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Epilogo

Una leggenda giapponese dice che quando nasciamo, il filo rosso del destino ci lega alla persona che sarà la nostra anima gemella... Quel filo probabilmente nel corso della mia vita, è andato incontro a molti nodi.
Eppure alla fine, ogni paura, è svanita nel nulla, quando ho deciso di riaprire il mio cuore, portandomi a diventare la persona che volevo essere.

Urlo contro al microfono, mentre l'assolo di chitarra mi accompagna, fino a quando Trevor alla batteria sbatte i piatti.

"Grazie Seattle! Se non fosse stato per questa città, i Dark Roses non sarebbero qui adesso."

Il pubblico urla, mentre i ragazzi mi raggiungono.
I due mesi previsti del tour, erano passati e ora con l'ultimo concerto dove tutto è iniziato, si chiudeva una porta, ma si apriva un portone.
La T&B records, notando l'apprezzamento e gli incassi ottenuti, aveva già pronto un altro contratto da firmare.

Nash prende il microfono e vengo circondata dalla mia seconda famiglia, che in questo lasso di tempo ha continuato a sostenermi.

"Continuate ad ascoltarci e a sostenerci, perché senza voi, i fan, noi non siamo nulla, ma adesso fatemi sentire un urlo!"

In coro, si leva il nostro nome e dopo un inchino andiamo dietro le quinte.
Esausta, sicuramente, ma come dopo ogni concerto, l'adrenalina mi scorre nelle vene.
Prendo l'asciugamano e la bottiglietta d'acqua che la nostra assistente ci ha preparato, mentre i ragazzi urlano ancora come pazzi.

"Ehy, datevi una calmata, e stasera cercate di non scopare qualsiasi cosa si muova."

"Sei una vecchia zitella Tess, dovresti farti montare più spesso"

"Io ho già chi mi monta, sempre, quindi cercate di mettere anche voi la testa a posto"

"Parli così perché hai quel brillante al dito, già ti immagino circondata da marmocchi mentre incidi."

"Nash, sto per ficcarti questa bottiglia in un posto dove non dovrebbe stare."

Scandalizzato si allontana per nascondersi dietro Brian, mentre rido sadicamente.
Però forse hanno ragione, mi manca Drake.
Ormai sarà da un mese che non ci vediamo. La sua carriera da pugile, prosegue bene, e sta tentando di entrare in una lega maggiore.
L'ultima volta che ci siamo visti è stata a New York.
Mi ha raggiunta in albergo dopo un incontro e abbiamo fatto sesso per tutta la notte.
La mattina seguente mi sono ritrovata un brillante al dito e ho pianto come ad una poppante.

Sospiro, non vedo l'ora di vederlo, ma prima che riesca a perdermi nei miei pensieri sconci su come accoglierlo, vengo placata da un'altra persona che mi è stata vicina durante questi mesi.

"Finalmente sei qui!"

"Andrea, stai piangendo?"

"Nooo, maledetta, mi sei mancata molto."

"Ci siamo sentite tramite videochiamata quasi ogni giorno, sei una sentimentale."

Ricambio il suo abbraccio, scherzavo, mi è mancata anche lei terribilmente.

"Senti Rockstar, io in questo lasso di tempo sono stata leggermente impegnata ad organizzare un matrimonio!"

"E per questo te ne sarò eternamente grata, mia unica testimone di nozze."

"Ruffiana, comunque, Dio è bello vederti di nuovo a casa!"

"Già, sono a casa"

In questo lasso di tempo, ho dato molto più valore a questa città, e alle persone che mi hanno voluto bene.

"Pronta a farti chiamare signora O'Connor?"

"Vero, a quanto le nozze usignolo?"

"Trevor, ti castro."

"Se lo sposo si presenta la mia amica dovrebbe sposarsi tra una settimana"

Sta accadendo tutto così in fretta, che ancora non mi rendo conto che effettivamente tra poco Drake sarà mio marito.

"Io dico che scappa in Messico"

"E io dico Nash che tu verrai rapito dagli alieni."

Quegli imbecilli ridono, ma non possono capire la mia ansia in questo momento, tanto che ogni pensiero negativo potrebbe mandarmi nel panico.

***

Rientro in quello che è stato il mio appartamento, trovandolo perfettamente pulito.
La signora Denver si è trasferita da sua sorella, a qualche isolati da qui, e si è presa cura di Ares in mia assenza.
Sono le tre di notte, e stanca e ubriaca lascio la mia valigia in un angolo, e mi spoglio e per stendermi sul letto, ma una mano mi tappa la bocca e mi stringe contro il corpo di qualcuno.
Presa dal panico cerci di liberarmi, ma è forte e tentando di urlare, mi stringe un seno e respira affannosamente vicino al mio collo.

"Sei stata una cattiva ragazza Tess?"

"Drake?"

Sposta la mano dalle mie labbra, e cattura anche l'altro seno, facendomi sussultare.

"Mi hai fatto prendere un infarto, razza di cavernicolo. Non dovevi tornare più tardi?"

"Forse, ma nessuno ha osato bloccarmi"

Strappa i bottoni della camicetta, che raggiunge il pavimento, e continua a torturarmi.

