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5) Danger

È incominciata la scuola😭 ultimo anno... Stress mentale portami via.
Comunque come già detto cercherò di aggiornare spesso salvo imprevisti.
Ora vi lascio alle nostre due teste calde.
Buona lettura

Quando rientro nel locale, corro in bagno e mi lavo la faccia con l' acqua fredda, passandola anche dietro al collo.

Guardo il mio riflesso allo specchio, avevo l' adrenalina a mille prima che forse ho parlato troppo.
Cazzo.
Esco fuori a fumarmi una sigaretta e riesco a sentirmi meglio.
Pensare che devo tornare dentro a lavorare e sentirmi il suo sguardo pugnalarmi appena ne ha l'occasione, mi viene da vomitare.

Sistemo i capelli e come se niente fosse riprendo le mie cose e passo per i tavoli con una musica metal graffiante di sottofondo.

"Tess."

Mi giro verso Tom.

"Ti vedo pallida stai bene piccola?"

"Si Tom non preoccuparti."

Faccio un sorriso tirato e continuo a lavorare. Non mi farò abbattere per così poco.
Prendo diversi cocktail, c'è gente qui che beve senza pensare alle conseguenze, del tipo vomito all' angolo della strada, ma di certo in questo locale Tom non fa circolare droga o quant'altro.
Lui odia quella roba perché da ex musicista qual è sa come ti fa sentire prima e dopo.

Sto passando vicino a dei tavoli, quando qualcuno mi afferra il polso.

"Bellezza, perché oltre da bere non mi dai altro?"

Ed ecco il solito molestatore ubriaco morto di figa, mi sembrava strano che non fosse ancora uscito.

"Sto lavorando, sei pregato di levare la tua zampa."

"Oh ma dai, ti chiedo solo un di compagnia..."

"Hai sentito no? Lasciala."

Noah interviene in mio soccorso, ha le mani libere, non è un buon segno.

"Calmo, volevamo fare solo due chiacchere"

"Non mi sembra che lei sia favorevole."

Strattono il braccio, ma il tizio lo riafferra facendomi male, e prima che Noah gli sferri un pugno, vengo tirata e sbatto il naso contro il petto di qualcuno.

Alzo lo sguardo e resto a bocca aperta.

"Chi ti credi di essere tu?"

Drake con un braccio mi schiaccia a sé mentre l' altro stringe il colletto dell' ubriaco.

"Guardami bene insetto, e poi pensaci due volte prima di parlare."

Il tizio lo fissa per alcun minuti, mentre in sala è calato il silenzio.
Odio essere al centro dell'attenzione.

"Tu... Io, devi andare."

Spalanco gli occhi, e fisso O'Connor, non ci sto capendo niente... Cosa cazzo fa nel privato questo tizio?

Sposto il braccio e mi allontano.
Nel mio corpo è scattato l'allarme pericolo.
Tom si avvicina e mi mette una mano sulla spalla.

" Prenditi la serata libera Tess."

Cerco di ribattere ma lo sguardo di Tom non vuole sentire scuse.
Davvero, questa giornata è iniziata ed è finita male.
Drake è lunatico peggio di me, se prima m'ignorava e mi ricattava adesso mi ha difesa.

Poggio la fronte contro l'armadietto freddo, non va bene, devo stargli alla larga se voglio vivere in pace.

Indosso il giubbino e prendo la mia bici pedalando verso casa.

***

Dopo una lunga doccia calda mi spiaggio sul letto guardando il soffitto e senza accorgermene ritorno a pensare a quei maledetti occhi.

"Lo odio"

E ci devo stare in classe anche per un anno, eppure, quella sua aria così tetra e misteriosa, per non parlare della faccia terrorizzata di quel morto di figa, accendono una miccia di curiosità.
Farò meglio ad ascoltare la mia nonna giapponese e i suoi consigli o detti strani.

La curiosità uccise il gatto, ed io di certo non ho sette vite di scorta.

***
La mattina, mi sveglio prima che suoni quel maledetto oggetto di Satana.
Non ho dormito molto bene e questo è strano, forse perché erano più di tre ore...

Mi vesto in modo abbastanza coperto, inizia a fare più freddo e voglio evitare di ammalarmi.
Quindi indosso una maglietta aderente a maniche lunghe con uno scollo a V, con dei pantaloni e scarponcini dello stesso colore.
Giacca di jeans felpato dentro e capellino con i capelli sciolti.

Prendo le solite cose e mi avvio alla fermata del bus come ieri... Tutto uguale.

Salgo, cuffie musica degli Evanescene, guardare fuori dal finestrino, ignorando gli altri essere umani presenti nel bus.

Arrivo al liceo, scendo, prendo le cose dell' armadietto... Ma noto subito che qualcosa non va.
C'è troppo silenzio intorno a me.
Mi guardi in giro e vedo un gruppi di ragazze bisbigliare, tra cui Jessica.
È questione di un attimo prima che dalla porta del bidello esca Philip in mutande.

I presenti nel cortile iniziano a ridere... Che branco di pecore.
Il ragazzo ha le lacrime agli mentre mentre dallo stanzino esce uno di quei grilli che stanno insieme a Drake e poi O'Connor stesso, serio come sempre.

Abbassarsi a questo, è da codardi.

