With my feelings on fire, guess I'm a bad liar
Il giorno seguente è il mio giorno di risposo e così come ogni santo giorno di riposo che si rispetti, lo passo con la mia migliore amica a girovagare per centri commerciali.
- Quindi ti sei decisa a lasciarlo sul serio!- esclamo ripulendomi le labbra con un fazzoletto di carta.
Quando mangio il gelato mi impastrocchio sempre tutta, sembro una bambina di cinque anni.
Mini mi fissa con i suoi occhi azzurri, davanti alla sua coppetta minuscola contenente due gusti, rigorosamente alla frutta.
Lei a differenza mia ci tiene parecchio alla linea.
- Ma chi?- chiede risistemandosi un golfino rosa che cade perfettamente su un paio di jeans attillati.
-Liam. Chi sennò?-
-Si, Juls. Sti tira e molla non li sopporto più. O forse è proprio lui che non sopporto più.-
La vedo gonfiare le guance per poi tirare un grosso sospiro di sollievo attraverso le labbra imbronciate, tinte anch'esse di rosa.
-E un certo ragazzo dai capelli rossi non c'entra nulla con questa decisione?-
La provoco, risucchiando avidamente la stracciatella che si mescola con la nocciola.
-Beh...-
Mini rotea lo sguardo verso i negozi del dentro commerciale, eludendo le mie occhiate curiose.
-Ma se ti piace così tanto perché non la smetti di dargli il tormento e gli dici come ti senti?- le chiedo prima di agguantare la sua coppetta abbandonata sul tavolo da diversi minuti. - Posso?-
- Sì fa pure.- borbotta lei.
- Tuo padre non ti da da mangiare???-
- Non cambiare discorso Mins!-
-Tu l'hai fatto con Alex? Gli hai detto come ti senti?-
Per poco non mi cade il cucchiaino dalle mani.
-È diverso.-
Faccio una smorfia quando il sapore acre della fragola raggiunge le mie papille gustative.
-Già scusa. È che Alexander quella sera era così...-
-Così come, Mini? Gli hai creduto per davvero?-
Lei corruccia le folte sopracciglia bionde, poi si sporge verso di me per parlarmi con impeto.
-Sembrava sincero! Lui sembrava davvero disperato! Te n'eri appena andata e lui...non sembrava quasi più lui!-
-È solo una messa in scena.- affermo decisa.
Poi poso la coppetta, a malincuore.
Ma qui le cose si fanno serie e io non posso distrarmi.
-È un manipolatore, un narcisista! L'ho letto su internet, loro fanno così.-
- Ma che dici, Juls...- Mini ridacchia per le mie parole, quello che dico le sembra assurdo.
-Quando non ti possono più avere, diventano degli agnellini. E sai perché ? Perché vogliono attirarti di nuovo nella loro trappola. Tu torni a fidarti, riabbassi la guardi e loro...bam! Ti fottono ancora.-
Mini ora non sta più ridendo.
- Ehm... in senso figurato intendo.- mi correggo subito.
-Che? Ma che dici, Juls! Tu non l'hai visto. Alexander era davvero in preda al panico quando l'hai lasciato da solo. Secondo me ha rivissuto il trauma di quella notte...-
Provo un'amarezza incredibile. Un senso di tristezza, agonia, senso di colpa.
Angoscia totalizzante.
Il mio stupido cuore non ne vuole sapere di connettersi al cervello. Vuole fare di testa sua, credere a quello che dice Mini e al fatto che quella notte ho ferito Alexander come mai nessuno prima. Ho tradito la sua fiducia e lui ha riprovato quella paura paralizzante che aveva vissuto la notte in cui ha assistito all'omicidio di sua madre.
Ma io so cosa ho visto quella sera. Perciò metto a tacere l'organo che mi tiene in vita e riprendo a parlare.
-Certo,il trauma! Te l'ha detto lui per manipolarti, vero? Mini non sai nulla.-
- E spiegami allora! Perché non riesco a capire cosa possa essere successo di così terribile da farti scappare in Irlanda, da farti andare a vivere da quel cretino di tuo padre e poi lasciare la scuola in un colpo solo!-
Mini ha alzato un po' troppo la voce e si è lasciata andare ad un tono drammatico.
