Will you still love me when I'm no longer young and beautiful?
"Juls si becca il fratellastro figo ed ha pure il privilegio di non andare a scuola!!"
Ero da Mini quando sono stata invitata a casa di Karoline.
- Vieni, ci prepariamo insieme e andiamo al ballo.- aveva detto l'arpia in viva-voce alla mia migliore amica.
- Ma Kar...sono con Juls stasera...-
Un attimo di silenzio dall'altra parte del telefono.
- Con Juliet!?-
Avevo sentito il mio nome pronunciato tra sghignazzi e risolini vari.
-Venite tutte e due, non si discute. Le ragazze sono già tutte qui!-
Mini aveva guardato il cellulare con aria sconsolata, mentre io, ignara avevo chiesto -Quale ballo?-
-Quello di metà anno! Non lasciarmi andare da sola con quelle gallinacce perfide!- mi aveva pregato lei con occhioni grandi.
-Ma se ho lasciato la scuola!-
-E allora???-
🐹
Così mi ritrovo in macchina con Mini, sul tragitto verso casa di Karoline.
-Mi hanno vista tutte ballare con Alex quella sera...-
-Intendi quando vi stavate per saltare addosso?-
Io scuoto la testa, Mini scoppia a ridere al volante.
-Forse non lo sai...ma nessuna ragazza a scuola ti giudica. Sei un idolo per loro ormai!-
- E perché mai???-
- Perché Alexander è qualcosa di irraggiungibile per loro. Karoline non riesce neanche a spiaccicare parola quando gli sta vicino! Sopratutto dopo l'ultima volta che lui le ha detto di stare zitta! -
Scoppiamo a ridere entrambe e così decido di andarci anche io a quel ballo. Tanto ormai ci ero dentro. Cosa sarebbe andato storto?
E poi arriviamo davanti alla villetta a schiera di Karoline.
La ricordo ancora come fosse ieri, la prima volta in cui Alexander mi aveva messo in imbarazzo in quella casa.
-Ma parliamo del ballo...- annuncia Karoline quando entriamo in camera sua.
Mini indossa un paio di leggings ed un top attillato, mentre io sono ancora in jeans e felpa dal pomeriggio.
- Huston! Abbiamo un problema!!-
Le amiche di Karoline mi guardano come se appartenessi ad una specie rara, indicando i miei abiti poco eleganti.
Senza neanche volerlo le do modo di atteggiarsi da gran donna ed aprire il suo armadio pieno zeppo di vestiti firmati.
- Juliet ha perso la memoria. Forse ha scambiato il ballo per un ritrovo di appassionati di modellismo.-
-No. Non ho intenzione di venirci, tantomeno vestita così!- annuncio mentre la bionda fa sfilare davanti ai miei occhi degli abitini scuri ed ascellari.
-Ma se ti vestivi sempre così. Di nero. A lui non piace più?-
La malizia delle parole di Karoline provoca risatine nelle sue amiche mentre io ne ho già le scatole piene.
-Avanti! Da quant'è che non lo vedi?- continua lei.
-Oddio sarà una serata speciale!!!-
Le amiche di Karoline fingono di darsi un contegno, ma non riescono a trattenere gli sghignazzi.
-E dai ragazze... Basta.-
Mini prova a mettere a tacere quelle galline, ma è tutto invano.
-Qualcuno vedrà i fuochi d'artificio stasera...-
Karoline però le zittisce con un'occhiata. Lancia una ciocca biondo platino dietro alle spalle con fare smorfioso, poi mi si avvicina con fare pseudo- amichevole.
-Ma ora ci devi dire per filo e per segno due cose.-
Regna il silenzio nella stanza mentre me ne sto impalata a fissarla con un abitino nero in mano.
- Uno: Come bacia.-
Sento le palpebre pesanti solo al pensiero.
-Ma sopratutto...Due:come scopa.-
-Non volete sapere un po' troppo? Comunque sì dai...metto questo.- borbotto pur di togliermi da quell'impiccio.
-Avanti, Juls! L'avrete fatto di sicuro!!- esclama una compagna mora di Karoline di cui non ricordo il nome.
-È stato lui a fare la prima mossa? Sembra sempre non muovere un dito verso nessuno ...- mormora un'altra, ricevendo i consensi delle altre.
Karoline è la più maligna però.
-Allora, Juls, gli sei davvero saltata addosso?-
-Cosa?!No!!! Vado a mettermi il vestito in bagno.- taglio corto, mentre le sento bisbigliare.
-Non muoverà un dito ma con Juls me muoverà più di uno!-
-Non fa ridere. Ma vi sentite?!- sento la voce di Mini che prova a prendere le mie difese, quando sono già in bagno ad indossare l'abito di Karoline.