"Allora? Sei stata cattiva in questo mese? Ti sei toccata pensando a me?"

Sgancia il reggiseno, e lascia una scia di baci lungo al collo. Tento di girarmi, ma me lo impedisce.

"S-si"

"Ooh, allora devo punirti... Futura signora O'Connor."

Finalmente riesco a guardarlo.
La barba leggermente folta, i capelli più lunghi legati in un codino.
Gli occhi di ghiaccio eccitati.
Si leva la maglietta con una mano, mostrandomi i frutti dei suoi allenamenti.
Avanza verso di me, come ad un predatore, e sto al suo gioco, indietreggiando fino al letto.
Lo tocco e un verso animalesco esce dalle sue labbra, prima che gli salti in braccio per avventarmi su di esse.

Gli mordo il labbro inferiore e geme, prima di buttarmi sul letto.
Si slaccia i pantaloni e li fa cadere insieme alle mutande.

"Ti sono mancato?"

"Si."

"Qualcuno ha osato provarci con te?"

"Si, ma è scappato non appena ho detto con chi ero fidanzata."

Finisce di denudarmi e si porta una mia gamba sulle spalle.
Tocca la mia intimità e gemo muovendomi verso le sue dita.

"Questa è mia."

Rido, mentre morde la mia gamba, lasciandomi il segno dei suoi denti.

"Solo quella?"

"Sei tutta mia."

Con un colpo deciso entra dentro di me, facendomi sussultare e urlare.

"Cazzo, sei di nuovo stretta!"

Continua a muoversi lentamente, torturandomi, prima che aumenti la forza delle sue spinte.
Tocca anche il clitoride e vedo offuscato, quando per ripicca allungo una mano tra di noi, sfiorando la base del suo pene.

"Tess..."

Getto la testa indietro e vengo urlando il suo nome, prima che anche lui si liberi dentro me.

"Quando saremo sposati, sappi che ti scoperò ogni mattina"

"Pervertito."

Ride e mi stringe a sé, pochi giorni e sarò completamente sua.

***

"Sei stupenda."

Guardo il mio riflesso allo specchio e prendo un lungo respiro.
L'abito bianco, semplice con i bordi in pizzo cade morbido sulle mie curve, mentre la schiena resta scoperta.
I capelli, ancora blu, sono legati una treccia a spina di pesce, abbellita con qualche fiore bianco, mentre il bouquet è composto da rose nere.

Porto il velo davanti agli occhi e mi mordo le labbra prima di abbracciare ancora una volta Andrea.

"Grazie, è merito tuo"

"Dio sto per piangere e non posso! Se mi si rovina il trucco ti picchio prima di sposarti"

Le lacrime tendono di uscire anche a me, ma mi trattengo, per non sembrare due isteriche.
Bussano alla porta e Jonny entra vestito con uno smoking elegante, ma porta sempre i suoi stivali da chitarrista.
Il nostro rapporto è in un equilibrio precario. Dopo che i media hanno scoperto la nostra parentela, ho deciso di lavoraci su, permettendogli di fare un piccolo passo verso di me.

"Tess... Sei... La mamma sarebbe orgogliosa di te."

Guardo in alto e devo fermare per forza le lacrime, altrimenti Andrea potrebbe uccidermi seriamente.

"Grazie, Jonny"

"E... Ora di andare, il tuo sposo ha paura che tu scappi."

Sorrido e accetto il suo braccio, aspettando che parta la marcia nuziale.

Sento la chitarra di Nash e si apre la porta della chiesa. Il mio sguardo va subito dritto a Drake che nel suo completo nero, sembrerebbe a disagio, ma non appena incontra i miei occhi sorride e si rilassa.
E pensare che da quando è tornato non abbiamo fatto altro che sesso.

Guarda mio padre che annuisce e mi passa a lui che stringe la mia mano per vedere se realmente sono davanti a lui.

Mimo con le labbra "Ti amo", prima di sederci per sentire il prete.

"Siamo qui riuniti oggi, per unire nel sacro vincolo del matrimonio, Drake e Theresa."

La cerimonia continua fino a quando si guardiamo negli occhi.

"Vuoi tu Drake prendere come moglie, Theresa Johns, in salute e in malattia, finché morte non vi separi?"

"Lo voglio"

"Theresa, vuoi prendere Drake come tuo marito, finché morte non vi separi?"

"Si, lo voglio"

"Vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa"

Sposta il velo e si avventa sulle mie labbra, nello stesso istante in cui i ragazzi fanno partire la base di Hell's Bell.
Lo stringo a me e sorrido prima di essere presa in braccio e fatta volteggiare in aria.

"Sei per sempre mia."

"Per sempre sembra un tempo molto lungo, lo sai vero?"

"Mi sta bene se tu sarai con me"

Una lacrima sfugge al mio controllo, non riuscivo più a trattenerle, perché dopo tutto quello che ho passato, Drake è il mio lieto fine.




Scusate per averci messo tanto, ma mi sono concentrata sugli altri due libri che sto scrivendo 🤣🤣🤣
Continuate a sostenermi perché è grazie a voi lettrici e alle vostre minacce, se riesco a creare storie che scaldino il vostro cuore.
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Manu

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