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▶️Giorno 4 (Parte I)


You need to calm down
You're being too loud
And I'm just like oh-oh, oh-oh, oh-oh, oh-oh, oh-oh (oh)
You need to just stop
Like, can you just not step on my gown?
You need to calm down

***

«C'è qualcosa che vuoi dirmi, Francesca?» chiede Daniel, facendo sussultare Darcy, che si volta verso il suo migliore amico con due fette di pane in mano. Ma quando è arrivato?! Se ne sta lì, appoggiato alla porta, con le braccia incrociate al petto e un sopracciglio inarcato.

«Lo sai che odio quando mi chiami con il mio secondo nome!» protesta la bionda, sospirando. Si volta nuovamente, mettendo le fette all'interno del tostapane. Sente alle sue spalle dei passi e intuisce che Daniel si sta avvicinando, infatti qualche secondo dopo se lo ritrova dietro, le sue dita sulle proprie, intente a schiacciare il pulsante per abbassare le griglie.

«Darcy, io non te l'ho mai detto ma mi sento responsabile per quello che è successo tre anni fa...tra te e Max», ammette lui con un sussurro, facendo inghiottire a vuoto Darcy. La ragazza ha la schiena premuta contro il petto del suo migliore amico, le loro mani sono ancora l'una sull'altra.

«Daniel...»

«Non avrei dovuto mettermi in mezzo, non ne avevo alcun diritto. Non ho scuse per giustificarmi. Mi chiedevo perché tu, tra tutti, avessi scelto proprio lui. Lui, che aveva già tutto! Quella tra me e Max, per quanto velata, è stata una competizione su tutto e sei capitata nel momento peggiore, quando ad entrambi importava solo vincere. Dentro e fuori pista», spiega lui, sospirando. «Conosco abbastanza Max per sapere che ti amava e ti ama ancora, che ha fatto di tutto per nasconderlo, per superarlo», sussurra Daniel. «E conosco abbastanza bene te per sapere che è lo stesso». Darcy si volta di scatto e Daniel fa un passo all'indietro. Lo guarda, chiedendosi che gli prende, perché sta tirando fuori questo discorso proprio ora. Sembra quasi che lui e Max si siano messi d'accordo a farla andare fuori di testa!

Sospira, passandosi una mano tra i capelli. «Sono passati più di tre anni. Non importa, io l'ho superata, è stata la cosa più difficile della mia vita ma l'ho superata», dice la bionda. «Parla chiaro, cosa dovrei volerti dire, Joseph

«Stamattina sono arrivato e sono salito al piano di sopra e...» Daniel si prende del succo dal frigo, versandolo poi nel bicchiere e lasciando l'amica sulle spine. «...tu non eri in camera tua. Stavate dormendo. Nello stesso letto. Abbracciati».

«Se sai già che abbiamo dormito insieme, perché dovrei ripetertelo?»

«Fino ad ieri nemmeno vi guardavate in faccia, avevo paura che uno dei due potesse uccidere l'altro. Quindi...che è successo esattamente?»

«Abbiamo...chiarito», dice semplicemente Darcy, ma sembra che questo a Daniel non basti. «Te l'ho detto: l'ho superata. Non provo più rancore nei suoi confronti, sono andata oltre. Sono rimasta con lui per assicurarmi che stesse bene, si è preso una brutta insolazione!» spiega. «Siamo amici adesso», aggiunge e Daniel scoppia a ridere. «Fottiti Ric», sbotta la ragazza, mentre le fette di pane saltano fuori, ormai pronte. Lei le prende e le mette in un piatto, sedendosi poi al tavolo, dove ha già preparato la marmellata. Anche Daniel la raggiunge, rubandole una fetta e addentandola.

«Ascolta», esordisce lui, attirando l'attenzione della sua migliore amica, che sembra seccata. «Non era affar mio ciò che stava succedendo tra te e Max tre anni fa, e non lo è nemmeno ora, però voglio dirti una cosa. Se senti ancora qualcosa per lui e lui sente altrettanto per te, cerca di perdonarlo. Non precluderti la possibilità di essere felice».

«Non so se ci riesco», sussurra Darcy, abbassando lo sguardo.