È strettissimo, ma fortuna che quella stangona è così alta che alla fine risulta più lungo di come lo immaginavo.
-Stai benissimo, Juls.-
Mini mi abbraccia non appena esco dal bagno, poi mi guarda preoccupata.
- Ma che succede? Non sei felice di venirci?-
-Sì, ma... mi fanno il terzo grado ste stronze...- mormoro sottovoce.
-Juls non sgancia i dettagli!!-
Sento un'altra compagna di Karoline lanciarmi qualche frecciatina.
Mini sbuffa più forte di me questa volta.
-E lasciatela stare!-
-Magari gliel'ha chiesto lui di non dire nulla...- ipotizza la ragazza mora.
Karoline però guarda Mini con superiorità prima di parlare.
-Oppure anche lui si vergogna a stare con lei. Come qualcun'altro qui presente.-
Mini fa finta di niente ma a quanto pare all'arpia non è sfuggita la sua tresca con Norman.
-Tu non nascondi niente, Mini?-
-Io? Mi sono appena lasciata con Liam non voglio saperne di nessuno ora come ora.-
Karoline ridacchia, fortuna che le altre ragazze non capiscono.
-Andiamo i ragazzi ci aspettano.- taglia corto infine la bionda.
🦄
Cameron, Blake e altri miei ex compagni mi ronzano intorno quando arriviamo a scuola.
Io però non sono dell'umore per complimenti spiccioli e occhiate maliziose.
Non finché non vedo arrivare Alexander e Norman dalla porta d'ingresso della palestra.
Per quanto Norman mi stia simpatico, è Alexander il vero motivo del mio interesse.
È così elegante che sembra un modello di qualche rivista patinata.
Non ci sono molti ostacoli tra di noi. Io aspetto, lui arriva.
Mi basta guardarlo per un attimo e lui è già di fronte a me. Una volta non era così facile catturare la sua attenzione. E se gli fossi mancata per davvero?
-Sei sempre la più bella.-
Le luci si abbassano proprio in questo istante, mentre tento di non dare a vedere il turbinio di emozioni che scorre sotto alla mia pelle.
- Mentre loro sono sempre più...-
-Alex!- lo ammonisco quando lo vedo indicare con il capo i miei compagni.
-Mhm. Vediamo, loro sono...come dire...desiderosi di stare accanto ad una bellezza come te.-
Trattiene un ghigno soddisfatto.
Le sue mani scivolano lente sui miei fianchi, io getto le mie intorno al suo collo.
-Beh detta così...grazie. Sembra un complimento.-
-Qualcuno oserebbe dire il contrario?- domanda spostandomi i capelli dal viso.
- Cosa intendi?-
-Che sei bellissima,Juliet.-
Arrossisco, non posso farne a meno questa volta.
Siamo troppo vicini.
Poi abbasso lo sguardo mentre i suoi occhi scalfiscono il mio collo impreziosito dalla sua collana.
-Non hai paura a dirmelo...-
- E perché dovrei? So sopportarne le conseguenze, Juliet.-
-Anche tu non sei niente male, Ackerman.-
Mi fissa. Così intensamente che comincia a tremare pure il mio raziocinio.
-È per questo che non riesci a staccarmi gli occhi di dosso anche quando balli con gli altri. Mhm?-
Sfioro timidamente i suoi occhi, poi scendo con lo sguardo e finisco accidentalmente sulle labbra.
-E così continui a guardarmi...-mi provoca.
-Beh, tu guardavi me.- rispondo prontamente.
Scuote il capo per trattenere un sorrisetto compiaciuto.
Pensa ancora di avere quel potere su di me.
Alexander si accarezza le labbra passandoci la lingua in mezzo, poi assottiglia i suoi occhi magnetici.
Come posso non ammirarlo?
La sua bellezza è scandalosa.
Mi fissa duramente per poi chinare il capo di lato in un sorriso storto che mi fa tremare di nuovo.
Vorrei baciarlo. Ora.
E lo sento che lui farebbe lo stesso, ora.
Ma sicuramente farlo al ballo della scuola non è una buona idea, già non dovremmo ballare insieme...
-Pensi a quello che penso io?-mormora addentrandosi il labbro inferiore con un gesto involontario, sembra un felino in attesa di braccare la sua preda.
-Vuoi sapere troppo, Alex. Tu a che pensi?-
-Oh Juliet, quante volte devo dirtelo? Meglio che tu non lo sappia a cosa penso io.-
Quando la musica si ferma e le coppiette in torno a noi si diradano, ci stacchiamo all'unisono. Un conto è ballare con le luci basse, nascosti dai corpi altrui, un conto è farlo alla luce del sole.
-Non ho un passaggio per questa sera.-
Butto lì una frase, tutto fuorché casuale.
