⏹️Giorno 5 (Il grande giorno)
You took a Polaroid of us
Then discovered
(Then discovered)
The rest of the world was black and white
But we were in screaming color
And I remember thinking
***
Ferma davanti allo specchio del bagno, Darcy stenta a credere che l'abbia fatto davvero. Si lascia un'occhiata, poi guarda il lavandino, nel quale ci sono un mucchio dei suoi biondi capelli. Rialza lo sguardo, inclina la testa e decreta che...sta bene, sì sta alla grande! Adesso i capelli le arrivano alle spalle, incorniciandole il viso. Mette velocemente in ordine il bagno, uscendo per ritornare in camera.
Max sta ancora dormendo nel grosso letto matrimoniale della sua stanza; è sdraiato sulla pancia, con le braccia leggermente sollevate ed entrambe le mani poste sotto al cuscino. Nella posizione in cui è, i muscoli delle spalle sono totalmente tesi ed evidenziati. Darcy inghiotte a vuoto, camminando in punta di piedi, come se fosse necessario, considerando che Max ha un sonno pesantissimo. Ma a quanto pare non oggi, infatti...
«Ehi, che ore sono?» si sente chiedere improvvisamente. Si volta, guardando Max da sopra la spalla con un sorriso appena accennato. Lui si mette velocemente a sedere, aggrottando la fronte. «Che cos'hai fatto ai capelli?!» esclama subito dopo. Darcy se li tocca, muovendo poi la testa con fare sbarazzino.
«Ti piacciono?» chiede a sua volta.
«Sei sempre bella, Dar», dice Max, strofinandosi la faccia con il palmo della mano, mezzo addormentato. «Ma te li sei tagliati da sola?» si informa. Lei annuisce, avvicinandosi al letto e mettendosi a sedere sul bordo, proprio dalla parte di Max. Lui sorride, sporgendosi in avanti e finendo per strofinare il naso contro la spalla della ragazza e ispirando a fondo il suo profumo.
«Credo che sia ora che tu ti faccia una doccia», suggerisce Darcy. «Sono quasi le nove e...la mia migliore amica è appena atterrata in Australia», lo avverte. Max sospira, lasciandosi cadere all'indietro contro il cuscino.
«Si salvi chi può!» Darcy ride, scostando il lenzuolo e invitando così il ragazzo ad alzarsi dal letto.
«Ancora non capisco perché non andate d'accordo».
«Sul serio?» chiede retorico Max. «Ti ricordo che Scarlett mi ha minacciato di farmi mangiare le mie stesse palle...e mi ha graffiato la portiera della macchina!»
«Guarda che è stato davvero un incidente, stava scivolando e la tua macchina era proprio lì...» Mentre pronuncia queste parole Darcy non riesce a rimanere seria e allora Max le lancia in faccia un cuscino, fintamente offeso.
Mentre lui va a farsi una doccia in camera sua, non preoccupandosi di infilarsi i vestiti, Darcy si veste e si trucca, scendendo di sotto per prepararsi un caffè. Finisce inesorabilmente per ripensare alla nottata appena trascorsa. Se la vede passare davanti agli occhi, mentre se ne sta appoggiata al ripiano della cucina ad aspettare che il caffè sia pronto.
Ricorda di come si è fatta prendere in braccio da Max e di come poi siano finiti in camera sua. Ricorda che si sono baciati fino a togliersi il respiro a vicenda. E non è stata l'unica cosa che si sono tolti, perché poi è toccato anche ai loro vestiti, così da rimanere pelle contro pelle, in intimo. Ricorda che la stanza era in penombra ma la sagoma di Max era ben definita. Lei era sotto di lui, le loro labbra tenute insieme da un filo di saliva. Lo teneva stretto per i fianchi con le gambe. Ancora un po', sempre di più...fino a lasciarlo andare. Fino a lasciarsi andare.
