Bad Things To You
-Martin, mi annoio.-
-Arrangiati Miller.- La bionda guardò il ragazzo da dietro la spalla: bivaccava sul divano in pelle scura, con le scarpe su un bracciolo e la testa che pendeva giù dall'altro.
-Se non rubassi io dalla dispensa della casa tu non mangeresti nemmeno.- gli disse ancora, tornando alla preparazione della cena; il ragazzo sminuì tutto con un pigro gesto della mano e sospirò.
-Che facciamo domani?- chiese lui, dopo essersi alzato di scatto: l'argomento gli interessava parecchio. Nina sbuffò e infilò velocemente la teglia con la cena in forno, girandosi poi verso il ragazzo.
-Eddie, abbiamo fatto scherzi bastardi a ogni anima della scuola, siamo finiti in punizione il doppio delle volte, scappati da queste e adesso viviamo qui alla gatehouse. Cos'altro dovremmo fare?- Il ragazzo sembrò pensarci su.
-Se non sento la cattiveria circolare in me, mi sembra di ritornare al sempliciotto di prima.- affermò con decisione.-Ci vuole qualcosa di più pesante.- lei annuì e gli occhi si illuminarono. Erano cambiate molte cose dall'incidente nel bosco: Fabian sapeva di aver perso un frammento importante della memoria e cercava in ogni modo di recuperarlo per capire cosa stesse succedendo ai suoi amici; Eddie e Nina, dopo aver causato diversi litigi e aver avuto comportamenti ambigui e perfidi erano scappati da Anubis e si erano stabiliti definitivamente nella casa fuori dalla proprietà dei dormitori. La cosa bella era che Victor ed Eric non stavano muovendo un dito per fermarli, l'unica cosa che avevano fatto era stata separarli per non farli stare nella stessa classe, ma non era servito più di tanto: o non entravano a scuola o erano costantemente nei corridoi. Anche se non lo ammettevano, per i due era un periodo difficile: il loro scopo come Osiriano e Prescelta era ben diverso da quello in cui la loro anima si stava trasformando, la loro parte ancora umana soffriva a lasciare il posto alla malvagità che si era insediata nei loro cuori molto prima del contatto con il rubino.
-È come avere una dipendenza, non si può smettere Eddie.- il ragazzo si alzò e annuì. Le tese la mano e lei la afferrò, dopo aver spento il forno. Eddie la portò su in torre e, varcata la soglia, l'oscurità dell'anima si risvegliò. Eddie si girò verso Nina e la guardò con i suoi luccicanti occhi rossi e quel sorriso che lasciava intendere ogni cosa. Presero da una parete un paio di pugnali ed iniziarono a combattere tra di loro, a mo' di allenamento, senza esclusione di colpi, procurandosi ferite di ogni genere che li facevano sorridere perversamente; caricarono i pugnali con la forza del loro nuovo potere e dando sfogo alla loro rabbia interiore.
Si buttarono a terra sfiniti e con il fiatone, guardando il soffitto, sorridendo.
-Dobbiamo impedire che qualcuno fermi questo.- disse Eddie girando la testa verso di lei, alla sua sinistra, toccandosi il cuore-Dobbiamo impedire che utilizzino gli inneschi che ci fanno fermare.-
-Intendi qualcosa o qualcuno che ha un potere su di noi?- chiese lei guardandolo. Lui annuì.
-E so anche qual è il tuo. Fabian. Ti ho vista nel bosco l'altra settimana, ti sei spenta: questo è quello che non deve succedere.- le disse con sguardo serio.
-E il tuo?- chiese la ragazza sollevandosi dal pavimento. Eddie diventò pensieroso.
-Io...non credo di averlo. So per certo che Patricia non può fermarmi.- le disse assumendo un'espressione indecifrabile.
-Come fai ad esserne sicuro?-
Eddie piombò in casa come una furia in casa. Cercava qualcosa. Cercava qualcuno. Cercava lei. La trovò alla fine della scalinata che portava al piano superiore. La prese con forza e la trascinò in camere sua e di Fabian, chiudendo la porta a chiave.