Lui però sorride con due piccole fossette.
-Ti fa ridere che non ho un passaggio?- domando quasi infastidita dalla sua reazione insolita.
-Pensavi forse saresti tornata a casa con qualcun'altro?-
Sbatto le ciglia più volte, come se il gesto mi aiutasse a capire meglio.
-Devi solo avere pazienza. Riesci, Juliet?- soffia caldo nel mio orecchio. E io capisco immediatamente a cosa si riferisce.
-Sempre il solito stronzo.-
Alexander mi punta con occhi torbidi, promettendomi tutto con uno sguardo.
🐸
-Juliet.-
Dopo mezz'ora siamo già in macchina.
Non ho resistito più di tanto.
Il ballo è stato un disastro: Mini era sparita ad inizio serata, mentre quell'arpia di Karoline e le sue amiche sembravano seguire ogni mia mossa con sguardi curiosi.
Così ho chiesto ad Alexander di riaccompagnarmi a casa.
-C'è ancora qualcosa che voglio sapere.- lo sento dire nel buio.
Eccolo. Come da previsione.
La questione di Jacob non gli è andata giù.
Così sgancio la bomba.
Meglio farlo subito, no?
-Sappi che l'ho baciato.-
La frenata è brusca e per poco non mi schianto contro il cruscotto. Alexander accosta su una stradina secondaria poi mi guarda con occhi infuocati.
-Stai scherzando? Tu sei letteralmente impazzata!-
-Io? Ma certo! Io sono la pazza! Sì, io!- ripeto sarcastica.
-Non ti permetto di parlarmi così.-
Forzo le labbra a stare ferme, ma il tremore è evidente.
-Te ne pentirai.- lo sento dire tra i denti.
-Finora non mi sono pentita di un bel niente.- ammetto incrociando le braccia al petto.
-Non posso dire lo stesso di me.-
-Cosa?-
Mi volto a guardarlo.
Alexander si lascia cadere con la schiena contro il sedile.
-Lascia stare. Non capiresti.-
-Ti sei pentito di cosa?-
-Non era mia intenzione perderti. Non così. Non ora che... ah, maledizione, Juliet!-
Apre la portiera ed esce dalla macchina per prendere una boccata d'aria. Lo vedo posare le mani sui fianchi, per poi lanciare lo sguardo a terra.
-Continua, Alex.- gli intimo uscendo dall'abitacolo.
Lui prende una sorsata d'aria fresca, prima di parlare.
-Ho bisogno di averti accanto non c'è la faccio da solo.-
Abbasso gli occhi.
Non so cosa potrei dire o fare se continuassi a guardare i suoi occhi mentre mi parla in questo modo.
-Credi ancora che io sia un mostro, Juliet?-
-Ho bisogno di risolvere i miei dubbi, dovremmo andare a Manchester...- abbozzo sottovoce.
Alexander si avvicina fino a far scontrare i nostri corpi.
-Vederti scappare da me è stato insopportabile.-
- Cosa?-
Ma cosa aspetta a farlo?
Perché non può baciarmi?
-Ma sapere che non ti fidi di me... non posso sopportarlo, Juliet.-
Così mi decido a farlo.
Mi innalzo in punta di piedi per raggiungere il suo volto e lasciare le mie labbra sulle sue. La sua bocca si schiude per dare vita ad un bacio dolce e delicato.
Ma dura poco. Alexander con una mossa rapida inverte le posizioni e mi ritrovo spalle alla macchina.
Risucchia il mio respiro tra le sue labbra calde ed esigenti, come se volesse strapparmi via anche l'ultimo soffio di vita.
Mi ero dimenticata del suo sapore così buono, della maniera perfetta in cui le nostre lingue amavano rincorrersi frenetiche e ed instancabili. Come mi ero dimenticata della sua forza, quando mi teneva stretta dai fianchi mentre si appropriava dei miei baci e dei miei desideri.
Alexander si ferma a prendere fiato e con il respiro ancora affannato, mi rivolge uno sguardo intenso.
-C'è ne hai messo di tempo, Juliet...stavo impazzendo.-
Anche quando si lascia andare ad affermazioni più dolci, lui resta sempre fermo e controllato.
-Stai bene?-
Mi ispeziona con occhi attenti.
-Perché non ci hai pensato tu a farlo prima?- strillo con voce infantile.
-Perché non potevo permettermi di nuovo di non sapere cosa volessi. Il dubbio di non sapere...se lo volessi per davvero.-
- Non voglio altro.- confesso quando Alexander mi abbraccia.
-Torniamo a casa.- mormora tra i miei capelli.
🐸🐸🐸🐸🐸
Succederanno un po' di cose nei prossimi capitoli 😇😅
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