Philip scappa rosso d' imbarazzo e per una volta ignoro la ragione che mi ha salvata per tutti questi anni.

Sbatto l' armadietto attirando l'attenzione su di me.
Guardo male O'Connor ed inseguo Philip.

Non sono proprio l'atleta modello...ma  anni di fughe mi hanno dato una buona velocità.

Lo trovo rannicchiato nell'aula di astronomia.

"Piv-pivellino."

Alza lo sguardo verso di me ed è già pronto a scappare di nuovo, ma stavolta gli dò un pugno in testa facendolo sedere.

"Ahio!"

"Così impari. Cosa credi, che i miei polmoni siano quelli di una volta? Fumo quasi un pacchetto di sigarette al giorno e non faccio ginnastica dalla prima media!"

Resto fermo a fissarmi, prima di farsi sfuggire una risata... Almeno qualcuno trova divertente la mia condizione fisica.

Mi levo la giacca e gliela passo.
Per fortuna è ancora smilzo e comunque prendo i giubbini sempre una o due taglie più grandi di me, quindi gli calza bene.

"Grazie."

"Cosa ti ho detto sul fatto di ringraziare?"

Sorride di nuovo.

"Bene e ora andiamo a recuperare i tuoi vestiti."

Gli torna il muso.

"Fidati, O'Connor non farà niente."

"Non né sarei sicuro."

Sto per dargli un altro pugno in testa quando alza le mani in segno di resa.

"Bene, abbiamo chiarito. Aspettami qui."

"Ma?"

"So cavarmela benissimo da sola.".

Esco dall'aula e torno all'entrata sotto lo sguardo di tutti... Ma non m'interessa, devo trovare solo una persona.

Lo vedo poggiato al muro con una sigaretta alle labbra con quell'aria da mafioso.

Vado verso di lui, mi vede e quando i nostri sguardi s'incrociano Jessica si piazza in mezzo con di fianco quel gorilla.

"Dove credi di andare microbo?"

Non la guardo, fisso solo lui che ricambia.

"Devo parlare con lui, non con te."

"Tsk, chi ti credi di essere? Sai almeno quante vanno dietro a Drake?"

"Te lo puoi scopare quanto vuoi, io non ne ho bisogno in quel senso."

Alza una mano per colpirmi, ma quando sta per colpirmi gliela blocco afferandole il polso sotto lo sguardo attento di tutti e di Drake.

"Lasciami!"

Stringo di più la presa, e adesso la fulmino con lo sguardo.

"Non osare alzare le mani contro di me poppante, altrimenti mi farai arrabbiare."

Digrigna i denti e alla fine la lascio.
Si avvicina al gorilla e gli fa gli occhi dolci, e quell'allocco subito è pronto a fare la parte del cavaliere quando O'Connor getta la sigaretta per terra e si stacca dal muro.
Mi afferra il polso e sotto lo sguardo di tutti mi porta nel cortile posteriore della scuola.

Quando siamo da soli, molla la presa e si gira verso di me.

"Allora? Cosa vuoi?"

"Che lasciate in pace Philip."

"Perché? È il tuo ragazzo?"

Usa un tono ironico ed aspro, come se gli desse fastidio.

"Un amico e anche se fosse non ti riguarda. Dovete lasciarlo stare."

"Ti ho già detto bambolina che non faccio niente in cambio di niente."

Stringo i pugni, affarista fino al midollo.

"Bambolina ci chiamerai tua sorella e so benissimo come sei fatto, non c'è bisogno di ripeterlo due volte."

Ghigna, e si abbassa verso il mio viso.

"E allora? Qual è il patto?"

"Cosa vuoi? Soldi? Picchiarmi?"

"Che gusto ci sarebbe..."

Afferra la ciocca dei miei capelli è prima di tirarmi verso di sé sussurra:

"Per ora mi accontento di questo."

Spalanco gli occhi e mi rendo conto che ormai è tardi.
Le sue labbra premono contro le mie mentre l'altra mano passa dietro la mia nuca.

Resta anche lui con gli occhi aperti vedendo la mia reazione.
Cerco di arretrare, ma la sua presa è troppo salda.
Stringo gli occhi quando mi morde il labbro, fino a sentire il sapore metallico del sangue.

Li riapro e riesco a dargli una ginocchiata allo stomaco che per quanto debole lo fa allontanare.

Ride di gusto, peggio del conte Dracula mentre mi passa il dorso della mano sul labbro per asciugare il sangue.
Lo sento pulsare e fa male.

"Selvaggia fino alla fine."

"Bastardo!"

"Lo so, e questo è solo l'inizio Casper."

Si lecca le labbra e se ne va lasciandomi da sola.

Corro fino alla fontana e bagno il mio viso con l'acqua gelata strofinando le labbra.

Come ha osato quel figlio di baldracca baciarmi!?

Perfetto, ora corro anche il rischio che mi trasmetta la sua stupidità o qualche malattia tipo la lebbra e  questo perché non ho voluto dare ascolto alla ragione...
Questa sarà la prima è ultima volta che mi coglie indifesa, la prossima volta se ci prova lo castro!

Ehehehehe😈 come sono cattiva... Muhahahaha!
Commentate e votate.
Baci baci
Manu

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