-Eddie ma cosa ti è preso!-protestava Patricia indignata per la violenza con cui era stata trascinata. Lui sembrò non sentirla per niente e si fiondò sulla sua camicetta per poi strapparla violentemente e fargliela scivolare via. Patricia aveva smesso di lamentarsi e aveva cercato di stare dietro a quell'Eddie così violento e possessivo, ma non ci riusciva: lui sembra non voler vedere altro che il corpo di Patricia senza indumenti. Quando la ragazza si ritrovò-forse troppo velocemente-senza vestiti, Eddie le strappò il reggiseno facendo saltare un gancio, ma ad un tratto ebbe come un blocco e fermò la sua irruenza lasciando che Patricia lo svestisse.
La baciò con tenerezza mentre una lacrima impercettibile gli rigava la guancia "ma cosa sto facendo?" si era chiesto guardando in quale stato aveva ridotto Patricia e i suoi vestiti. Quello stato d'animo durò poco, poiché ricominciò ad avere quel carattere piuttosto violento per poi buttare Patricia sul letto. Lui, ormai nudo, non si fece troppi problemi a bloccarla con la forza del suo corpo e delle sue braccia per poi possederla come non aveva mai fatto.
E Patricia lo trovava piacevole ed eccitante, ma qualcosa non quadrava.
Continuava imperterrito ad affondare in Patricia quasi senza ritegno, quando quella sensazione che lo aveva fatto fermare precedentemente lo ammoniva ancora. E allora lui si calmò e baciò Patricia come a volerle chiedere scusa, ma sapeva che doveva -ormai-tenersi lontano da lei, per evitare di farla soffrire, perché quel loro momento lì, se lui non si fosse calmato, avrebbe avuto tutta l'aria di una violenza, e questo Eddie non se lo sarebbe perdonato mai.
-L'ho quasi violentata, Nina.- le disse, e dopo si aprì in un sorriso. Nina lo guardò esterrefatto, non riusciva a capacitarsi della gravità della sua azione, anche se il suo rammarico terminò dopo pochi secondi.
-È bello quanto cerchino di sforzarsi per riportarci sulla "retta via", sono adorabili.- affermò la ragazza, scoppiando poi in una risata dal tono malefico. Eddie sorrise insieme a lei.
-Non trovi che sia tutto meglio senza sentimenti?- le chiese il ragazzo, mentre scendevano dalla torre, diretti verso il bagno.
-Già. E l'ho pensato quando mi sono fatta Jerome.- rispose lei urlando dal bagno.
-Jerome! Sei impazzita?- rispose Eddie, con un ghigno sul volto.
-Devo dire che è stato interessante.- disse lei avvicinandosi a lui. Era senza metà degli indumenti, doveva farsi la doccia prima di scendere per andare a scuola.
-Non rimpiazzarmi, Martin.- le disse Eddie, sussurrando al suo orecchio, facendo scorrere le dita sulla schiena nuda della ragazza, fermato solo dai ganci del reggiseno. Lei sorrise e si allontanò.
La giornata scolastica fu improduttiva come al solito. I due, in classi separate, si ritrovavano nella sala comune ad ogni pausa. Li si riconosceva perché erano gli unici due che giravano sempre vicini, vestiti di nero con le loro giacche di pelle. Eddie era completamente cambiato da come lo ricordavano tutti, il suo sguardo era spesso cupo, molte volte era di cattivo umore e solo quando Nina era con lui si tratteneva. La rabbia che provava si trasmetteva su Nina, facendola scivolare via da lui e ogni volta che rimanevano separati più a lungo del solito, perdeva il controllo e capitava che rompesse il naso a qualcuno. Anche troppo spesso. Così come Osiriano e Prescelta sono due anime votate alla protezione del mondo, ma soprattutto irrimediabilmente legate tra loro, l'Osiriano e la Prescelta ora nascosti in Eddie e Nina erano tramutati nel loro riflesso oscuro. Casa Anubis era sconvolta, nessuno capiva il significato del loro comportamento, nessuno capiva come erano riusciti ad arrivare a tanto, ma i fatti erano chiari ed i due erano inavvicinabili sia singolarmente che insieme.
