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2. Usare il passato contro

Poso una tazza di thè caldo davanti a Ginevra e poi mi accomodo davanti a lei, in attesa che inizi a parlare e riprenda il discorso "Kai" che ha tirato fuori ieri alla sua festa di compleanno.
Alla fine la serata è continuata come se niente fosse e si è conclusa come se lei non avesse appena sganciato una mega bomba, però io non sono più riuscita a fare finta di nulla, non sono riuscita a farmi scivolare addosso la notizia, il mio umore è stato condizionato fino all'ora di andare a casa, soprattutto quando vedevo lei e Kai scambiarsi effusioni. Non avevo mai visto la mia amica come una capace di fingere così spudoratamente con qualcuno, e soprattutto non con quello che fino a ieri ero convinta che fosse l'amore della sua vita.

"Sono stata anche da Charis prima di venire da te, dovevo spiegarvi bene ciò che vi ho accennato ieri..." direi che è stata piuttosto chiara, non ha solamente accennato, ma comunque non commento e aspetto che continui a parlare "È da qualche mese che penso di lasciare Kai, ma poi non ne ho mai il coraggio. Non sto più bene con lui... mi annoio, mi sento incastrata." ripete ancora le sue parole di ieri e questo mi fa accigliare e infastidire.

"Beh, non sembravi troppo stanca di lui, ieri siete stati sempre attaccati." le parole mi escono dalla bocca più infastidite di quanto dovrebbero essere, ma lei non sembra notarlo.

Scrolla le spalle e sospira con dispiacere, ma sempre senza nessun senso di colpa a colorargli il viso. "Lo so, perché se mi vede strana si fa mille paranoie e non ho voglia di starlo a sentire, non ho voglia di dovermi giustificare, perciò preferisco fingere che sia tutto normale per evitare discussioni, ma sta diventando troppo pesante per me." so che non dovrei giudicarla in quanto mia amica, ma non riesco a fare come se niente fosse... si sta comportando da egoista.

"Non ha senso quello che dici. Pensi che sia più normale prendersi gioco di lui e illuderlo che le cose non siano cambiate mentre tu vorresti solo lasciarlo e magari pensi ad altro quando sei in sua compagnia." sbianca immediatamente sentendo le mie parole e capisco all'istante ciò che sta nascondendo. Quasi mi manca il fiato mentre scuoto la testa sperando che non sia vero. "Hai un altro? Ginevra, dimmi che mi sto sbagliando e ho intuito male."

Lei abbassa lo sguardo per qualche secondo e poi rinizia a guardarmi, confermando la mia paura ancora prima che apra bocca. "Sì, Selene... ho un altro. Ho iniziato a vederlo poco dopo che ero in crisi su ciò che potevo provare ancora o meno per Kai, eravamo solo amici, è un mio collega di università, e poi è diventato qualcosa di più." me lo dice come se fosse la cosa più normale del mondo, mentre quella sensazione di rabbia mista a nausea che provavo ieri torna a farmi visita molto velocemente, in modo molto più forte.

"Non posso crederci. Tu devi assolutamente parlare con Kai, non puoi fare il doppio gioco in questo modo con qualcuno che ti ama e ti tratta come una priorità. Sei impazzita?"

"No, non gli dirò un bel niente. Non deve saperlo. Prendimi pure per vigliacca ma non riesco a lasciarlo, in ricordo di ciò che siamo stati." trovo assurdo tutto ciò che sta dicendo, trovo assurdo che pensi che ci sia un senso in quello che sta dicendo. Le sue sono solo un mucchio di scuse.

"Stai già mancando di rispetto a ciò che siete stati visto che lo stai tradendo. Ginevra, ragiona... non puoi continuare così, lo stai privando della felicità che davvero meriterebbe, ma stai privando anche te stessa della giusta tranquillità." non penso di poter reggere questo segreto e non credo di riuscire a mentire a Kai. Con il tempo lui è diventato mio amico, nonostante i sentimenti che provo da anni, perciò lei mi sta chiedendo implicitamente di reggerle il gioco, e io non posso farlo. "Ginny, devi lasciarlo... oppure gli dirò ogni cosa."

Spalanca la bocca e mi guarda come se mi fossi completamente bevuta il cervello, mentre tra le due credo sia proprio lei quella più fuori di sé. "Selene, ma che cazzo stai dicendo? Te ne ho parlato per confidarmi con qualcuno, così come ho fatto con Charis, non perché tu mi ricattassi."

