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18) You can't stay with him

Ed eccomi qui, appena ottengo un di tempo libero cerco di scrivere a spezzoni e ci metto un ma ripeto, sono felicissima che ad ogni mio aggiornamento ci siete voi che aspettate😍
Ora vi lascio, vi ho fatto soffrire troppo.
Buona lettura

Resto ferma davanti all' armadio vestita solo con l' intimo, per affrontare la scelta più decisiva della mia vita... Che cazzo di metto?
Sto uscendo con Noah, un collega, non un amico, quindi niente di provocante, perché potrebbe intendere che sono una persona disponibile, ma nemmeno devo sembrare la monaca di clausura, insomma, basta guardarmi per farmi giudicare dal classico modello di madre americana che sono una teppista.
Tatuata con i capelli blu e i piercing, se mettiamo anche i vestiti punk e una sigaretta in bocca mi giudicano come Satana.

Sospiro, forse avrei fatto meglio a rifiutare, ma, quando gli occhi di Drake mi stavano fulminando non ho resistito, volevo vederlo infuriato, ma dopo quell' occhiataccia mi ha ignorata... Non so cosa mi sia passato per la testa, ma volevo che mi guardasse ancora come quella notte, come se fossi la dea del sesso, ma che vado a pensare, io forse interpreto meglio la dea del caos, sia nella vita che nei modi di fare.

Scuoto la testa e alla fine scelgo di indossare un pantalone nero, con un maglioncino corto verde petrolio che lascia metà spada scoperta e gli anfibi.
Matita nera come sempre e cappello di lana.
Prendo il telefono e noto un messaggio da parte di Noah:

"Ti aspetto sotto casa"

Prendo le chiavi di casa ed indosso il parka con tanto di pelliccia blu fluo per poi uscire di casa.

Appena scese le scale me lo ritrovo ad aspettarmi vicino alla sua Corvet, deve essere il modello del 2005 ma è lo stesso una bella macchina.

"Ehy"

"Ehy, cos'è oggi sei a tema puffa?"

Lo guardo storto e il suo sorrisino scompare.

"Ma come siamo ironici oggi, cos'è, il freddo ti ha dato alla testa?"

Mai sfidarmi in una gara di ironia acida, detengo la corona da molti anni ormai.

Salgo in macchina e mette in moto, senza sapere dove vuole portarmi, non parlo, ma accendo la radio e vado subito alla ricerca di Virgin Radio, sentendo partire la voce graffiante dei Nirvana.

"Ti piace proprio il rock?"

"La musica in generale, ma si, il rock è il mio preferito, anche se a molte ragazze non piace, sai pensano che sia da maschiaccio o senza senso... Solo perché non si fermano sul significato delle parole. Sai, ognuno ha i propri gusti."

Non parliamo di altro, fino a quando non inizia a rallentare la macchina.

" Dove mi hai portata? "

Dal finestrino vedo un parco e diverse luci che illuminano delle bancarelle.

"Beh, cerco di fare colpo su di te."

Scendiamo e camminando vengo travolta da una miriade di odori, dal salato al dolce.

"È una piccola fiera, nulla di speciale, ma adoro questa cose."

Sorrido.

"Non sono mai stata in questa parte della città, sai, non avendo la macchina evito di allontanarmi troppo."

"Da vera povera."

"Perché c'è un re da qualche parte?"

Mi allontano di due passi ridendo, io lo avevo avvertito.
Passiamo il pomeriggio mangiando stuzzichini e castagne calde, per poi andare verso il centro.

Guardiamo diverse vetrine di negozio, e devo dire che mi sto divertendo con Noah.
Lo osservo di nascosto... Ha un bel viso, alto, allenato, occhi nocciola, biondo, sembra quasi texano.
Da quel che ho visto fino ad adesso, gli piace la compagnia e la famiglia, insomma, Noah rappresenta il mio esatto opposto.

Continua a parlare di quando avrebbe voluto ammazzare suo fratello quando l'ha lasciato senza asciugamano ed è uscito nudo dalla doccia con ospiti in casa, quando mi fermo e resto a fissare la vetrina di un negozio.

"Ehy, tutto bene?"

Fisso gli strumenti musicali, per quanto io cerchi di evitarlo, ogni volta che qualcosa può collegarmi alla musica vengo attirata peggio di un' ape con il miele.

"Vuoi entrare?"

"No, andiamo, ho voglia di cioccolata calda."

Do un ultimo sguardo per poi lasciarmi alle spalle quel richiamo.