«Va bene se ci fermiamo qui?» gli ha chiesto. Il disappunto di Max l'ha sentito fin dentro all'anima, ma è stata questione di un secondo, perché poi Max si è rilassato e ha annuito.
«Posso dormire con te?» ha chiesto invece lui.
«Sì, ma mi devi abbracciare forte». E così è stato: l'ha abbracciata forte. Per tutta la notte.
Darcy ritorna in sé, passandosi velocemente una mano tra i capelli e voltandosi, così da riempire due tazze con del caffè bollente. Una la prende tra le mani, sorseggiando piano, mentre l'altra la lascia sul ripiano, per Max. Non ama prendere il caffè bollente, quindi tempo che finirà di farsi la doccia sarà perfetto. Ovviamente lui di questo si rende conto, capisce che Darcy ha avuto questa piccola accortezza nei suoi confronti. Gli scappa un sorriso.
«Perché sorridi?» chiede la bionda, inarcando un sopracciglio.
«Niente in particolare», mente lui, bevendo il suo caffè.
Un clacson attira la loro attenzione, poi sentono entrambi una voce familiare. Darcy si affretta ad uscire, mentre a Max corre un brivido lungo la schiena.
Scarlett è arrivata!
E con l'arrivo di Scarlett...e Charles, ha inizio anche il grande giorno di Daniel Ricciardo. Dopo che tutti recuperano i propri abiti e dopo essere passati a prendere Daphne e Lando, si dirigono dove si terrà la cerimonia, così da potersi preparare. Intravedono il futuro sposo di sfuggita. Sembra stia relativamente bene, ovviamente è nervoso, però almeno non se l'ha data ancora a gambe!
«Allora ci vediamo tra un po'», dice Darcy a Max, ferma sulla porta della stanza dove le ragazze si prepareranno. Lui annuisce, incerto se dire altro. Si limita a sistemare dietro all'orecchio una ciocca di capelli a Darcy.
«A dopo», sussurra.
La porta si chiude. Darcy ci si spalma sopra, strizzando gli occhi e sospirando rumorosamente. Le sue amiche, ferme davanti a lei, la guardano tra il curioso e l'ovvio.
«Non ci posso credere che glie l'hai data!» rompe il silenzio Scarlet, con la sua solita grazia. Darcy aggrotta la fronte, guardandola male. Si stacca dalla porta e si avvicina ad uno dei divanetti, sedendosi in maniera scomposta. Daphne invece si accomoda di fronte ad uno specchio e si inizia a truccare, però le lascia di tanto in tanto qualche occhiata.
«Visto com'è andata ieri sera era impossibile che non succedesse!» dice l'altra ragazza.
«Non siamo andati a letto insieme», chiarisce.
«Cos'è successo ieri sera?» vuole sapere Scarlett.
«Niente!» taglia corto Darcy, alzandosi e andando a prendere il suo vestito. Se lo appoggia addosso, dandosi un'occhiata e volteggiando poi in direzione delle altre due. «So che Max si è comportato male con me e...»
«Si è comportato proprio di merda, piccola», la corregge Scarlett.
«E si è pentito di ogni singola cosa che ha fatto!» aggiunge Daphne con un mezzo sorriso.
«Nemmeno io mi sono comportata bene nei suoi confronti. Negli ultimi tre anni ci siamo fatti di tutti i colori a vicenda. Io credevo che dargli fastidio mi avrebbe fatta sentire meglio, ma non è mai successo. Non ho mai provato alcuna soddisfazione nel comportarmi male con lui. Questo perché io...io non ho mai smesso di tenere a lui», ammette la bionda, abbassando la testa. «Io non ve lo so spiegare, so solo che Max non smetterà mai di essere una cosa mia. Nel bene e nel male. Quindi...che faccio? Vivo chiedendomi come sarebbe darci una seconda possibilità o trovo il coraggio di mettermi in gioco per lui?» Le altre due ragazze rimangono in silenzio, si scambiano un'occhiata, poi è Scarlett a parlare.
