarne fuori delle birre.
-Cosa vorresti dire?- domandò l'altro, con fare sospettoso e con il presentimento che le prossime parole dell'amico non gli sarebbero piaciute per niente.
-Niente di che, un giorno me la sono ritrovata davanti e dopo avermi detto che ero di troppo e che le stavo fra i piedi, mi è saltata addosso e una cosa tira l'altra...devo dire che mi ha sorpreso. Positivamente, ovvio.- rispose il biondino dagli occhi di ghiaccio. Quegli stessi occhi che avevano scrutato con malizia ogni singolo centimetro della pelle della ragazza, ricordando i particolari di quei momenti intensi e sorprendenti. Nina si era lasciata sopraffare del tutto, aveva lasciato l'animo in balia dell'oscurità e sapeva le conseguenze del suo atto, sapeva che avrebbe scatenato altri attriti e la perfida che l'aveva guidata la spinse molto più oltre dei limiti. Jerome non aveva osato nemmeno respingerla e per Nina era stato un enorme vantaggio nel compiere il suo piano: causare sofferenza allietava il suo cuore accerchiato da una profonda tenebra.
-Mi fai schifo!- sentì gridare da dietro Jerome, trovandosi faccia a faccia con Patricia, spalleggiata da Joy e Fabian.
-Non fate i finti perbenisti, a tuttoi conviene avere qualcuno su cui scaricare le colpe o su cui sfogarvi, non è forse così, dolce Patricia? Pensi che non sappia cosa è successo con Eddie?-
-Non sai un bel niente Jerome.- sputò Joy, lasciando la stanza, indignata.
-Questo tra di noi non è mai successo.- disse Nina rivestendosi mentre Jerome la guardava compiaciuto:il sogno erotico di una vita si era realizzato e lui non aveva mosso un dito.
-Puoi scommetterci bellezza,sfogati quando vuoi. Vieni dallo zio Jerome che risolve i problemi- disse scherzoso sorridendo maliziosamente. Nina alzò gli occhi al cielo.
-Tu ed io non siamo una coppia, chiaro?- gli ribadì, afferrando la borsa che aveva distrattamente lanciato per aria nella foga.
-Tesoro, adesso il mio obbiettivo è ben altra ragazza.-disse lui avvicinandosi al viso di lei, provocatore.
-Ah si? E chi?-chiese Nina divertita e curiosa, ma sapeva già la risposta. Lo leggeva nel suo cuore che il ragazzo ribelle di turno era innamorato della bella e dolce Mercer e che non l'avrebbe ammesso mai.
-Ti lascio il beneficio del dubbio.-rispose lui raccattando le sue cose, per poi andare via dalla stanza.
Jerome alzò le spalle indifferente, mentre rimaneva solo con la sua bottiglia di birra segreta. Sentì un rumore provenire dalla porta del retro e decise di aspettare: sapeva già chi sarebbe entrato. Infatti, la ragazza si bloccò sul posto quando lo vide, sorpresa di aver trovato qualcuno lì in quel momento.
-Buongiorno cara Nina, qual buon vento?- chiese cordiale, premurandosi di non alzare troppo la voce.
-Rifornimento, suppongo.- rispose iniziando a saccheggiare tutte le dispense a disposizione. Rubò di mano la birra a Jerome e ne bevve un sorso, mente lui guardava curioso la scena.
-Dovrai trovare un modo per pagare il mio silenzio.- affermò lui- e questa.- disse indicando la birra.
-Sono disperata.- replicò lei sarcastica. I due erano vicini alla porta che dava sul corridoio delle stanze maschili.
-Avanti, mia neo cattiva Martin, so molte cose, ti converrebbe comprare adesso il silenzio o potrei spifferare ogni cosa.- soffiò lui sul collo della ragazza. Lei gli sorrise e lo afferrò per la cravatta, spingendolo contro il muro di legno del corridoio.
