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14. Bad.


Harry si ritrovava a fissare il suo riflesso allo specchio.
Guardò i suoi occhi verdi, in quel momento cupi e spenti.
Guardò i capelli scompigliati da una notte insonne.
Guardò l'espressione del suo viso, stanca ma furiosa.
Si vestì in fretta e in furia, quella mattina aveva una questione da risolvere.
Questione che portava il nome di Hope.
E, cosa molto probabile, anche di un certo irlandese.
Harry non riusciva a smettere di pensare a ciò che aveva visto.
Le braccia di Niall che stringevano il suo corpicino.
L'aveva accompagnata fino alla porta ed a quel punto Harry aveva persino temuto che l'avrebbe baciata.
Se non avesse dato ascolto a Louis gli avvenimenti del giorno precedente non si sarebbero mai verificati.
Harry avrebbe dovuto fare ciò che faceva con tutte sin dall'inizio, ma si era lasciato ipnotizzare da un paio di occhietti verdi e da due labbra che troppe volte immaginava di baciare.
Nello scorrere di quei due mesi si era trovato ogni giorno davanti al bivio: buono o cattivo?
Ciò che aveva visto però era bastato per darsi una risposta.

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-Niall Horan? Sul serio?- chiese Alexandra, impressionata.
La sua amica quella mattina era arrivata a scuola con un'andatura stanca e due profonde occhiaie.
I capelli biondi, di solito sempre ordinati, completamente arruffati.
Così si era avvicinata e ci aveva messo le mani, cercando di aggiustarli alla meno peggio.
Ma quella vicinanza, oltre a confermare le occhiaie che aveva notato da lontano, le avevo fatto sbarrare gli occhi. Hope aveva un grande livido nero sulla guancia destra, che aveva invano cercato di coprire con del fondotinta.
Allarmata come non mai le aveva chiesto cosa le era successo.
Adesso, davanti all'armadietto della bionda, si trovava ancora più scioccata nel sentire chi l'aveva 'salvata'.
-Già, quell'amico di Harry-
Alexandra aveva fin troppo presente nell'ultimo periodo quello che Hope considerava solo come 'l'amico di Harry'.
-Oh, allora andrò a ringraziarlo- fece, quando in realtà stava solo trovando una scusa per poterci parlare.
E quella certezza le fece accendere un campanellino d'allarme.
-Vedo un Harry Styles molto arrabbiato che si dirige verso di te, Hope-
La rossa afferrò l'amica nel vano tentativo di portarla lontana dal ragazzo, ma con scarsi risultati.
-Lasciaci soli- grugnì aggressivo.
Ma Alexandra non si fece intimidire.
Hope fissava il ragazzo di fronte a se, non lo vedeva così ormai da tanto tempo.
Cercò di nascondere con i capelli il livido.
-Alex, vai..Tranquilla- le sorrise incoraggiante, cercando di tranquillizzarla.
L'ultima cosa che voleva era lasciare la sua amica con Harry Styles in quelle condizioni.
Ma Hope si ostinava a volerla mandare via, così non potette fare altro che accontentarla.
La bionda non ebbe nemmeno il tempo di guardare Alexandra andarsene, che sentì Harry afferrarle prepotentemente un polso per trascinarla in quelli che riconobbe come gli spogliatoi della palestra.
-Sei solo una puttana, ecco cosa sei!- sbraitò il ragazzo, spingendola violentemente contro il muro.
La ragazza si lamentò per il dolore, spalancando gli occhi terrorizzata.
Le immagini di quell'uomo in quel vicolo la investirono.
-Harry..- sussurrò spaventata, il respiro che si faceva irregolare.
Il ragazzo si fiondò con forza sul suo collo, ignorando le sue suppliche.
Con un gesto seccò la privò della maglietta, afferrandole entrambi i polsi per tenerla ferma.
Le sue labbra ripresero a vagare sul suo collo, per poi scendere sul petto ora scoperto.
Strinse con prepotenza il suo seno, ancora coperto dal reggiseno.
Con una mano raggiunse il gancetto, con l'intenzione di liberarsi anche di quell'indumento.
-Harry.. Harry smettila, ti prego..- implorò la ragazza con gli occhi ormai pieni di lacrime.
-Adesso ti faccio vedere io se te la spassi ancora con quello stronzo!- le urlò, facendo scontrare con forza i loro bacini.
E mentre non riusciva più a trattenere il flusso di lacrime, la ragazza capì.
Si ricordò del "Ti ho vista dalla finestra" di quella lontana sera, collegando.
-Non.. Non è come pensi..- singhiozzo, prendendo il viso del ragazzo fra le sue mani.
Harry la baciò foga, non curandosi delle sue lacrime.
-Harry..- continuò ad implorare lei.
Per un attimo il ragazzo si bloccò, fissandola furioso.
Questa volta non aveva intenzione di fermarsi, non gliene importava più nulla.
Era accecato dalla rabbia.
Un livido nero però gli fece spalancare gli occhi.
-Cosa..cos'è quello?!- chiese, ancora più furioso di prima. –E' stato Niall, eh?-
Hope scosse energicamente la testa, sperando che Harry si sarebbe fermato.
Ormai non lo riconosceva più.
O meglio, lei non lo aveva mai conosciuto per davvero.
Harry Styles era quel ragazzo violento che si trovava davanti, solo quello.
Per tutto quel tempo aveva solo illusa se stessa ripetendosi che c'era del buono in quel ragazzo.
Harry sbattè le mani contro il muro, ai lati del viso della ragazza, facendola sobbalzare.
Guardò le sue labbra arrossate a causa dei suoi irruenti baci.
Gli occhi spalancati per il terrore e il corpo tremante e con la pelle d'oca.
E poi quel livido, quel livido nero sulla guancia.
Il pensiero che qualcuno le avesse messo le mani addosso gli fece scagliare un pugno sulla superficie dura del muro, sotto lo sguardo ancora più spaventato della ragazza.
Si sentiva impotente.
Non aveva fatto niente per proteggerla.
E si sentiva frustrato.
Fino a pochi attimi prima lui era arrivato al punto di volerle causare altro dolore.