***

Entriamo in un bar per scaldarci e ordiniamo due cioccolate calde.
Inizia a parlare un pó di sé, di come ami i motori e la sua famiglia.
Il padre lavora fuori e in sua assenza deve badare lui ai suoi fratelli, essendo il maggiore.
La madre invece ha un piccolo negozio di dolci.

"Beh la prossima volta porta un di dolci a lavoro."

"E cosa ci guadagno io?"

" Un grazie da parte mia e forse una birra da Tom."

Inizia a ridere e io lo seguo, ma il sorriso mi muore sulle labbra quando dalla porta principale vedo due occhi di ghiaccio fissarmi.

Come cazzo è possibile che mi ritrovi Drake dappertutto!?

Noah segue il mio sguardo e si incupisce, ma non mi va che a causa della mia croce lui smetta di parlare entusiasta della sua vita.

"E i tuoi fratelli quanto sono più piccoli di te?"

"Will tredici e Johnny dieci, e tu? Mi sembra tanto di fare un monologo sai?"

"Non c'è molto da dire su di me."

"Ascolto."

Cerco di misurare le mie parole, dicendo lo stretto necessario.

"Scuola-lavoro, lavoro-scuola, vivo da sola."

"Beh i tuoi saranno orgogliosi di te."

Abbasso lo sguardo.

"Già lo spero... Scusami vado in bagno."

La cameriera serve le cioccolate, mentre io entro in bagno.
Mi rinfresco il collo, ha toccato un cicatrice dolente che per quanto vecchia è sempre vulnerabile.

Asciugo l' acqua e afferro la maniglia, quando la porta si apre.
Vengo presa per le spalle e sbattuta contro al muro, mentre quei dannati occhi di ghiaccio mi fulminano.

"SEI IMPAZZITO!? QUESTO È IL BAGNO DELLE DON..."

Mi tappa la bocca con la sua, togliendomi il fiato.
Stringe i miei polsi e ansimo sia dal dolore che dall' eccitazione, perché mi fa questo effetto?

Cerco di riacquistare un minimo di contegno e per liberarmene gli mordo il labbro fino a farlo sanguinare.
Si stacca ancora più arrabbiato, mentre il sapore ferroso del suo sangue bagna le mie labbra.

"Che cazzo ti salta in mente!?"

"Sai, è difficile che una preda mi scappi così facilmente."

"Peccato per te che io non sia una gazzella ma una leonessa."

"Ed è questo che mi spinge a volerti sempre di più. Non riesci a togliermi dalla testa la tua immagine nuda nel mio petto mentre urli di piacere e ti stringi con di me."

Sento le guance riscaldarsi, non è l'unico che ci pensa.

" Trovatene un' altra non mi sembra che ti manchino. "

" Gelosa? "

" Figurati, casomai sei tu quello che quando ha visto Noah ieri sembrava un toro incazzato. "

" Già, perché non voglio altri predatori a farmi la concorrenza. Tu non puoi stare con lui."

Fa più dura la presa sui polsi ricordandomi la posizione di svantaggio in cui mi trovo.

" La mia vita non ti riguarda O'Connor."

"Ne sei sicura?"

Cerca di riavvicinarsi per baciarmi ancora, quando riesco a dargli una ginocchiata sul fianco.
Lo spingo ed esco dal bagno per poi poggiarmi contro al muro e riprendere fiato.
Sistemo i capelli e ritorno da Noah che vedendomi mi guarda leggermente preoccupato.

"Tutto a posto?"

"Certo, voglio mangiare la cioccolato prima che si raffreddi."

Fingo un sorriso e mi porto la tazza alle labbra notando come i polsi si siano arrossati.
Fanculo la pelle chiara, ora di sicuro si faranno due bei ematomi.

Sorseggio la cioccolata quando vedo Drake passarmi di fianco, mi lancia una occhiataccia e mima con le labbra.

"A dopo"

Esce spedito e quando Noah cerca di seguire di nuovo il mio sguardo, attiro l' attenzione su di me.

"Cosa dicevi prima sui motori?"

Gli si illuminano gli occhi ed evito che guardi la ragione per cui il mio cuore batteva all' impazzata.
Drake O'Connor è davvero il diavolo fatto in persona, ma per quanto io mi sforzi ad evitarlo, basta un suo sguardo e mi viene voglia di contorcermi sotto al suo tocco mentre mi prende più volte.

Cazzo, sto diventando sesso dipende da Drake ed è il peccato più grave per il mio orgoglio.

Sopra avete l' esemplare di Noah, grazie ancora per il sostegno.
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Manu

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