-Non faccio le cose se a trarne vantaggio sono gli altri, Clarke, questo dovresti saperlo bene.- disse poi lei, avvicinandosi al collo del ragazzo che sfiorò per salire dalla mascella alle labbra lasciando una scia di baci lenti, per poi sparire così veloce com'era arrivata. Lo lasciò lì immobile, a godersi quei minuti di stordimento.
-Non credo ai miei occhi, che persone sono diventate quelle di questa casa?-esclamò Fabian esasperato.
-Non ti va giù che la tua ragazza abbia altri interessi, Rutter?- lo pizzicò il biondo che, anche se rimasto a bocca asciutta, aveva apprezzato l'intervento della ragazza.
-Ho capito a cosa si riferiva con quella frase, Jerome, te la saresti davvero portata a letto?- domandò con tono accusatorio, Fabian, ormai al limite della sopportazione di quella situazione che stava mettendo a dura prova i suoi sentimenti positivi.
-Qualsiasi cosa succeda, QUALSIASI, devi promettermi che mi amerai. Non smettere di credere in noi e segui il tuo cuore.-
Cosa voleva dire Nina con quella frase? Forse sapeva già che sarebbe cambiata drasticamente da lì a poco; l'impazienza di Eddie nell'andarsene ed il loro comportamento strano lo impensierivano non poco. E poi il bosco, Nina gli aveva detto che era successo qualcosa ed era sollevata che non lo ricordasse. Perché?
-Lei non ha esitato a sfruttare me per soddisfarsi e sfogarsi, avrebbe dovuto ricambiare il favore.- asserì Jerome, con la malizia che traspariva dal suo viso.
-Jerome! Non hai un minimo di ritegno!- si sentì gridare dall'altra parte del corridoio e quando si girarono, Joy era in piedi vicino alla zona del vestibolo. Lui alzò le spalle ed entrò in cucina, per poi uscire da casa Anubis dalla porta sul retro. All'improvviso si sentì quasi travolgere e Nina era ancora davanti a lui che lo tratteneva per la cravatta.
-E così dovrei ricambiarti il favore.- canticchiò, mente i suoi occhi luccicarono di quel rosso brillante e Jerome fu il primo a scoprire l'oscuro segreto che aleggiava intorno ai due ragazzi.
-Che significa questo?- domandò il ragazzo, confuso e leggermente spaventato.
-Non siete nemmeno vicini alla soluzione che tanto bramate, ma per te posso fare un'eccezione.- proseguì lei con lo sguardo che si incupiva sempre di più. Lui annuì silenziosamente mentre la paura iniziava a crescere in lui.
-Mi piace quando le persone hanno paura di me...- sorrise soddisfatta- Dovrai solo riuscire a dirmi la verità e allora saprai.- concluse, sorridendo largamente.
-Che verità?- ormai Era schiacciato contro il muro e il cuore batteva sempre più forte.
-Chi più ami, di chi sei follemente innamorato? Di' la verità, Jerome.- lo sguardo di Nina saettò per pochi secondi alla sua destra ma tornò fisso in quello del ragazzo. Lui sospirò.
-Joy, sono innamorato di Joy. Cerco quello che voglio in altre, come ho fatto con te perché so di non essere alla sua altezza e non giusto per lei. Sei contenta adesso?- confessò lui, abbassando la testa.
-La maschera è calata, dunque. Adesso alziamo l'altra.- sussurrò Nina, compiaciuta, per poi mettere una mano sul cuore di Jerome e imprimervi sopra il suo potere. Gli occhi del ragazzo si spensero immediatamente, lo sguardo divenne cupo e lei sorrise, malvagia, prima di andarsene. Jerome proseguì per la sua strada, mentre nella sua testa risuonavano le parole di Nina "Non sei come noi, ma la tua malvagità nei confronti di chi ami sarà sempre più forte fino a che lei non ti amerà per come sei". E come un automa Jerome proseguiva verso il bosco.