Nina stava aspettando Eddie, ferma davanti al suo armadietto quando un gruppo di ragazzi, che ritenevano di essere i ribelli della scuola, la accerchiarono.
-Non fatemi fare cose di cui potrei pentirmi, ragazzi.- sbuffò lei annoiata. Falso, non mi pentirei di nulla. Pensò, ridacchiando.
-Allora parliamo la stessa lingua, dolcezza.- rispose uno di loro, maliziosamente, avvicinandosi a lei. Nina tentò di scostarsi, ma tutti quei ragazzi continuavano a stringere la morsa intorno a lei, iniziava a sentirsi soffocata. Avrebbe potuto usare i suoi poteri, ucciderli, sfogando la rabbia che non si esauriva mai, ma prima che lei potesse muovere qualsiasi muscolo il tipo che le stava davanti aveva iniziato ad allungare eccessivamente le mani.
-Toglila immediatamente, se desideri averla ancora attaccata al tuo braccio.- disse la ragazza, riferendosi alla mano del viscido che le stava solleticando la coscia scoperta dalla pseudo divisa. Il ragazzo rise, ignaro che lei era più seria che mai.
-Andiamo, dai un assaggio anche a noi, le voci sul tuo conto girano in fretta.- continuò lui, stringendo la presa sulla sua gamba.
-Non lo ripeterò ancora. Io odio ripetermi.- insistette Nina, mentre iniziava già a bruciare il suo combustibile: rabbia pura. La particolarità del legame tra lei e l'Osiriano, in quel momento, era che gli stati d'animo erano intrinsechi tra loro e fluivano da un corpo all'altro piuttosto velocemente, per questo Eddie percepì la rabbia in lei e accorse in tempo.
-Ehi voi!- gridò sopraggiungendo-Lasciatela stare!- e successe tutto così velocemente che non diede loro nemmeno il tempo di realizzare l'accaduto. Eddie aveva iniziato e terminato la rissa in poco più di pochi secondi, Nina gli aveva dato man forte scalciando letteralmente via il ragazzo che le stava addosso.
-Avrei potuto farcela anche da sola.- sbuffò, mentre lasciavano i sei ragazzi stesi per terra, agonizzanti.
-Come no.- rispose lui ridacchiando.
-Perché hai ritardato?- chiese lei, mentre raggiungevano la classe.
-Ci stavo provando con una, mi hai rovinato i piani della serata.- rispose il ragazzo, alzando gli occhi al cielo.
-Hai fatto tutto da solo.- affermò Nina, alzando le mani-Ci vediamo dopo.
-A dopo.- Quasi senza accorgersene, si scambiarono un veloce bacio a fior di labbra, simile a quello di routine di una coppia. Una volta l'uno di spalle all'altra, si fermarono pochi secondi a realizzare ciò che era successo e voltarono la testa per guardarsi. L'occhio di Eddie cadde nella classe, dove tutti guardavano con stupore e disappunto la scena: si sorrisero e poi il ragazzo proseguì per la sua strada.
-Ha deciso di entrare signorina Martin? O vuole saltare l'ennesima ora di lezione?- chiese la professoressa, guardandola dalla cattedra, mentre lei era ancora ferma all'ingresso con gli occhi puntati in quelli degli abitanti di Anubis.
-Certamente, arrivo subito.- rispose alzando l'angolo destro della bocca in un perfido sorriso.
BOH
(aggiornare Bads e Levels nella stessa settimana, che record)
Ben trovati miei malefici amici e peddie/fabina shipper che non troveranno trippa per gatti! Scherzo (no, non è vero), ogni cosa tornerà suo posto...forse. Spero che abbiate capito che la neddie che si vede qui è una relazione malata, influenzata da questa strana forza oscura...
Ad ogni modo, non aspettatevi troppi aggiornamenti da qui, anche se non è escluso che mi torni l'estro creativo, perché mi manca scrivere cose cattive e infrangere tutti i vostri sogni 0:)
Quindi, dopo questa devastante settimana scolastica potrei riprendere a scrivere regolarmente.
Spero che vi sia piaciuto il capitolo :D
#cattiveria
Lince
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