«Non è qualcosa che devi riuscire a fare subito, ma il fatto che vi siete riavvicinati nuovamente è un buon inizio. Sei stata dolce a prenderti cura di lui», dice Daniel, facendo sospirare la bionda. «E come sta il convalescente?»

«Convalescente, chi?» Max spunta fuori all'improvviso, entrando in cucina. I due gli rivolgono un'occhiata, mentre lui si riempie una tazza con il caffè, appoggiandosi al ripiano della cucina. Sembra proprio essersi ripreso alla grande! Certo, ha un colorito discutibile, ma almeno sta in piedi da solo e ha riacquistato quella sua attitudine arrogante.

«Bell'abbronzatura», lo prende in giro Daniel. Max abbozza un sorriso, muovendo le sopracciglia. In tutto ciò Darcy rimane immobile sulla sua sedia, continuando a fare colazione. Si comporta quasi come...come se non fosse successo niente ieri tra di loro. L'idea toglie il respiro a Max.

«Quindi domani ti sposi», ricorda Max a Daniel, schiarendosi la voce per non dare a vedere il suo stato d'animo. «Come sta la futura signora Ricciardo?»

«Un fiore...con le spine», fa sapere l'australiano. «Come ogni sposa, è completamente nel panico. Abbiamo ancora un sacco di cose da fare! I miei l'hanno raggiunta in albergo stamattina sul presto, mentre io sono tornato per farmi una doccia e cambiarmi. Non ho praticamente dormito stanotte...e non per i giusti motivi». Daniel, sospira, lanciando un'occhiata all'ora. «Tra una mezz'oretta ho l'ultima prova abito, poi dobbiamo passare a controllare il catering...e al negozio dove abbiamo fatto la lista dei regali, per far mettere da parte tutto e assicurarci che sono le cose che vogliamo», spiega. «Oh, e ovviamente oggi arrivano tutti!»

«Tu e Heidi avete bisogno di riposare», dice Max. «E scopare», aggiunge subito dopo. «Possiamo pensarci noi». Darcy lo guarda da sopra la spalla e viene subito ricambiata. Le sembra anche di vedere un sorriso sulle labbra del ragazzo. O forse si sta sbagliando.

«Max ha ragione».

«Questa me la segno!» sbotta sottovoce il diretto interessato, ma la bionda lo ignora.

«Andate a fare le ultime prove degli abiti, poi prendetevi la giornata per voi. Andate alle terme, fatevi fare un massaggio, un pranzetto da qualche parte», propone Darcy.

«D'accordo», accetta Daniel. «Però se ci dovesse essere qualcosa, qualsiasi cosa, vi prego di chiamarmi». I due annuiscono e quindi prendono nota di ciò che va fatto, appuntando indirizzi e orari.

Come prima cosa devono passare a controllare il catering, poi al negozio per la lista dei regali. Infine, aspettare all'aeroporto l'arrivo di alcuni degli invitati.

Daniel li saluta, uscendo di casa, dopo aver avvisato Heidi che oggi non deve pensare a niente e che vuole portarla in un bel posticcino. Darcy e Max, rimasti da soli in cucina, lei ancora seduta al tavolo e lui appoggiato contro il ripiano, vengono circondati da un denso e strano silenzio.

Il primo rumore a riempire la cucina è lo strisciare della sedia di Darcy, che si mette in piedi, facendo così spostare in avanti Max, tanto quanto basta per bloccarle la strada.

«Ehi», le sussurra, guardandola negli occhi. Darcy non ha ancora avuto modo di darsi una sistemata, quindi indossa ancora il pigiama, ha i capelli legati in una coda disordinata ed è struccata. A Max non importa niente, la trova comunque bella. «Ricordo ogni cosa che ti ho detto ieri e voglio che tu sappia che penso ognuna di quelle parole. E ricordo che...mi hai proposto di essere amici, quindi...siamo amici?»

«Ho detto che possiamo imparare ad esserlo», precisa lei con un mezzo sorriso.

«Quale modo migliore di trascorrere la giornata insieme?»

«Sarà uno spasso!»

**

Con il catering se la sbrigano abbastanza velocemente, facendo un controllo di ciò che c'è sul menu e dando le indicazioni su come sistemare il buffet l'indomani. Per la lista dei regali ci vuole molto più tempo e quindi eccoli qui, intenti a spuntare ogni oggetto che è stato regalato agli sposi, mettendolo in un angolo.

