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41) 007

                            Perché per quanto           
                     doloroso, felice o buio il     
                   passato può essere, resterà
                         sempre parte di noi

Tess

"Guarda mamma, ci sono riuscita, visto?"

"Si ho visto, hai suonato divinamente, sono fiera di te."

"Davvero?"

" Ti ho mai mentito?"

Scuoto energeticamente la testa e le sorrido, mentre il vento di agosto muove i suoi lunghi capelli, forse in questo periodo avevo undici anni.

"Canta ancora per me angelo mio."

"Ogni volta che tu vorrai."

Accarezza la mia testa e scoppio a piangere. Guardo le mie mani e ho l'aspetto del presente.

"Perché piangi angelo mio?"

"Perché tu non sei qui con me, io avevo ancora bisogno di te"

Le sue braccia mi stringono a sé e sento quel calore che solo una madre ti può dare.

"Sono sempre con te piccola mia e ora sorridi, sei grande per piangere no?"

"Mamma"

***

"Tess."

No, mamma, non la vedo più.

"Tess!"

Stringo gli occhi e quando li riapro vedi due gemme fissarmi preoccupate.

"Piccola perché piangi?"

Con il pollice asciuga le lacrime, mentre cerco di far funzionare i miei polmoni.

"Hai avuto un incubo?"

Mi siedo sul letto e tiro le ginocchia al petto mordendomi il labbro.

"No, era un sogno, ma era anche un ricordo triste."

Si siede dietro di me, e mi stringe tra le sue braccia, mentre accarezza i miei capelli e bacia la base del collo.
Il battito del suo cuore contro la mia schiena mi rilassa, e mi lascio cullare tra le sue braccia.

" Ne vuoi parlare? "

Mi si forma un groppo in gola, non amo parlare di me, ma anche Drake è come me, eppure si è aperto quella notte e anche poco prima, quello che gli è successo mi ha messo a disagio è vero, preferirei sapere tutta la verità e che lavoro " extra" faceva prima di dedicarsi al pugilato.

Sospiro appoggio la mia testa sulla sua spalla unendo le nostre mani.

"Mia madre."

"Lei..."

Aspetta che continui io, capendo che si tratta di un nervo scoperto.

"È morta diverso tempo fa, quando ero ancora una ragazzina innocente che amava divertirsi"

Aumento la presa sulla sua mano e riprendo il discorso.

"Cancro, e nei miei sogni ho l'abitudine di ricordare il suo volto pallido e le mani tremanti, ma stavolta è stato diverso, era quando ancora non aveva scoperto la sua malattia."

" Tess, io non sono bravo a parole, ma per qualunque cosa sono qui."

Mi volto a guardarlo, accarezzando il suo viso dove sento un accenno di barba.

" E questo mi spaventa... Credevo di aver finito le lacrime anni fa, ma a quanto pare c'è ne sempre una scorta, e tu? Hai mai pianto? "

Afferra la mano e senza distogliere lo sguardo dal mio preme le labbra contro.

"Se mai è successo, non me lo ricordo."

Il suo tono di voce è diventato freddo, ma non mi da il tempo di continuare a chiedere che tira il mio braccio verso di sé, schiacciando i miei seni contro il suo pettorale.

"Drake..."

"Mmh?"

"Niente sesso mattutino."

Ferma i baci sulla mano e sento le sue labbra sorridere.

"Non ho mai detto di farlo, sei proprio una pervertita."

"Non sono una pervertita!"

"Ah no?"

Sposta la mano libera verso la mia intimità, facendomi sussultare sotto al suo tocco.

"Eppure qualcuno qui è eccitato."

"Fa caldo."

"Con - 12 gradi all' esterno?"

" Il riscaldamento è troppo alto."

Continua a toccarmi e socchiudo gli occhi, non voglio dargliela vinta, perciò afferro il suo membro già in erezione e sposto le labbra al suo orecchio.

"Piuttosto quello eccitato sempre tu."

Prima che possa rafforzare la sua presa esco dal letto ed indosso le mutandine e la sua maglietta.

"Mi vuoi vedere morto? Non puoi lasciarsi con un erezione del genere."

"Esiste sempre il fai da te no?"

Gli sorrido e mi chiudo a chiave nel bagno per lavarmi e darmi una sistemata.

Quando esco vedo Drake tra i fornelli, mentre Ares si strofina tra le sue caviglie in cerca di attenzioni.

"Trattamento di lusso stamattina?"