Vicino a noi ci sono due ragazze sulla trentina sedute ad un tavolo, stanno dando da mangiare ai loro bambini nei passeggini, ma prendono a guardarci esterrefatte.
Comincio quindi a parlare sottovoce.
- Non...non posso, devo discuterne prima con John. Sono cose che riguardano...-
-Cosa Juls?-
-Senti Mini fidati. È un pazzo.-taglio corto.
Non mi va più di ritornare a parlare di Alexander.
È troppo intenso.
Troppo doloroso.
-Juls però rifletti...se fosse davvero un pazzo psicopatico, avresti lasciato tua madre lì con lui?-
-Sembra un angelo con mia madre.-
-E con te?-
"Con me un diavolo".
Ma non posso dirglielo.
-Lo so che è un tipo un po' introverso e sgarbato. Però magari lui è fatto così: ha una corazza che solo tu puoi sciogliere. Sai, com'è...l'amore.-
Mi alzo dal tavolo per gettare la coppetta nel cestino dei rifiuti.
-Mini questo non è un romanzo! Non funziona così nella vita reale. Lo credevo anch'io che prima o poi sarebbe cambiato, ma lui...-
Non dovrei permetterlo, ma ormai le lacrime stanno appannando i miei occhi.
Entriamo nei bagni delle signore per lavarci le mani, quando Mini mi prende da parte.
-Parli così per quei segni che ti ha fatto?- sussurra sottovoce.
Una signora anziana ci passa vicino guardandoci di sottecchi.
-Juls mi hai fatto preoccupare quando li ho visti.- continua lei.
Non so che dire, mi sento in preda ad un vortice di sensazioni contrastanti.
Prima il ricordo di quel dolore, poi il ricordo di quel piacere.
-Io...quella non era una cosa, come dire...-
-Okay, okay. Se è una cosa vostra, io non sono nessuno per giudicare.-
- Che vuoi dire?- le chiedo confusa.
Una mamma accompagna una bimba a lavarsi le mani, quindi Mini aspetta qualche attimo prima di tornare a parlare.
- Cioè... se a voi piacer farlo in quel modo, non c'è niente di male.-
Cancello l'imbarazzo che si dipinge sul mio volto con la prima cosa che mi viene in mente.
-Ah certo! Su questo sei di mente aperta...mentre nel tuo caso non puoi tenere Norman per mano a scuola, sennò chissà cosa dicono le tue amiche!-
Lo so che Mini lo fa per aiutarmi, ma non ce la faccio più a parlare di Alexander. Mi sento soffocare, mi viene naturale cambiare argomento e stuzzicarla sul suo punto debole. Norman.
-Ma che c'entra è diverso!-
- Tu giustifichi comportamenti assurdi di Alexander e poi ti vergogni ad uscire alla luce del sole con il ragazzo che ami, solo per paura del giudizio altrui?-
- Non mi va di farmi vedere con lui è sì, sarò una stronza ma tu sei la mia migliore amica, Juls!
Ti vorrei vedere felice! E sopratutto tornare a scuola!-
Mini mi rivolge un'occhiata affettuosa, ma al contempo nostalgica e io non riesco più a trattenere le emozioni.
-Alexander ieri è venuto a casa, da me.-
-Cosa? E perché ? Ti ha detto che gli mancavi?-
Mini, che illusa.
-Non lo so.-
-È dolce,Juls.- afferma lei prendendomi sotto braccio per poi uscire dal bagno.
-No Mini, Alexander è strano.-
E forse "pericoloso", ma questo non me la sento di aggiungerlo.
Ma quella che è più strana è la serata che mi si prospetta davanti.
Io e Mini rientriamo a casa di mio padre con l'intenzione di farci una pizza d'asporto. E per poco non mi viene un colpo nel vedere cosa si palesa davanti ai miei occhi.
Mini indica la larga schiena di uomo seduto alla scrivania con mio padre.
-Wow... I suoi colleghi sono tutti così? Ci vengo più spesso allora a casa sua!-
Jacob, con le sue mani tatuate e la sua barba poco colta, mi saluta con un sorriso poco rassicurante.
🙈
Nei prossimi capitoli ci saranno più scene con i nostri due protagonisti ❤️
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