⏹️Giorno 3
Stay, stay, stay
I've been loving you for quite some time, time, time
You think that it's funny when I'm mad, mad, mad
But I think that it's best if we both stay
***
Mancano due giorni al matrimonio di Daniel e lui sembra finalmente ritornato a ragionare. Darcy si chiede se sia stata la chiacchierata con Max a fargli cambiare idea. Chissà cosa si sono detti, mentre lei se ne stava ad osservarli da lontano. Così dannatamente diversi, eppure entrambi in grado di influenzare il suo umore, nel bene e nel male. Quando loro sono ritornati a bordo della barca, lei ha fatto finta di niente, nascondendosi dietro ai suoi occhiali da sole. L'ultima cosa che voleva era palesare il suo stato d'animo. Non era né il luogo né il momento giusto.
Si è tenuta per sé quel senso di frustrazione mista alla tristezza durante tutta la giornata, mentre lei e Max hanno continuato ad ignorarsi finché ognuno non si è chiuso nella propria stanza, sbattendo forte la porta. La loro tregua è stata ufficialmente sospesa. Sì certo, Darcy si comporterà in maniera adulta nei suoi confronti, ma non dirà o farà niente più del dovuto. Eppure...
«Dani, me ne occupo io. Tu vai a prendere Heidi e la sua famiglia in aeroporto. Hai altro a cui pensare. A Max ci penso io», si ritrova a dire al suo migliore amico. Sono fermi sulla porta di casa e Daniel annuisce veemente, ringraziandola con una carezza sulla spalla. Darcy osserva la sua macchina lasciare il parcheggio, rendendosi conto che è da sola in casa con Max, considerando che i genitori di Daniel si stanno occupando dell'organizzazione del matrimonio del figlio.
Prende un respiro profondo, salendo al piano di sopra e fermandosi davanti alla porta socchiusa della camera di Max. Bussa piano, con un po' di esitazione e si fa vedere solo quando sente Max dirle: "Avanti".
Darcy lo guarda con le braccia incrociate al petto, l'espressione severa e un sopracciglio inarcato. In tutta risposta lui sfoggia una smorfia e prova a mettersi a sedere, senza però riuscirci. In un secondo la ragazza gli è vicino e lo sta sorreggendo.
«Vuoi startene buono?» lo rimprovera. Lui sembra arrendersi e si lascia cadere contro il cuscino, prendendo un respiro profondo e passandosi una mano sul viso. «Cielo, ma guardati...sei un cazzo di coglione», sussurra Darcy, sospirando. Ieri Max si è completamente ustionato, mentre erano in barca, e si è pure beccato un'insolazione. Quasi automaticamente, Darcy porta una mano verso la sua fronte.
«Sei qui per insultarmi? Non credi che me la stia passando già parecchio mal-» si interrompe di colpo, sentendo la mano di Darcy addosso.
«Sei caldo», decreta la ragazza. «Misurati la febbre», dice poi, porgendogli il termometro. Max lo afferra, un po' titubante, infilandolo sotto l'ascella.
«Non ho bisogno dell'infermiera», chiarisce. Darcy alza gli occhi al cielo, ma non gli risponde, decidendo di lasciare la sua stanza, per poi ritornarci qualche minuto dopo con un bicchiere d'acqua e dell'aspirina, oltre che una crema per le ustioni.
«Dammi il termometro», dice, sbattendo la mano davanti a Max, che obbedisce. Darcy aggrotta la fronte, inumidendosi le labbra. «Merda», sussurra, spostando lo sguardo su Max, che ha improvvisamente abbassato le palpebre. Ha la fronte completamente ricoperta di sudore e questo non sorprende Darcy, considerando che ha 40 di febbre! «Max, ehi Max, svegliati. Devi prendere l'aspirina», gli fa sapere, scuotendolo piano. Lui risolleva le palpebre e annuisce, lasciando che sia Darcy a farlo bere dopo avergli dato due pastiglie di aspirina.