"Dovevo sfogare la mia frustrazione su qualcosa dato che una certa trilli demoniaca mi ha lasciato a secco stamattina."

Gli vado vicino e si china per darmi un bacio a stampo.

"Stasera hai programmi?"

Leva le uova dalla padella per metterle sopra al toast.

"No, il pomeriggio dovrei vedermi con Andrea"

"Quindi non hai il turno al drink?"

Scuoto la testa.

"Tom ha assunto altro personale dato che ho ripreso a cantare, voleva facilitarmi le cose."

"Mmh, quindi se stasera ci andiamo come clienti, non devo temere che scappi via con un vassoio di cocktail?"

Gli pizzico il fianco, e sul suo viso appare una finta espressione di dolore, sono stata anche delicata.

"No scemo."

"Perfetto, perché se accadesse mi vedrei costretto ad aiutarti e sarebbe un problema dato che con il mio fascino attirerei clientela femminile."

"Ma sentilo, il tuo ego smisurato mi costringerà a prenderti a calci nel didietro"

Posa i piatti sul tavolo e si gira verso di me, intrappolandomi contro il bancone.

"Adoro quando sei aggressiva, sei così sexy"

"Masochista."

Ride, e non posso fare a meno di sorridere anch'io, Drake O'Connor è totalmente pazzo.

***

"Credo che il tuo ragazzo sia davvero il boss di qualche associazione mafiosa che opera nell'ombra, con chissà quale traffico di armi nucleari"

Guardo Andrea con un sopracciglio alzato, cercando di non strozzarmi con il fracappucino della Starbucks.

Le ho raccontato più o meno cosa sia successo ieri, dopo che lei se n'è andata.

"Hai mai provato a scrivere un libro? Con la tua immaginazione potresti avere successo."

"No, preferisco la carriera da detective come le serie televisive con tanto di tacco a spillo e abilità di schivare tutti i proiettili."

"Forse ti confondi con Flash."

"Può darsi, con tutte le serie televisive che vedo potrei creare un mostro con una mega fusione."

Ridiamo attirando l'attenzione dei tavoli vicini.

"Bene da oggi Tess, puoi chiamarmi agente 007 o 666 ancora non ho deciso."

Scuoto la testa, Drake non è l'unico matto che conosco.

"Oh si certo, quindi stando in tua compagnia sono in pericolo?"

"Può darsi, ma bambola, ti proteggerei con il mio corpo."

Scoppio a ridere per la sua imitazione e rischio di strozzarmi.
Dio morirò con il riso sulle labbra.

"Tornando serie, stasera che si fa?"

"Drake ed io andiamo al drink, vuoi venire anche tu?"

"Certo, così porto Tony."

"Tony? Che mi sono persa?"

Le punzecchio il fianco con il gomito per farla parlare.

"Niente di che, è un ragazzo che frequenta la mia stessa palestra e una parola tira l'altra, e siamo finiti per uscire insieme, ma nulla di serio ancora eh"

"Che birbante e non mi hai detto niente"

"Guarda che non sono io che esco con mister ti faccio venire nelle mutandine con uno sguardo."

La guardo cercando di trattenere la risata.

"Chi è quella malata di mente che chiamo così il mio ragazzo?"

"Il genere femminile in generale"

Sospiro, non hanno tutti i torti, quell'uomo ha veramente la capacità di eccitarmi con uno sguardo.

"Che fortuna, a quanto pare devo prepararmi a difendere il mio bagna mutandine."

"Se vuoi posso procurarti le armi per stasera"

"Che genere di armi?"

"Come non lo sai? La miglior arma per una donna è il trucco, non puoi piangere se lo indossi in battaglia."

"Quasi temo la tua proposta di prepararmi per stasera."

"Fidati, sarai così sexy che gli verrà l' alza bandiera in due secondi"

Una vecchietta vicino a noi ci guarda inorridita, e dato che non distoglie lo sguardo da me, mi lecco le labbra e le faccio l' occhiolino.

Si alza con il suo chihuahua e corre alla cassa, mentre Andrea dopo aver seguito la scena ride e allo stesso tempo inizia a venerarmi.

"oh mia dea, insegna anche alla tua degna serva a far scappare il genere umano."

"Sei davvero una scema."

Ci alziamo vedendo l'ora e decidiamo di andare direttamente a casa sua, per iniziare i preparativi, mi aspetta una serata di alza bandiera a quanto pare.


Scusate, ma tra il viaggio, la scuola, ho avuto poco tempo per scrivere.
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Manu

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