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15) Night

Giuro che stavolta non vi faccio nessun scherzetto😂 ma non rimanete traumatizzata dal ritorno di pervy😏
È scusate per il ritardo 😝
Buona lettura

Piove, questa giornata non poteva concludersi in maniera migliore.
Tra poche ore devo andare a lavoro, anche se con questa pioggia preferirei starmene a casa sotto le coperte, forse con della musica di sottofondo e una cioccolata calda presa sotto dal bar di fronte, e invece se non voglio mandare in merda Tom devo andare per quanto l'idea di vedere Noah non mi alletta per niente.

Dopo quello che è successo stamattina ho le idee confuse, come mi dovrei comportare con lui?

Lo vedo solo come un collega di lavoro, niente di più, poi non se ne può uscire così dal nulla e dirmi che gli piaccio dopo che mi prendeva sempre in giro.

Mi butto sul letto e affondo il viso nel cuscino, prima di urlare.
Dio, mi sembra di star gareggiando con delle prima donne.

Il tempo scorre e quando guardo l'orologio è già ora di andare, ma proprio appena uscita mi ritrovo la signora Denver con un vassoio di pasticcino e la mano a mezz'aria pronta a bussare alla mia porta.

"Signora Denver?"

"Oh scusami cara, avevo preparato dei biscotti ma non mi sono resa conto che adesso tu dovevi andare a lavorare."

"No si figuri, è un piacere sapere che sono nei suoi pensieri, e le prometto che domani pomeriggio passerò da lei."

"Va bene, ma quante volte di devo dire di darmi del tu?"

"Scusi, volevo dire scusa, ma è più forte di me.".

Sorride e dopo averla salutata vado alla stazione dei bus, il cielo è nuvoloso e rischia di piovere ancora.
Vorrei evitare di fare la fine del pulcino bagnato quindi stasera ruberò un passaggio a Tom.

***

E come previsto anche stasera c'è il pieno, Dio la gente non sa dove andare la sera? Eppure le discoteche non scarseggiano a Seattle.

Cerco di lavorare ignorando Noah, ma ogni tanto quanto mi giro lo becco a guardarmi e subito cambio direzione.

Così non può andare.

Sto per andare a prendere degli altri cocktail, quando però qualcuno mi afferra per la vita facendomi scontrare con un petto abbastanza allenato.

"Ti sembra il caso?"

"La colpa è la tua, che sei entrata nella mia testa."

"Si certo e da stasera ne sarò fuori per sempre e tu mi lascerai stare come promesso."

"Certo caporale."

Mi strizza una chiappa e per poi non mi fa cadere i bicchieri vuoti.
Sparisce, come ad un fantasma, ma peggio di Noah sento i suoi occhi addosso come un leone affamato che studia la sua gazzella.

Una notte... Solo una, me lo sto ripetendo da ieri.

***

Quando smonto vado a cambiarmi nello spogliatoio e prendo le mie ultime cose.

"Ti ha così sconvolto quello che ti ho detto da non rivolgermi la parola?"

Sussulto e vedo Noah appoggiato alla porta con le braccia conserte.

"Tu invece ti diverti a farmi prendere un colpo?"

Si stacca dal muro e viene vicino a me, mentre io con lo sguardo cerco una via di fuga.

"Non hai risposto."

"Senti Noah, non mi sembra che in tutto questo tempo tu abbia fatto qualcosa per dimostrarmi i tuoi <sentimenti> non pretendere che io ora mi getti tra le tue braccia con una musica romantica da diabete in sottofondo."

Scuote la testa e poggia una mano al muro incastrandomi.

" Allora perché non mi dai una possibilità? "

Resto senza parole, cosa gli dico adesso?

" Tu non sei fidanzata e nemmeno io, esci con me una sola volta. "

Devo levarmelo di torno e prendo l'unica sclera rapida.

"Va bene."

"Davvero?"

"Solo un appuntamento."

"Mi basterà."

Gli è apparso un sorriso a trentadue denti, e adesso mi rendo conto che ci tiene veramente a me.
Cosa sto facendo? Dannazione.

***

Esco dal locale e mi ritrovo Drake aspettarmi appoggiato alla sua moto.

Appena mi vede fa il suo solito ghigno, e senza dire niente mi passa il casco.

Lo guardo per qualche secondo e poi velocemente lo afferro e lo indosso salendo sulla sua moto.

"Non ti pentirai di questo notte piccola."

"Non ci conterei molto e piccola chiamaci le tue cagne io ho un nome."

"Chiedo perdono... Tess."

Il viaggio procede veloce, e arriviamo subito sotto ad una casa, strano pensavo che mi avrebbe portata in uno squallido hotel a ore.

"Seguimi."

Non che abbia molta scelta.

Apre la porta e appena entro mi rendo conto che questa è effettivamente casa sua.
Ci sono poster di moto e gruppi rock, per non parlare del disordine dei suoi vestiti di pelle.

"Che ambiente accogliente."

"Non ho molto tempo di fare le pulizie."

"Immagino."

"È la verità, tra il lavoro e gli affari il tempo libero è minimo."

"E lo passi a stalkerarmi a lavoro?"

Mi guardo ghignando, ho fatto centro.

Allunga una mano verso di me.

"Vieni"

"Hai paura che i tuoi vestiti mi risucchino portandomi a Narnia?"