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Alexandra si mordeva nervosamente le unghie, terribilmente preoccupata per la sua amica.
Di lei ed Harry non c'era nessuna traccia, stava seriamente iniziando a temere il peggio.
Vide Niall e un altro della sua combriccola camminare tranquilli per i corridoi, così decise di rivolgersi a loro.
-Avete visto il vostro amichetto?- gli sbarrò la strada, andando dritta al sodo.
Niall scosse la testa negativamente, lo stesso fece Louis.
Nemmeno loro avevano notizie di Harry.
L'irlandese pensava che si fosse semplicemente assentato, Louis invece aveva una strana sensazione.
Harry lo avvertiva sempre quando decideva di saltare la scuola.
-E' inutile che lo coprite- la rossa gli puntò un dito contro. –Harry ed Hope sono andati chissà dove, e quello stupido era incazzato nero. Ditemi dove cazzo sono!- sbottò, non reggendo più tutto quel nervosismo.
Niall sbiancò, conoscendo perfettamente Harry.
Doveva averlo visto insieme ad Hope il giorno prima, sicuramente si era fatto tutti i film mentali possibili e immaginabili.
-Louis, dobbiamo trovarlo- disse allarmato.
Fu Louis questa volta a impallidire.
-Gli spogliatoi, muoviamoci-
I tre corsero il più velocemente possibile in direzione della palestra.
Alexandra si sentiva maledettamente in colpa per aver lasciato Hope insieme a quel pazzo.
Niall si maledì mentalmente per non aver pensato a quanto Harry fosse fissato con quella ragazza.
Louis, Louis non pensava a niente. Correva a perdifiato sapendo perfettamente cosa avrebbe fatto il suo amico da un momento all'altro.
Spalancarono con forza la porta degli spogliatoi.
Niente, erano deserti.
Alexandra si portò le mani ai capelli.
-Calma ragazzi- fece Louis serio, cercando di tenere la situazione sotto controllo. –Controlliamo in quelli maschili-
E così fecero.
Spalancarono la porta, trovandosi davanti l'ultima cosa che avrebbero voluto vedere.
Hope, senza maglietta, con il viso ricoperto di lacrime.
Harry che la teneva intrappolata con entrambe le mani poggiate ai lati del suo viso.
L'unica cosa positiva della situazione era che non erano arrivati troppo tardi.
Louis agì d'istinto.
Scansò Harry con tutta la forza che aveva in corpo, precipitandosi sulla ragazza che non la smetteva di singhiozzare.
Senza pensarci due volte si sfilò la maglietta, facendogliela indossare.
Non appena fatto questo, la lasciò tra le braccia di Niall e Alexandra, portando la sua attenzione su Harry.
Quest'ultimo fissava Hope, incapace di formulare una frase di senso compiuto.
Non riusciva a capacitarsi di quello che stava per fare. Con lei, con Hope.
-Fottuto pezzo di merda!- Louis gli diede uno spintone. –Che ti è saltato in mente, eh?!- continuava a spingerlo, mentre Harry non reagiva.
Aveva ancora in testa l'immagine della ragazza che lo implorava di smetterla e lui che nonostante tutto continuava imperterrito.
Sentì un dolore allo zigomo sinistro, Louis gli aveva appena dato un pugno.
Ma continuava a non reagire.
Lo meritava, meritava qualunque cosa il suo migliore amico gli avrebbe fatto.
Hope fissava la scena, mentre lentamente aveva smesso di piangere.
Vide Louis scagliarsi contro Harry, fino a finire a terra a cavalcioni su di lui.
Un secondo pugno venne sferrato. Harry ancora immobile.
Louis gliene diede un terzo, facendo sanguinare il suo naso.
-Louis, no- sussurrò flebilmente, liberandosi dall'abbraccio del biondo per poi raggiungere il moro e bloccandolo per le spalle.
-Smettila, Lou- continuò.
Perché anche dopo tutto quello che era successo, Hope non avrebbe sopportato di vedere Harry subire quello che in realtà si meritava.

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