Max si addormenta praticamente subito, ma il suo non è un sonno tranquillo. Continua a muoversi, in preda ad alcuni spasmi. Darcy gli rimane vicino, inumidendogli di tanto in tanto il panno bagnato sulla fronte e provandogli la temperatura con la mano. Dopo alcune ore, in preda al panico, si chiede se magari non deve portarlo all'ospedale.
«Hai ragione, sono un cazzo di coglione», sussurra improvvisamente Max, distraendo Darcy dai suoi pensieri. Si affretta a togliere il panno bagnato dalla fronte, sporgendosi verso di lui e passandogli le dita tra i capelli.
«Ehi, come ti senti?» chiede dolcemente. Max sorride appena, guardandola negli occhi; è sfinito, debole come Darcy non crede di averlo mai visto.
«Un po' meglio», dice, prendendo la mano a Darcy e portandosela alle labbra. Struscia le labbra secche sul dorso, mentre lei rimane immobile, incapace di capire cosa sta facendo. «Ieri mi hai detto che la mia ostinazione mi ha portato a vedere solo ciò che volevo vedere. Che intendevi?» chiede, soffiando ogni parola contro le dita di Darcy.
«Max, devi riposare», suggerisce lei. «Per fortuna non sei più caldo come prima, però hai ancora la febbre», nota, sospirando e fa per spostare la mano, ma non ci riesce. Improvvisamente la stretta di Max si fa salda attorno al suo polso.
«Ero innamorato di te, Dar», confessa Max, facendo spalancare gli occhi a Darcy. «Completamente», sussurra. «Il periodo che ho passato insieme a te, tutti quei fine settimana in giro per l'Europa, è stato il più felice della mia vita. Da quando ci siamo lasciati, io non sono mai stato totalmente felice nemmeno per un momento, nonostante le vittorie, il titolo mondiale, tutta la notorietà che mi hanno portato. Che me ne faccio di tutto quello che ho se finisco per pensare sempre a te?» Darcy lo resta a guardare, con gli occhi lucidi, la lingua intorpidita, come se non si ricordasse più come si fa ad articolare un discorso. «Mi sono sbagliato? Eppure ho sentito te e Daniel parlare, ti ho sentita dirgli che lo amavi. Tu amavi lui, mentre lui non ti amava...ma io sì. Questo è divertente, se ci pensi».
«Stai delirando, Maxie», sussurra Darcy, scuotendo la testa.
«No, te lo giuro, sono lucido», insiste lui, tirandosela un po' più vicino. I capelli biondi di Darcy ricadono in avanti, contro il collo di Max. Adesso sono così vicini che il calore del corpo di Max, Darcy lo riesce a percepire sulla pelle. Ed è strano, perché si ritrova ricoperta di brividi. «Rispondimi, dimmi se mi sono sbagliato».
«Sono stata innamorata di Daniel per molto tempo, sin da ragazzina, e lui lo sapeva, l'ha sempre saputo ma non ha mai avuto il coraggio di farmi sapere che non avrebbe mai ricambiato», esordisce Darcy. «Quello che hai sentito quella volta era vero. Gli ho detto che lo amavo, ma se tu fossi rimasto anche solo cinque secondi in più dietro quella dannata porta, mi avresti sentito dire che amavo di più te e che avrebbe dovuto mettere da parte la gelosia che provava nel vedere la sua migliore amica insieme al suo compagno di scuderia, perché se mi avesse messa di fronte ad una scelta, io probabilmente avrei scelto te. Quindi...tu amavi me ed io amavo te, ma tu hai deciso di ferirmi, di sminuire ciò che avevamo vissuto insieme, di tradirmi e di farmi credere che fosse colpa mia».
«Non ti ho mai tradita», dice Max, prendendole tra le mani il viso. «Non sono stato con un'altra ragazza per tanto, tanto tempo, dopo che ci siamo lasciati. Ero sempre così arrabbiato, concentrato a battere Daniel in gara come a mostrare che in qualcosa potevo essere il primo. Se non per te, almeno in pista. Ho provato ad annullarmi, e ci riuscivo ma solo finché non ti vedevo. Fingevo fastidio, ma riuscivi a smuovermi sempre qualcosa dentro...ci riesci ancora». Una lacrima scende incontrollata lungo la guancia di Darcy, finendo contro la mano di Max.