"Ricattassi?" le faccio eco, sconcertata. Pensa che questo sia un ricatto o anche qualcosa di lontanamente simile? "Io sto solo facendo la cosa giusta. Non puoi stare con tutti e due contemporaneamente con la speranza che sia Kai a lasciarti perché tu non hai il coraggio di farlo."

Si alza in piedi di scatto e batte le mani sul tavolo, facendomi capire quanto le mie parole l'abbiano fatta incazzare. Mi dispiace, ma se si scalda così tanto è perché in fondo sa quanto moralmente sia sbagliato tutto questo e sa che se Kai lo scoprisse gli farebbe molto male. "Tu non farei nulla. Stai da una parte e pensa alla tua cazzo di vita, alla mia relazione ci penso io."

"Sei mia amica e anche Kai lo è, non starò ferma come credi tu."

"Io sono tua amica, lui è diventato tuo amico solo perché sta con me. Devi essermi leale, ci conosciamo da tantissimi anni. Gli amici si sostengono nel momento del bisogno." prova a farmi sentire in colpa e mi sento davvero molto infastidita da questo suo tentativo di manipolarmi "Selene, non fare cazzate."

"Le cazzate le stai già facendo tu, Ginevra. Non usare questi giochetti mentali con me, perché non funzionerà. Non importa chi mi è amico da più tempo, importa che tu stai facendo una cosa sbagliata e lui non la merita. Avrei fatto la stessa cosa se lui l'avesse fatto a te." mantengo la calma, nonostante dentro me stia ribollendo e nonostante lei sia tutt'altro che tranquilla "Io ti ho detto come la penso. Lascia Kai se non lo ami più, o ripara le cose se vuoi stare con lui. Ma sii sincera se sceglierai la seconda, nessuna cazzata o menzogna. Merita di meglio che questo. Ti ha letteralmente salvata dall'orlo del precipizio quando ti ha conosciuta, pensaci bene. Ti do tempo fino a stasera."

"Ma che cazzo di amica sei? Mmh?" mi si avvicina e quasi mi ringhia in faccia, sfidandomi con lo sguardo. Ha gli occhi iniettati di sangue e mi guarda con odio sprezzante. Si sente messa alle strette e questo so per certo che costerà caro alla nostra amicizia. "Pensavo fossi meglio di così, invece sei una persona meschina."

"Io? Con tutto quello che stai facendo al tuo ragazzo sarei io la persona meschina? Fatti un esame di coscienza, Ginevra."

Mi dà una spinta e poi si allontana da me, afferrando le sue cose e dirigendosi alla porta dell'ingresso. "Vaffanculo. Dai insegnamenti di vita a me, proprio tu che sei stata mollata dal tuo ex come se fossi un cane perché era stanco della vostra sciocca relazione e di te. Pensi di potermi dire come si gestisce qualcosa?"

"Fuori da casa mia." indico un punto indefinito, cacciandola per le parole che ha usato. Lo faccio con apatia, nonostante senta il mio cuore stringersi nel mio petto come se fosse una nocciolina.

"Con piacere." È tutto ciò che mi risponde prima di uscire dal mio appartamento, sbattendo la porta con rabbia.

Incredula resto a fissare la tazza di thé che giace sul tavolo, visto con Ginevra non ha fatto in tempo a berlo, e cerco di ricacciare indietro le lacrime che spingono per venire giù.

Mi sento ferita da quella che ho sempre considerato una delle mie migliori amiche. Mi sento ferita dalla cattiveria che ha usato nel pronunciarle. Ferita dal fatto che non si sia minimamente fermata a pensare quanto potesse far male sentirsi dire una cosa del genere.

Sospiro pesantemente e mi passo le mani in mezzo ai capelli, cercando di tornare in me e non sprofondare nei ricordi e nei brutti pensieri per colpa di ciò che mi ha fatto ricordare lei.

È proprio vero che le persone non si finisce mai di conoscerle, e questa ne è l'ennesima prova. Nel momento in cui ho preso una posizione diversa dalla sua, non ci ha messo nulla a usare il mio passato contro di me e trattarmi come fossi una qualunque.

La scena a cui ho appena preso parte so che avrà delle ripercussioni. So che d'ora in poi sarà diverso essere in gruppo tutti insieme, so che non potrò mai superare che lei si sia comportata così. Se usi il mio dolore per ferirmi, diventi per me, automaticamente, un'estranea.

Non mi metto al secondo posto per nessuno da un po', è una delle lezioni che ho imparato dalla vita. Sono la mia priorità, non giustifico più tutti per i loro comportamenti nei miei confronti. Anche io ho dei sentimenti, se mi ferisci senza pensarci nemmeno un secondo, sei fuori dalla mia vita.

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