Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

13. Violence.



Di solito le ragazze pensano molto all'aspetto esteriore.
A diciassette anni, l'età di Hope, in particolare.
Pensano a mantenere in forma il proprio fisico, rinunciando ai cibi troppo golosi e facendo molta attività fisica.
Pensano alla cura della pelle, attrezzandosi di creme e cosmetici di tutti i tipi.
Per non parlare poi dei chili di trucco che usano solo per finire col sembrare tutte uguali.
Hope la pensava decisamente in maniera diversa.
Non avrebbe mai rinunciato alla sua nutella o ai dolcetti che preparava sua madre.
Così come non avrebbe mai riempito il suo viso di trucco o prodotti del genere.
Cosa ancora più di rilievo, ad Hope non importava fare attività fisica.
Non le importava se avrebbe messo qualche chilo di troppo o se le sarebbe venuta la cellulite.
Motivo per il quale adesso si trovava a girovagare per stradicciole non proprio affidabili.
Dopo due mesi di continuo avanti e indietro a piedi, aveva deciso di accorciare un po' la strada infilandosi in una scorciatoia.
Si pentì terribilmente della sua idea.
Se ad Holmes Chapel c'erano le vie contornate da schiere di villette e frequentate da gente per bene, non potevano certo mancare i vicoli pericolosi e pieni di ubriaconi che non erano certo lì per svolgere il loro umile lavoro.
Il tempo iniziava ad annuvolarsi, tutto intorno a lei era deserto.
Quando però, ai margini della strada, vide un gruppo di uomini non proprio lucidi e sobri, iniziò davvero a spaventarsi.
Accelerò il passo, sperando di non essere notata al passaggio davanti a loro.
Una giovane dal suo fisico e con il suo visino però non passava inosservata.
Non passò inosservato nemmeno al trentacinquenne che la fissava con bramosia in quel momento.
-Bambolina, perché non ci fai un po' di compagnia?-
A quelle parole Hope collegò a quando, tempo fa, Harry le aveva scritto le stesse parole su un misero bigliettino.
Due mesi era passati, e la situazione non accennava a cambiare.
Harry la sorprendeva sempre con le sue solite frasi maliziose, la invitava a casa sua semplicemente per baciarla con foga e per toccare il suo corpicino, poi la mandava via. Non era più stato violento nei suoi confronti, ma i toni aggressivi che assumeva a volte non la rassicuravano di certo.
Continuava a sentirsi un giocattolino, proprio come aveva detto quella sera ormai lontana ad Alexandra. Un giocattolino che Harry usava per soddisfare se stesso e poi da gettare via.
Ma Hope non poteva certo opporsi. Era a conoscenza della natura del ragazzo.
Anzi, ogni volta che si ritrovavano su sul suo letto a baciarsi, ringraziava il cielo perché Harry con lei non si spingeva mai oltre.
Non poteva nascondere che ancora provava un certo timore nei suoi confronti. Ma non poteva nemmeno far finta di non notare il modo possessivo e protettivo in cui l'abbracciava ogni mattina davanti al resto della scuola.
Se c'era una cosa che ancora non le era chiara, era proprio quel comportamento.
Non capiva se lo faceva perché voleva mostrare a tutti quanto lei fosse sua, oppure perché davvero voleva 'proteggerla', sapendo che tipo di persona insicura fosse.
Ma la risposta alla domanda che si poneva sempre, stava sicuramente nella prima opzione.
Era solo un divertimento per lui, un passatempo. Il suo passatempo.
Quando sentì i passi dell'uomo sempre più vicini, Hope dovette distrarsi dai suoi complessi riguardanti Harry.
-Mi hai sentito, ragazzina?- fece quello, con la voce non completamente stabile a causa dell'alcool.
La ragazza continuava ad accelerare, sperando di seminarlo.
Si ritrovò a correre a perdifiato, ma qualcuno l'afferrò con poca delicatezza, stringendole forte i polsi.
Le sembrava di rivivere una scena già vista. Ma questa volta non si trovava davanti due occhi verdi, bensì due iridi nere e dilatate.
Quell'uomo non l'avrebbe di certo baciata per poi concludere lì.
E mentre la sbatteva con forza contro il muro, Hope si lasciò scappare un urlo.
Un urlo per il dolore ma, soprattutto, per la paura.
Urlo che venne prontamente zittito dall'uomo, che le liberò uno schiaffo in pieno viso.
Le lacrime presero a scorrere ininterrottamente, si portò una mano sulla porzione di pelle appena colpita. Bruciava, e molto.
L'uomo le afferrò saldamente la mascella, costringendola a guardarlo negli occhi.
-Adesso ti faccio vedere io, puttanella-
Hope provò ad urlare di nuovo, ricevendo soltanto un nuovo e doloroso ceffone.
I singhiozzi presero il sopravvento, così come le mani dell'uomo sul suo corpo.
Le sbottonò con forza i jeans, tenendola mentre si dimenava e piangeva.