«E ora che ci siamo chiariti?» chiede lei. «Io non credo...non credo sia una buona idea, sì...insomma, lasciamo le cose come sono. Amarti mi ha fatto soffrire tanto, non credo che potrei sopportare ancora un dolore del genere, se...»
«Lo capisco, non ti fidi più di me», interviene Max, sospirando.
«Eri la persona di cui mi fidavo di più al mondo, lo sai bene che per te ho fatto cose che a ripensarci mi vengono le vertigini».
«Parli di quando lo facevamo praticamente ovunque e avevi sempre paura che ci potessero beccare?» Darcy scoppia in una risata, tirando su col naso.
«Sei uno stupido», lo rimprovera. «Dico sul serio, Max...c'è stato un tempo per noi, ma quel tempo è passato. Possiamo imparare a convivere civilmente, addirittura essere...amici».
«Amici?» chiede conferma Max, aggrottando la fronte. Sono ancora vicinissimi, così vicini che quando Darcy annuisce, per poco le loro labbra non si sfiorano. Accorgendosi, si fa un po' indietro, drizzandosi sulla schiena.
«Vuoi mangiare qualcosa? Dovrebbe quasi essere l'ora di cena. Daniel mi ha detto che rimarrà in hotel da Heidi, mentre i suoi...beh, non so dove siano. Siamo solo noi. Che ti va di mangiare?» Darcy parla a raffica e Max sa che quando lo fa è perché è nervosa. Questo pensiero lo fa sorridere. Forse non è tutto irrecuperabile. Solo...molto lento. Ci vuole pazienza.
«Ordiniamo qualcosa?» propone. «Così, invece di cucinare, mentre aspettiamo puoi spalmarmi un po' di crema», dice, indicando con un cenno il flacone di crema che Darcy ha portato ore fa, ma che non gli ha applicato perché lui si è addormentato.
E così, Darcy si ritrova a spalmargli un'abbondante dose di crema idratante, mentre aspettano che le pizze arrivino. Pur cercando di fare il più piano possibile, lo sente inarcarsi in avanti non appena lo tocca. Inghiottisce a vuoto, perché di fronte alle sue spalle larghe ha sempre perso la ragione, finendo per toccarle minuziosamente, baciarle, leccarle. Oh santo cielo...Allontana qualsiasi idea malsana, finendo quello che ha iniziato e aiutando Max ad infilare una maglietta di almeno due taglie più grandi, che però è comoda e fresca.
Mangiano insieme, sul letto di Max, davanti ad un episodio di How I Met Your Mother, su proposta di Darcy, che sa che è la serie preferita di Max...ed è pure la sua. Tutto ciò è stranamente...piacevole, ma Darcy non è totalmente tranquilla. Ripensa a quello che le ha detto Max e ripenso a quello che ha promesso a se stessa quando, a modo suo, era riuscita a superare la loro rottura. Si era ripromessa che non sarebbe mai ritornata da lui, non dopo tutto il dolore che ha provato, non dopo tutte le lacrime che ha versato. Eppure...
Darcy guarda di sottecchi Max. Sta ridendo ad una stupida battuta di Barney mentre addenta l'ultima fetta di pizza. Lo guarda e sente di star già infrangendo quella promessa.
«Meglio se riposi ora», gli dice quando ormai hanno finito sia la pizza che la puntata. «Io vado a buttare i cartoni, chiamo Daniel per dirgli che stai meglio e poi salgo in camera. Lascio la porta aperta se hai bisogno, d'accordo?» chiede, alzandosi dal letto con i cartoni in mano. Prima che possa muoversi, Max la afferra per l'orlo della gonna che indossa, facendola voltare.
«Perché non resti qui stanotte?» propone lui. «Sarei più...tranquillo a saperti vicino a me», fa sapere e Darcy si inarca nelle spalle, socchiudendo le labbra. La guarda con i suoi enormi occhi blu e Darcy finisce per infrangere definitivamente la promessa fatta a se stessa.
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