«Solo tu sai cos'è giusto fare. Io e Daphne possiamo dirti la nostra, lo sai che le nostre opinioni in merito non coincidono. Sarebbe un 50 e 50. Ci sono tante motivazioni per voltargli le spalle, ma ci sono altrettante motivazioni per dargli una seconda possibilità», dice la castana. «Ma non può essere semplice per lui, in fin dei conti ti ha mandato in analisi, insomma...spero che tu voglia fargliela sudare un po'!»
«L'analisi mi ha fatto bene a dirla tutta», farnetica Darcy guardando per aria. La verità è che durante gli anni passati ad andare dalla sua analista sono uscite fuori molte cose di lei che non funzionano, cose che vanno oltre Max. Lui è stato solo la punta dell'iceberg.
«Stai facendo un buon lavoro, Dar», la rassicura Daphne. «Scar ha ragione, dev'essere graduale, sono pur sempre passati tre anni e sono successe molte cose in questi tre anni. Parlatevi, parlatevi di tutto. Il dialogo è importante, credimi».
Darcy ascolta e fa tesoro dei consigli delle sue amiche, adesso però sta a lei muovere la prima pedina di una nuova partita con Max, che spera non finisca con uno scacco matto, come l'ultima.
E la partita inizia con loro due che si vedono vestiti di tutto punto, pronti per mettersi alla sinistra di Daniel, visto che sono i suoi testimoni. Si fermano in cima ad una scalinata, lui con le mani in tasca e lei stretta nel suo scialle. Max si fa afferrare per il braccio, quindi percorrono insieme la navata, fermandosi ad abbracciare Daniel prima di prendere posto. Non appena la sposa entra e la cerimonia inizia, forse in maniera casuale, forse in modo pesato, Darcy lascia scivolare la mano in quella di Max. Lo guarda con la coda dell'occhio e lui ricambia, aumentando la stretta.
Il ricevimento è un trionfo di confusione, tra discorsi strappalacrime e il primo ballo, che lascia poi spazio a qualcosa di più leggero. Max viene letteralmente monopolizzato dalla piccola nipotina di Heidi, con la quale si ritrova a ballare per una mezz'oretta buona. Darcy lo osserva, seduta al suo tavolo ma leggermente girata in direzione della pista. Vicino a lei Scarlett e Charles stanno discutendo di qualcosa, ma non ci fa caso. Daphne e Lando invece sono spariti e non vuole proprio sapere dove possano essere!
Improvvisamente la canzone cambia, è una melodia lenta. Darcy non riconosce la lingua nella quale il cantante sta cantando, però immagina siano parole d'amore.
«Ti va di ballare?» si sente chiedere improvvisamente la bionda. Alza la testa, trovando Max fermo davanti a lei, con il braccio teso e il palmo della mano rivolto verso l'alto. Annuisce, prendendogli la mano e facendosi portare in pista. Altre coppie stanno ballando, tra cui gli sposi. Daniel sorride loro.
«Questa è la canzone preferita di mia nonna», fa sapere l'australiano. Dice poi che è in italiano e che il titolo significa "Io che amo solo te".
«Potrebbe essere la nostra canzone», sussurra Max tra i capelli di Darcy, mentre si muovono piano, stringendosi forte. Lei tiene la testa appoggiata contro il petto di lui, soprattutto per una questione di altezza. Solleva la testa, guardandolo aggrottando la fronte. «Perché io amo solo te, ho sempre amato solo te».
«Domani ritornerò in Irlanda», fa sapere Darcy. «Non so quanto tempo hai a disposizione...ma ti chiedo di usarlo per farmi capire che è vero». Si fermano di colpo. Max le accarezza la guancia con il pollice, serrando la mascella. Il suo sguardo sembra vuoto.
«Ho il resto dei nostri giorni a disposizione», dice. «E non farò altro che farti capire che ti amo».
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