«Andiamo, a che cazzo può servire a loro una macchina per fare il formaggio?!» sbotta Max, prendendo l'aggeggio tra le mani e guardandolo. Darcy lo affianca, spuntando la macchina per il formaggio dalla lista e prendendo la confezione sottobraccio.

«Non fare domande!»

«Hanno messo nella lista un sacco di roba inutile, considerando che non sanno cucinare e che per lo più non sono mai a casa», nota lui, sospirando.

«Ho fatto bene a regalare loro una cena in un ristorante stellato a Londra», fa sapere Darcy, visibilmente soddisfatta della sua scelta.

«Parlando di cena», dice Max, passandole un termometro da cucina digitale. «Che ne dici se ceniamo da qualche parte fuori stasera? Magari in spiaggia». Darcy si volta, aggrottando la fronte nel guardarlo.

«Perché questo mi sembra un invito ad uscire?»

«Gli amici escono insieme!»

«Possiamo dirlo anche a Daphne e Lando», propone lei, facendo irrigidire improvvisamente Max. «A proposito di Daphne e Lando, arrivano tra un'oretta. Vediamo di finire qui e andare ad aspettarli in aeroporto». Alla fine, tra tutti gli invitati, Daniel ha chiesto loro di andare a raccattare solo Lando e Daphne oggi e Charles e Scarlett domani mattina sul presto, per il resto ha detto che ci avrebbe pensato lui ai vari parenti.

Comunque sì, Max non aveva proprio pensato ad una cena tra amici. O meglio, sperava che una cena tra amici potesse diventare qualcosa di più. Ieri ha parlato a cuore aperto a Darcy, dicendole ciò che prova tutt'ora per lei. Credeva davvero che sarebbe bastato così poco a ritornare a ciò che avevano tre anni fa? Deve avere pazienza, ma lui nemmeno sa cosa sia la pazienza!

E come se non bastasse, alla frustrazione che prova nello stare vicino a Darcy ma non potersi avvicinare davvero, si aggiungono pure Lando e Daphne.

«La prossima volta che mi ricorderai di avere non una, ma ben due lauree, giuro che ti lascio!»

«La prossima volta che proverai a spingere invece di tirare, metterò ancora in dubbio la tua intelligenza e ti ricorderò che ho due lauree!»

Ed eccoli qui, Lando e Daphne: nemesi, ma innamorati l'uno dell'altra. Pur stando insieme da quasi due anni ormai, non hanno mai smesso di discutere, anzi! Secondo Max è proprio questo a tenerli insieme. Se non discutessero, la loro storia non avrebbe senso.

«Ciao ragazzi!» saluta Darcy, avvicinandosi a loro prima che possano continuare a litigare. Vedendola, Daphne la abbraccia e si dicono tutte quelle cose che si dicono di solito le ragazze, tipo che si trovano bellissime a vicenda e bla, bla, bla.

Lando si trascina vicino a Max, alzando il mento in segno di saluto.

«Amico, sei messo male. Sembri un pomodoro!» fa sapere Lando.

«Mi consola il fatto che tu sia messo male sempre», risponde Max, con un sorriso tirato. L'altro ride a sua volta, guardando distrattamente da sopra la spalla la sua ragazza insieme a Darcy.

«Mi sono perso qualcosa?» chiede.

«Considerando che a ventidue anni non sai distinguere tra Spingere e Tirare, probabilmente l'ultimo paio di neuroni che ti rimanevano», fa Max e le ragazze lo sentono. Mentre si avvicina a Daphne per salutarla, con un abbraccio, lei scoppia a ridere.

«Mi sei mancato Maxie!» dice.

«Credo che riuscirò a superare la giornata di domani solo perché so che ci sarai tu a darmi man forte quando prenderò per il culo, Norris», ammette con un sussurro e Daphne, che probabilmente legge tra le righe, lo stringe un po' più forte.

«Vi va di andare a cena insieme stasera?» chiede Darcy, passando un braccio attorno alla spalla a Lando, come a volerlo consolare, ma sono entrambi consapevoli che sarà una lunga serata per tutti.

Chi per un motivo, chi per un altro. 



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