_______________________________________________________

Niall odiava quei vicoletti così deserti e, per la verità, spaventosi.
Ma non ce la faceva proprio a farsi ogni giorno la strada a piedi.
Per una volta aveva deciso di prendere una scorciatoia.
Conosceva bene Holmes Chapel, sapeva quanto pericolosi fossero quelle viuzze deserte.
Ma la pigrizia aveva finito per mandarlo comunque lì.
Camminava lentamente con le mani in tasca e quella sua solita aria da nullafacente.
Notò il cielo particolarmente nuvoloso, così accelerò il passo.
L'ultima cosa che voleva era tornare a casa tutto inzuppato.
Una macchina nera e lucidissima lo distolse dai suoi pensieri.
-Horan, vuoi un passaggio?-
Niall riconobbe quella voce.
-Non me lo faccio ripetere due volte, Malik-
Aprì lo sportello, già pronto a rilassarsi in macchina, ma un urlò lo blocco.
-Hai sentito anche tu?- chiese a Zayn, anche lui visibilmente preoccupato.
-Io vado a dare un occhiata-
-Ma dai Niall, lascia perdere- fece il moro, che in realtà aveva solo una paura matta.
Il biondo non gli diede ascolto, guardandosi intorno.
Fece qualche passo, con a seguito Zayn che si muoveva con la macchina a passo d'uomo.
La nebbia era fitta, Niall trovava difficile scorgere qualcosa.
All'improvviso notò due ombre in lontananza.
Sembravano delle persone.
Continuò a camminare tra la nebbia, spalancando gli occhi davanti allo spettacolo che gli si presentava davanti.
Riconobbe quella ragazza, la 'fidanzata' di Harry.
-Hope!- urlò, sperando che quell'uomo che le stava mettendo le mani addosso se la sarebbe data a gambe.
Cosa che fece, visto che adesso anche Zayn era accorso fuori dalla macchina, guardando la scena allibito.
La ragazza, ora libera, si accasciò a terra in preda ai singhiozzi.
I due ragazzi si affrettarono a raggiungerla.
Nessuno dei due ci aveva mai scambiato una parola, la conoscevano solo perché la vedevano sempre in compagnia di Harry.
Niall, non sapendo come agire in situazioni del genere, la abbracciò cercando di infondergli tutta la calma possibile.
Zayn si accasciò davanti a lei, cercando di trovare una qualunque parola di conforto.
-Va tutto bene, sei al sicuro adesso- le sussurrò.
La ragazza continuava a singhiozzare, rifugiandosi tra le braccia del biondo.
-Zayn, accompagnamola a casa-
Senza alcuna esitazione, Hope si lasciò sollevare dalle braccia del ragazzo, mentre si dirigevano verso la macchina del moro.
Durante il viaggio l'unica cosa che si udiva nell'abitacolo dell'auto erano i suoi singhiozzi.
Per fortuna i ragazzi non dovettero forzarla a parlare per chiederle dove abitava, in quanto sapevano che casa sua era di fronte a quella di Harry.
-Grazie- sussurrò la ragazza asciugandosi le lacrime, una volta davanti casa sua.
-Figurati- rispose Zayn, sorridendole rassicurante.
-Ti accompagno fino all'ingresso?- propose Niall, notando quanto la ragazza fosse ancora spaventata.
Lei annuì leggermente, salutando Zayn con un piccolo cenno della mano.
Il biondo le cinse le spalle con un braccio, camminando con lei fino alla porta di casa.
-Grazie, di nuovo- disse lei, la voce ancora tremante.
-Non devi ringraziarmi, per una volta ho fatto il bravo- fece Niall, sperando di rubargli un sorriso.
Cosa che ovviamente non ottenne.
-Dai, entra- la incoraggiò il ragazzo, aspettando che facesse il suo ingresso in casa.
-Ah, Niall..- lo richiamò lei, appena messo piede in casa.
L'irlandese, che si era già voltato per andarsene, riportò la sua attenzione su di lei.
-Non dire nulla ad Harry, ti prego..-
-Oh, certo-

Dall'altra parte della strada, Harry Styles fissava furioso uno dei suoi più cari amici che abbandonava la casa della sua Hope.
Se in quei due mesi si era contenuto, avendo quasi dispiacere al solo pensiero di dover fare del male a quella ragazza, adesso non aveva nulla che gli suggeriva di starsene buono.
-Puttanella- sputò a denti stretti, sentendosi quasi tradito.
Avrebbe messo una volta per tutte le cose in chiaro, e a modo suo.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro