8)Sinphonie
Non pensavo di aggiornare così spesso, beh c'è da dire che la scuola non ha ancora iniziato a stressarci quindi mi rilasso un pó.
Drake e Tess sono in infermieria da soli, cosa succederà?
Buona lettura.
"Te ne vuoi andare!?"
Stringo di più la maglietta al petto, odio quel suo sguardo, non si capisce mai cosa prova e adesso più di prima mi guarda come un pezzo di carne.
Allunga una mano verso di me e d'istinto chiudo gli occhi, ma il suo tocco arriva alla guancia, e sfiora la scia di lacrime ormai asciutte.
"Fai tanto la dura e piangi per un po' d'acqua?"
Li riapro e subito parte il mio braccio verso la sua faccia, come osa...lui non sa niente!
Blocca lo schiaffo e stringe il polso tirandomi contro il suo petto mentre con l'altra mano sposta il mio mento in alto in modo tale che lo guardi.
" In passato solo mia madre ha osato colpirmi, cosa credi che lo lasci fare a te?"
"Non ho bisogno del tuo permesso se voglio colpirti."
Iniziamo a fissarci negli occhi per non so quanto tempo, l'unica certezza che ho è che il cuore sta dando di matto.
Il momento viene interrotto dal rumore della porta che si apre, se ci vedono in questa situazione passeremo dei lunghi guai, ma O'Connor mi tira con sé sotto ad un lettino dopo aver chiuso le tende.
"Dovrebbero essere qui le mie chiavi."
L'infermiera non si è accorta di nulla mentre sul lettino la posizione che mi trova è abbastanza imbarazzante.
Drake si trova in corrispondenza della mia pancia essendo più alto, e sento i suoi capelli sfiorarmi l'addome.
Dannazione, fa caldo.
E la situazione peggiora, quando sento le sue labbra baciarmi la pelle.
Sussulto e lo guardo e l'unica cosa che vedo sono due gemme di ghiaccio brillare di eccitazione.
Cerco di fermarlo, ma ho paura di essere scoperta.
Le sue mani salgono sui miei seni spostando il reggiseno ed iniziando a massaggiarlo.
Apro e chiudo la bocca annaspando aria.
Sta giocando sporco.
"Forse nel cassetto della scrivania?"
Risale la pelle arrivando al seno, e bacia un capezzolo.
Gli tiro i capelli per farlo smettere, ma sembra che la cosa lo faccia eccitare di più perché di risposta me lo morde tanto che devo mettere due mani davanti alla bocca per non farmi scappare un gemito.
Sono fatta di carne, non sono un robot, ma il mio corpo sta reagendo troppo bene alla situazione.
Passa all' altro seno e chiudo gli occhi.
Quanto diamine se ne va la dottoressa!?
"Che sbadata c'è le avevo nel camice, ora sarà meglio andare o farò tardi."
Sento la porta chiudersi e subito levo le lenzuola cercando di scappare, ma Drake afferra le mie mani e le porta sopra la mia testa.
"LASCIAMI"
Si abbassa verso il mio orecchio mordendolo.
"Non sembrava che ti dispiacesse."
"Non vantarti. Sono una donna e sono in astinenza da un po' sarebbe successo con qualsiasi ragazzo."
Mento, in parte, con lui purtroppo è riuscito troppo bene.
Mantiene ferme le mie braccia con una mano mentre l'altra s'infila nei miei pantaloni, facendomi mancare il fiato.
Tocca la mia intimità con prepotenza e io non posso far altro che stringere le gambe.
"A me non sembra, il tuo corpo ti tradisce."
Sono eccitata e incazzata, non può trattarmi come ad una delle sue puttane.
"Hai ragione allora perché non vieni da me."
Se gioca sporco lo farò anch'io.
Si abbassa verso di me per baciarmi e in quel momento gli dó una testata sul naso.
Allenta la presa e lo spingo per terra con un calcio.
Velocemente indosso la maglietta e scappo più veloce che posso, rifugiandomi nel bagno del personale.
La mia immagine allo specchio sembra quella di una appena stuprata...
I capelli sconvolti e le gote arrossate con i vestiti fuori posto.
QUEL MANIACO!
Se vuole infilare l'uccello da qualche parte lo mettesse in un buco del muro!
Cos'è che avevo detto? Che avrei mantenuto la guardia alta?
Faccio schifo a mantenere saldi i miei propositi.
***
Una volta sistemata sia la persona che psicologicamente ritorno in classe e il gruppo che prima mi ha fatto la doccia viene vicino.
"Vi avverto, non ho altre magliette e potrei arrabbiarmi."
"Noi, volevamo chiederti scusa."
Sbatto le palpebre, forse non ho capito bene.
"Credevamo che..."
"Si lo so, la mia faccia non ispira molta fiducia, beh abbiamo risolto."
Non voglio sentire tutte le loro scuse, mi basta sapere che hanno capito chi ha lavorato veramente.
Andrea si avvicina e mette un braccio sulle spalle.
"Bene e ora che abbiamo risolto... TUTTI A LAVORO!"
Questa giornata arriverà alla fine prima o poi?
Ci divide in gruppi e alcuni incominciano a stilare una lista di materiali, mentre altri vanno nel club di sartoria per chiedere aiuto.
Io e Andrea invece siamo nel vecchio deposito della scuola per trovare materiale da riciclare.
"Questo posto mette i brividi."
A quanto pare è una fifona.
"Ha il suo fascino."
"Sei sempre così tetra?"
Mi scappa un mezzo sorriso, ognuno ha i suoi gusti personali.
Decidiamo di dividerci, il magazzino è enorme e mentre cerco qualcosa che ricordi le sale da thè che ho visto da bambina quando con la mamma siamo andate per un certo periodo dalla nonna in Giappone, trovo qualcosa coperta da un telo.
"Dalla forma si direbbe..."
Levo il telo.
Un pianoforte.
Il mio cuore perde un battito, è da quando la mamma è morta che non ne tocco uno.
C'è un pó di polvere e da quel che posso vedere qualche tasto non va più, ma quando ne premo uno il suono viene prodotto.
Sospiro, è un peccato tenerlo buttati qui dentro, ma credo che ripararlo debba costare molto.
Premo un altro tasto e un altro e le dita scorrono da sole riproducendo il ritornello di "See you again", la canzone preferita della mamma.
Chiudo gli occhi e spontaneamente inizio a cantare anche la canzone.
Quando sto per finire sento un applauso e sbaglio tasto.
Guardo Andrea con un sorriso enorme fissarmi.
"Sei bravissima, perché non entri nel club di musica?"
Guardo il piano e lo ricopro con il telo.
"No."
"Ma sei sprecata, quando canti sembra che vai in un altro mondo e..."
"HO DETTO NO!"
Sussulta, non volevo urlare, ma ho le mie ragioni e...
"Scusa."
Abbassa la testa perdendo il sorriso.
"No, scusami tu, non dovevo urlare, ma ti chiedo di non dire a nessuno ciò che hai visto."
"Tranquilla rimarrà un segreto tra me e te, anche se penso ancora ciò che ho detto."
Ritorna a sorridere, come ragazza non è male, sembra disponibile sempre ad aiutare il prossimo ed è semplice.
"Se mai un giorno cambiassi idea sarai la prima a sentirmi cantare."
"Davvero?! Fantastico."
Un giorno, lontano, forse avrò il coraggio di guardare il cielo e ritornare a cantare come da bambina, ma fino ad allora dovrò tenermi tutto dentro.
Non sono ancora pronta ad affrontare i miei demoni.
Tadà! La storia inizia a prendere forma eheheheheh e ci sono anche momenti calienti😎
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Manu
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