-Non posso crederci.- mormorò Joy ancora sconvolta per la confessione di Jerome. Quella Nina lì davanti a lei non era la stessa di sempre e il gesto che aveva fatto compiere al biondo l'aveva sorpresa non poco. Tuttavia il comportamento di Jerome era costantemente inqualificabile, anche se trasmetteva grandi insicurezze, e lei non sapeva se sarebbe riuscita a digerire l'avventura che aveva avuto con Nina, perché anche lei sentiva qualcosa per quel ragazzo irresponsabile e ribelle.
-Joy, è tutta un a finzione, lascia stare.- le disse Patricia, trascinandola via, avendo anche lei assistito alla scena.
La situazione si intricava ancora di più e gli interrogativi spuntavano con così tanta facilità che sarebbe bastata solo una scintilla di speranza a far ravvivare il fuoco dei Sibuna.
-Radunatevi in salotto, marmocchi, ho una comunicazione da fare a tutti voi.- annunciò Victor richiamando i ragazzi sparsi per la casa.
-Mancano Eddie e Nina.- borbottò Fabian, sconsolato e sconfortato.
-È esattamente di quei due che devo parlarvi.- gli rispose il custode provocando l'assoluto silenzio nella casa.
-Miller!- gridò Nina, rientrando in casa con la borsa della "spesa".
-Martin!- le rispose a tono il ragazzo, sovrastando il suono della televisione accesa. In che posto lo si poteva trovare, altrimenti, se non seduto sul divano pigramente.
-Vieni a darmi una mano per la cena, altrimenti mangi la polvere!- continuò lei, dirigendosi in cucina. Lui scattò subito, ricordandosi dell'ultima volta che la scena si era ripetuta. Corse in cucina e aiutò la ragazza a sistemare.
-Bravo.- gli disse pizzicandogli la guancia, ironicamente. Lui alzò gli occhi al cielo e si mise al lavoro. I contatti non mancavano in quel loro strano rapporto, ma loro sembravano non curarsene. Spesso si ritrovavano molto più vicini del solito e le loro mani si sfioravano continuamente, ma sembrava come se per loro fosse una cosa completamente normale.
Dopo la cena, infatti, si stesero insieme sull'unico divano presente in salotto e guardarono la televisione, facendo commenti su qualsiasi cosa passasse in programmazione, almeno fino a quando non decisero che era ora di riposarsi. Eddie si predispose per la notte, mettendo i suoi soliti pantaloni lunghi leggeri, lasciando il torso nudo, mentre Nina indossò una maglietta lunga e degli shorts elastici. Si lanciarono sul letto matrimoniale e lei si posò sul petto del ragazzo.
-La cattiva azione di oggi, Martin?- le chiese mentre si metteva comodo sul cuscino.
-Ho soggiogato Jerome. Si comporterà così male con Joy in proporzione a quanto più la ama. E il bello è che lei ha sentito la sua confessione, quindi ho dato inizio a nuovi spargimenti di sangue.- gli raccontò, vittoriosa, tirando su le coperte.
-Hai perso il controllo?- le chiese curioso.
-Non immagini quanto.- gli rispose lei, sorridendo- Se non mi piacesse stare con te, lascerei che quello che sento ogni volta con la tua lontananza fluisse liberamente come il sangue.-
-Sei pessima.- replicò lui, ridendo. Si scambiarono un veloce bacio e si diedero le spalle, abbandonandosi al mondo onirico.
TADAA
Prima Bads di Levels, ho avuto ispirazione :D
Vi dico quattro piccole parole: siamo solo all'inizio. Hehehehehehe #cattiveria
Dunque, dato che per Levels ho bisogno di un po' di revisione sposto la data di pubblicazione ogni due settimane, Bads lo sapete che posto quando mi capita XD
Tanti cari saluti e tenete duro, la scuola sta finendo! Chi passa senza debiti?
A presto,
Lince
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