12) Festival
Beh che dire l'altra volta vi ho lasciato con una scena di salvataggio peggio dei film d'azione 😂 e adesso cercherò di essere leggermente e dico leggermente romantica... Ma chi la dò a bere🤣
Buona lettura.
Le sue braccia continuano a stringermi e le mani ad accarezzarmi la schiena, mentre lentamente il mio respiro torna regolare.
Mi stacco leggermente e asciugo le lacrime, odio farmi vedere in questo stato.
"Johns..."
Ritorno alla realtà e mi stacco totalmente.
"Il tuo viso."
Allunga una mano e sfiora la guancia e solo ora mi rendo conto che qualcosa di caldo e appiccicoso l'ha sporcata.
Tocco anch'io il punto e sento un graffio, non troppo profondo da lasciare la cicatrice, ma abbastanza da far uscire il sangue.
" Ti accompagno in infermieria."
Annuisco, cerco di alzarmi, ma le ginocchia cedono e ricado.
"Non mi sento le gambe,ma non preoccuparti ce la far-o-ò."
Mi solleva tra le sue braccia a modo di principessa sorprendendomi.
"Me-mettimi giù!"
"Stai calma e non agitarti."
Oh si certo, me ne starò buona buona, per farmi trattare da principessa... Assolutamente no!
Peccato che un certo bestione la pensa diversamente e non mi fa scendere fino a quando arriviamo.
La dottoressa non c'è, credo sia un' abitudine...
Mi fa sedere sul lettino, e mentre inizia a cercare il disinfettante e una garza o un cerotto, mi torna in mente il ricordo di quel giorno su questo lettino.
"Alza la testa."
Per una volta faccio come mi ha detto, ma quando sento il disinfettante sul viso stringo gli occhi.
"Brucia."
Non risponde e continua a medicare la ferita con delicatezza, aggettivo che non gli si addice.
"Dovresti dirlo a qualcuno."
"Ti riferisci alla preside?"
"Forse."
"Come no, sto bene così."
"La prossima volta potrei non arrivare in tempo."
"Nessuno ti ha chiesto aiuto."
Abbasso lo sguardo e sospiro.
"Ma ti ringrazio."
Sussurro, ma lui riesce a sentirlo.
Si abbassa alla mia altezza e gira il mio mento in modo tale che lo guardi.
"Puoi ripetere? Credo di non aver capito bene."
"Fanculo."
"Ah ecco, mi sembrava strano."
Lo fisso, e mi scappa un sorriso, che però sparisce subito non appena mi alzo.
"Sarà meglio che vada, altrimenti Andrea e Philip daranno di matto."
Me ne vado senza guardare indietro, altrimenti potrei fare qualche stronzata come al mio solito.
***
Entro in mensa, ma la fame mi è passata. Vado a sedermi direttamente e appena Andrea mi vede lascia cadere la forchetta nel piatto e si precipita verso di me.
"Tess! Che ti è successo!?"
"Sono caduta e mi sono graffiata il viso, ma non è nulla di grave."
Il suo sguardo è diffidente, ma mi sforzo di sorridere e alla fine cede,credendomi.
Questa cosa deve restare tra me e Drake, non credo che quelle tre andranno a raccontarlo in giro.
Philip però mi osserva con un sopracciglio alzato, ma resta in silenzio.
"Comunque sbadata che non sei altro oggi pomeriggio dobbiamo fermarci così per domani sarà tutto finito."
"Non è una novità... E tu? Resti a darci una mano novellino?"
"Si certo, se posso essere utile."
Gli vado vicino e gli scompiglio i capelli.
"Ma che ragazzo modello che abbiamo."
Si dimena mentre Andrea ride.
"E dai smettila Tess."
"Cosa c'è adesso anche i cuccioli ruggiscono?"
"Vedi che io non sono un cucciolo."
"Rispetto a me si, lo è anche Andrea, sono proprio vecchia."