Gli scappa una risata, ma dura poco perché mi prende la mano e sale le scale portandomi nella sua stanza da letto.

"Spero che tu abbia cambiato le lenzuola, non vorrei essere infettata dallo spirito delle precedenti donne."

"Sei sempre così acida?"

"Dono di natura."

Si allontana da me e si leva la maglietta, mostrandomi l'enorme teschio che ricopre la sua schiena.
Resto ferma a fissarlo, quando la mano glielo tocca istintivamente.
Sussulta, non aspettandosi il mio tocco e accarezzo il contorno.

" È davvero bello."

"Beh per quel che mi è costato è il minimo."

Si gira e rimango a fissargli gli altri tatuaggi sul petto. Dio se è difficile trovare un lembo di pelle.

"Vuoi studiarmi ancora per molto come ad una cavia o ti spogli anche tu?"

Vengo riportata con i piedi per terra mentre afferra la mia maglietta e me la leva facilmente.

"Nemmeno tu scherzi in fatto di tatuaggi."

"Con la differenza che non sono solo inchiostro."

Cala il silenzio e poggia una mano sulla mia guancia prima di scendere alla mia altezza per baciarmi, da prima dolcemente per poi trasformarsi in un bacio più passionale.

Inizia a spingermi costringendomi ad arretrare fino a farmi cadere sul letto.

Scende baciandomi il collo e la parte di seno non contenuta nel reggiseno, mentre le sue mani spingono il mio bacino contro il suo facendomi sentire l'erezione.

Passa ad armeggiare con il gancetto tanto fastidioso riuscendo a liberarmi e a scoprire il mio seno.
Resta qualche secondo a guardarmi mentre lo fisso senza paura.

"Mi sarei aspettato delle guance rosse d'imbarazzo."

"Se volevi la verginella timida dovevi andare a prendere in una scuola cattolica."

Stavolta ride di gusto e il mio cuore inizia a fare le capriole.

"Hai ragione."

Riprendo dove aveva lasciato e scende verso i capezzoli iniziando a torturarli  con le labbra e le mani.
Avrò una seconda scarsa, ma a quanto pare non gli importa molto.

Ne morde uno facendo sussultare.
Lo guardo male mentre i suoi occhi hanno ripreso quel scintillio che ormai ho imparato a conoscere.

Libera i segni dalle mani e armeggia con i miei pantaloni.
Sollevo il bacino e me li sfila.
Fa caldo, troppo.

Torna a baciarmi prima di insunuare le sue dita nella mia intimità.
Gemo, mentre a lui esce un verso quasi animalesco.

"Cazzo."

Parlo senza pensare, era da tanto che non facevo sesso e mi sembra di essere tornata alla prima volta.

Continua a muoversi e a mordermi il collo prima di alzarsi e spogliarsi.
Prende un preservativo e se lo mette, prima di sgusciare sopra di me come una pantera.

Ci fissiamo negli occhi ed entra con la punta dentro di me.
Sollevo il bacino d'istinto volendo di più, ma a quanto pare lui la pensa diversamente.
Spinge il mio addome verso il basso e si muove così lentamente da essere una tortura.

"T-ti stai divertendo ba-ah-bastardo."

"Giuro che ti taglio la lingua."

"Provaci"

Diventa serio e di colpo entra dentro.
Non riesco ad urlare perché mi tappa la bocca con la sua continuando a spingere.

Gli mordo la lingua, ma invece di farlo allontanare si eccita ancora di più e va più veloce.

Cristo, tutto posso dire tranne che non è dotato.

"Merda,come sei stretta e bagnata"

Vorrei dirgli bella scoperta, ma le parole mi muoiono in bocca, quando solleva le mie gambe ed afferra il mio bacino, entrando fino in fondo.
Mi scappa un gemito che è paragonabile ad un urlo e peggiora quando riprende a muoversi.

Non resisterò ancora per molto.
Stringo le lenzuola del letto e stringo e gambe venendo, seguita a ruota da Drake che vibra dentro di me.

Senza fiato si accascia sul mio corpo e per qualche minuto restiamo così.

Gesù, questo ragazzo ci sa proprio fare.

Esce da me e mi scappa un altro gemito mentre ghigna.
Merda, vorrei ricominciare di nuovo, ma lui si alza e va in bagno, mentre io mi giro sul fianco e regolo il mio respiro.

Quando rientra faccio finta di dormire, lo sento tornare sul letto, ma non si avvicina a me, resta nella sua parte di letto, lasciandomi da sola con il buio della notte.

***

La mattina mi sveglio alle quattro, tengo il lenzuolo stretto sul petto, e lo guardo mentre dorme.
Il respiro lento e il petto che si alza al suo movimento.

Il viso per la prima volta è rilassato, e quasi potrebbe essere paragonato ad un angioletto, se non avesse quei tatuaggi.

Mi alzo e mi rivesto rapidamente per poi scappare come ad una ladra.
Prendo il prima pullman fino a casa e una volta arrivata mi butto sul letto con tutti i vestiti.

Sono distrutta, ma ora dovrebbe essere finita.
Allora perché ripenso ad ogni singolo momento?
È inutile, sono una lunatica nata e mentre continuo a pensarci torna il sonno questa volta privo di sogni.

È stata dura, con 40 di febbre, MA CI SONO RIUSCITA!
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Manu

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