Li faccio ridere, e la cosa mi solleva di morale, almeno sono riuscita a togliere l' attenzione dal mio taglio.
***
Le ore passano veloci e arriva il pomeriggio, ma la scuola sembra essere ancora piena di vita.
C'è un gran via vai tra chi mette gli striscioni, abbellisce l'entrata, prepara i costumi e sistema la palestra, dove si terrà il discorso della preside visto che qualcuno ha pensato bene di farle la doccia l' altra volta, è stato scelto di fare il discorso all' interno.
Prendo due sedie tra le tante, mi gira ancora un po' la testa e se penso che stasera devo lavorare mi sale la depressione.
Sto per prendere altre, ma una mano tutta tatuata di mia conoscenza la pensa diversamente.
"Lascia."
Agrotto le sopracciglia e me la riprendo.
"Il cavaliere senza macchia fallo con le tue ammiratrici,cosi non vengono da me a rompere."
A quanto pare la pensa diversamente, afferra stavolta me per la vita e avvicina le sue labbra al mio orecchio.
"Peccato che con te è diverso."
Sento il viso andare a fuoco e mentre sono immersa nei possibili modi da interpretare questa frase, mi ruba di nuovo la sedia e si allontana.
Dannazione, ha giocato sporco.
"Teeesss?"
"Mmh?"
"Mi devi dire qualcosa?"
"No Andrea niente e non fare la faccia da pervertita."
"Sicura? Sai, non per farmi gli affari tuoi, ma girano voci."
"Che non sono vere. Io sono innocente e sempre lui che viene a cercarmi."
"Uhuhuh allora c'è un flirt in atto."
Scuoto la testa, meglio finire il discorso qui.
"L'unico flirt è quello che c'è tra me e il mio letto."
Scoppia a ridere e ne approfitto per allontanarmi e prendere altre sedie.
Se ripenso a tutto quello che mi sta accadendo in questo mese mi viene solo voglia di scappare nel Madagascar.
"Qui servono degli striscioni"
"Vado a prenderli io."
Mi offro volontaria e esco dalla palestra per andare nel magazzino, ma per mia sfortuna, qualcuno ha avuto la brillante idea di posizionare gli striscioni di riserva sopra ad uno scaffale, un grosso problema per i nani come me.
Cerco di prenderlo, alzandomi sulle punte, ma è inutile, quindi mi arrampico peggio di una scimmia, facendo attenzione a non fare danni.
"E dai, vieni via con me!"
Lo tiro con più forza, quando sento una voce.
"Sembra di vedere un chihuahua abbagliare contro una montagna."
Sussulto dallo spavento e perdo l'equilibrio.
Chiudo gli occhi, ma non sento nessuna testa rotta, e quando li riapro mi rendo conto che Drake ha messo la sua mano sotto la mia testa.
"Tu, sei una calamita per i guai lo sai?"
Mi alzo di scatto e leva la mano, ora rossa.
"Nessuno ti ha detto di prendermi."
"Prego."
Stringe un occhio, deve fargli male.
Gli prendo la mano e la osservo.
"Vieni."
"Così? Senza che me lo fai diventare duro?"
"Taci idiota."
Lo trascino con me, anzi, si lascia trascinare fuori.
Gli dico di sedersi, mentre vado a prendere del ghiaccio e una fascia.
"Ci siamo invertiti i ruoli? Vuoi giocare al dottore?"
"Se non la smetti di dire stronzate te la rompo la mano."
Fa un mezzo sorriso e guarda altrove mentre gli fascio la mano.
"Grazie, ancora."
"Sembra che salvarti la vita sia diventato il mio passatempo preferito."
"A tuo rischio e pericolo."
Sorrido anch'io, ma è questione di un attimo, il tempo di sbattere le ciglia che mi giro per tornare in palestra.
Il cuore inizia a fare i capricci e prima che si metta a piangere torno nella Save-zone circondata dai fedeli alleati che mi coprono le spalle.
Zanzà, ehehehehe questi sorrisi....
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Manu
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